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Title Riassunto
Course Scienze infermieristiche
Institution Università degli Studi di Milano
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IGIENE (Paolo Ferrara) Igiene delle mani: indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, procedure per il lavaggio con detergente e la frizione con la soluzione alcolica. L’igiene delle maniè la più importante norma igienico sanitaria. È la prima misura da adottare ed è fondamentale per spezzare la catena delle infezioni. Lavaggio: procedura che coinvolge l’utilizzo di acqua. Frizione: procedura che non comporta l’utilizzo di acqua, ha l’obbiettivo di eliminare la flora transitoria e ridurre quella residente delle mani. Utilizzo dei guanti sterili e non sterili: indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanit à, procedure di utilizzo. I guanti costituiscono un valido strumento sia a protezione dell’operatore che nella prevenzione della trasmissione per contatto di agenti infettivi al paziente. I guanti monouso non sterili possono essere: lattice, vinile o nitrile. I guanti devono essere: • • • • • •

di misura adeguata sostituiti se si opera in sedi corporee diverse dello stesso paziente rimossi in modo adeguato dopo l’uso sostituiti prima di assistere un altro paziente sostituiti quando si rompono smaltiti dopo il loro uso

L’uso dei guanti è complementare e non alternativo al lavaggio delle mani. Guanti monouso sterili Precauzioni standard e aggiuntive. Precauzioni standard → misure da adottare per l’assistenza di tutti i pazienti, indipendentemente dalla diagnosi o dal presunto stato infettivo. Sono: igiene mani, misure di barriera, pulizia e disinfezione ambientale, disinfezione e sterilizzazione. Galateo respiratorio: ha lo scopo di contenere la fonte di secrezioni respiratorie infettive nei pazienti sintomatici/ prevenzione della trasmissione delle infezioni respiratorie. Precauzioni aggiuntive → da adottarsi nell’assistenza di persone con accertata o sospetta infezione da microrganismi patogeni che si trasmettono per una specifica via. Decontaminazione, detersione, antisepsi, asepsi, sanificazione. Detersione/pulizia: rimozione meccanica dello sporco, ottenuta con utilizzo di acqua e detergente; allontanando materiale organico, favorisce contatto degli agenti disinfettanti/sterilizzanti con i microrganismi rimasti sulla superficie da trattare. Decontaminazione: processo in grado di ridurre la carica microbica trattando con mezzi, fisici o chimici, substrati con materiale organico. Tale procedura ha lo scopo di proteggere gli operatori sanitari dall’esposizione ad enti microbici durante il successivo processo di pulizia/sterilizzazione del materiale.

Antisepsi: inattivazione o inibizione della crescita di patogeni presenti su tessuti viventi, allo scopo di prevenire le infezioni da microorganismi che contaminano o colonizzano cute e mucose. Devono essere privi di tossicità e azione irritante. Asepsi: procedimento finalizzato ad impedire la contaminazione da parte di microrganismi di substrati precedentemente sterilizzati. L’asepsi è riservata in particolare agli oggetti che fanno parte di ambienti o strutture ad alto rischio di infezione per l’uomo quale può essere un comparto chirurgico. Disinfezione (principali mezzi di disinfezione, disinfettanti chimici e fisici, caratteristiche e tipologie dei principali disinfettanti, tempi di contatto, modalità di disinfezione, utilizzi principali). Disinfezione: processo che comporta l’eliminazione di microorganismi patogeni, escluse gran parte delle spore, presenti su superfici con l’obbiettivo di impedirne la trasmissione a soggetti suscettibili. Tipi di disinfezione: • • • •

D. continua → svolta lungo tutto il decorso clinico; D. terminale → disinfezione dell’ambiente dopo la fine del ricovero quindi quando la sorgente non è più attiva; D. periodica → disinfezione dell’ambiente; D. occasionale → intervento straordinario in ambienti di comunità frequentati da un soggetto riconosciuto come eliminatore di patogeni.

Caratteristiche dei disinfettanti: • • • • • • • • •

attività biocida senza creazione di resistenze spettro ampio d’azione azione rapida e persistente non tossicità attività in presenza di materiale organico compatibilità con materiale da disinfettare stabilità nel tempo facilità d’uso costi e contenuti

Tipi di disinfettanti: • •

Naturali → componente UV della luce solare, variazioni della temperatura, variazione del Ph, diluizione. Fisici → Raggi ultravioletti (lampade utilizzate per abbassare la carica di microorganismi negli ambienti). Sono veloci ed economici. La loro attività però è l’imitata al periodo di irraggiamento ed è necessaria la ridotta esposizione diretta da parte dell’uomo. Calore umidoè utilizzabile sia per la disinfezione che per la sterilizzazione. È rapido e non ci sono effetti tossici.



Chimici → documento di riferimento “Guideline for Disinfection and Sterilization in Healthcare Facilities, 2008”. Per scegliere il prodotto da utilizzare, bisogna conoscere le caratteristiche del prodotto. Tempo di contatto: ogni agente ha dei tempi di contatto ben precisi, al di sotto dei quali l’efficacia non è garantita. Riferirsi alle indicazioni sulle confezioni. Il tempo dipende anche dalla concentrazione a sua volta legata al tipo di utilizzo.

I prodotti vanno conservati in correttamente: no luce diretta, no flaconi senza tappo. Scrivere sul flacone la data di apertura. Non rabboccare i contenitori. Non miscelare mai due o più disinfettanti/antisettici. Utilizzare una concentrazione appropriata del prodotto. Rispettare i tempi di contatto. Non immergere oggetti bagnati. Principali disinfettanti: • • • • • • •

ALCOOL CLOREXIDINA IODOPOVIDONE FENOLI IPOCLORITO DI SODIO PEROSSIDO DI IDROGENO ETERE ETILICO

Sterilizzazione (fasi, metodi, controlli, preparazione alla sterilizzazione di alcuni materiali di uso comune, generalità sulla centrale di sterilizzazione ospedaliera). Sterilizzazione: qualsiasi processo, fisico o chimico, che porta alla distruzione di tutte le forme di microrganismi viventi e altri agenti biologici. Si ha la sterilità quando vi è meno di una probabilit à su un milione di trovare ancora agenti attivi. Livelli di sterilizzazione: •

sterilizzazione → presidi critici, strumenti introdotti nel sangue o in aree del corpo normalmente sterili, che vengono a contatto con cute e mucose non integre o che fanno parte di un campo sterile contatto con – elevato rischio infettivo;



disinfezione di alto livello → presidi semi – critici, contatto con mucose e cute non integra – medio rischio infettivo;



disinfezione di basso livello → presidi non critici, contatto con cute integra – basso rischio infettivo.

Campo sterile: costituzione di un’area libera da microrganismi, sulla quale è possibile porre materiale sterile; permette dunque di preservare l’asepsi durante l’esecuzione di una procedura sterile. Metodi di sterilizzazione → utilizzo di documenti aziendali standardizzati (procedure e protocolli), periodicamente revisionati. Controlli a campione, tracciabilità del processo. Il responsabile del processo di sterilizzazione è il datore di lavoro. La Direzione Sanitaria predispone protocolli per la sterilizzazione, cui gli operatori coinvolti nel processo devono attenersi. In ogni centrale di sterilizzazione deve essere assicurata la presenza di almeno un infermiere. Processo di sterilizzazione: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.

Raccolta/trasporto Decontaminazione Lavaggio/risciacquo Asciugatura Controllo e confezionamento Sterilizzazione Conservazione

Ossido di etilene → sterilizzazione riservata a materiali termolabili (plastiche, gomme, cavi elettrici, fibre ottiche, protesi vascolari, camici sintetici, ferri chirurgici). Acido peracetico → indicato per dispositivi immergibili diagnostico – terapeutici mini – invasivi. Gestione dei rifiuti solidi urbani e di quelli a rischio biologico in ospedale. La gestione dei rifiuti in ospedale viene normata dal DPR 254/2003 (“ I rifiuti sanitari devono essere gestiti in modo da diminuire la pericolosit à, favorirne il reimpiego, il riciclaggio e il recupero e ottimizzare la raccolta, il trasporto e lo smaltimento”). La corretta gestione dei rifiuti è fondamentale per due motivi: il rischio biologico e i costi. Tipi di rifiuti prodotti in ospedale: •

sanitari non pericolosi → taglienti inutilizzati (destinati allo smaltimento in discarica autorizzata), parti anatomiche ed organi (termo distruzione) e farmaci scaduti (termo distruzione).



sanitari pericolosi → NON infettivi, rischio chimico o rifiuti contenenti mercurio (smaltimento in discarica autorizzata). Infettivi sono tutti i materiali che sono venuti a contatto con fluidi biologici infetti o presunti tali (termo distruzione).



assimilati ai solidi urbani → resti alimentari, vetro, carta, plastica non contaminati, materiale ingombrante. Gestione: deposito temporaneo esterno e smaltimento in discarica autorizzata.

Clinipak: cartone rigido resistente; involucro interno costituito da un film di polietilene ad alta densità. Gestione: deposito temporaneo esterno e successiva termo distruzione. Serena: cestello cilindrico con coperchio in plastica rigida con chiusura ermetica a pressione. Gestione: deposito temporaneo esterno e successiva termo distruzione. Gestione della biancheria: • •

ciclo della biancheria sporca (raccolta, deposito) ciclo della biancheria pulita (pulizia, conservazione)

L’isolamento: linee guida dei Centers for Disease Control and Prevention. Isolamento: separazione del soggetto infetto da tutte le altre persone eccettuato il personale sanitario dedicato alla sua assistenza. Limitato al periodo di contagiosità del paziente. Effettuato in ambienti e condizioni tali da impedire la trasmissione diretta e indiretta. L’isolamento può essere ospedaliero o domiciliare. Isolamento stretto: si applica in caso di agenti altamente infettivi o molto virulenti che possono essere trasmessi per via aerea o per contatto diretto. È richiesta una stanza separata per il paziente, con sistema di ventilazione a pressione negativa, possibilmente dotata di anticamera, e con porte con chiusura a tenuta, nonché l’uso di mezzi di barriera ed indumenti protettivi, comprese le maschere dotate di respiratori, per tutte le persone che entrano nella stanza. Contumacia: obbligo di permanere in un luogo osservando le prescrizioni igienico – sanitarie imposte dall’autorità sanitaria, per il tempo indicato. Si applica ai portatori accertati, ai contatti (soggetti che hanno avuto rapporti con il malato) e ai conviventi di un soggetto malato. Dura tutto il periodo di incubazione della malattia.

Negli ospedali è presente un Comitato per il controllo delle Infezioni Ospedaliere (C.I.O) di cui fa sempre parte un infermiere. L’assistenza infermieristica nella sanità pubblica: l’educazione sanitaria. Tre facce della sanità: 1. Preventiva → problemi sanitari che possono essere prevenuti tramite azioni mirate su determinate fasce della popolazione (educazione sanitaria, screening). Destinata a persone che ancora non hanno problemi; 2. Curativa → problemi sanitari già in atto, ad insorgenza cuta o andamento cronico. Comportamenti di cura di sé. Destinata a persone che hanno già il problema. 3. Educativa → recupero totale o parziale di autonomia e funzionalità. Comportamenti di cura di sé e mantenimento del risultato per quanto possibile. Prevenzione: •

PRIMARIA → protezione soggetti sani, riducendo o annullando il rischio di malattia. L’educazione alla salute rientra fra gli interventi di promozione primaria, che comprendono anche la rimozione dell’agente causale e la protezione ambientale.



SECONDARIA → individuazione e correzione di stati di rischio o condizioni patologiche in fase pre – clinica.



TERZIARIA → riabilitazione e prevenzione recidive, rallentare aggravamento.

“Educazione”: adozione di un comportamento o modifica di un comportamento esistente. “Informazione”: semplice passaggio di notizie alla persona. Educazione terapeutica → non ha una natura preventiva. Si rivolge a chi ha già un problema di salute in atto. Addestramento del paziente → non è un atto educativo in sé ed insegna abilità manuali. EDUCAZIONE ALLA SALUTE → attività preventiva, mirata all’ottenimento di comportamenti in grado di agire positivamente sull’insorgenza dei problemi di salute evitabili, tramite l’adozione di stili di vita corretti. Si educa perché alcuni determinanti di salute sono modificabili. Tappe di pianificazione di un intervento di educazione sanitaria: 1. 2. 3. 4. 5.

Conoscenza del problema Definizione obbiettivi e popolazione Identificazione risorse e strumenti Realizzazione progetto Valutazione intervento...


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