QPAD 1-6 PDF

Title QPAD 1-6
Course Psicologia clinica
Institution Università degli Studi di Firenze
Pages 15
File Size 261.4 KB
File Type PDF
Total Downloads 163
Total Views 596

Summary

Capitolo di Adolescenza il risultato di una modernizzazione sociale avvenuta a 18esimo secolo, grazie al modificarsi da parte di adulti nei bambini e delle loro esigenze. Intorno al 1900 si inizia a parlare di fase della vita umana. Difatti, quel periodo tra infanzia ed caratterizzato da cambiamenti...


Description

Capitolo 1- ADOLESCENZA Concetto di Adolescenza è il risultato di una modernizzazione sociale avvenuta a metà del 18esimo secolo, grazie al modificarsi dell’attenzione da parte di adulti nei confronti dei bambini e delle loro esigenze. Intorno al 1900 si inizia a parlare di adolescenza come fase della vita umana. Difatti, l’adolescenza è quel periodo tra infanzia ed età adulta, caratterizzato da cambiamenti fisici, psicologici e di ordine sociale. Tale periodo lo dà la pubertà (11-12 anni), momento delle prime trasformazioni, fino all’inizio dell’età adulta, caratterizzato dal distacco dalla famiglia e dal raggiungimento dell’indipendenza. L’adolescenza è caratterizzata da tre periodi: 1. Caratterizzato da profondi cambiamenti a livello scolastico (da scuole elementari a medie) 2. Caratterizzato da cambiamenti all’interno del proprio gruppo e aumento di conflittualità nell’ambiente familiare 3. Tarda adolescenza, con preoccupazione per il futuro, aumento della complessità di relazioni e riduzione di conflitto con i genitori Quindi, l’adolescenza si configura come un periodo soggetto a vulnerabilità e ad esperienze emozionali intense, che incentivano ai non equilibri nei rapporti con il mondo. È anche un periodo in cui si sviluppano e si rafforzano il concetto di sé, la propria identità e una maggiore comprensione di sè in relazione all’ambiente esterno. In questo periodo sono fondamentali le relazioni con i pari e il gruppo diventa la fonte di sostegno eguale. Gruppo: punto di riferimento e fonte di identificazione. La condivisione di emozioni ed azioni ha la funzione di rito di legame. Durante l’adolescenza, il soggetto abbandona l’immagine di sé costruita nella famiglia per prendere coscienza dei nuovi cambiamenti.

Q-PAD CAPITOLO 2: PSICOPATOLOGIA IN ADOLESCENZA E COMPORTMENTI A RISCHIO. 1. Disturbi d’ansia Ansia include variazioni di stato psicofisiologico ed è caratterizzata da un sentimento di pericolo imminente legato all’attesa di eventi imprevisti e negativi che provocano smarrimento. Se l’ansia non supera determinati livelli, questa non è da considerarsi un problema, in quanto aumenta e migliora le prestazioni individuali; se invece supera certi livelli compromette l’efficienza funzionale del soggetto. Nella prima adolescenza troviamo perlopiù: ANSIA SOCIALE e PREOCCUPAZIONI RELATIVE AL CONFRONTO INTERPERSONALE. Le categorie diagnostiche attuali non prevedono una classificazione specifica per gli adolescenti, quindi sono applicate le stesse categorie degli adulti. Disturbo d’ansia può essere più o meno grave a seconda della gravità, della pervasività e della persistenza di comportamenti che limitano il normale funzionamento psichico del soggetto. Tale disturbo può essere diagnosticato quando l’ansia è la caratteristica prevalente e non è attribuibile ad altri disturbi. Nel DSM-IV-TR i disturbi d’ansia vengono divisi in quadri specifici: - Disturbo d’ansia da separazione - Disturbo d’ansia generalizzato - Disturbo da attacchi di panico - Disturbo fobico - Disturbo ossessivo-compulsivo - Disturbo post-traumatico da stress Tutti molto frequenti in età evolutiva, anche se durante l’adolescenza si verifica un aumento di tutti i disturbi d’ansia eccetto che per il disturbo di ansia da separazione. Alta comorbilità dei disturbi d’ansia con la depressione, con i disturbi della condotta e con forme di abuso o dipendenza da alcolici. Maggiore presenza di disturbi d’ansia nel sesso femminile.

2. Disturbi dell’umore: depressione. Depressione di solito descritta da sintomi come tristezza, svogliatezza, astenia, pianto, indecisione, difficoltà di concentrazione, autosvalutazione e pensieri suicidari. Comprende anche sintomi come il senso di grandezza, iperattività, agitazione e loquacità. In adolescenza è difficile trovare tutti questi sintomi insieme e infatti si delineano quadri depressivi diversi da quelli tipici dell’età adulta. È più tipico invece riscontrare degli equivalenti depressivi, cioè DEPRESSIONI MASCHERATE, caratterizzate perlopiù da disobbedienza, noia, dolori addominali, ipocondria, esibizionismo ed altri comportamenti che celano una sofferenza depressiva. Questione importante è riuscire a distinguere la normalità dalla patologia. Le manifestazioni patologiche devono essere valutate in relazione alle specifiche fasi dello sviluppo cognitivo, sociale, affettivo e fisiologico dell’individuo. Una delle differenze tra la depressione in età adulta e in adolescenza è il modo in cui i sintomi si manifestano (per esempio il tratto della disforia nell’adulto si manifesta come umore depresso, mentre nell’adolescente come irritabilità). Un’altra differenza: livelli diversi di maturazione cognitiva e fisiologica tra adolescente e adulto. I principali fattori predisponenti sono la difficoltà nel processo di individuazione e di separazione dalle figure genitoriali; la presenza di attaccamento insicuro; le rappresentazioni negative di se stessi e degli altri; presenza di depressione in famiglia. Il disturbo depressivo viene influenzato dal sesso dell’adolescente: - Ragazze: manifestazione di malessere attraverso preoccupazione per il corpo, per il peso. - Ragazzi: comportamenti aggressivi e violenti per mascherare la sofferenza. Il DSM-IV suddivide i disturbi dell’umore in: - Disturbi depressivi - Disturbi bipolari - Altri disturbi dell’umore Disturbo depressivo maggiore è raro in infanzia, ma più comune in adolescenza, con una prevalenza che varia dall’8 al 15%. I due terzi di adolescenti depressi, in particolare i distimici, presentano una storia clinica di disturbi ansiosi nell’infanzia, che spesso si evolve in una depressione maggiore in età adulta. 3. Tentativi di suicidio. Una delle condotte più significative a livello clinico in adolescenza. Il tentato suicidio è caratterizzato dall’insuccesso di un suicidio. Significativi sono anche gli equivalenti del suicidio (comportamenti che per loro natura mettono in pericolo la vita del soggetto, come guida veloce in stato di ebbrezza ecc). In italia: suicidio è la seconda causa di morte per soggetti al di sotto dei 21 anni. Suicidio: più frequente tra maschi; tentativi di suicidio: più frequenti tra femmine. I più frequenti antecedenti psicopatologici del tentativo di suicidio sono: - Disturbi psichiatrici in uno o entrambi i genitori - Presenza di alcolismo - Suicidi o tentativi nella famiglia - Decessi tra i genitori Fattori individuali che caratterizzano adolescenti che tentano il suicidio ci sono: - Problemi di salute - Malattie croniche - Comportamenti aggressivi e delinquenziali - Aver subito una maggiore quantità di eventi di vita negativi (conflitti familiari o abusi sessuali)

Ad un livello più psicologico troviamo: - Pensieri tristi - Percezione negativa di sé - Idee di morte - Idee di suicidio Uno dei fattori di rischio maggiormente correlato è l’insuccesso scolastico. Messi più usati per il tentativo di suicidio: - Assunzione orale di farmaci o di altri prodotti tossici - Assunzione di droga SINDROME DI TENSIONE PRE-SUICIDIO: alcune settimane prima del gesto suicida. L’adolescente lamenta malesseri tanto da consultare un medico, che spesso prescrive un farmaco (a volte usato per commettere suicidio). Nei giorni/ore precedenti al tentativo l’adolescente prova un alto livello di angoscia o paura difficili da contenere. SINDROME DI PSEUDO-GUARIGIONE: frequente placarsi delle tensioni dopo il tentativo di suicidio, diminuzione del senso di rabbia dell’adolescente e diminuzione delle tensioni familiari. La famiglia si riunisce intorno al soggetto, dimenticando conflitti e difficoltà. Tentativo di suicidio: alta comorbilità con depressione ed è caratterizzato da un alto tasso di recidiva. 4. Disturbi del comportamento alimentare. Durante l’adolescenza il corpo subisce molti cambiamenti che portano il soggetto a dover affrontare una ristrutturazione dell’immagine personale, cosa che implica anche la ridefinizione delle relazioni sociali sia con adulti che con coetanei. Adolescenti provano sensazioni di insicurezza e di maggior vulnerabilità alle influenze sociali (soprattutto ai modelli di bellezza divulgati dai mass media, che associa caratteristiche positive ai soggetti molto magri e viceversa). In questo modo, piccole variazioni di peso tipiche dell’adolescenza diventano motivo di insoddisfazione e vergogna e di conseguenza adolescente è più esposto al rischio di adottare condotte alimentari pericolose. Il DSMIV descrive tre di queste condotte: - Anoressia nervosa: rifiuto estremo del cibo, significativo dimagrimento, amenorrea, iperattività e disinteresse per sessualità o rapporti sociali. Prevalenza che va dal 3 al 20% degli adolescenti. - Bulimia nervosa: ricorrenti abbuffate con sentimenti di perdita di controllo e assunzione di condotte compensatorie (vomito autoindotto, lassativi ecc) per il timore di aumentare il peso corporeo. È in comorbilità con depressione e tossicomanie. - Disturbi del comportamento alimentare non altrimenti specificato: comprende tutti i disturbi alimentari che comprendono solo alcuni dei sintomi sopra descritti. Un quarto disturbo: BINGE EATING DISORDER. Se la malattia diventa di tipo cronico si collega ad un’alta probabilità di mortalità. 5. Comportamenti a rischio. a) Uso di sostanze psicoattive Si tratta di sostanze capaci di alterare l’aspetto biochimico del sistema nervoso, portando a modificazioni dell’umore, della percezione, dell’attività mentale e comportamentale del soggetto. Quelle più importanti: - Tabacco: droga considerata lecita, comportamento accettato e ampiamente diffuso. Tabacco ha però un effetto eccitante e stimolante ed è correlato a malattie cardiocircolatorie e polmonari; aumenta il rischio di

sviluppo di cancro. 22% della popolazione italiana tra i 15 e 24 anni fuma regolarmente. - Alcol: considerata una droga lecita. Un alto consumo di alcool compromette la salute e il benessere dato che agisce sull’apparato digerente, cardiocircolatorio e sul sistema nervoso centrale. Maschi assumono alcolici più delle femmine e in maggiori quantità. Età media in cui avviene la prima esperienza intorno a 12-13 anni. - Marijuana: droga illecita, suo consumo è considerato rischioso e sanzionato dalla legge, cosa che rende il suo uso una sorta di ribellione contro i genitori. Sostanza che stimola e facilita la comunicazione con gli altri, non crea forte senso di dipendenza e è più compatibile con uno stile di vita normale. Adolescenti che ne fanno più uso sono di solito maschi tra i 16 e i 19 anni. Chi usa marijuana è più coinvolto in uso di altre sostanze e nella messa in atto di comportamenti rischiosi. Importante è il gruppo dei pari. Tutte queste sostanze sono maggiormente provate in adolescenza per la prima volta. b) Comportamenti rischiosi e guida pericolosa Comportamenti rischiosi: comportamenti che mettono in pericolo la sicurezza personale e altrui al solo scopo di provare eccitazione e di sperimentare sensazioni forti. I maschi sono più coinvolti delle femmine (68% contro 45%); maggiore implicazione degli studenti degli istituiti tecnici e professionali. Tali comportamenti sono caratterizzati da una forte componente di sfida e di bisogno di mettersi alla prova per conoscere i propri limiti e potenzialità. Tra questi comportamenti la condotta più dannosa è la guida pericolosa. Incidenti stradali sono la prima causa di morte tra i giovani tra i 15 e i 24 anni. La guida pericolosa risponde a diverse funzioni: - Affermare la propria adultità attraverso l’esasperazione di un comportamento tipico degli adulti - Per alcuni adolescenti, soprattutto maschi, permette di affermare se stessi in modo forte, mostrandosi sicuri e capaci di tenere sotto controllo le situazioni - Condotta legata alla desiderabilità sociale, all’identificazione e all’accettazione da parte dei coetanei 6. Comportamento sessuale. Obiettivi dell’adolescenza: - Imparare ad instaurare rapporti di coppia che includano affettività e sessualità - Imparare a confrontarsi in rapporti sessuali paritari e rispettosi - Imparare ad accettare e a vivere serenamente la propria sessualità Per un adolescente che ancora non ha sviluppato tali competenze il comportamento sessuale risulta una sfida. Un’esperienza sessuale è positiva quando: - Adolescente è capace di riconoscere e di opporsi a tentativi di manipolazione - Adolescente è in grado di controllare i propri impulsi e le proprie emozioni - Relazione che rispetti il partner e le sue esigenze - Uso di metodo contracettivo efficace - Adolescente è capace di godere dell’esperienza sessuale

Quando tali competenze mancano si incorre in diversi rischi: fisico (possibilità di contrarre malattie o gravidanze indesiderate), psicosociale (difficoltà di una madre adolescente nell’allevare un figlio), psicologico (possibilità di instaurare relazioni non paritarie, dipendenti o violente). Al crescere dell’età aumentano anche i tentativi di instaurare rapporti stabili con l’altro sesso. Adolescenti che hanno un debutto più precoce nell’attività sessuale sono più a rischio dal punto di vista affettivo e relazionale, fisico e psicosociale. I ragazzi iniziano più precocemente e spesso al di fuori di una relazione affettiva; sono maggiormente influenzati dagli amici e sono più disponibili ad avere rapporti. 3 funzioni del comportamento sessuale durante l’adolescenza: - La prima: BISOGNO DI SENTIRSI E PERCEPIRSI ADULTI + necessità di integrare la sessualità nella propria identità. - La seconda: BISOGNO DI ESPLORARE NUOVE SENSAZIONI + voglia d trasgredire - La terza: FUNZIONE DI RITO DI PASSAGGIO, per dimostrare il superamento dell’infanzia, e FUNZIONE DI EMULAZIONE. GRAVIDANZA IN ADOLESCENZA: adolescenti hanno una peggiore percezione di sé, coinvolte in comportamenti a rischio, soprattutto quelli internalizzati, come i disturbi alimentari. L’interruzione di gravidanza è un’esperienza che segna negativamente la futura evoluzione di molte ragazze. 7. Disagio e abbandono scolastico. Esperienza scolastica richiede un investimento emotivo prolungato nel tempo, dato che la scuole propone una serie di compiti di sviluppo il cui superamento positivo viene valutato sul piano personale e sociale. Adolescente è consapevole dell’importanza della scuola e la considera come una delle esperienze più difficili da affrontare, dato che l’adolescente deve fronteggiare una situazione di cambiamento in relazione all’inserimento nella scuola superiore. Esito di questa transizione condiziona autostima e fiducia dello studente nelle proprie capacità. La scuola è l’esperienza sociale maggiormente in grado di condizionare la rappresentazione che l’adolescente costruisce di sé, che si alimenta attraverso il contatto con adulti significativi e coetanei, e del suo progetto di vita. Insuccesso scolastico: visto da adolescente come una minaccia che porta ad una non valorizzazione di sé. Rappresenta uno dei principali predittori di un’evoluzione del percorso adolescenziale in termini di disagio personale, di problemi comportamentali e di partecipazione ad attività antisociali. Abbandono scolastico: più frequente in istituiti professionali e tecnici. Più frequente nel Mezzogiorno, caratterizzato da più disagio economico e sociale, e in quelle zone in cui sono presenti sistemi economico-produttivi più forti, dove è più facile entrare nel mondo del lavoro. Entrano in gioco diversi fattori nell’abbandono scolastico: cattiva riuscita scolastica; caduta delle motivazioni; scarso interessa da parte della famiglia per l’istruzione dei figli. Interpretazioni soggettive fornite all’abbandono: prevalgono quelle di auto-colpevolizzazione. L’insuccesso scolastico può trasformarsi così in un insuccesso anche nella vita relazionale. Disagio scolastico: può esprimersi in 3 categorie di sintomi che si manifestano sotto forma di: - Sofferenza psicologica - Comportamenti di angoscia e insicurezza - Aumento di problemi di comunicazione - Assunzione di sostanze psicoattive Importante è il rapporto che il soggetto ha con l’insegnante: un aumento della sua qualità si associa ad una riduzione di sintomi psicologici. 8. Comportamenti devianti. Condotte che vanno contro le norme, i valori e i principi della comunità sociale. Hanno in comune la valenza trasgressiva (dall’aggressione al furto ecc).

Diversi dai comportamenti delinquenziali poiché questi ultimi assumono caratteri estremi di illegalità e coinvolgono le forze dell’ordine. Comportamenti devianti sono comportamenti di minor gravità e non richiedono l’intervento diretto di polizia e per questo molti dei comportamenti devianti non vengono scoperti, denunciati o sanzionati. Due gruppi di soggetti riguardo a queste condotte: - Il primo: meno numeroso e formato da soli maschi, che a causa di caratteristiche individuali come l’iperattività o un temperamento difficile sono più vulnerabili alla messa in atto di tali comportamenti, ha una iniziazione precoce collocabile nella prima infanzia e nella fanciullezza; presenta forme di devianza persistenti per l’intero arco di vita. Poggia sulle basi di una socializzazione precoce - Il secondo: iniziazione tardiva, durante adolescenza e i comportamenti antisociali sono confinati in questo periodo. Risponde a esigenze tipiche del periodo adolescenziale. Manifestazioni più diffuse: - Aggressione fisica contro i pari (messa in atto tra i 14 e 15 anni); le altre forme tra i 16 e i 18 anni - Furto - Vandalismo - Violazione di alcune norme di obbedienza verso genitori e insegnanti Diverse funzioni assolte dai comportamenti devianti: - Affermazione di sé (rafforzamento di un senso di identità personale) - Desiderabilità e accettazione sociale - Trasgressione STRUMENTI DI VALUTAZIONE PSICOPATOLOGICA AD AMPIO SPETTRO ●MMPI-A (14-18 anni, anche 12-13 purchè adeguate capacità di lettura; 478 item a risposta dicomotomica v/f). valutazione relativamente esaustiva della personalità o Lungo => può essere somministrato in fasi diverse o Rispetto a MMPI modificati alcuni item e inseriti nuovi:  6 scale di validità  10 scale cliniche di base  15 scale di contenuto  6 scale supplementare o Pregi  valutazione articolata, diverse scale di controllo, difficile falsificabilità o Difetti  troppo lungo, software costoso e poco accessibile, proprietà psicometriche non sempre soddisfacenti, poco usato nel nostro Paese ●ACHENBACH SYSTEM OF EMPIRICALLY BASED ASSESSMENT: informazioni su adattamento, competenze, problemi comportamentali ed emotive del bambino e dell’adolescente. Questionari self report compilati dall’adolescente + report-form compilati da genitori, insegnamenti etc a) CHILD BEHAVIOR CHECKLIST (6-18 anni). Da far compilare a ogni genitori in modo separato. 2 parti: o Informazioni sul funzionale personale e sociale del ragazzo + disabilità eventuali

o Comportamento in diversi ambiti e problemi emozionali => si ottiene un profilo sulle competenze + profilo psicologico e/o psciopatologico b) YOUTH SELF-REPORT (11-18 anni). Compilato direttamente da adolescenti. 113 item per l’indagine di problemi comportamentali/emotivi e funzionamento generale. => si ottiene un profilo sulle competenze scolastiche e i comportamenti sociali + profilo su problemi interpersonali e emozionali c) TEACHER’S REPORT FORM. Per insegnanti e operatori educativi e sociosanitari. 2 parti: o Conoscenze dell’insegnante sull’allievo, rendimento scolastico, eventuali disabilità e potenzialità o Comportamenti adattivi, disadattavi e problemi emozionali ●SCALE PSICHIATRICE DI AUTOSOMMINISTRAZIONE PER FANCIULLI E ADOLESCENTI (SAFA). Batteria di origine italiana. 6 scale formate da 2 versioni (E: 8-10 anni; M-S: 11-18 anni): 1. SAFA-A (ansia) 2. SAFA-D (depressione) 3. SAFA-O (sintomi ossesivi-compulsivi) 4. SAFA-P (disturbi alimentali psicogeni) 5. SAFA-S (sintomi somatici e ipocondria) 6. SCALA-F (fobie) Possono essere somministrate anche singolarmente per valutare una specifica sintomatologia. Sono utili per screening iniziale + in tempi successivi per valutazioni su andamento terapeutico. Presenza di item critici (forte differenza fra risposte di soggetti sani vs patologici). ●KIDDIE SCHEDULE FOR AFFECTIVE DISORDERS AND SCHIZOFRENIA FOR SCHOOLAGE CHILDREN (K-SADS) (6-18 anni).Intervista semi-strutturata. Serve per valutare comportamenti psicopatologici e permette una valutazione categoriale (presenza/assenza). Esistono diversi formati: o K-SADS-P  per valutare la condizione attuale dei soggetti; obiettivo di a...


Similar Free PDFs