Psicologia Clinica e psicopatologia Castonguay schema-riassunto cap 2-8 PDF

Title Psicologia Clinica e psicopatologia Castonguay schema-riassunto cap 2-8
Author CLAUDIA MARTINA PAGNI
Course Psicologia clinica
Institution Università degli Studi di Firenze
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Summary

SINTOMI TIPICI EMANIFESTAZIONIASSOCIATEIl DAG è caratterizzato da una preoccupazione eccessiva e, tipicamente, incontrollabile, e di solito associata a sintomi fisici quali: Inquietudine e sensazione di forte tensione Fatica Difficoltà di concentrazione Irritabilità Forte tensione muscolare Problemi...


Description

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3-c DISTURBO D'ANSIA GENERALIZZATO - DAG

SINTOMITIPICIE MANIFESTAZIONI ASSOCIATE

Il DAG è caratterizzato da una preoccupazione eccessiva e, tipicamente, incontrollabile, e di solito associata a sintomi fisici quali: 1. Inquietudine e sensazione di forte tensione 2. Fatica 3. Difficoltà di concentrazione 4. Irritabilità 5. Forte tensione muscolare 6. Problemi del sonno Viene fatta diagnosi se la preoccupazione è presente quasi tutti i giorni per almeno 6 mesi, accompagnata da almeno 3 sintomi somatici. >L’esordio di un disturbo si associa in genere alla presenza di unevento stressante precipitante. >La preoccupazione patologica è anche legata allacatastrofizzazione, capace di provocare nella persona livelli d’ansia estremamente elevati. >Una preoccupazione patologica èpervasiva e incontrollabile, e predomina un tipo dipensiero basato su un contenuto verbalenegativo. >Si osserva nei soggetti con DAG un’elevata frequenza cardiacache si mantiene stabilmente. >E’ stato anche associato a una notevolecompromissione delle relazioni interpersonali.

●Le persone con DAG anticipano eventi negativi in maniera ansiosa e spendono molte delle loro energie nel tentativo di risolvere mentalmente i problemi che questi potrebbero generare. Si muovono nel mondo guidati da processi cognitivi erronei, in virtù dei quali identificano minacce inesistenti nel loro ambiente. La loro vita mentale è caratterizzata da preoccupazione usata per prepararsi al peggio o per impedire che avvengano eventi negativi. ●Il DAG è l’unico, tra i disturbi d’ansia, in cui la preoccupazione acquisisce un

valore intrinseco di rinforzo. Infatti la preoccupazione si vede rinforzata dal sollievo che percepiscono quando l’evento anticipato non si realizza; i pazienti sostengono con convinzione l’idea secondo cui, se non si fossero preoccupati l’evento negativo sarebbe avvenuto.

~Questo disturbo presenta elevati livelli di cronicità, una bassa probabilità di recupero e le ricadute sono frequenti. ~I pazienti con DAG raramente sperimentano un recupero completo o mantenuto nel tempo. L’obiettivo del terapeuta quindi non sarà quello di “curare” il paziente, bensì quello di aiutarlo nell’apprendimento delle strategie per affrontare il disturbo.

EPIDEMIOLOGIA

DECORSOEPROGNOSI

La prevalenza del DAG nel corso della vita è del 3,6%. Le donne hanno i doppio della probabilità rispetto agli uomini di soffrire di tale condizione. I tassi di comorbilità di questo disturbo sono piuttosto alti. Attualmente si stima che la comorbilità del DAG si aggiri tra: - l’8 e il 22% per la distimia - l’8,6 e il 46% per la depressione maggiore - 10,6% e il 27% per la fobia sociale - 11% e il 36% per il disturbo di panico L’80% delle persone che avevano ricevuto, in qualche momento della loro vita una diagnosi di DAG, aveva inoltre ricevuto la diagnosi per un disturbo dell’umore. Quindi il DAG è caratterizzato da una forte comorbilità e può presentarsi sia come disturbo primario, sia all’interno di un quadro psicopatologico complesso.

EZIOLOGIA

COMORBILITA'

◘Il DAG risente, in parte, di una moderata influenza genetica, per cui circa il 30% della varianza è spiegato da fattori ereditari, che dovranno convergere con elementi psicologici e ambientali. ◘Secondo il modello del condizionamento operante, i genitori possono incrementare i comportamenti ansiosi nel bambino dimostrando eccesso di rassicurazione e aiutando il bambino a realizzare i comportamenti di evitamento che ritengono necessari. ◘Secondo Bowlby l’ansia è il prodotto di un attaccamento insicuro; il bambino non fa esperienza della base sicura data dal caregiver e interpreta il mondo come imprevedibile, incontrollabile e minaccioso. ◘I modelli esplicativi teorizzati per il DAG identificano, inoltre, alcuni fattori cognitivi che precedono l’insorgenza del disturbo: la preoccupazione per la preoccupazione, l’intolleranza all’incertezza, il timore difronte alle sfide emotive con valenza negativa.

Indipendentemente dall’indirizzo teorico, è importante agire sui bias cognitivi, indicando ai pazienti i dati che contraddicono le loro credenze. La TCC ( Terapia Cognitivo - Comportamentale) è considerata ad oggi il trattamento d’elezione per il DAG. Le sue strategie d’intervento includono: •l’automonitoraggio, infatti queste persone hanno bisogno di aiuto per concentrarsi sul momento presente •il controllo degli stimoli; •tecniche di rilassamento; •la desensibilizzazione all’ansia; •la terapia cognitiva. Queste tecniche si basano principalmente sui seguenti principi di cambiamento: la ristrutturazione delle concezioni erronee, l’esposizione ripetuta all’ansia, l’eliminazione dell’evitamento e il miglioramento di alcune abilità.

TERAPIA

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4-c DISTURBI DI PANICO E FOBIE

Tra gli aspetti comuni ai diversi disturbi d’ansia possiamo citare il disagio irragionevole rispetto ad un oggetto, il quale può manifestarsi su un continuum di gravità, che va dalla preoccupazione diffusa all’apprensione rivolta al futuro, a timori più specifici, fino alla sensazione di pericolo imminente e panico.

♦DISTURBO DI PANICO E AGORAFOBIA Il disturbo di panico è definito dalla presenza di attacchi di panico ricorrenti e inaspettati, seguiti da almeno un mese durante il quale la persona sperimenta un forte timore relativo alla possibilità di soffrire di ulteriori episodi di ansia parossistica, preoccupazione rispetto alle conseguenze degli attacchi, o cambiamen a livello comportamentale riconducibili all’aver sofferto degli attacchi di panico. L’attacco di panico è caratterizzato da un periodo di tempo circoscritto durante il quale la persona prova sensazioni di disagio estremo o paura che raggiungono il punto massimo in pochi minuti. Devono essere presenti almeno 4 dei seguenti sintomi: - palpitazioni - sudorazione - tremori - dispnea - sensazione di asfissia - dolore - fastidio al petto nausea - svenimento - brividi o vampate di calore - parestesie - derealizzazione - depersonalizzazione - paura di impazzire o di morire Gli stimoli situazionali possono essere luoghi, sensazioni o situazioni che provocano attacchi di panico e la persona tende ad evitarli, quando tale evitamento raggiunge livelli estremi e provoca un malessere significativo, la persona può ricevere diagnosi sia di “disturbo di panico”, sia di “agorafobia”. L’agorafobia è definita da una sensazione di ansia estrema relativa ad almeno due situazioni o luoghi da quali potrebbe essere difficile scappare o impossibile ricevere aiuto in caso di attacco di panico. Per poter fare diagnosi i sintomi devono essere presenti per un periodo di almeno 6 mesi e le situazioni temute devono essere evitate. Un fenomeno che si associa a questi disturbi è la disregolazione sonno-veglia, probabilmente a causa di attacchi di panico notturni. Tra le conseguenze critiche troviamo l’incremento di 10 volte della probabilità dei tentativi di suicidio rispetto a quella della popolazione generale. 

DECORSO E TERAPIA Esiste un tasso di remissione spontanea dei sintomi del 39% per il disturbo di panico e la probabilità di ricaduta è superiore tra le donne (82%) piuttosto che tra gli uomini. La maggior parte dei pazienti riceve un trattamento farmacologico (SSRI, SNRI, TCA, BZ) piuttosto che una TCC, la quale è più efficace sotto molto aspetti e combina la psicoeducazione, la terapia d’esposizione, la ristrutturazione cognitiva e la prevenzione delle ricadute. La fobia sociale si presenta, di solito, come una condizione cronica, rispetto alla quale i tassi di remissione sono piuttosto scoraggianti (37% dei casi) e, se non trattata, sembra essere ricorrente. Gli interventi psicologici sono la TCC e la TCC di gruppo. Il trattamento è composto da una fase dedicata alla ristrutturazione cognitiva e da una serie di esercizi di esposizione. Le fobie specifiche hanno la tendenza a mantenersi stabili negli adulti, sia che questi ricevano o meno un trattamento. Vengono utilizzate le Terapie d’esposizione, particolarmente efficace quella “in vivo”. Per quanto riguarda il trattamento, i princìpi di cambiamento che sottostanno ad ogni tipo di tecnica sono: + l’aspettativa positiva rispetto ai risultati della terapia da parte del paziente e la presenza di una motivazione sufficiente perché il paziente collabori + una forte alleanza terapeutica + far sì che il paziente si renda conto di ciò che fa e di ciò che evita e del modo in cui questi comportamenti contribuiscano al mantenimento del problema + fornire al paziente esperienze correttive (es. terapia d’esposizione) + modificare le distorsioni cognitive.

COMORBILITA’ Il 40-50% delle persone che soffrono di un disturbo di panico soffrono anche di un disturbo della personalità. Correla spesso anche con i disturbi dell’umore e i disturbi da uso di sostanze. La fobia sociale di solito precede il secondo disturbo psicologico e in genere correla con il DP evitante, la depressione e la dipendenza da alcol. Le fobie specifiche di solito si manifestano in comorbilità con altre fobie specifiche .

♦FOBIA SOCIALE/DISTURBO D’ANSIA SOCIALE Nel DSM-5 la fobia sociale riceve il nome di “disturbo d’ansia sociale”. Questo è caratterizzato da una paura irragionevole e persistente rispetto alle situazioni che prevedono interazioni sociali o che richiedono una performance pubblica nella quale la persona può essere giudicata. Queste persone sovrastimano i pericoli e soffrono di ansia anticipatoria. I sintomi devono essere presenti per almeno 6 mesi per emettere una diagnosi.

♦FOBIA SPECIFICA La diagnosi di “fobia specifica” richiede la presenza di, per almeno 6 mesi, di una paura eccessiva e persistente nei confronti di un oggetto o situazione concreti. La reazione di paura scatenata dalla presenza dello stimolo nella fobia specifica dev’essere estremamente intensa e immediata. La persona che ne soffre evita lo stimolo o lo fronteggia con estremo disagio. La sensazione di malessere sperimentata dalla persona nasce dalla combinazione del disagio (paura e/o disgusto) con l’attivazione fisiologica (caratterizzata da frequenza cardiaca accelerata e aumento della conduttanza cutanea), l’elaborazione distorta dell’informazione e i comportamenti di evitamento.

EPIDEMIOLOGIA La stima della prevalenza del disturbo di panico oscilla tra l’1,5% e il 3,5% nel corso della vita. La pubertà sembra essere un fattore che influisce in maniera determinante sugli attacchi di panico, per poi essere meno pervasivi nell’età adulta. Si stima che una percentuale che oscilla tra il 7% e il 13% dei soggetti appartenenti alle società occidentali ha sofferto, in qualche momento della propria vita, di fobia sociale, l’età media di esordio è 13 anni e ha una prevalenza maggiore tra le donne. Per le fobie specifiche esiste una prevalenza nel corso della vita pari all’11% per questo disturbo. L’età media d’esordio delle diverse fobie specifiche si stima attorno ai 15-16 anni. S registra una prevalenza tra le donne, ma forse dovuta al fatto che gli uomini tendono a parlare meno delle loro paure. Nei disturbi d’ansia non possiamo sottovalutare l’importanza del contesto culturale del paziente, così come la sua identità etnica, l’età, il ruolo e le aspettative legate al genere, l’orientamento sessuale e il livello di scolarizzazione.

EZIOLOGIA Barlow ha proposto un modello basato su 3 tipi di vulnerabilità: 1) Biologica generica: individuo maggiormente suscettibile all’ansia; 2) Psicologica generica: il soggetto percepisce il proprio ambiente come incontrollabile e imprevedibile; 3) Psicologiche specifiche: fanno sì che si sviluppi un disturbo d’ansia in funzione delle esperienze d’apprendimento, in base alle quali interpreta alcuni stimoli come pericolosi.

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5-c DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO SINTOMI TIPICI Il DOC è caratterizzato dalla presenza di due sintomi predominanti: le ossessioni e le compulsioni.

Le OSSESSIONIsono idee, immagini o impulsi non desiderati che vengono vissuti come ripugnanti o minacciosi. Per formulare una diagnosi è necessario che le ossessioni provochino nel soggetto una sofferenza estrema; queste infatti diventano fonte di disabilità a causa dei comportamenti di evitamento che vengono messi in atto per ridurre l’ansia associata alle stesse. Le ossessioni si distinguono dai normali pensieri ripetitivi perché: - Sono incontrollabili e indesiderate - Il contenuto delle ossessioni è incongruente con il sistema di valori della persona - Le persone cercano di opporre resistenza, di controllarle, per timore delle loro conseguenze catastrofiche.

Il clinico deve tenere presente che le ossessioni e i rituali mantengono tra loro una forte relazione funzionale. Alcune ossessioni e compulsioni si manifestano seguendo pattern tipici:                  ossessioni -> compulsioni + responsabilità di aver causato un danno -> controllo + simmetria -> necessità di ordinare o contare + contagio -> rituali di pulizia + religiose, sessuali o violente -> rituali mentali e ricerca di rassicurazione Il DOC potrebbe essere confuso con alcuni disturbi simili, come con il disturbo d’ansia generalizzato, le differenze tra i due sono il tipo di preoccupazioni, infatti quelle del DAG sono relative alla vita quotidiana, sotto forma verbale, e i temi cambiano rapidamente, mentre quelle del DOC non sono relative alla quotidianità, si presentano spesso sotto forma di immagini o impulsi e si mantengono stabili cambiando lentamente nel tempo. I comportamenti del DAG, inoltre, sono abbastanza congruenti e specifici rispetto alla preoccupazione che li ha provocati. Un'altra patologia con la quale potrebbe essere confuso è il disturbo di personalità ossessivo-compulsivo dal quale in realtà è molto diverso infatti nel DOC il comportamento perfezionistico è provocato dalla paura e la persona preferirebbe non comportarsi in quel modo, ovvero il sintomo è egodistonico. Al contrario, c soffre di DOCP non soffre di ossessioni e percepisce i propri comportamenti come piacevoli, utili e coerenti col proprio modo di essere, quindi di parla di disturbo egosintonico.

EZIOLOGIA I modelli biologici presentano una scarsa corrispondenza tra i sintomi lamentati dai pazienti e i meccanismi proposti per darne una spiegazione. I modelli psicologici più importanti sono: Teoria dell’apprendimento: Teoria bifattoriale di Mower: le paure ossessive sarebbero acquisite come risultato di esperienze traumatiche di condizionamento nel corso delle quali uno stimolo considerato neutro verrebbe associato ad uno stimolo avversivo , in modo che lo stimolo neutro diventi capace di elicitare una risposta di paura condizionata. Modelli del deficit dell’elaborazione dell’informazione: I comportamenti potrebbero essere ripetuti perché il soggetto si dimentica di averli svolti. Ma è vero, però, che i pazienti mostrano un’attenzione selettiva nei confronti dell’informazione che considerano importante in relazione al DOC migliore rispetto al resto dell’informazione. Modelli cognitivo-comportamentali: L’Obsessive-Compulsive Cognitions Working Group ha generato un modello integrato che sottolinea gli errori cognitivi che esercitano influenza nel DOC, per esempio: “se sono capace di pensare cose di questo tipo significa che sono una persona pericolosa”. I rituali compulsivi col tempo diventano pattern stabili di comportamento mantenuti con un potente rinforzo negativo.

Le COMPULSIONI sono messe in atto volontariamente dal soggetto per ridurre l’ansia associata ai pensieri ossessivi. I rituali compulsivi possono essere sia comportamenti visibili sia rituali mentali, volti a prevenire conseguenze negative.

►DECORSO

Il DOC è un disturbo cronico che raramente va in remissione spontanea. Anche sotto trattamento, la remissione completa dei sintomi rappresenta un’eccezione piuttosto che una regola. ►EPIDEMIOLOGIA Una percentuale che oscilla tra il 2 e il 3% della popolazione soffre di questo disturbo. È più frequente tra le donne. L’esordio di questo disturbo avviene di solito durante l’infanzia o l’adolescenza, tipicamente intorno ai 25 anni. ►COMORBILITA’ Le persone che soffrono di DOC corrono un rischio maggiore di soffrire anche di altre psicopatologie, tra cui le più frequenti sono i disturbi dello spettro depressivo. La prevalenza nel corso della vita della depressione maggiore tra i pazienti con DOC oscilla tra il 12,4 e il 60,3% dei pazienti. I sintomi depressivi sono probabilmente provocati dalla sofferenza dovuta al DOC. Il DOC può inoltre presentarsi in comorbilità con patologie di tipo ansioso. 

TERAPIA +L’approccio cognitivo- comportamentale ha mostrato empiricamente la propria validità. I trattamenti devono: 1. Correggere le credenze non adattive 2. Impedire i rituali compulsivi e i comportamenti evitanti +Sono due gli approcci che rispondono a queste caratteristiche: a. L’esposizione con prevenzione della risposta (EPR) 10-12 sedute I soggetti vengono esposti agli stimoli che provocano le loro paure ossessive. L’esposizione può essere situazionale oppure di immaginazione. Nel corso dell’esposizione i soggetti sperimentano un’abituazione all’ansia. La “prevenzione della risposta” consiste nell’impedire al paziente di realizzare i rituali compulsivi o le strategie che, si solito mette in pratica per fuggire da ciò che più teme. b. La terapia cognitiva Il terapeuta ha a disposizione una serie di tecniche verbali per aiutare i pazienti a controbattere e correggere le credenze e interpretazioni erronee. Può usare il dialogo socratico, materiali informativi ed esperimenti comportamentali. --> L’uso congiunto di terapia cognitiva e EPR aumenta i benefici e l’aderenza al trattamento di quest’ultima.

SINTOMI TIPICI

6-c DISTURBO DA STRESS POSTTRAUMATICO

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Reazioni di stress che persistono nel tmepo e che esordiscono a causa dell'esposizione a un evento traumatic Il paz per ricevere diagnosi di DSTP deve soddisfare i seguenti criteri: a) Essere stato esposto ad un evento che rappresenti una minaccia per la vita; b) Presentare sintomi di tipo intrusivo; c) Presentare sintomi di evitamento a stimoli, pensieri o emozioni; d) Presentare alterazioni dell'imore e del pensiero verso il polo negativo; e) Presentare alterazioni nel livello di aurousal e di reattività generale. Il DSPT può essere diagnosticato dopo 1 mese dall’esposizione all’evento traumatico. Per descrivere le reazioni di stress che possono manifestarsi durante il mese successivo dopo l’esposizione all’evento traumatico, può essere diagnosticato il DSA, disturbo da stress acuto. Devono essere presenti almeno 3 sintomi: 1) Sensazione soggettiva di insensibilità, distacco; 2) Riduzione della consapevolezza dell'almbiente circostante; 3) Derealizzazione; 4) Depersonalizzazione; 5) Amnesia dissociativa. Le reazioni dissociative, rispetto alle memorie e alle emozioni legate al trauma, potrebbero essere responsabili dell’elaborazione incorretta di quanto accaduto e, pertanto, come delle possibili cause del successivo esordio di DSPT

DECORSO Di solito le reazioni di stress acuto, che si registrano durante le prime settimane successive al trauma, sono transitorie. Nel DSPT a esordio ritardato (frequente tra i militari) nella persona si osservano livelli subclinici del disturbo che son il tempo finiscono per acquistare carattere cumulativo, quindi potremmo interpretare questo fenomeno come il risultato finale di più reazioni di stress che si sommano tra loro.

EPIDEMIOLOGIA Il 61% degli adulti estratti dalla popolazione normale ha sofferto di qualche tipo di trauma, ma sono relativamente poche le persone che sviluppano DSTP, solo il 20.4% delle donne e l’8,2% degli uomini sviluppano questo disturbo nella loro vita. Di solito più è intenso il trauma e maggiore sarà la gravità di DSPT. Nel caso di stupro la vittima sviluppa DSPT nel 55% dei casi, mentre nel caso di incidente automobilistico nel 7,5% dei casi. La tortura, più di ogni altro trauma, si associa all’esordio di DSPT. Il DSPT si manifesta con una frequenza differente a seconda dello Stato e della cultura ch an...


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