Riassunto LA Pedagogia Della Lumaca[ 122] PDF

Title Riassunto LA Pedagogia Della Lumaca[ 122]
Author ilenia Mazzi
Course Storia Moderna
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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PEDAG AGO DELLA LUM ACA LA PED AG OGIA DE LLA LU MAC A un scu lenta non onviol violen enta per u na sc uola len ta e n on viol en ta IM IMPARAR PARAR PARARE E A FA FARE RE TE TESORO SORO DELLE ESPE ESPERIEN RIEN RIENZZE Nella Scuola ci son bravi maestri  di essi resta traccia nella vita delle persone a cui hanno comunicato il piacere di studiare. I VERI MAESTRI, sono coloro che sanno: - insegnare - aiutano a far fiorire le intelligenze - riflettere sul loro lavoro educativo L’esperienza della DIDATTICA è unica: ognuno ha ricordi di vita scolastica da narrare. ogni insegnante dovrebbe appuntarsi il proprio lavoro fatto, su un quaderno  PER FAR MEMORIA DELL’ESPERIENZA DIDATTICA. è infatti con Don Milani e successivamente con Mario Lodi che possiamo vantare un esempio storico di didattica VISSUTA E DIVULGATA. Oggi stanno emergendo nuove figure di maestri che oltre a fare scuola fanno anche PEDAGOGIA. go gia ddella ella lu maca, ppeer un a scu ola len ta e no n viol en ta  che emerge dall’incontro Nasce così la peda pedago gogia lumaca, una scuola lenta non violen enta quotidiano e dal cammino condiviso con bambini, ragazzi, insegnanti, personale scolastico e genitori.

IL CO CORAGG RAGG RAGGIO IO DI D DIRE IRE BA BASTA STA BAST BASTA A CORR CORRERE ERE ERE:: la nostra scuola è centrata sul mito della velocità, del “far presto“: dell’ACCELERAZIONE. La VELO VELOCITÀ CITÀ CITÀ è legata a tempi lineari, alla produzione industriale centrata sull’usa e getta. Ciò incide sull’educazione, l’organizzazione della scuola e la formazione delle persone. È quindi necessario, proporre in questi tempi un nuovo modello pedagogico: LA PE PEDA DA DAGOGI GOGI GOGIA A DELL DELLA A LU LUM MACA. Si tratta di “perd perd perdere ere il tem tempo po po” all’interno della scuola, ovvero di scovare diverse strategie didattiche utili a rallentare. Strategie: 1. PERDERE TEMPO A PARLARE  è il tempo della scoperta, della conoscenza dei vissuti personali, dell’elaborazione di buone regole comuni per vivere insieme. Imparare a comunicare 2. RITORNARE ALLA CANNETTA E AL PENNINO/ CON LA BIRO  è l’arte della calligrafia, dello scrivere bene. Nell’era del computer si tratta di sperimentare la tecnica dell’inchiostro e del pennino, reimparando a scrivere in corsivo. Noi siamo una generazione di mezzo. Più grande invenzione del 900  PENNA A SFERA  a consentito a tutti di scrivere, di lasciare un segno. 3. PASSEGGIARE, CAMMINARE E MUOVERSI A PIEDI  indispensabile per vivere i un territorio. Per conoscerlo bene nella sua storia e geografia. È importante esplorare il proprio territorio insieme, 1

lasciando libere le emozioni. 4. DISEGNARE ANZICHÉ FOTOCOPIARE  Oggi si fotocopia tutto, siamo diventati esperti a riempire di colore gli spazi di una fotocopia. Bisogna recuperare l’originalità del fare personalmente con il disegno proprio. È importante capire che se sappiamo scrivere allora possiamo anche disegnare e iniziare questa attività grafica: il disegno. 5. GUARDARE LE NUVOLE NEL CIELO E FUORI DALLA FINESTRA  è un eccezionale scuola di poesia: sdraiarsi e osservare le nuvole, immaginandone forme e movimenti; cogliendo questo spettacolo della natura. 6. SCRIVERE LETTERE E CARTOLINE VERE, USANDOLE COME MEZZO ARTISTICO  Con la posta elettronica, oggi, si fa prima e non si perde tempo: ciò è spersonalizzante. La carta deve essere rivalutata. Si può scrivere al posto che dire, in questo modo diamo molta importanza alla persona. 7. IMPARARE A FISCHIARE  Un tempo era vietato fischiare a scuola: tabù. Usare la voce come strumento musicale per produrre un suono con la bocca. Quando serve può richiamare l’attenzione. 8. FARE UN ORTO A SCUOLA  è un’attività che ha dei tempi di conduzione lenti: tempi della natura. È un’attività continuativa e sviluppa nei bambini l’attenzione verso i ritmi naturali. VERA ESPERIENZA DI LENTEZZA.

COS COSTRETTI TRETTI A ALLA LLA LEN LENTEZZA TEZZA Anche la relazione ha un suo tempo, una sua velocità. C’è una distinzione tra: -TEMPO UOMO  Non ci sono limiti, barriere. È il tempo del ricordo, del sogno e della speranza. - TEMPO ORE  è il tempo della fretta, della competizione, di chi deve arrivare alla sua meta. (con un disabile questo non funziona perché la disabilità stessa lo obbliga alla sua lentezza). Il tem temp po non è q qual ual ualcos cos cosaa ch che e può dis discrimi crimi crimin nare l’l’uo uo uomo, mo, il tem temp po è ne nelle lle per person son sone. e. La pedagogia odierna, e di conseguenza gli insegnanti, smorzano la creatività del bambino con la loro fretta di finire il programma. In questo caso, l’alunno con deficit viene penalizzato, andrebbe invece stimolato ulteriormente. Riscoprendo la pedagogia della lentezza, ogni persona, potrebbe fermarsi ad ammirare le meraviglie nascoste, per migliorare la propria qualità della vita, per migliorare la propria qualità della vita. Lenta va la tartaruga  canzone di Bruno Lauzi Ciò testimonia grande verità  dovremmo recuperare la lentezza come un valore. Saper rallentare dà la possibilità di cogliere delle occasioni che correndo troppo non vedresti neppure.

BELLO O BRUTTO TEM TEMPO PO Viviamo in un periodo in cui il tempo e le questioni meteorologiche sono al centro delle attenzioni e degli interessi delle grandi agenzie di assicurazione che cercano di capire con anticipo gli eventi atmosferici che incideranno sui loro profitti. 2

Sta passando un modo di vedere i cicli stagionali caratterizzato dalle esigenze di una società che sta creando il modello standard del pianeta che si contraddistingue per l’essere cittadino. Piogge, nevi, calamità naturali o benedizioni del cielo? Un fine settimana primaverile è caratterizzato da abbondanti piogge. La pioggia può diventare un disagio, se poi al posto di essa compare un’abbondante nevicata provoca un disagio ancora più ampio. Eppure la pioggia è molto importante, è indispensabile  L’AC L’ACQUA QUA È U UNA NA BENE BENEDIZ DIZ DIZION ION IONE ED DAL AL CIELO CIELO. Non possiamo ricordarcene solo nei periodi di forte aridità, è quindi bene ricordarlo nelle nostre scuole. Cattivo tempo o buona attrezzatura? Quando piove o nevica la vita prosegue, la vita sotto la pioggia non si ferma. Non esiste quindi un buono o brutto tempo MA una buona o cattiva attrezzatura! Se nevica per esempio, si può sospendere la lezione e correre in cortile a giocare, in questo modo guadagneremo conoscenze e competenze in campo.

PERDE PERDERE RE TE TEMP MP MPO OÈG GUADA UADA UADAGNAR GNAR GNARE E TEM TEMPO PO “Bisogna essere lenti come un vecchio treno, amare le soste per guardare il cammino fatto, sentire la stanchezza, conquistare come una malinconia le membra, invidiare l’anarchia dolce di chi inventa di momento in momento la strada”

PERDERE TEMPO È GUADAGNARE TEMPO  identificandone alcune strategie: PERDERE TEMPO E         

ASCOLTARE PARLARE INSIEME NEL RISPETTO DI TUTTI  ascoltando e rispettando i tempi e ritmi di ognuno PER DARSI TEMPO  per scoprire ed analizzare le piccole cose PER CONDIVIDERE LE SCELTE PER GIOCARE PER CAMMINARE PER CRESCERE  preparandoci al nostro futuro, dando al nostro presente tutto il tempo e lo spazio necessario. PERDERE TEMPO PER GUADAGNARE TEMPO  RALLENTARE PERCHÉ LA VELOCITÀ S’IMPARA NELLA LENTEZZA

LAS LASCIATECI CIATECI G GIOCA IOCA IOCARE RE leggi Pag 35-36

LA SCUO SCUOLA LA CH CHE E VO VORRE RRE RREII Ogni insegnante dovrebbe avere una propria idea di scuola  una sc scuola uola iideal deal deale. e. Una scuola ideale è stata proposta da Zavalloni, che è stata definita RIFORMA ZAVALLONI : GIOCO + STUDIO + LAVORO MANUALE = SCUOL SCUOLA A Nelle società moderne la scuola è concentrata su: - apprendimento cognitivo 3

- studio mnemonico - interrogazione-interrogatorio Diventando così un obbligo da sopportare. Infatti la scuola non dovrebbe andare oltre 24 ore settimanali ed esserci un giusto equilibrio tra piacere, impegno e competenze. Un qualsiasi apprendimento per essere significativo, dice Zavalloni, deve passare attraverso 3 esperienze: 1. GIOCO  piacere  strumento ideale per apprendere e rispettare le regole e per maturare nelle relazioni sociali. 2. STUDIO  impegno  che è scrivere, leggere e fare il conto = cultura e comunicazione 3. LAVORO MANUALE  competenze  modo per educare il corpo all’uso di tutti i sensi e per imparare a vivere nel mondo con responsabilità. Il tempo scolastico dovrebbe essere diviso in queste 3 parti. Con classi di 25/28 allievi è molto difficile gestire la didattica quotidiana. La classe ideale va dai 12 ai 16 alunni  numero ragionevole per favorire le relazioni, permettere lavori a piccoli gruppi e dare spazio alla personalità di ognuno. PICCOLE SCUOLE E PLURICLASSI PER LAVORARE MEGLIO: Semplificazione dell’organizzazione scolastica: scuole di piccola e media dimensione, decentrate sul territorio = si eviterebbero spese per il trasportospostamento-deportazione degli studenti che vivono in luoghi più isolati. TEMPO DEGLI INSEGNANTI: Orario settimanale dovrebbe essere di 30 ore. Da suddividere in 16 di insegnamento e 14 per il resto.

PICCO PICCOLE LE SCE SCELTE LTE PE PER R CA CAMBIA MBIA MBIARE RE LA SCU SCUO OLA Dicembre 2006  documento per un cambiamento dal basso della scuola: Cambi ambiare are llaa sscuol cuol cuolaa da davv vv vvero ero si può. Dagli 11 ai 14 anni  scuola media : INANEGUATEZZA. Cam Cambia bia biare re la scu scuola ola ddavv avv avvero ero ssii ppuò: uò: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.

Scu Scuola ola ola: luogo per imparare ad appendere, a pensare ed ad essere responsabili. Imparare con il cervell cervello o, le mani e con il cu cuore ore ore.. (fondamentali lab. manuali) Appr Appren en ender der dere e in insiem siem sieme e. È importante “perdere tempo”. Creare buo buone ne rrel el elazion azion azionii e fare gruppo. Gli insegnanti devono aver cultura, non devono mai smettere di aggiornare il loro sapere. Lavorare sui nuclei fondamentali e sull’apprendere degli schemi logici, ecco perché è importante l’elaborazione di mappe concettuali. Edu Educare. care. Le ore devono avere carattere unitario. Sbagliando s’impara. Dare spazio anche agli errori. Vivere la scuola come una grande avventura

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CELLU CELLULAR LAR LARE E INTE INTERNET RNET E LA TE TELEVISIO LEVISIO LEVISION NE È la tecnologia che ha rivoluzionato il mondo  ha accumulato mezzi e ricchezze che hanno però “imprigionato” l’uomo. Nel 2002 il 73% dei ragazzi possedevano un telefonino, se l’indagine si ripetesse oggi il risultato sarebbe del 99%. Il cellulare è un oggetto piccolo che sfugge alla vista dei professori ma è presente in classe e nella vita di tutti i minori  ciò fa cambiare il modo di relazionarsi. Se un tempo c’era il rito della preghiera a Dio; ora il nuovo dio è IL CELLULARE CELLULARE. Per quanto riguarda IL CO COMPUT MPUT MPUTER ER e il “copia e incolla” è scomparso l’impegno e la tenacia della ricerca. LA FOTO FOTOCOPI COPI COPIA A è un altro strumento che ha cambiato i modi di operare nella scuola  ogni anno, la scuola spende dai 5000 ai 10000 € di fotocopie. REALITY SHOW , sono trasmissioni televisive che hanno modificato la scala dei valori e i modelli identificativi degli adolescenti; infatti la TELEVI ELEVISION SION SIONE E è un mezzo potente che appare vve era ai ragazzi e quindi veicola modelli, modi di pensare, agire ecc.. LA SIMULAZIONE: I ragazzi d’oggi sono incapaci di usare le mani. Gli stessi che sanno utilizzare con abilità i “tasti” del cellulare, non sono in grado di avviare una trottola e/o non hanno mai esplorato con la bicicletta i quartieri del loro paese/città. Hanno perso esperienze fondamentali per la loro formazione umana che difficilmente recupereranno nel corso della vita. Ci possono essere però due vie d’uscita: 1. Avere insegnanti veri, che non simulano. 2. Fare esperienze vive, concrete e non virtuali.

LA G GITA ITA IN BICICLE BICICLETTA TTA Esperienza concreta per rendere più autonomi i nostri studenti  GITA IN BICICLETTA. GITA  molto importante dal punto di vista didattico. C’è un vero e proprio mondo economico che vive su questo evento, il settore dei viaggi d’istruzione è in crescita. Oggi gli studenti non sono molto coinvolti nella gita, per i ragazzi la meta non ha importanza, fondamentale è andarci. Viaggiano spesso nei paesi europei, non considerando come mete le bellezze della nostra Italia. Si viaggia, eppure non si conoscono i territori e gli ambienti in cui viviamo. È importante tornare a far GITE nei nostri luoghi, partendo dalla scuola. Ma la maniera più naturale per conoscere i nostri ambienti è quella di muoversi a piedi o in bicicletta. Al giorno d’oggi i nostri ragazzi vengono trasportati su autobus o mezzi a motore meccanici MA il ragazzo che si sposta/muove in biciletta/a piedi è un ragazzo autonomo, che acquisisce sicurezza, matura competenze psicomotorie  raggiunge la sua autonomia. La gita in biciletta è pericolosa? La soluzione è quella di contattare i vigli urbani e chiedere un accompagnamento, e fare un’educazione stradale.

A PPIEDI, IEDI, CA CAMM MM MMINAND INAND INANDO O LE LENTAM NTAM NTAMENTE ENTE VIAGGIO A PIEDI  il camminare lenti: è il vero scopo del viaggio, non è arrivare MA  CAM CAMMIN MIN MINARE ARE  occasione per vivere. 5

È importante proporre la gita scolastica a piedi. Ciò da un’opportunità ai ragazzi per conoscersi meglio e scoprire un mondo imprevisto a noi vicino  modo ve vecchio cchio e n nuo uo uovo vo di far fare e sc scuol uol uola. a. Vantaggi = - inquinamento

DAL COPIACOPIA-INCO INCO INCOLLA LLA A ALLA LLA SSEMP EMP EMPLIFICAZ LIFICAZ LIFICAZION ION IONE E Dagli anni 80, l’uso delle fotocopie diventa un ABUSO  sindrome da fotocopia. Con internet per la prima volta si ha la possibilità di avere in tempo reale una mole quasi infinita di informazioni. È importante riscoprire la capacità di “fare ricerca”. È preferibile elaborare un testo di ricerca breve e sintetico purché sia NOSTRO.

DISEG DISEGNO NO CREATIV CREATIVO O O FOTO FOTOCOP COP COPIA IA RIP RIPETITIV ETITIV ETITIVA A Disegno  uno dei primi linguaggi utilizzato dall’uomo; sono tracce che hanno marcato e segnato la storia. Dagli scarabocchi, cerchi, linee, semplici icone  fino ad arrivare  al DI DI-SE -SE -SEGN GN GNO O definito e preciso. In questo modo il bambino rappresenta la realtà in cui è immerso. Purtroppo quello che accade oggi a scuola è un processo inverso. Si passa dal disegno che libera la mente e a fantasia a una costruzione pittorica che uccide la voglia e il piacere di disegnare  ciò allontana dal disegno. Inoltre con l’introduzione delle fotocopie e la “didattica per schede” (disegni da colorare fotocopiati) sta contribuendo all’annullamento delle capacità artistiche dei ragazzi e l’uccisione della creatività. È importante porre i bambini/e nelle condizioni di esprimersi al meglio con la creatività, facendo attenzione ai materiali utilizzabili. Una buona attrezzatura costa sicuramente di più, per questo è fondamentale insegnare a curarla e conservarla bene. Anche per gli adulti è utile far viaggiare liberamente la propria mano. RALLE RALLEN NTARE È BELL BELLO O  cerchiamo di rallentare. Solo così potremo imparare di nuovo il senso del limite, recupereremo la capacità di apprezzare ogni gesto, controllare ogni passo e essere responsabili di ogni nostra azione. Rallentare vuol dire anche riscoprire come un sacco di cose si stavano sacrificando con la velocità. è proprio il mito di una vita senza limiti che ci condanna a non saperla vivere, occupati a pensare di andare sempre oltre.

APPRE APPRENDE NDE NDERE RE ATT ATTRAVE RAVE RAVERS RS RSO O LE MA MANI NI La ma mano no è lo strumento più importante dell’uomo:     

COMUNICA  con i gesti e azioni quotidiane che esprimono affetto, amore (genitori, nonni, amici) CREA  dipinge, scolpisce, disegna SCOPRE  muove, sposta, afferra (scienziato, ricercatore, alpinista) LAVORA  avvita, assembla, progetta, guida (artigiani, operai, muratori) GIOCA

Noi tutti sperimentiamo la maggior parte di queste azioni quotidiane/abilità manuali  che sono frutto di un lungo esercizio. La data d’inizio è il primo giorno di vita e non ha mai termine. L’esperienza del laboratorio come attività ludica è un tesoro fra le mani. È un luogo dove poter imparare a usare utensili e realizzare direttamente con le proprie mani varie cose/oggetti. Elem Elementi enti im import port portanti anti pe perr “un bu buon on u uso so delle mani”: 6

   

USARE STRUMENTI DI QUALITÀ E IN MANIERA APPROPRIATA  farci insegnare i trucchi del mestiere PARTIRE DAL SEMPLICE E PIAN PIANO ARRIVARE AL COMPLESSO EVITARE LA TENTAZIONE DEI SOLDI E STIMOLARE IL DESIDERIO DI USARE OGGETTI NON ACQUISTATI  è bello costruirselo, fare da soli CONCLUDERE I LAVORI INTRAPRESI SENZA AVERE FRETTA  spesso fare in fretta vuol, dire fare male

È quindi grande soddisfazione, poter ammirare ciò che si è realizzato completamente da soli, con le proprie mani. Per un’esperienza concreta crediamo sia importante imparare nella scuola a saper usare:             

La vanga Ago e filo La pentola La bicicletta La sega La cazzuola La penna e matita La corda Il binocolo La scopa Il sapone La trottola Il coltellino

IL VO VOTO TO E L’AN L’ANSIA SIA DA PR PRESTAZION ESTAZION ESTAZIONE E La ttensi ensi ensione one dell dellaa vi vittori ttori ttoriaa in indeb deb deboli oli olisce sce sce. Per i bambini, giocare è la cosa più importante. Tutte le esperienze che si fanno a scuola sono fatte con grande passione, senza alcun scopo agonistico. Lo si fa per il gusto di farla, perché è bello e piace. Alla scuola dell’infanzia i bambini disegnano con libertà e gusto. Poi c’è il salto  la scuola primaria. Lì cominciano i primi giudizi, le prime valutazioni. Gli insegnanti iniziano a dare un voto a tutto ciò che prima era fatto per gioco, con passione. Ciò ha portato delle conseguenze, riportate in 3 atteggiamenti: 1. I bambini/e iniziano a fare qualsiasi attività non più per piacere, MA PER DOVERE, con l’aspirazione del buon giudizio. 2. Gli insegnanti son travolti da vorticosi e pericolosi periodo di stress. 3. Fra i genitori inizia la rincorsa al “buon voto” innescando il fenomeno della competizione. Nella scuola dell’autonomia una delle proposte è ab abolire olire iill vo voto to  ovvero abolire il concetto di profitto scolastico.

PIU PIUTTOS TTOS TTOSTO TO CH CHE E BO BOCCIAR CCIAR CCIARE E PREF PREFERISCO ERISCO SBO SBOCCIAR CCIAR CCIARE E La bocciatura è ritenuta uno dei cardini di “una scuola di qualità”  della scuola quando era seria. “Fa quel che può, quel che non può, non fa!” com’è possibile bloccare in un giudizio che rimane e condiziona la situazione di un bambino/a.

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Nella scuola di Barbiana: non c’è né voti né pagelle, né rischio di bocciare o di ripetere.

BAN BANCHI CHI E SEDIE PER STAR BE BENE NE A SCU SCUOL OL OLA A Nelle nostre aule troviamo studenti schierati su banchi e sedie tutte uguali. Ciò dà per scontato che tutti gli studenti debbano entrare in aule così predisposte. PROPOSTA : introdurre a scuola banchi e sedie ergonomiche. La seduta ergonomica è consigliata da tutti i medici che cercano di garantire ai bambini una postura corretta e prevenire problemi dorsali oltre che evitare l’affaticamento visivo, introducendo: 1. Banco individuale 2. Sedia personale da abbinare al banco  che faccia stare il busto e le gambe a 90°

LA RIC RICREA REA REAZION ZION ZIONE E E IILL CORTIL CORTILE E DELLA SCU SCUOLA OLA RICREAZIONE E CORTILE  Aspetto fondamentale della giornata scolastica. I bambini hanno bisogno di movimento, il loro corpo in crescita necessita di azione e moto. L’int L’interval erval ervallo lo è un diritt diritto on natu atu aturale. rale. Ha bisogno anche di essere definito in alcune sue caratteristiche, che son 4: 1. IL MO MOVIME VIME VIMENT NT NTO O  Dare la possibilità ai bambini di muoversi e correre: necessità vitali. 2. LA LIBE LIBERT RT RTÀ À  Occasione per fare nuove amicizie 3. IL TEMPO  Durata dell’intervallo. (a fine anni 60, l’intervallo si trasformava in lunghe passeggiate per la collina esperienza) 4. LO SPAZ SPAZIO IO ...


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