Riassunto Orlando Furioso PDF

Title Riassunto Orlando Furioso
Author PP PP
Course Letteratura Italiana
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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ORLANDO FURIOSO CANTO I 1

La fuga di ANGELICA 10 - 13! 14 incontra Ferraù al fiume e nella 16 arriva Rinaldo, 17 iniziano a duellare ma Angelica fugge un’altra volta, i due si fermano e Rinaldo propone di rimandare il duello se no Angelica sarebbe andata sempre più lontana e non l’avrebbero più trovata. 2 Inseguimento di RINALDO e FERRAÙ. Ferraù accetta, tanto che, anche se erano nemici e di fede diversa, prende sul suo stesso cavallo Rinaldo e iniziano a inseguire Angelica, fino a che arrivano ad un bivio (22) Rinaldo prende una strada e Ferraù un’altra, ma quest ultimo si perde e torna al punto di partenza, tanto che perde le speranze di ritrovare angelica e si rimette a cercare l’elmo nel fiume(24). cerca e trova un busto di un cavaliere con l’elmo che aveva perso, era il fratello di Angelica, alla quale lui aveva promesso ma non mantenuto che gli avrebbe dato il suo elmo. Argalia gli fa capire che non ha mantenuto la sua parola e gli dice di andare a prendersi l’elmo di Orlando con la forza e la lealtà (24-29). Ferraù si spaventa tanto da rimanere senza parole, si vergognò a punto di giurare su sua madre Lanfusa di voler andare a conquistare l’elmo di Orlando e non nessun altro. Si passa a parlare di RINALDO (31-32) che aveva preso una strada diversa a piedi, e dopo poco che camminava vede il suo cavallo che stava cercando, ma essendo sordo, non lo sente e prosegue la sua fuga, lasciando rinaldo a piedi e arrabbiato. (32) Si torna a parlare di Angelica che continua a fuggire tra la selva e i rumori del bosco le mettono paura perchè spera di non aver Rinaldo che la segue. dopo un giorno e mezzo di fuga, trova un luogo “paradisiaco”, un prato verde e rigoglioso, con piante, fiori, cespugli e ruscelli. quando capisce che Rinaldo poteva essere lontano miglia, decide di riposarsi ma non appena si addormenta viene svegliata di colpo dall’arrivo di Sacripante (anch’esso innamorato di lei) Incontro con SACRIPANTE 38 : esso arriva e pensieroso si siede più di un’ora e piange • come un fiume e il peto sembra un vulcano che esplode d’amore. è triste perchè pensa che qualcuno abbia già colto il frutto della verginità di Angelica e non capisce come mai lui è innamorato di lei anche se non può arrivarci fisicamente. • Arrivo di BRADAMANTE

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CANTO II 1 Continua la fuga di Angelica Sacripante, disarcionato da Boiardo (per non fare un torto al proprio padrone), e Rinaldo iniziano lo scontro, dopo essersi offesi a vicenda. Angelica vista la forza di Rinaldo e temendo di divenire presto o tardi sua prigioniera, approfitta della situazione e fugge a cavallo nel fitto bosco. Fugge ed incontra un eremita, il quale, con un incantesimo, evoca uno spirito, con le sembianze di un valletto, che interrompe il duello tra i due contendenti comunicando loro che la bella Angelica è intanto fuggita a Parigi con Orlando. Rinaldo monta subito Boiardo, lascia a piedi Sacripante, e si precipita a Parigi. Il cavallo era in precedenza sfuggito al suo padrone per andare all’inseguimento di Angelica e si era lasciato quindi inseguire senza lasciarsi prendere per condurlo da lei. Ora, credendo egli stesso alle parole del valletto, si lascia nuovamente montare per fare in modo che Rinaldo possa raggiungere nel minor tempo possibile la bella Angelica, oggetto dei suoi desideri. 2. BRADAMANTE, alla ricerca di RUGGIERO, scopre che quest ultimo è prigioniero del mago Atlante Bradamante, sorella di Rinaldo ed innamorata del cavaliere saraceno Ruggiero, disarcionato Sacripante, continua il suo viaggio per boschi alla ricerca del proprio amante. Giunge infine ad un torrente dove incontra un cavaliere disperato (Pinabello) ed in lacrime che le racconta di essere triste poiché:! mentre tentava di raggiungere il campo di battaglia, un cavaliere in groppa ad un cavallo alato, l’ippogrifo, era sceso dal cielo ed aveva rapito la sua amante. Lui era andato al suo inseguimento abbandonando il proprio esercito. Giunto ai piedi di una roccia aveva visto un castello luminoso, dimora del mago Atlante, irraggiungibile se non a piedi. Erano quindi giunti sul posto anche re Gradasso e Ruggiero, intenzionati a misurarsi con il mago. Con diversi e ripetuti attacchi dal cielo il mago percuote i due cavalieri. Giunta la sera, Atlante libera il proprio scudo dal velo che lo ricopriva e la luce da esso sprigionato acceca e fa cadere a terra svenuti Ruggiero e re Gradasso, che vengono quindi subito fatti prigionieri. Questo cavaliere disperato è Pinabello, discendente dei Maganza, ma Bradamante rimane per il momento ancora all’oscuro della sua identità. Bradamante, spinta per l’amore per Ruggiero, chiede a Pinabello di essere condotta al castello. Al momento della partenza giunge però il messaggero, partito da Marsiglia, per chiedere il suo soccorso nella battaglia contro gli spagnoli. Bradamante decide di andare a liberare prima il proprio amante e di rimandare quindi i propri impegni. Pinabello apprende dalle parole del messaggero che la sua compagna di viaggio discende dal casato dei Chiaromonte, acerrimo nemico dei Maganza, e progetta quindi o di tradire o di abbandonare la giovane alla prima possibilità. Così preso dal pensiero del tradimento, Pinabello smarrisce però la strada ed i due si trovano infine in un bosco. Pinabello, vista una caverna, dicendo di aver visto al suo interno una ragazza prigioniera, incita Bradamante a calarsi al suo interno per guardare. Il discendente dei Maganza abbandona però poi il ramo che la sostiene e la fa precipitare sul fondo della caverna. Bradamanate, salvata dal ramo, non muore ma rimane priva di sensi per molto tempo. Pagina 2  di 89

CANTO III 1. BRADAMANTE libera RUGGIERO con l’aiuto di un anello magico Bradamante si riprende dopo il trauma subito nella grotta e, ancora stordita, riesce a passare per un apertura nella roccia in una caverna molto ampia, simile ad una chiesa, con al centro un altare. qui si sente chiamare da una donna, la quale le dice di trovarsi nella tomba di Mago Merlino, il quale a breve sarebbe stato presente. Essa era la Maga Melissa che conduce la donna verso il sepolcro e subito lo spirito di Merlino si rivolge a Bradamante profetizzando il suo matrimonio con Ruggiero e quindi la gloria a cui saranno destinati i loro discendenti. Melissa conduce quindi Bradamante nella caverna allestita a Chiesa, la pone in un cerchio ed evoca degli spiriti per assumere le sembianza della suoi illustri eredi, dei quali intende tessere le lodi delle loro future azioni. Il primo di cui parla è Ruggierino, loro primo figlio, per arrivare fino al Cardinale Ippolito, che rispetto agli altri, parole della maga, darà a tutta la loro stirpe più lustro di quanto lo splendore che il sole dà al mondo è maggiore rispetto a quello dato dalla luna e da qualunque altra stella. La maga Melissa interrompe quindi l’incantesimo e gli spiriti svaniscono. Bradamante aveva però notato due spiriti che camminavano mesti e venivano quasi evitati dagli altri. Si tratta di Ferrante e Giulio d’Este che congiurarono contro Alfonso I ed Ippolito e furono per questo condannati. La maga Melissa preferisce non fare alcun riferimento a loro, per non amareggiarla inutilmente e non macchiare le così tante dolci cose di cui può gioire. Melissa promette a Bradamante di condurla fuori dal bosco e di indirizzarla poi verso il castello di Atlante, dove Ruggiero è tenuto prigioniero. Durante il viaggio la maga sollecita Bradamante a correre in soccorso del suo amato e la mette in guardia contro il suo cavallo alato, contro l’inespugnabile fortezza, ma soprattutto contro lo scudo incantato, capace di abbagliare le persone fino a farle svenire. Le dice che il barone Brunello ha ricevuto dal suo re Agramante un anello magico, in grado di annullare ogni incantesimo, ed il compito di andare a salvare Ruggiero. Ma perchè l’amato non venga a trovarsi poi in debito e riconoscente verso il re Agramante, ma lo sia invece verso Bradamante, la maga indirizza la donna verso un ostello al quale arriverà anche il barone Brunello. Parlando di incantesimi e di quanto vorrebbe avere avere tra le mani Atlante, dovrà convincere Brunello a portarla con sé ed una volta arrivata al castello dovrà ucciderlo senza pietà, prima che lui possa infilarsi in bocca l’anello e scomparire. Le due donne si separano, Bradamante si incammina, raggiunge l’albergo e conosce Brunello. I due stavano un giorno conversando insieme, quando un rumore forte giunge alle loro orecchie.

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CANTO IV 1. Atlante manda l’ippogrifo a rapire RUGGIERO Un rumore forte giunge alle orecchie di Bradamante e Brunello. I due guardano in cielo e vedono passare il mago Atlante in groppa al suo cavallo alato, che si dirige verso i monti, come spesso faceva, portando al suo castello delle belle donne rapite nei paesi vicini. Bradamante si dichiara subito pronta a partire per combattere il mago e chiede a Brunello chi la possa condurre al suo castello. Il barone cade nella trappola, si offre subito come guida e il mattino dopo partono insieme. Giungono quindi ai piedi dei monti Pirenei, in cima al quale sorge la fortezza di Atlante. Bradamante capisce che è il momento di uccidere la propria guida per impossessarsi dell’anello. Non segue però le raccomandazioni di Melissa: non uccide quell’uomo disarmato ma lo immobilizza legandolo ad un albero, riuscendo così ad impossessarsi dell’anello senza spargere sangue. Giunta sotto la torre, suona il proprio corno e chiama alla battaglia il mago. Atlante non si fa attendere ed esce in groppa all’ippogrifo, con al fianco lo scudo magico coperto da un telo ed armato del suo libro di magia, con il quale era solito sferrare i suoi colpi senza neanche avvicinarsi al nemico. Gli incantesimi vengono però annullati dall’anello e Bradamante sferra colpi a vuoto solamente per finzione e per ingannare l’avversario. Il mago, stanco del gioco, effettua infine il suo ultimo incantesimo liberando il proprio scudo dal velo che lo copriva. Bradamante chiude gli occhi e finge di svenire. Quando il mago, sceso da cavallo senza scudo e senza il libro magico, si avvicina a lei per legarla, la donna si alza di scatto, prende alla sprovvista Atlante e lo immobilizza a terra.! Visto da vicino l’avversario a rendendosi conto che era solo un povero vecchio, Bradamante si blocca e non riesce ad ucciderlo. Gli domanda chi sia e perché si comporti in quel modo crudele.! Atlante rivela il proprio nome e confessa che la sua unica intenzione è quella di salvare Ruggiero, da lui cresciuto, dalla morte che le stelle gli avevano pronosticato. Le persone rapite avevano quindi la semplice funzione di fare compagnia al giovane in quella prigione dorata. Il mago cerca di scendere a patti con la donna, chiedendo addirittura di essere ucciso, ma questa si dimostra ferma nel volere liberare il proprio amato, lega il mago e si avvia con lui verso il castello scalando la montagna. Giunti in cima Atlante spezza l’incantesimo, si libera da Bradamante e scompare insieme al castello. Tutti i suoi prigionieri, tra i quali re Gradasso, Sacripante e Ruggiero, vengono così a trovarsi liberi all’aria aperta. Bradamante e Ruggiero possono finalmente incontrarsi. Scendono poi tutti insieme a valle e rivedono l’ippogrifo di Atlante con al fianco lo scudo incantato. Cercano tutti di prendere il cavallo alato ma questo, dopo essere sfuggito più volte, alla fine va incontro a Ruggiero, il cavaliere gli sale in groppa credendo di poterlo condurre, ma il cavallo, per volontà del mago Atlante, sempre intenzionato a voler dall’Europa il suo protetto, prende il volo e scappa lontano con Ruggiero. Bradamante non può fare altro che vedere ancora una volta scomparire il proprio amante. La donna si allontana con Frontin, il cavallo di Ruggiero, intenzionata a restituirlo al legittimo proprietario. Pagina 4  di 89

2. Rinaldo salva Ginevra, figlia del Re di Scozia Nel frattempo Rinaldo, dopo aver a lungo viaggiato per mare in balia della tempesta, giunge in Scozia. Con il suo cavallo Baiardo raggiunge un monastero e chiede se ci siano imprese da compiere in quel territorio che possano dare fama ad un cavaliere. Gli viene risposto che la migliore impresa che può compiere consiste nell’andare in aiuto di Ginevra, figlia del re di Scozia, minacciata dal barone Lurcanio. Costui la accusa di averla vista insieme ad un amante (era stata in particolare vista in compagnia di quest’uomo sul balcone della propria stanza) e per questo motivo, secondo le leggi della Scozia, la donna rischia la condanna al rogo se nessun cavaliere sarà disposto a combattere per lei, sostenendo la sua innocenza. Il re prometteva in sposa la figlia a chi fosse corso in suo aiuto. Rinaldo si indigna per quella legge che mette a morte una donna per il solo motivo di unirsi ad un uomo che non sia suo marito. Legge considerata iniqua per il fatto che colpisce solo le donne e non anche gli uomini, che, parola di Ruggiero, vengono in genere lodati per simili atti d’amore. Decide quindi di combattere per la salvezza di Ginevra ed il giorno dopo lascia il monastero insieme ad uno scudiero. Abbandonata la strada maestra per abbreviare il viaggio, i due sentono il pianto di una donna. Corrono in suo aiuto e la vedono, bellissima, nelle mani di due malviventi intenzionati a darle la morte. Alla vista di Rinaldo i due si mettono subito in fuga ed il cavaliere riesce così a salvarla.

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CANTO V Dalinda e Ginevra - “BEAUTIFUL” ! La ragazza si chiama Dalinda ed era una cameriera di Ginevra, figlia del re di Scozia. La ragazza racconta di essersi innamorata del duca d’Albania, Polinesso, e di avere passato in sua compagnia notti di passione nella camera della sua padrona, approfittando dell’assenza di lei, dopo aver fatto salire l’uomo dal balcone tramite una corda. Il duca le aveva però confessato un giorno di avere un interesse anche per Ginevra e le aveva quindi chiesto di aiutarlo nei suoi intenti. Il suo scopo è quello di prendere in sposa la figlia del re, per godere i benefici di quel così vantaggioso matrimonio, pur mantenendo Dalinda come propria unica amante. Spinta dall’amore verso il duca, la cameriera fa tutto quanto è possibile per rendere Ginevra amica di Polinesso, ma riesce ad ottenere però solo l’effetto contrario: più cerca di farglielo amare e più lei lo odia. La donna è infatti già innamorata di un altro uomo, Ariodante, cavaliere tanto valoroso e già nelle grazie del re. L’insuccesso dei propri propositi, fa sì che Polinesso cambi l’amore verso Ginevra in un profondo odio. Il duca d’Albania vuole quindi ora solo mettere discordia tra i due amanti e vuole diffamare la donna. Fingendo di volere soddisfare una propria fantasia con il solo scopo di scordare Ginevra, convince Dalinda a travestirsi sempre da lei in occasione di ogni loro successivo incontro d’amore. Polinesso chiede quindi ad Ariodante di non intralciare la sua storia d’amore. Il cavaliere si meraviglia della richiesta e per dimostrare quanto lei sia innamorato solo di lui, gli racconta le promesse da lei ricevute, sia scritte che a parole, di sposarlo appena possibile. Polinesso sostiene a quel punto di aver ricevuto da lei ben altri trattamenti: di avere già vissuto con lei momenti di passione carnale, e di aver ricevuto anche la confessione di quanto sia invece di poco conto l’amore ricevuto da Ariodante. Questo promette di abbandonare ogni intento amoroso se Polinesso riesce a dimostrargli quanto dichiara. Il duca consiglia al rivale di appostarsi fuori della stanza di Ginevra e quella sera, come richiesto a Dalinda, si fa accogliere dalla cameriera nelle vesti della figlia del re. Ariodante, temendo che il duca volesse solo tendergli un agguato, va all’appuntamento con il fratello Lurcanio, pur tenendolo lontano dal possibile spiacevole spettacolo. Il fratello però lo segue ugualmente. Arriva Polinesso, Dalinda si mostra sul balcone, gli lancia la corda e lo fa salire. I due si abbracciano, si accarezzano e si baciano ben visti dai due fratelli, che, senza dubitare oltre, cadono appieno nella trappola del duca. Ariodante, afflitto da ciò che vede, decide di togliersi la vita, ma il fratello lo ferma appena in tempo e gli consiglia di muovere la sua ira contro di lei, unica a meritare la morte. Il cavaliere finge di abbandonare il gesto ma il giorno dopo però si allontana dal castello. Dopo alcuni giorni arriva un viandante, annuncia la morte di Ariodante, gettatosi in mare da uno dirupo, e comunicare a Ginevra le sue ultime parole: quel suo gesto era la conseguenza di ciò che aveva dovuto vedere. Lurcanio, spinto dall’ira e dal dolore, accusa apertamente Ginevra di essere stata la causa di quella morte e racconta quindi al re ciò che aveva visto quella notte: l’incontro amoroso di lei con un uomo a lui sconosciuto. Pagina 6  di 89

Si dichiara quindi infine disposto a sostenere con le armi la propria accusa. In Scozia la legge condanna! al rogo una donna accusata di essersi unita con un uomo che non è suo marito, se entro un mese nessun cavaliere prende le sue difese contro l’accusatore. Ginevra è quindi in pericolo di morte. Il re, confidando nell’innocenza della figlia, ha promesso di dare in moglie Ginevra a chiunque vorrà e riuscirà a prendere le sue difese. Nessuno si è però ancora fatto vivo, tanto è il terrore che ognuno ha di Lurcanio. Inizia anche ad indagare tra le cameriere per sapere se la foglia sia o meno colpevole. Dalinda, sapendo di essere in pericolo, scappa e corre ad informare Polinesso. Il duca d’Albania fingendo di volerla mettere al sicuro, decide però di farla uccidere, così da eliminare ogni testimone del suo inganno. L’arrivo di Rinaldo ha però messo in fuga i due assassini e l’ha salvata da morte certa. Rinaldo, che aveva già prima deciso di prendere le difese della donna, ora è ancora più convinto e corre ancora più velocemente verso la città. Giunto sul posto scopre che era da poco iniziato il combattimento tra Lurcanio ed un cavaliere sconosciuto, e nascosto dal suo elmo, che aveva deciso di combattere per l’innocenza di Ginevra. Rinaldo giunge sul campo di battaglia, convince il re a fermare l’aspro combattimento e rende quindi evidente a tutti ciò che era realmente accaduto. Per sostenere la propria accusa, sfida a duello Polinesso e lo sconfigge. Il duca d’Albania sul punto di morte confessa il proprio inganno. Il re chiede infine al cavaliere misterioro di mostrare la sua identità, per essere premiato per il proprio valore mostrato e per le proprie buone intenzioni.

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CANTO VI 1

Finale duello Cavaliere misterioso VS Polinesso

Il cavaliere misterioso si toglie infine l’elmo e mostra la propria identità: si tratta di Ariodante, che sul punto di morte, si era pentito all’ultimo del proprio gesto e si era quindi messo in salvo a nuoto. Giunto in un ostello, aveva appreso della disperazione di Ginevra alla notizia della sua morte e delle pubbliche accuse del fratello. Spinto dal proprio amore per la donna e risentito per il gesto crudele del fratello, aveva così deciso di prendere lui le difese di Ginevra. Il re concede la mano della figlia al cavaliere, dando in regalo agli sposi il ducato di Albania, appena liberatosi. Dalinda ottiene la grazia e “sazia del mondo” si farà monaca.

2. RUGGIERO giunge in groppa all’ippogrifo all'isola di Alcina (incontro con Astolfo, tramutato in mirto da Alcina) ( // Aen. III, Polidoro) L’ippogrifo e Ruggiero lasciano l’Europa, passano le colonne d’Ercole ed atterrano infine su un’isola meravigliosa, senza pari al mondo.! Ruggiero scende da cavallo alato e lo lega ad un mirto, così che non possa alzarsi in cielo. Mentre il cavaliere, liberatosi dalle armi, si sta rinfrescando, l’ippogrifo viene spaventato da una ombra e per scappare sradica il mirto. La pianta inizia improvvisamente a parlare e chiede di essere liberata dal cavallo, così da non dover subire un’altra pena oltre a quella che le è stata già inflitta. Ruggiero corre a liberarla e le chiede subito chi essa sia. Si tratta di Astolfo, paladino francese, cugino di Orlando e Rinaldo e futuro erede al trono d’Inghilterra. Liberato da Orlando dalla prigione di Monodante, aveva un giorno raggiunto la spiaggia sede del castello di Alcina, sorella di Morgana. La maga era in quel momento impegnata a pescare; senza reti e senza ami, grazie ad un in...


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