Riassunto Il disagio della civiltà Freud PDF

Title Riassunto Il disagio della civiltà Freud
Course Filosofia morale
Institution Università degli Studi di Verona
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IL DISAGIO DELLA CIVILTA’ INTRODUZIONE: GENEALOGIA DEL DISAGIO Genesi di un libro Freud pubblica la prima parte del disagio a novembre dicembre 1929, nel 1930 la parte restante. La seconda edizione nel 1931. Il contesto e l’intenzione dell’opera sono indicati nel poscritto del 1935 all’autobiografia: “dopo la formulazione della mia teoria dualistica degli istinti (eros e pulsione d morte) e dopo la scomposizione della personalità psichica in io, super io ed es, non ho più dato alla psicoanalisi alcun contributo di importanza decisiva. Nel 1912 con Totem e Tabù utilizzo le nuove conoscenza psicoanalitiche per studiare le origini della religione e della moralità. Il due saggi, l avvenire di un illusione il disagio proseguirono questo pensiero. “ Il suo libro esce un decennio dopo il grande macello e dieci anni che prendesse il via la seconda guerra e si spalancassero gli abissi della Shoah. L ‘ultima parte della sua produzione è sotto il segno del pessimismo visto l’immane tragedia. In Precisazioni sui due principi dell’accadere psichico 1911 Freud introduce per la prima volta la coppia concettuale principio di piacere e principio di realtà, considerati come i due principi cardiali del funzionamento psichico. Nel perturbante 1919 a essere indagata è l’esperienza del sentimento di minaccia e inquietudine legato a ciò che può essere la cosa o la situazione più familiare. Freud approfondisce l’analisi dell’angoscia, intesa come espressione del conflitto tra le pulsioni di vita e di morte. Da qui correla tutta una serie di fenomeni, dagli affetti amore odio alle relazioni d’oggetto, ambivalenza alla ‘angoscia, dal senso di colpa ai meccanismi identificatori, che lo condurranno all’elaborazione di una nuova descrizione dell’apparto psichico; che vedrà sovrapporsi all’originaria distinzione di inconscio, preconscio e coscienza le differenti istanze Es, Io e Super io. Nell’ultimo capitolo viene ripresa e approfondita la questione dei rapporto tra Io e ideale dell’Io che prelude alla rielaborazione dei io e Es. La personalità risulta costituita dalle relazioni conflittuali inconsce e dal loro sempre provvisorio comporsi ed equilibrarsi, tra io es e super io, con tutti i fallimenti che possono derivarne e le manifestazioni patologiche che possono prodursi. In avvenire di un illusione la religione viene definita come la nevrosi ossessiva dell umanità. Nel disagio della civiltà tutte le istituzioni sono passare al vaglio della decifrazione analitica, che mostra come il precario equilibrio nelle relazioni tra individuo e civiltà sia messo a rischio dal conflitto inconscio. Il punto di partenza dell’analisi di Freud è l’interrogativo su cosa costituisca lo scopo dell’esistenza degli individui. La civiltà si costituisce sulla rinuncia pulsionale, sulla rimozione del godimento, e sulla creazione di oggetti sostitutivi, ma anche sull’inibizione delle tendenze aggressive, ovvero sull’eliminazione delle ostilità. Nascono così gli imperativi morali. Il senso di colpa prodotto dal super io, dalla coscienza morale, che si incarica di rovesciare contro l io l’aggressività, l odio e la distruttività in origine rivolti verso l'altro, verso l oggetto. Psicoanalisi, civiltà e felicità individuale Libro tragico, all’ombra dell’ascesa di Hitler e durante il disfacimento della Repubblica di Weimar. Il disagio sarà uno dei testi più letti tra quelli di Freud. Reik, studente di Freud, pone una critica circa il libro: scritti non riferibili alla teoria delle nevrosi. Costituivano un interpretazione della civiltà occidentale. Freud si era lasciato trasportare dalle sue inclinazioni personali nell’affrontare i grandi problemi del suo tempo e delle epoche. Il Disagio della civiltà contiene una teoria della civiltà che è allo stesso tempo una teoria della malattia intesa come espressione del disagio. La civiltà riflette il problema centrale della pulsione e del suo soddisfacimento. Per questi si affronta pensandola in termini di malattia: la civiltà non solo è malata ma, visto che si pone come ostacolo al soddisfacimento pulsionale, incarna la malattia stessa. Il disagio si sviluppa in ambito delle relazioni sociali. Mette in dubbio il valore della civiltà ai fine della felicità dell’uomo.

Per questo individua quattro piani legati tra loro in cui essa si dispiega:

1. Di tipi funzionale: la civiltà serve all’uomo per piegare la terra al suo servizio. Tappe importanti, invenzione degli utensili, addomesticamento del fuoco, costruzione abitazioni. Poi l’arrivo della tecnologia. L’uomo ora è divenuto un Dio munito di protesi, ossia di strumenti 2. Teoria del potere in grado di descrivere in che modo gli uomini stabiliscono il dominio nell’ambito delle loro relazioni reciproche. 3. Ripercorre la sua esperienza intorno all’analisi dell’individuo. Ostilità verso la civiltà. Il prezzo per progredire della civiltà viene pagato con una perdita di felicità individuale, per effetto di una manifestazione del senso di colpa. 4. È incentrato sul fatto che lo sviluppo civile di una società si basa sull’obbligo al lavoro e sulla rinuncia alle pretese pulsionali, esponendosi al conflitto tra la civiltà e l’individuo che dovrebbe invece scorgervi la quintessenza del bene comune. Il disagio della civiltà ricapitola le acquisizione dei tre saggi sulla teoria sessuale, passando per la morale sessuale civile e il nervosismo moderno arrivando a l’avvenire di un illusione. Da qui prende le mosse da due semplici assunti: il primo che la libertà individuale non è frutto della civiltà; il secondo che la civiltà non può essere considerata sinonimo di perfezione. Teoria delle pulsioni Natura e cultura civile appaiono a Freud come poli contrapposti, immutabili e inconciliabili. I quattro primi capitoli del disagio sono concepiti all’ombra delle due polarità dialettiche, dal quinto è la terza polarità a fare da cornice principale dell’argomentazione, con la pulsione di morte o distruttiva. I sogni e i sintomi nevrotici mostrano che le frustrazioni procurateci dalla realtà non possono distruggere i desideri che formano l’essenziale degli esseri umani: l’inconscio è l’elemento della psiche che non si può né sottomettere né distruggere. Il mondo intero può essergli ostile, tuttavia l’uomo rimane avviluppato nella lotta profonda e appassionata per il conseguimento di una vera felicità. Nietzsche con la Genealogia della morale, interpretò la storia del mondo come l storia di una crescente nevrosi, Anche Freud lo fece. La teoria delle pulsioni p la persona mitologia. La sua prospettiva al problema della rimozione conferisce alle pulsioni due caratteristiche formali: da un lato esse devono comuni a tutti gli animali; dall’altro devono dare vita a una dualità antagonistica. Ripristinò un dualismo tra la pulsione sessuale e quella aggressiva. Ipotizza un conflitto irriducibile tra l’Eros, che cerca di conservare e di arricchire la vita, e la pulsione d morte che cerca di ricondurre la vita all’assoluta tranquillità della morte. Lotta tra Eros e Thanatos. La sublimazione Il concetto di sublimazione comprende i paradossi più sconcertanti, ciascuno afferma un rapporto tra le attività culturali più elevate e le ragioni basse del corpo. La civiltà si sarebbe formata sotto l’urgenza delle necessità vitali a spese del soddisfacimento delle pulsioni. Ruolo importante per quelle sessuali. Freud presenta la sublimazione come una fonte di stabile piacere conquistata: scambiare le mete pulsionali in modo che non possano soggiacere alla frustrazione del mondo esterno. Nel disagio sviluppa l’idea che la più profonda ragione della rimozione sessuale sia un fattore organico, uno squilibrio tra funzioni superiori e inferiori. La distruttività umana e il paradosso dell’amore Freud ritiene che il mondo intero ha bisogno di un po’ più di Eros e di un po’ meno di discordia. Il conflitto tra Eros e Thanatos è pervasivo e per questo lo sviluppo della civiltà è definibile attraverso la lotta per il conseguimento della vita da parte della specie umana. Antagonismo tra il processo di sviluppo individuale e quello dello sviluppo della civiltà. L’amore comprende il vincolo che lega io e tu nella situazione del momento. Scopre il prossimo attuale.

La morale utilitarista di Freud

La preoccupazione economica ha avuto un ruolo centrale nella teoria freudiana. Seguendo l’argomento principale del Disagio, si ricava che la civiltà, in quanto processo di socializzazione degli individui, consiste nell’apprendimento di un equilibrio che è la quintessenza della Kultur e che dà origine a un malessere allorquando i calcoli siano errati. Nel secondo capitolo del Disagio l’economia psichica si basa sul principio di equilibrio: la felicità consiste nell’equilibrio che si stabilisce tra il mondo esterno e il principio di piacere. Gli esseri umani tendono alla felicità e a mantenersi in essa. Il senso di colpa Nel settimo ed ottavo capitolo Freud arriva a formulare il nucleo concettuale dell’intero testo, cioè come nell’individuo si passi dall’aggressività, quale espressione della pulsione di morte, al senso di colpa, in grado di attenuare la spinta ostile degli uni verso gli altri. La colpa riguarda anche il male. La genesi dell’Io non consente di trovare un’originaria capacità discriminatoria tra bene e male. Il male minaccia di farci perdere l’amore. Il puto chiave è la coesistenza di Eros e Thanatos pensati come inscindibili: il sentimento di colpa è espressione del conflitto ambivalente, eterna lotta tra Eros e pulsione distruttiva o di morte. La comunità degli individui si costituiscono tramite l’azione unificatrice di Eros. Odio come parte integrante del mondo umano. APPENDICE: il contesto del movimento psicoanalitico 1918: quella uscita dalla guerra undici anni prima è un Europa fiaccata nel morale. Già nel 1918 in Germania scoppiò la rivoluzione. Manifestazioni antisemitismo. L’argomento centrale dei lavori sarà costituito dalle nevrosi di guerra. Con il titolo Vie della terapia psicanalitica immagina una psicoanalisi socialmente utile. Abraham, Simmel e Eitingon elaborano il progetto di un policlinico psicoanalitico che verrà realizzato a Berlino nel 1920. 1919: la conferenza di pace di Parigi ridefinisce l’assetto geopolitico dell’Europa; in Italia nascono i Fasci di combattimento e in Germania viene approvata a Weimar la nuova costituzione tedesca. A Mosca nasce il Comintern e iol potere sovietico comincia a liquidare l’autonomia ebraica, mentre le bande bianche di Denikin riprendono a massacrare gli ebrei. A Vienna si riunisce l’assemblea costituente e il movimento cristiano sociale propone la costituzione di un anagrafe ebraica prospettando l’allontanamento di tutti gli ebrei immigrati dopo il 1914. In Ungheria viene formato un governo rivoluzionario ed esplode la guerra civile. Freud pubblica un bambino viene picchiato e al di là del principio del piacere, in cui la nuova teoria delle pulsioni comincia ad assumere una fisionomia definitiva. Ricomincia la persecuzione antiebraica e la diaspora. 1920: entra in funzione a Ginevra il patto della società delle nazioni. Hitler fonda il partito Nazionalsocialista tedesco dei lavoratori, che incorpora nel suo programma il progetto di Kunschack, discorso sulla questione ebraica in Austria, in cui propone che gli ebrei siano internati in campi di concentramento. Russia e Polonia entrano in guerra. A Londra viene fondata la clinica per la terapia dei disturbi psichici di origine traumatica. 1921: Lenin da avvio a una nuova politica economica, mentre ricomincia a circolare l’immagine dell’ebreo come sfruttatore dei contadini. In Italia Mussolini fonda il partito fascista, mentre a Livorno nasce il partito comunista italiano. Freud conclude la psicologia delle masse e analisi dell’io. 1922: in Italia i fascisti organizzano la marcia su Roma, Mussolini riceve l’incarico di formare il nuovo governo. In Germania i nazisti assassinano il ministro Rathenau. Russia e Germania siglano accordo in vista della ripresa delle relazioni tra i due paesi. A Mosca si tiene il X congresso dei Soviet, che proclama la nascita dell Urss. La figlia di Freud, Anna inizia ad occuparsi delle opere del padre. 1923: in Spagna ci sta un colpo di stato e si instaura la dittatura del generale Rivera. 1924: anno di elezioni in tutta Europa. Il lavoro di Freud e le sue pubblicazioni prendono piede. 1925: vengono introdotte in Italia le misure politiche e legislative che condurranno all’instaurazione della dittatura. Si crea la prima società di psicoanalisi.

1926: in Francia si riaccendono i conflitti interni tra sinistre, cattolici e Action francaise. Nasce il governo di

unità nazionale. In Italia il fascismo rafforza il proprio carattere totalitario e repressivo. 1927: viene siglato il patto di neutralità russo tedesco. In Austria si acuiscono le tensioni tra cristiano sociali e opposizione socialdemocratica che culminano negli scontri che porteranno all’incendio del palazzo di giustizia di Vienna. Nell’illusione di un avvenire Freud rimarca il proprio ateismo. 1928: viene siglato il patto Briand Kellog per evitare la guerra. Viene fondata l’agenzia ebraica e si vara il piano quinquennale in Urss. Di Jung escono le relazioni tra io e inconscio, mentre Freud lavora sulla stesura di un lungo saggio sulla religione. 1929: vittoria elettorale laburista in Inghilterra, mentre in Italia si firmano i patti lateranensi. In Iugoslavia il sovrano instaura un governo dittatoriale. In ottobre il crollo della borsa di New York, con cui inizia la crisi economica mondiale e la grande depressione, che in Germania consentirà ad Hitler di conquistare la maggioranza. In primavera Schur diventa il medico personale di Freud che lo seguirà fino alla morte. Comincia la pubblicazione de il disagio della civiltà. CAPITOLO 1 Il saggio scritto da Freud nel 1929 (Das Unbehagen in der Kultur) ha come tema la contrapposizione tra le pulsioni dell’individuo e i limiti imposti dalla società. Roman Rolland(considerato da Freud un uomo eccezionale,perché si differenzia della massa che aspira solo al potere e al successo tralasciando i veri valori della vita),sostiene che la fonte autentica della religiosità sarebbe un particolare sentimento,che lui chiama”senso di eternità”,un sentimento “oceanico”,illimitato,che però Freud non riesce a ritrovare in se. Freud dice che nulla per noi è più sicuro del nostro io,l’ IO ci appare ben delimitato da ogni altra cosa:c’è un confine netto tra un oggetto e l’ io (anche se quando l uomo è innamorato sostiene che IO e TU sono una cosa sola). In caso di patologia questo confine non è più così marcato,addirittura un uomo malato non riconosce come proprie alcune parti del suo corpo,o i suoi pensieri o le sue percezioni. L’IO si sviluppa nel corso del tempo:il neonato non vede la differenza tra io e mondo esterno,apprenderà questo quando inizierà a scoprire gli oggetti e a rendersi conto che sono altro da se,o anche qndo la realtà esterna a lui,gli farà provare sensazioni di dolore e piacere. Il bambino insomma impara che c è qualcosa di INTERNO =>ciò che appartiene all’ IO,e qualcosa di ESTERNO =>ciò che appartiene al mondo esterno. Questa differenziazione serve x difendersi contro le sensazioni spiacevoli:gli oggetti o le situazioni che portano dispiacere vengono allontanate. Cosa succede a questo IO primordiale quando l’uomo diventa maturo??Per tutte le altre parti del corpo quando l’osso del bambino cresce,nel corso degli anni,di quell’ osso piccolo non rimane più nulla,ma al suo posto ci sarà l’osso grande (il seme non c’è più ma al suo posto c’è un fiore =>evoluzione). Questo nella psiche non accade,resta sempre traccia del passato,e in alcune circostanze il passato può venire portato alla luce (tranne in caso di traumi o infiammazioni che vadano a ledere il cervello). Accade anche che alcune cose vengano però completamente cancellate,la conservazione quindi dipende molto da certe condizioni favorevoli,ma noi ancora non ne sappiamo nulla. CAPITOLO 2 Nel libro L’avvenire di un’illusione Freud spiega che secondo l’uomo esista una “Provvidenza” che veglia sulla sua vita e lo ripagherà in un’esistenza ultraterrena dalle frustrazioni subite. Questa “Provvidenza” sarebbe vista come un padre che comprende i bisogni del figlio,si lascia impietosire dalle sue preghiere e dai suoi pentimenti (si riferisce insomma a dio). Tutto ciò è visto da Freud come infantile e irrealistico,ma la maggior parte degli uomini ci crede. Molti uomini pur riconoscendo che queste idee sono poco realistiche,continuano a sostenerle(a sostenere la religione quindi). Goethe sostiene che: Chi possiede scienza e arte ha anche religione; Chi non possiede né l’una né l’altra,abbia la religione! Con ciò G. contrappone la religione alle due più alte creazioni dell’uomo sostenendo che le 3 cose si sostituiscono a vicenda.

La vita è troppo dura,e per questo l’uomo cerca in qualche modo di alleviare le sofferenze che da essa derivano,attraverso 3 metodi: Diversivi => x es. l’attività scientifica,il coltivare il proprio giardino ecc. Soddisfacimenti sostitutivi => x es. l’arte che contrasta con la realtà Sostanze inebrianti => x es. sostanze chimiche che influiscono sul corpo e sulla mente Qual è lo scopo della vita umana???Cosa desiderano ottenere gli uomini dalla loro vita?Cosa pretendono da essa?La risposta è semplice: la felicità. L’uomo mira cioè all’assenza del dolore e del dispiacere da una parte,e al provare piacere dall’altra. Quindi la ricerca del piacere è lo scopo della vita,scopo però impossibile da raggiungere in assoluto,ma soltanto come fenomeno episodico. La sofferenza infatti arriva da 3 parti:  Il corpo (destinato a deperire con il passare del tempo e a mandare segnali di allarme che si manifestano attraverso il dolore e l’angoscia)  Il mondo esterno  Le relazioni con gli altri esseri viventi La sofferenza che deriva da quest’ultima minaccia(le relazioni con gli altri esseri viventi)è avvertita dall’uomo come la più dolorosa. Rimedio per evitare questa sofferenza è la solitudine;contro il mondo esterno possiamo difenderci assoggettandolo con le scoperte tecniche create dall’uomo(aggredire la natura e sottometterla al volere umano);per alleviare i dolori del corpo si ricorre a sostanze chimiche (medicine,droghe,lo “scacciaffanni” => il vino),che ci fanno fuggire dalla realtà,per entrare in un ”mondo migliore”. Un’altra tecnica per sfuggire al dispiacere è la sublimazione:tecnica per cui si scambia la meta sessuale originaria con un’altra,non più sessuale,ma affine alla prima. Per esempio l’artista che crea un’opera d’arte => soddisfacimento più “elegante e fine” rispetto alla pulsione sessuale. Il difetto di questa tecnica,la sublimazione,è il fatto x es. che non tutti provano soddisfazione dall’arte e cmq non tutti sono degli artisti,ma anche per coloro che lo sono,l’arte offre soltanto un’evasione temporanea dai dispiaceri della vita. I metodi con cui gli uomini cercano di evitare la sofferenza sono molti,e uno di quelli che li fa giungere più vicini alla felicità è l’ amore :una delle forme in cui esso si manifesta meglio è l’amore sessuale,che provoca nell’uomo un intenso piacere. Anche questo cammino che porta alla felicità ha i suoi difetti(altrimenti l’uomo perseguirebbe soltanto questa strada per essere felice),l’amore finisce o si perde l’oggetto amato,e a questo punto non c’è sofferenza peggiore per l’uomo. Altro metodo per essere felice è la ricerca della bellezza:bellezza nelle forme,nei gesti,nella natura ecc. In conclusione si può dire che lo scopo dell’uomo,quello di essere felice,non può essere raggiunto,ma non per questo l’uomo si rassegna => ognuno deve trovare da sé il modo particolare in cui essere felice. Per esempio ”l’uomo narcisista” cercherà la felicità nell’autosufficienza,”l’uomo erotico” la cercherà nei rapporti con gli altri,quindi la costituzione psichica dell’individuo sarà decisiva. Ogni scelta estrema però si ritorce contro l’uomo :come il commerciante prudente evita di investire tutti i suoi soldi in una sola impresa,così l’uomo saggio evita di cercare il piacere in una sola direzione. La religione pregiudica questa possibilità di scelta,in quanto impone un modo uniforme per raggiungere la felicità. CAPITOLO 3 Ci chiediamo perché sia così difficile per gli uomini trovare la felicità,in parte abbiamo già risposto trovando le tre fonti da cui proviene la sofferenza:il mondo est...


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