Psicologia Ambientale PDF

Title Psicologia Ambientale
Course Psicologia sociale e ambientale
Institution Università degli Studi di Milano
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PSICOLOGIA AMBIENTALE Introduzione 1. Oggetto della psicologia ambientale Il comportamento umano e analizzare i pensieri e gli affetti checlo determinano, in relazione all'influenza degli stimoli ambientali. Una prima importante caratteristica che differenzia la psicologia ambientale dalle altre scienze che si occupano dell'ambiente in relazione con l'uomo è la ricerca di qualcuno i percorsi mentali che sottostanno alle nostre scelte comoortamentali, cioè quali meccanismi interni possono spiegare il modo in cui percepiamo un ambiente e gli diamo significato 2. Principali temi della psicologia ambientale La psicologia ambientale, è secondo una definizione molto generale, la disciplina che si occupa delle interazioni e delle relazioni tra persone e il loro ambiente. La data di nascita della psicologia ambientale si può collocare all'inizio degli anni 70 negli Stati Uniti. I temi principalmente trattati fino agli anni 80 sono i seguenti: 1. L' "environmetal environmetal assessment assessment" ( valutazione, cognitiva ed affettiva, dell'ambiente) che comprende sia la valutazione delle qualità affettive dell'ambiente, sia di quanto un ambiente ci può aiutare a raggiungere i nostri obiettivi, sia della compatibilità ambientale, cioè l'iterazione tra le azioni che un individuo cerca di relaizzare nell'ambiente e le informazioni che vengono offerte dall'ambiente stesso. 2. Il cognitive mapping (la formazione delle mappe cognitive) la capacità di acquisire e utilizzare delle conoscenze spaziali non solo in modo generale, ma anche nella vita quotidiana. 3. Lo stress ambientale 4. Il comportamento spaziale soprattutto per quanto riguarda lo "spazio difendibile" cioè spazio personale, alla territorialità e alla privacy Successivamente inizio a nascere l'esigenza di trovare modelli teorici in grado di descrivere le relazioni tra individuo e ambiente. I paradigmi più attuali che cercano di spiegare questa relazione sono: 

Secondo il Paradi Paradigma gma dell'adattamento dell'adattamento, la sopravvivenza fisica e psicologica è lo scopo che determina il comportamento umano nell'ambiente. Approccio evoluzionistico



Paradigma dell'ambiente ambiente come "strut "struttura tura di opportunità" precauzioni dirette a uno scopo. Il ruolo centrale è occupato dai piani razionali dell'individuo, che lo portano a compiere delle scelte tra le opportunità comportamentali offerte dall'ambiente, in presenza di

alcune costruzioni fisiche e sociali. 

Il paradigma "socioculturale" è centrato sui molteplici contesti in cui si svolgono i processi psicologici nell'estrazione dell'individuo con l'ambiente. La persone è un'agente sociale.

Gli aspetti applicativi ci sono e riguardino fondamentalmente queste due aree tematiche: 1. Gli ambienti costruiti costruiti: soddisfazione residenziale, affollamento, luoghi di abitazione, studio,.. 2. La relazione tra ambienti di proporzioni più grandi e la comunità umana tra cui: stress provocato da rumore, dall'inquinamento, dal caldo. Capitolo 1: Metodi della psicologia ambientale 1. Informazione ambientali La psicologia ambientale si avvale di informazioni ambientali per ricostruire il comportamento umano. Diversi generi di tracce ambientali ci fanno informazioni sull'uso che dell'ambiente è stato fatto, sull relazioni tra gli individui e l'ambiente e su atteggiamenti e comportamenti umani. Riconoscere ed interpretare le tracce fisiche del comportamento umano nell'ambiente è uno dei possibili metodi della psicologia ambientale. 2. Esperimenti, quasi-esperimenti e ricerca correlazione Si possono distinguere metodi ad alto o basso livello di costrizione. I constraints sono le regole o gli accorgimenti che il ricercatore mette in atto per controllare le variabili di distrubo della situazione di ricerca. Le variabili di disturbo sono quelle variabili "parassite" che possono influenzare la variabile dipendente, cioè il comportamento studiato. Gli esperimenti che si svolgono in laboratorio sono caratterizzati dal massimo grado di constraints; metodi a un livello inferiore di constraints sono quelli osservativi, in cui si cerca di osservare il soggetto nel suo ambiente reale. Possiamo dividere le ricerche in tre grandi categorie: 1. Gli esperimenti in cui sono tenute sotto controllo tutte le eventuali fonti di inquinamento dei dati. I tempi e le modalità dell'introduzione della variabile indipendente sono determinati dallo sperimentatore. 2. I quasi-sperimenti dove la corretta misurazione della variabile dipendente e l'eliminazione della fonte di distrubo è, almeno in parte, garantita. 3. I metodi correlazionali come l'osservazione non intrusiva o la ricerca di archivio dove si rinuncia a quasi tutti i constraints. Il luogo ideale dove si possono realizzare tutte le condizioni del vero esperimento è il laboratorio.

Le ricerche che studiano il rapporto tra individuo-ambiente difficilmente possono essere svolte attraverso esperimenti di laboratorio. Spesso le ricerche svolte con il metodo sperimentale o quasi-sperimentale possono essere considerate carenti per quanto riguarda la vali validità dità ecologica ecologica, cioè la possibilità di estendere i risultati al mondo reale, al di fuori del laboratorio. 4. Metodi non sperimentali di ricerca in psicologia ambientale La maggior parte delle ricerche di psicologia ambientale si svolge fuori dal laboratorio, il che non vuol dire che manchi di qualsiasi controllo sperimentale. I principali metodi di raccolta delle informazioni: 1. Quelli basati sull'osservazione osservazione del comportamento dei soggetti nell'ambiente Osservazione naturalistica naturalistica: è un metodo di osservazione in cui l'osservatore rimane invisibile dei limita a registrare i comportamenti che gli interessano senza cercare di influenzarlo. È a basso livello di constraints per cui considerato un metodo correlazionali. Un esempio sono le mappe comportamentali spesso usate per i soggetti ospedalizzati. 2. Quelli che utilizzano i self-report self-report, cioè risposte a questioni, interviste o scale di Questionari, interviste, resoconti verbali dei soggetti soggetti: è un metodo che risente della sua soggettività, ma è spesso il più diretto e semplice da applicare. Il metodo più proficuo è quello di raccogliere un resoconto verbale in quanto più ricco di informazioni 3. Quelli basati sulla ricerca di archivio Ricerca d'archivio d'archivio: consiste nel recuperare e analizzare dati che sono già stati raccolti da qualcun'altro, e che sono reperibili in biblioteca o in qualche istituzioni. Il problema principale è che spesso si usano dati che sono stati raccolti con obiettivi diversi da quelli del ricercatore 4. Quelli basati sulle "tracce ambientali" o indizi ambientali che ci fornisce indirettamente il soggetto. Tracce ambientali ambientali: alcuni comportamenti e atteggiamenti delle persone che hanno "usato" un ambiente possono comparire dalle tracce che hanno lasciato. Si dividono in due grandi categorie: erosione e accrescimento accrescimento. C'è accrescimento ad esempio nel caso del materiale lasciato sulle scale di uno stadio mentre c'è erosione nel caso di statue votive toccate per secoli dai pellegrini Capitolo 2: Aspetti cognitivi della relazione individuo-ambiente 3. Un precursore della psicologia ambientale Nel 1917 Kurt Lewin psicologo tedesco fu tra i padri fondatori della Scuola della psicologia di Gestald. L'importanza del ruolo dell'ambiente e nella teoria di Lewin emerge già dalla sua

definizione di comportamento (B behaviour) come funzione dell'ambiente (E environment) e della persona (P person): B= f (E,P). La sua concezione è stata definita "dinamica" in quanto egli riteneva che l'iterazione psicologia tra individuo e ambiente dovesse essere descritta come l'iterazione delle caratteristiche dell'individuo con tutti i fattori ambientali presenti in quella situazione. 4. Percezione di un ambiente Le particolari caratteristiche della percezione ambientali: 

Nel percepire un ambiente il soggetto non è qualcosa di separati o esterno all'ambiente stesso. Nel processori conoscenza e percezione dell'ambiente ha un peso primario l'iterazione tra il soggetto e l'ambiente stesso.



La percezione di un ambiente avviene attraverso tutta una serie di ca canali nali sensoriali attivi contemporaneamente; oltre alla percezione visiva e uditiva, sono presenti anche la percezione tattile e olfattiva



L'informazione che arriva al soggetto dall'ambiente in cui è immerso non è quasi mai statica, circoscrivibile nel tempo di una fotografia. Piuttosto possiamo immaginare un continuo flusso di informazioni.



L'informazione in arrivo da un ambiente si presenta il più delle volte come un complesso unitario. La percezione in sé, è un processo di unificazione degli stimoli.

Nella considerazione della percezione ambientale possono avere un ruolo è un peso diverso i nostri processi cognitivi da un lato e l'ambiente dall'altro. Abbiamo due teorie, la teoria ecologica della percezione di Gibson e la teoria degli schemi. 5. Teoria ecologica della percezione Gibson adotta una prospettiva evoluzionistica. Per Gibson l'esperienza non ha nessun ruolo nella percezione. La maggior parte delle risposte percettive è innata e determinata dal funzionamento di specifiche parte del cervello. Nel sua concezione della percezione l'individuo non è attivo, e deve semplicemente registrare l'informazione che gli viene dal mondo attraverso i sensi, ma i passaggi successivi per la conoscenza dell'ambiente presuppongono invece una serie di attività del soggetto. Nell'ottica evoluzionistica è particolarmente importante, che con la percezione l'individuo riesca a scoprire gli aspetti utilitaristici dell'ambiente, le cosiddette "affordances affordances affordances" (funzioni dei oggetti, aiuti che i vari elementi dell'ambiente possono offrire)

6. Teoria degli schemi mentali Ulric Neisser ha introdotto nella psicologia ambientale il concetto di schema schema, come costrutto mentale che media la percezione. Neisser, a differenza di Gibson, afferma che chi percepisce "è

diventato ciò che è in virtù di ciò che ha percepito e fatto del passato. Secondo la teoria degli schemi mentali, le informazioni che percepiamo dal mondo sono selezionate attraverso schemi preesistenti nella nostra mente, checdirigono la nostra attenzione a carti aspetti piuttosto che ad altri dell'ambiente. Ma anche. I nostri schemi mentali si modificano in seguito alle informazioni ambientali. Gli schemi ambientali sono rappresentazioni Segrate e gerarchicamente organizzate in base alle quali noi possiamo categorizzare l'ambiente; ( Ambiente costruito opposto a quello naturale, ambiente interno opposto a quello esterno). Ci sono tre informazioni presenti in uno schema ambientale: 

Informazione di inventario cioè quali sono gli oggetti tipici di un certo ambiente



Informazione sulle relazioni spazial spaziali che descrivono la disposizione tipica degli oggetti in un ambiente



Informazione descrittiva cioè relativa alle caratteristiche degli oggetti oche possono variare.

Da questo punto di vista gli elementi presenti in un ambiente di possono suddividere in quattro categorie: 1. Elementi schema expected (attesi in base allo schema) sono quelli che devono esserci perché un ambiente sia percepito come appartenere a una certa categoria di ambienti 2. Elementi schema-compatible (compatibili con lo schema) ma non obbligatori 3. Elementi schema-irrelevant (irrilevanti con lo schema) checpossono esserci o non esserci 4. Elementi schema-opposed (opposti allo schema) la cui presenza invece è estremamente importante perché mette in questione la correttezza dell'attivazione di un determinato schema Capitolo 3: Orientamento nell'ambiente: aspetti cognitivi e comportamentali 1. Mappe cognitive: definizioni La rappresentazione interna che ci facciamo di un ambiente, viene chiamata mappa cognitiv cognitiva a. Uno dei primi dei modelli di come sono state costruite le mappe cognitive è quello di Kevin Lynch, studiando l'ambiente urbano dal punto di vista della leggibilità cioè dalla possibilità di ricavare dall'esplorazione dell'ambiente fisico una rappresentazione spaziale a livello mentale. Linch estrasse le cinque componenti fondamentali dell'immagine di una città: paths sono tutti i percorsi che si possono compiere, edges sono i margini che separano una parte dall'altra, district sono aree che hanno qualche caratteristica che le contraddistingue, nodes che sono i punti focali per i comportamenti spaziali degli individui, landmarks sono elementi evidenti e facilmente identificabili.

Costruire una mappa cognitiva prevede delle fasi che cominciano con una rappresentazione della parte di ambiente accessibile al soggetto, poi si passa a una rappresentazione ad aree attraverso i landmarks e infine si iniziano a stabilire le vere e proprie distanze attraverso coordinate. 3. Prospettiva "route", prospettiva "survey" e differenze individuali Le nostre rappresentazioni mentali dell'ambiente possono cambiare a seconda del punto di vista dell'osservatore. Le due prospettive principali sono: prospettiva survey survey, visione dall'alto e prospettiva route route, visione da dentro come se l'osservatore fosse interno all'ambiente. Nella rappresentazione survey prevalgono indicazioni di direzione in riferimento ai punti cardinali e le informazioni sono organizzate gerarchicamente, mentre in una rappresentazione router punti di riferimento sono più variabili in quanto legati alla posizione dell'individuo. Spesso vengono adottare entrambe le prospettive. La scelta della rappresentazione dipende anche da caratteristiche individuali, ad esempio le donne preferiscono una prospettiva route mentre gli uomini una survey. Capitolo 4: Descrizioni verbali di ambienti Un caso molto frequente è quello in cui ci si forma una mappa mentale a partire da una descrizione verbale e la si utilizza poi per orientarsi e compiere azioni nell'ambiente. Un primo problema che si presenta in questo caso è che descriviamo l'ambiente, cioè una spazio tridimensionale con un mezzo unidimensionale cioè il lingua linguaggio ggio ggio. I soggetti possono fornire una descrizione attraverso due strategie: la prima capitanata dai movers cioè quelli che vanno avanti che descrivono in ordine tutti i punti da descrivere e la seconda capitanata dai jumper che saltano da un oggetto all'altro. Le informazioni in un resoconto verbale devono essere selezionate; un criterio generale può essere tra informazione utile e inutile. La possibilità che un elemento entri nel nostro resoconto dipende da varia caratteristiche: 

Tipicità Tipicità: legato alla rilevanza che ha quel elemento per lo schema dell'ambiente



Salienza percettiva percettiva: opposto alla tipicità, un oggetto può colpirci non perché tipico di quel ambiente ma proprio perché è inatteso



Autolimitazione del soggetto soggetto: interpretazione più o meno ristretta della domanda che gli viene risolta



Quantità di conoscenza attribuita all'interlocutore

2. Un caso particolare: la descrizione dei percorsi Le comunicazioni relative al semplice comportamento di insegnare un percorso sottostanno delle regole ben precise, schema iterazionale: 1. Nell'apertura composto da due turni, A, il richiedente comincia sempre per primo con

una frase per attrarre B e B segnala di aver capito. 2.

Descrizione del percorso, è dominata da B che comincia e finisce.

3. Rassicurazione, terza fase dove B si accerta che A abbia capito e compreso 4. Chiusura fase finale che può essere gestita solo da A, che può ringraziare e dire di aver capito oppure rinunciare. Capitolo 5: aspetti affettivi della relazione individuo-ambiente 1. Ambiente e sviluppo affettivo La teoria di Winnicott relativa allo sviluppo affettivo, dà un ruolo centrale all'ambiente nel primo sviluppo delle prime relazioni del bambino. C'è una profonda analogia tra gli aspetti di sostegno fisico forniti dall'ambiente e quelli di protezione psicologica e di facilitazione del processo di crescita dell'individuo forniti dalla figura materna. All'inizio del suo processo evolutivo il bambino è " un'abitante nel corpo della madre e poi nelle braccia della madre e infine nella case dei genitori 2. Attaccamento ai luoghi Alla radice dell'attaccamento ai luoghi c'è sempre una forma di dipendenza dall'ambiente che sperimentiamo fin da piccoli. Quando si parlando attaccamento si fa riferimento alla teoria di Bowlby: il legame del bambino alle persona che si prende cura di lui viene considerato il risultato di schemi comportamentali di base innata. I comportamenti innati sono quelli con cui si esprime l'attaccamento. Nella relazione di attaccamento sono stati identificati tre stili: sicuro, individuo-ambiente ambiva ambivalente lente, insicuro-ansioso evitante. Sono molte le analogie tra attaccamento ai luoghi e quello alle persone. La dipendenza dall'ambiente sembra negativamente correlata alla competenza ambientale cioè la capacità di affrontare con successo i problemi spaziali. Quando si diventa anziani le competenze ambientali diminuiscono e subentra un ritiro con un aumenta della dipendenza dall'ambiente. 3. Place identity L'ambiente in cui viviamo funziona un po' come un vestito nel dare l'immagine di come vogliamo apparire. Quando esistono delle discrepanze tra la Plac Place e identity di una persona e il luogo fisico in cui risiede, i suoi sforzi saranno resi a modificare l'ambiente secondo un'immagine congruente a sé: se non ci riesce diminuirà o cesserà l'attaccamento a quel luogo. 4. Rottura dell'attaccamento ai luoghi La rottura da un buon attaccamento a un luogo è caratterizzata da un periodo di stress psicologico da rottura e da un periodo successivo in cui l'individuo cerca di fare fronte alla rottura attraverso l'attaccamento ad altri luoghi. L'allontanamento può avvenire anche per cause

di cambiamenti di caratteristiche fisiche e sociali dell'ambiente. Capitolo 6: emozioni e ambiente L'emozione emozione è uno stato psicologico complesso; in genere si definisce emozione solo uno stato affettivo intenso e di breve durata, ma spesso è difficile applicare questa definizione a emozioni classiche come ad esempio tristezza. 2. Emozioni in relazione all'ambiente Le emozioni ambientali e le preferenze ambientali sono strettamente collegati. Perché il soggetto posso dare una valutazione affettiva di un ambiente, devono essere soddisfatte le condizioni di coerenza, leggibilità , complessità e mistero. Modello di Kaplan: 1. La coerenza di un ambiente è collegata alla sua leggibilità, soddisfacimento dei nostri sforzi cognitivi volti a conoscenza dell'ambiente stesso. 2. Leggibilità indica la presenza di informazioni che facilitano la comprensione 3. La complessità complessità, gli ambienti complessi, cioè ricchi di stimoli percettivi, suscitano in genere una valutazione più positiva degli ambienti poveri di stimoli 4. Il mistero caratteristiche particolare di certi ambienti, per cui si ha la sensazione che, addentrandosi, si otterranno ancora più informazioni Un modello più vicino alla teoria degli schemi è il modello della discrepanza di Purcell. Secondo Purcell il grado di piacevolezza o spiacevolezza che attribuiamo a uno stimolo rappresentato da un ambiente dipende da questo questo ambiente si discosta dall'esemplare prototipico che abbiamo in mente, cioè dallo schema ambientale che attiviamo causando lo percepiamo. Esiste un grado ottimale di discrepanza dal dallo lo schema schema, per cui lo stimolo che viene vissuto come qualcosa di abbastanza nuovo e attivante, ma non così lontano dalle aspettative di bloccare i nostri processi cognitivi. La discrepanza si misura tra l'ambiente presente e il prototipo su cui si base lo schema del soggetto. 3. Valutazione affettiva dell'ambiente. Le determinanti individuali di preferenza. Le caratteristiche del soggetto maggiormente coinvolte nella valutazione affettiva degli ambienti sono: 

L'età età età, più avanza, più negative sono le valutazioni espresse dai soggetti

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