Riassunto Silent Spring PDF

Title Riassunto Silent Spring
Course Geografia Politica Ed Economica, Politica Per L'Ambiente
Institution Università degli Studi della Tuscia
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Rachel Carson – Silent spring Prefazione di Al Gore Al Gore sostiene che se ora la situazione è cambiata, è stato solo grazie a Rachel Carson che ha denunciato i pesticidi con questo libro. Molti attaccarono Rachel Carson dicendo che era estremista, ma le stesse cose erano successe a Charles Darwin; inoltre, essendo donna, molti la attaccavano solo per il suo sesso. Lei, però, ha sempre continuato le sue ricerche fino a che il cancro, preso a causa dell’esposizione a sostanze chimiche, l’ha uccisa. Rachel fu una rivoluzionaria, in quanto all’epoca nessuno capiva la tossicità del DDT. Chi, invece, lo aveva scoperto, vinse addirittura il premio Nobel nel 1948. Secondo Al Gore, le soluzioni più veloci sono quelle che portano più danni a lungo andare ed anche il risultato è comunque di breve durata. Ora il DDT è vietato negli Stati Uniti. Gli effetti negativi sono stati testati negli adulti, ma non sui bambini, che sicuramente accusano danni maggiori. Silent spring è forse uno dei libri più rivoluzionari degli ultimi 50 anni.

Capitolo 2 La monocoltura porta alle condizioni favorevoli per esplosioni numeriche di particolari specie di parassiti.

Capitolo 3 Si è iniziato a produrre antiparassitari sintetici durante la Seconda guerra mondiale. Prima si usavano quelli naturali, tra cui l’arsenico, che è stato il primo cancerogeno riconosciuto pubblicamente ed è anche associato al cancro. Gli antiparassitari sono costituiti da una catena di atomi di carbonio. Ogni individuo, appena nato, ha dentro di sé delle tracce di antiparassitario. Il clordano è ancora più pericoloso del DDT, perché si accumula nel corpo e ci entra sia per inalazione che per contatto con la pelle. Tra le sostanze più tossiche ci sono la dieldrina, l’aldrina e l’endrina; quest’ultimo è il più tossico idrocarburo clorurato. Gli insetticidi sono divisi in due grandi gruppi: 1. Idrocarburi clorurati (rappresentati dal DDT) 2. Alchilfosfati (o fosfati organici) Il parathon è uno dei fosfati organici usati con maggior frequenza, ma è anche tra i più pericolosi (si usa molto nei campi e nei frutteti come insetticida). Insetticidi sistematici: potenti prodotti chimici usati per rendere certi vegetali o animali perennemente velenosi. Anche gli erbicidi non sono tossici solo per le piante, ma anche per gli animali. Alcuni erbicidi sono classificati come “mutageni”, cioè capaci di mutare i geni.

Capitolo 4 Le acque possono inquinarsi in tanti modi diversi: tramite residui radioattivi di reattori, laboratori, scarichi domestici delle città, irrorazioni di sostanze chimiche effettuate su campi coltivati, ecc. La presenza di tali sostanze è, oltre che nei corsi d’acqua, anche negli acquedotti pubblici. Infatti, l’inquinamento delle acque del sottosuolo comporta la contaminazione di tutte le acqua esistenti. Quando

le acque sono contaminate dagli insetticidi, si va a colpire l’intera catena alimentare: plancton -> pesci -> uccelli -> ecc. Il DDT è molto nocivo, in quanto distrugge le ghiandole surrenali dell’uomo. Le città che ricevono acqua potabile dai fiumi, hanno un tasso di mortalità dovuta al cancro maggiore rispetto alle città che, ad esempio, prendono l’acqua dai pozzi artesiani.

Capitolo 5 Nel suolo esistono diverse forme di vita che dipendono l’un l’altra: le creature dipendono dal suolo, che a sua volta dipende da queste creature. Le sostanze chimiche creano effetti diversi in base al tipo di suolo: più il suolo è asciutto, più gravi sono i danni. Gli insetticidi persistono nel suolo per anni, quindi, anche se non coltivo un campo per diversi anni, prima di coltivarlo nuovamente devo analizzare il terreno, o le nuove colture potrebbero assorbire gli insetticidi presenti al suo interno.

Capitolo 6 Nell’ovest dell’America, i terreni ricoperti da cespugli di salvia sono statu disboscati, così da poter creare delle praterie; ma in quei luoghi solo la salvia può resistere, che, tra l’altro, è la fonte principale di alimentazione per molte specie animali che vivono lì. Usando gli erbicidi, inoltre, si eliminano anche le piante che non si aveva intenzione di distruggere. Distruggendo le siepi e gli arbusti selvatici, si uccidono anche gli animali selvatici e gli insetti impollinatori: così facendo, si crea un danno ecologico incalcolabile. È stato, però, perfezionato il metodo della disinfestazione selettiva, che consiste nel colpire solo gli alberi a fusto alto, che sono quelli che danno fastidio a lungo le strade e le ferrovie, così poi i cespugli prendono il sopravvento non fanno più crescere le grandi piante. Per fare ciò, sono necessari solo un paio di interventi, così da rendere questo sistema anche economico. Inoltre, con l’irrorazione selettiva, si riduce al minimo il consumo delle sostanze chimiche. Gli erbicidi possono essere tossici per l’uomo, ma lo sono soprattutto per gli animali selvatici che sono attratti dalle piante cosparse di queste sostanze e poi le mangiano. Alcune “erbacce” neanche muoiono con gli erbicidi, in quanto hanno bisogno di un terreno libero per crescere; quindi, ogni anno, aumentano invece di sparire. Per alcune piante, si utilizza il metodo dell’esportazione delle specie di insetti dall’Europa che si nutrivano di quella pianta. Così, si è riuscito a tenere sotto controllo queste piante senza bisogno di sostanze chimiche.

Capitolo 7 In molte aree in cui sono stati utilizzati insetticidi per eliminare soprattutto gli scarabeidi infestanti, oltre a fare fuori gli insetti, sono stati uccisi molti animali domestici, tutti gli uccelli presenti in quell’area e alcuni animali delle fattorie. Il tutto, per debellare la Popillia japonica, come se fosse una minaccia per il mondo. Questa, però, si potrebbe tenere sotto controllo importando altri parassiti dall’Asia. Un altro modo per combattere gli scarabeidi, si trovò grazie alla diffusione di un batterio che li uccideva. Venne, quindi, creata una miscela in laboratorio contenente questo batterio.

Capitolo 8 Negli Stati Uniti, l’arrivo del pettirosso significa la fine dell’inverno. La sopravvivenza del pettirosso era legata alla presenza dell’olmo bianco. Quando, però, questi olmi furono colpiti da una malattia, si cercò di combattere quest’ultima con degli insetticidi per sterminare dei coleotteri che erano i portatori di questa malattia da olmo ad olmo. In questo modo, però, tutti i pettirossi presenti nelle zone disinfestate iniziarono a morire, in quanto si nutrivano dei lombrichi, che a loro volta mangiavano le foglie cadute dagli alberi piene di DDT. Quelli che non morivano avvelenati, potevano comunque rimanere sterili. Oltre ai pettirossi, sono a

rischio anche gli altri uccelli o mammiferi che si nutrono dei lombrichi. Infatti, anche le rondini sono diminuite a causa degli insetti che mangiano. La malattia degli olmi arrivò nel porto di New York, ma proprio lo stato di New York ha saputo reprimere e contenere la malattia, senza usare insetticidi chimici, ma sradicando e distruggendo da subito le piante ammalate. Il legname veniva poi smaltito prontamente, così da evitare che i coleotteri uscissero dalla legna e andassero ad infettare altre piante. Così, la perdita annuale di olmi è solamente del 3% e si risparmia anche molto denaro. Anche la diminuzione delle aquile è molto probabilmente dovuta agli insetticidi, che le rendono sterili. La razza è ormai condannata all’estinzione. Le aquile si nutrivano dei pesci che vivevano nelle paludi in cui si cercava di sterminare un tipo di zanzara con il DDT. L’aldrina viene anche spruzzata dagli agricoltori per proteggere i loro campi, ma così non fanno altro che uccidere gli uccelli. Alcune aree venivano trattate con il parathion proprio per proteggere i campi dagli uccelli, fino a che non si diffuse la voce che il parathion è dannoso per l’uomo e per gli animali domestici.

Capitolo 9 Nel 1954, in Canada, si iniziò a irrorare milioni di ettari con il DDT per salvare le foreste dall’invasione di un insetto che attacca parecchie specie di conifere. Il DDT finì così anche nei corsi d’acqua, così, nell’arco di due giorni, si iniziarono a trovare i primi pesci morti sulle sponde dei ruscelli tra cui molti giovani salmoni. Ovviamente, morirono anche tutti gli insetti di cui i salmoni si nutrivano. Il DDT può anche rendere i salmoni cechi. Anche la lotta contro la “formica di fuoco” ha ucciso molti pesci negli Stati Uniti a causa dell’utilizzo dell’eldrina, del taxafene, dell’eptacloro e della dieldrina. Le baie e le insenature, che sono acque calde, calme e ricche di cibo per i pesci, sono contaminate direttamente dagli insetticidi, ma anche indirettamente attraverso i fiumi. Quindi, se le coste sono inquinate, molte specie di pesci potrebbero scomparire, in quanto depositano le loro uova. Molto colpiti sono quindi i molluschi e i crostacei (sono molto più delicati durante i primi stadi di vita, mentre da adulti c’è un minor pericolo di avvelenamento diretto). I molluschi adulti, per esempio, possono concentrare il tossico nei loro organi digerenti e nei loro tessuti; questi molluschi vengono poi mangiati per intero e crudi. Potrebbe crearsi, quindi, per l’uomo, una situazione simile a quella dei pettirossi, che non morirono per l’azione diretta del DDT, ma perché si cibavano di lombrichi che lo avevano concentrato nei loro tessuti.

Capitolo 10 Il metodo delle irrorazioni aeree si è sviluppato sempre di più, fino a diventare una “pioggia di morte”. Nello stato di New York fu irrorato il DDT anche su una fattoria, le mucche pascolarono nei campi contaminati, così che anche nel loro latte furono trovate tracce di DDT. Il latte venne comunque messo in commercio. Molti agricoltori, invece, non misero in commercio i loro prodotti, così da rimetterci economicamente. Per sterminare la “formica di fuoco” vennero uccisi anche molti animali selvatici, tra cui tacchini, polli e galline delle fattorie (anche i maiali nascevano morti). La campagna contro la “formica di fuoco” non ebbe buon esito, in quanto, oltre a tutti gli animali uccisi, anche le formiche stesse si trovarono in un’area più vasta rispetto al principio. Nel 1962 si iniziò, quindi, ad utilizzare sistemi di controllo locale, disinfestando uno ad uno i nidi delle formiche o utilizzando un aratro per spianare il terreno e applicare poi direttamente il disinfestante. Questi metodi, oltre ad essere più efficaci e molto più economici, evitarono di uccidere anche tutti gli altri animali.

Capitolo 11 Ogni persona, quotidianamente, entra in contatto con gli insetticidi. Inoltre, le etichette con le precauzioni sono scritte così piccole, che nessuno le legge, quindi ne fa un uso sbagliato Il DDT ha iniziato a circolare nel 1942 e tutte le persone nate prima di allora, non presentano alcuna traccia di questo veleno nel loro corpo, mentre per le persone nate dopo, la concentrazione di tossico nel sangue è sempre maggiore andando avanti con gli anni. Ciò accade perché il DDT si accumula anche attraverso gli alimenti: nella verdura bisogna togliere e buttare le prime foglie, mentre la frutta va sbucciata, dato che l’acqua o la cottura non eliminano le tracce di DDT. La soluzione che Rachel Carson trova a tutto ciò, è quella di eliminare i permessi di impiego degli idrocarburi e di tutti gli altri componenti ugualmente tossici. Non ci sono, però, abbastanza controlli da parte della Food and Drug Administration (Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali, ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici). Fino ad allora la Food and Drug Administration aveva dato degli indici di tollerabilità, che ammettevano delle tracce di sostanze chimiche nei cibi, ma che poi non controllava comunque che questi indici fossero rispettati. Un’altra soluzione, potrebbe essere quella di utilizzare sostanze chimiche meno tossiche.

Capitolo 12 Il fegato ci protegge dai veleni degli insetticidi, ma a lungo andare esso viene danneggiato; così, smette di fungere da barriera protettiva e smette di svolgere anche le sue altre molteplici attività. Sia i fosfati organici che gli idrocarburi clorurati attaccano il sistema nervoso. Alcuni portano anche alla paralisi.

Capitolo 13 Nei mitocondri si svolgono infiniti cicli di ossidazione che, a loro volta, producono energia e che, a sua volta, si trova nell’ATP. È proprio l’ATP che fornisce energia: esso, infatti, rifornisce le cellule dei muscoli di energia meccanica e quelle dei nervi di energia elettrica. Senza la fosforilazione ossidativa, manca il mezzo per la produzione di energia utilizzabile. Questa reazione è data dall’accoppiamento tra fosforilazione e ossidazione, e il mancato accoppiamento porta alla morte dei tessuti e poi a quella dell’individuo. La radioattività è uno di quei fattori che impediscono l’accoppiamento ed, inoltre, anche molte sostanze chimiche. Anche se si distrugge un solo enzima, il ciclo all’interno della cellula si arresta. Tutto questo è anche causa di deformità congenite. Inoltre, le sostanze chimiche si accumulano maggiormente negli organi sessuali di molti uccelli e mammiferi; anche gli spermatozoi subiscono gli effetti della mancanza di ATP. Cambiando i geni dell’uomo, c’è un grande pericolo per le generazioni future, che ereditano questo gene. A causa delle sostanze chimiche, vengono alterati i cromosomi e ciò porta la persona ad avere delle deficienze fisiche e/o mentali; le persone affette dalla sindrome di Down hanno, infatti, un cromosoma in più rispetto agli altri.

Capitolo 14 Il cancro deve essere inizialmente nato in un ambiente naturale, causato dalle radiazioni ultraviolette della luce solare, dell’arsenico che ha contaminato le acque, ecc. Nell’Ottocento si iniziarono a scoprire le prime sostanze cancerogene di origine industriale, che iniziarono a diffondersi: non sono più a rischio solo i lavoratori a contatto con queste sostanze, ma tutta la popolazione. Da allora, infatti, aumentarono le malattie tumorali. Anche gli insetticidi sono cancerogeni. Prove effettuate in laboratorio hanno dimostrato che nel DDT c’è una sospetta causa di tumori epatici. Inoltre, da quando è iniziata la produzione dei moderni disinfettanti, sono stati riscontrati ancora più casi di leucemia. I principali insetticidi che provocano tumore sono: il DDT, il

lindano, l’esacloruro di benzeme, i nitrofenoli, il paradiclorobenzene, il clordano e tutti i loro solventi. Sia le radiazioni, sia le sostanze cancerogene, soffocano la normale respirazione della cellula, capacità che essa non potrà più recuperare con il tempo. Anche una mutazione dei cromosomi può portare al cancro. Inoltre, molti prodotti chimici si insediano facilmente nel midollo osseo, che è il principale produttore di globuli rossi. Ci si può ammalare di cancro anche indirettamente: ad esempio, il fegato può iniziare a fare male il suo lavoro, produce più ormoni e, di conseguenza, viene il cancro all’apparato riproduttivo. Non bisogna combattere il cancro cercando nuove medicine per curarlo, perché tanto ci sarebbero sempre più malati da curare a cui non si riuscirebbe a stare dietro. Bisogna, quindi, cercare un metodo per prevenirlo, anche se le cause che lo provocano sono molteplici. Oggi il mondo è pieno di agenti cancerogeni, come qualche secolo fa era pieno di germi mortali. Oggi, però, è l’uomo la causa della diffusione di questi agenti cancerogeni; quindi, si potrebbe migliorare la situazione abolendo le sostanze chimiche in primis dai nostri alimenti, dalle acque potabili e dall’atmosfera.

Capitolo 15 Attraverso un ceppo di selezione genetico, gli insetti stanno sviluppando ceppi resistenti alle sostanze chimiche. Al contrario, i composti chimici stanno indebolendo le difese proprie dell’ambiente, nella quale poi gli insetti riescono a penetrare. Con gli insetticidi di uccidono sia gli insetti utili che quelli dannosi, senza tener conto che un controllo viene già effettuato dalla natura: gli insetti, infatti, si combattono l’un l’altro, facendo controllo biologico (selezione naturale). Ci sono gli insetti predatori (tipo la mantide religiosa) che uccidono e divorano altri insetti. Gli insetti parassiti, invece, non uccidono subito i loro nemici, ma li utilizzano per sfamare la propria prole. Molte volte è accaduto che con le disinfestazioni si ottenesse l’effetto contrario, cioè che il numero di insetti a cui erano rivolti gli insetticidi aumentassero. Altre volte, invece, sono stati colpiti alcuni insetti, ma sono poi fuoriuscite specie più dannose, che prima non erano così numerose. Gli studi sul controllo biologico sono trascurati perché nessuno finanzia questi studi e quindi si guadagna poco; mentre, le ricerche sugli insetticidi vengono pagate bene, perché le industrie chimiche concedono larghe sovvenzioni alle università per farlo. Il dott. Pickett, che era contrario agli insetticidi moderni, progettò un piano che prevedeva il massimo utilizzo dei controlli naturali ed il minimo impiego di insetticidi; quando usava un antiparassitario, ricorreva ad una dose modesta (il minimo che bastava a colpire l’insetto infestante, senza danneggiare quelli benefici). Anche il momento in cui gli insetticidi venivano utilizzati era molto importante (ad esempio, prima o dopo la fioritura). Chi utilizzò questo metodo, raccolse frutti di prima qualità. Spendendo anche molto meno rispetto a chi utilizzasse irrorazioni intensive di insetticida.

Capitolo 16 Con il passare del tempo, i parassiti possono anche diventare immuni agli insetticidi. Anche all’interno della sanità pubblica c’è apprensione per quanto riguarda la resistenza degli insetti, in quanto molti di essi sono portatori di malattie per l’uomo (ad esempio di malaria, febbre gialla, dissenteria, tifo, ecc.). Negli anni ’60 le mosche domestiche, le pulci e i pidocchi avevano raggiunto la massima resistenza agli insetticidi. Le mosche divennero refrattarie al DDT già dagli anni ’40. Il DDT venne utilizzato per la disinfestazione del pidocchio dell’uomo, inizialmente con grande successo (soprattutto durante la guerra). Ma in Corea, nell’inverno 1950-51, dei soldati che erano stati sottoposti al trattamento con DDT, erano pieni di pidocchi. Anche molte zanzare portatrici di malattie sono diventate resistenti. Stessa cosa successe alle zecche, agli scarafaggi e anche a molti insetti che infestano i raccolti. Per gli uomini sarebbe più difficile diventare

immuni perché ci mette moltissimi anni per procreare (cioè ci sono parecchi anni di differenza tra una generazione ed un’altra).

Capitolo 17 Esistono poi alternative biologiche. Uno scienziato propose di castrare gli insetti maschi e liberarli nelle zone infestate, cosicché potessero entrare in conflitto con i maschi “sani” e le femmine iniziassero a produrre uova infeconde. Si ebbero buoni risultati in alcune zone, ma in altre fu impossibile intervenire, in quanto troppo vaste. Gli insetti venivano resi sterili con i raggi x. Altri esperti cercarono di rendere sterile la mosca domestica attraverso l’introduzione di speciali sostanze chimiche nel cibo. Questi sterilizzanti chimici devono però essere utilizzati con cautela, in quanto molto pericolosi. Inoltre, se, ad esempio, venisse fatta un’irrorazione aerea, c’è il rischio che anche molte altre specie vengano colpite. Alcuni insetti femmina, invece, producono delle ghiandole odorifere che attraggono i maschi. Degli scienziati sono riusciti a isolare la sostanza afrodisiaca e a replicarla, così da poterla posizionare su oggetti inanimati con cui poi i maschi avrebbero tentato di accoppiarsi. Altro metodo per uccidere alcuni insetti, invece, è l’uso degli ultrasuoni. Oppure, si è provato a diffondere le malattie che colpiscono gli insetti, cioè diffondere il batterio che ne è la causa; questi sono chiamati “insetticidi microbici”. Come già detto, si può anche attivare il controllo biologico, debellando gli insetti infestanti con l’intervento dei loro nemici naturali importati da altre aree. In una foresta sono, quindi, importanti gli uccelli, le civette, i pipistrelli e le formiche. I ragni sono molto importanti grazie alle loro ragnatele....


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