Proposizione finale 2 - LEZIONE DI LATINO CORSO ZERO GRAMMATICA PDF

Title Proposizione finale 2 - LEZIONE DI LATINO CORSO ZERO GRAMMATICA
Course Beni Culturali
Institution Università degli Studi di Catania
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LEZIONE DI LATINO CORSO ZERO GRAMMATICA...


Description

4 Proposizione finale. 1) È una proposizione subordinata che indica lo scopo / il fine / l’obiettivo per cui avviene l’azione della proposizione principale (a quale scopo? / a quale fine? / per quale obiettivo?). 2) In latino la proposizione finale si traduce usando la congiunzione ut (= per / affinché) + congiuntivo presente o imperfetto. 3) Il congiuntivo presente si usa se nella principale c’è un presente (o un futuro). 4) Il congiuntivo imperfetto si usa se nella principale c’è un passato (imperfetto, perfetto, piuccheperfetto). 5) La proposizione finale si può esprimere anche in forma negativa (per non / affinché non). In latino la finale negativa si rende sostituendo ut con ne e usando gli stessi tempi del n.2 secondo le stesse regole. Mario loda gli alunni / affinché studino = Marius discipulos laudat ut studeant. Mario loda gli alunni / affinché non studino = Marius discipulos laudat ne studeant. Lodare = laudo, -as, -avi, -atum, -are Alunno = discipulus, -i, m. = discipul-os Studiare = studeo, -es, studui, -ēre Cicerone pronuncia famose parole / per lodare la città. Cicero clara verba dicit / ut oppidum laudet. Pronunciare = dico, -is, dixi, dictum, -ere Parola = verbum, -i, n. Cicerone = Cicero, -onis, m. Mario = Marius, -ii, m. In italiano la proposizione finale può presentarsi in due forme: 1) Forma esplicita (del tutto corrispondente al latino): affinché / perché + congiuntivo presente o imperfetto 2) Forma implicita: per + infinito Dal latino all’italiano -

Poeta dicit verba / ut puellas laudet. 1) Il poeta dice parole affinché lodi le fanciulle. 2) Il poeta dice parole per lodare le fanciulle.

In italiano la traduzione n.1 si può usare sempre. La traduzione n.2 si può usare soltanto se c’è identità di soggetto (= lo stesso soggetto) tra la principale e la subordinata finale. -

Poeta dicit verba / ut puellae eum (= lo) ament. 1) Il poeta dice parole / affinché le fanciulle lo amino. 2) Il poeta dice parole per le fanciulle amarlo

Le fanciulle vengono al tempio / per pregare gli dei (= affinché preghino gli dei). Puellae ad templum veniunt / ut deos orent. Andare = eo, is, ivi, itum, ire Venire = venio, -is, veni, ventum, venire Puella, -ae, f. Templum, -i, n. Oro, -as, -avi, -atum, -are Deus, -i, m.

Le fanciulle venivano al tempio / per pregare gli dei (= affinché preghino gli dei). Puellae ad templum veniebant, ut deos orarent. Le fanciulle venivano al tempio / per non pregare gli dei (= affinché preghino gli dei). Puellae ad templum veniebant, ne deos orarent....


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