Riassunto storia della bellezza, Umberto Eco PDF

Title Riassunto storia della bellezza, Umberto Eco
Author beatrice de leo
Course Estetica
Institution Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM
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Riassunto dettagliato del libro Storia della belleza di Umberto Eco. ...


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STORIA DELLA BELLEZZA INTRODUZIONE Bello = aggettivo che usiamo per indicare ciò che ci piace. In molte epoche storiche si è mantenuto stretto il legame tra bello e buono. Esperienza quotidiana → giudichiamo come buono ciò che vorremmo avere per noi oppure giudichiamo buono un ideale. Parliamo di bellezza quando godiamo di qualcosa per quello che è, indipendentemente dal fatto che lo possediamo. Senso di bellezza ≠ dal desiderio, in una data cultura o epoca storica sono state riconosciute cose che risultano piacevoli da contemplare indipendentemente dal desiderio che proviamo nei loro confronti. Bellezza dell’arte e bellezza della natura: dipende dalle epoche storiche, però l’arte poteva rappresentare in modo bello anche ciò che era brutto. Si parte sempre dal principio che la bellezza non è mai stata qualcosa di assoluto e immutabile ma ha assunto volti diversi a seconda del periodo storico e del paese: non solo la bellezza fisica ma anche quella di dio, dei santi o delle idee. CAPITOLO 1 - L’IDEALE ESTETICO NELLA GRECIA ANTICA Ai greci fino all’età di Pericle mancavano di una vera e propria estetica della bellezza. Spesso è associata ad altre qualità (arte, poesia, giustizia…) Anche in Omero non si trova una definizione di bellezza. La rappresentazione classica della bellezza in realtà era fittizia: prodotta dalla proiezione sul passato di una visione del mondo moderna (classicismo di Wincklemann) Kalon = ciò che piace, non propriamente bello, qualcosa che attrae lo sguardo. Ascesa di Atene: percezione più chiara del bello estetico. Età di Pericle → grande sviluppo delle arti (scultura e pittura). Gli egizi a differenza dei greci non stabilivano le esigenze della vista, subordinata ai canoni stabiliti in maniera astratta e rispettati rigidissimamente. L’arte greca invece mette al primo posto la visione soggettiva. I pittori inventano lo scorcio che non rispetta l’esattezza oggettiva delle belle forme. Bellezza delle forme organiche preferita a quella delle forme inorganiche con adesione al canone. La scultura non idealizza un corpo astratto ma ricerca una bellezza ideale operando una sintesi di corpi vivi → bellezza psicofisica che armonizza anima e corpo → BELLEZZA DELLE FORME E BONTA’ D’ANIMO = KALOKAGATHIA. Violazione della regola = Laocoonte → scena dinamica, il dolore del corpo e la grandezza dell’anima sono distribuiti con eguale misura per tutto il corpo e sembrano tenersi in equilibrio. Socrate: 3 diverse categorie estetiche: 1. BELLEZZA IDEALE (natura attraverso un montaggio delle parti) 2. BELLEZZA SPIRITUALE (esprime l’anima attraverso lo sguardo) 3. BELLEZZA UTLE

Platone: bellezza come ARMONIA E PROPORZIONE E COME SPLENDORE. Per Platone la bellezza ha un’esistenza autonoma distinta dal supporto fisico che la esprime → non corrisponde a ciò che si vede. Corpo = caverna che imprigiona l’anima → la visione sensibile deve essere superata da quella intellettuale che richiede l’apprendimento dell’arte dialettica ossia della filosofia. ↓ Non a tutti è dato cogliere la vera bellezza e l’arte è una falsa copia della vera bellezza e diseducativa per i giovani → va sostituita con la bellezza delle FORME GEOMETRICHE (concezione matematica dell’universo). CAPITOLO 2 - APOLLINEO E DIONISIACO Zeus assegnò in misura appropriata il giusto limite a ogni essere → mondo = armonia precisa e misurabile espressa dall’oracolo di Delfi: 1. 2. 3. 4.

Il più giusto è il più bello Osserva il limite Odia la hybris Nulla in eccesso

regole del senso greco della bellezza

↓ La visione è posta sotto la protezione di Apollo raffigurato sul frontone del tempio di Delfi con le muse. Sul frontone opposto è raffigurato Dioniso → compresenza di divinità antitetiche → irruzione del caos nell’armonia. ANTITESI nell’idea greca di bellezza:  

bellezza vs percezione sensibile → Eraclito: la bellezza armonica del mondo sin manifesta come casuale disordine. Suono vs visione → benché si riconosca alla musica il privilegio di esprimere l’anima, è solo alle forme visibili che si applica la definizione di bello

Musica e disordine costituiscono il lato oscuro della bellezza apollinea armonica e visibile. → sfera di Dioniso. Fluire perenne e disarmonico. 

Distanza vs vicinanza → arte occidentale privilegia la giusta distanza dall’opera con la quale non si entra in contatto diretto (scultura giapponese: si tocca). Sensi privilegiati: VISTA E UDITO.

CAPITOLO 3 – LA BELLEZZA COME PROPORZIONE E ARMONIA Bellezza da sempre identificata con la proporzione (e piacevolezza del colore e della luce) Identità tra forma e bellezza (principio originatore del mondo → unica legge come l’acqua di Talete). Pitagora → principio ordinatore di tutte le cose = NUMERO. → sacro terrore di fronte all’infinito e ciò che non può essere ricondotto a un limite → cercano nel numero il principio limitatore della realtà. ↓ Visione estetico – matematica → tutte le cose hanno un ORDINE che conferisce bellezza. Pitagorici: studiano i rapporti matematici che regolano i suoni musicali. Rapporti geometrici tra i templi greci (facciate ecc. …) = agli intervalli musicali. → concetto aritmetico di numero → concetto geometrico – spaziale.

↓ Tetraky s è la figura simbolica su cui essi compiono i loro giuramenti. → si condensa qui tutta la saggezza universale → questa concezione matematica si ritrova in Platone (Timeo), poi studiato da Leonardo, Piero della Francesca, Luca Pacioli, Durer e Vitruvio. ↓ Il principio della proporzione riappare nella pratica architettonica anche come allusione simbolica e mistica. Pitagora: nell’opposizione tra due contrari uno solo rappresenta la perfezione → l’impari, la retta e il quadrato sono buoni e belli, le realtà opposte rappresentano l’errore e la disarmonia. Eraclito: nell’universo esistono degli opposti e l’armonia tra gli opposti si realizzerà non con l’annullamento di uno dei due ma lasciando che entrambi vivano in una tensione continua. → ARMONIA = EQUILIBRIO TRA CONTRASTI (non assenza). → le entità opposte si neutralizzano. Policleteo: CANONE → in esso si incarnano tutte le regole per una giusta proporzione. Principio basato sull’equilibrio di elementi uguali. Non ci sono però unità fisse ma il criterio è organico, i rapporti dipendono dal movimento del corpo. Proporzione ≠ euritmia = adattamento delle proporzioni alla necessità della visione. Apparentemente il medioevo non applica una matematica delle proporzioni alla valutazione del corpo umano → gioca in questa disattenzione la svalutazione della corporeità in favore della bellezza spirituale. Per definire la bellezza morale sono utilizzati criteri pitagorico – proporzionali (simbologia dell’homus quadratus: uomo = piccolo cosmo) Numero 4 = risolutore:       

punti cardinali venti principali fasi della luna stagioni tetraedro timaico del fuoco numero dell’uomo perfezione morale

fascino della pentade: numero che ritorna continuamente su di sé. ARMONIA DEL COSMO: i pianeti generano ciascuno un suono tanto più acuto quanto più è lontano il pianeta dalla terra e quanto più rapido è il suo movimento. → musica dolcissima che noi non intendiamo per inadeguatezza dei nostri sensi. ↓ Kosmos = opera di Dio che si contrappone al caos primigenio. Mediatrice di quest’opera è la natura Anche le cose brutte si compongono nell’armonia del mondo per via di proporzione e contrasto. La bellezza nasce anche da questi contrasti. Studi della prospettiva = massima precisione su come il numero governi il mondo Tommaso d’Aquino → perché ci sia bellezza non deve esserci solo proporzione ma anche integrità e splendore → perfetto adattamento della materia alla forma. La bellezza per lui non ha solo valore visivo ma anche ETICO.

↓ Principio di adeguazione allo scopo cui è destinata la cosa (è brutto un martello di cristallo → non adeguato allo scopo). Bellezza:    

integrità perfezione chiarezza splendore

proporzione → sempre legata ad un’idea neoplatonica (mondo delle idee) → tentativo di adeguare la rappresentazione artistica alla bellezza dell’idea neoplatonica comune agli artisti rinascimentali. Ma ci sono state epoche in cui la scissione tra mondo ideale e reale è stata più decisa. (ideale astratto di bellezza di Mondrian). Medioevo → rifletteva sulla transitorietà della bellezza terrena e sul fatto che la bellezza esteriore fosse fugace come i fiori di primavera (≠ dalla bellezza mondana). Diversi tipi di proporzione (medievale, rinascimentale …) → viene messa in questione: Burke → prende posizione contro la proporzione negando che possa essere criterio di bellezza. ↓ Tramonto della civiltà rinascimentale si fa strada l’idea che la bellezza nasca da una torsione e tensione inquieta verso qualcosa che sta al di la delle regole matematiche che governano il mondo fisico. → inquietudine del MANIERISMO. (modello del mondo di Keplero: ellissi e fuochi/ Giordano Bruno: terra = uno dei mondi possibili). CAPITOLO 4 – LA LUCE E IL COLORE NEL MEDIOEVO Medioevo epoca scura? Si perché si vive in ambienti poco luminosi tuttavia è cosi fino alla scoperta dell’elettricità. L’uomo medievale si vede in un ambiente luminosissimo: accostamento di colori puri: azzurro, oro, argento, bianco senza sfumature. → gioco sui colori elementari. Nelle miniature la luce sembra irradiarsi dagli oggetti, essi sono luminosi in sé (claritas di Tommaso d’Aquino). ↓ In numerose civiltà → Dio identificato con la luce Tradizione greca → bellezza = simmetria e chroma (bellezza qualitativa basata sulla pura sensibilità cromatica). → da qui la bellezza del fuoco che brilla simile ad un’idea. Nel medioevo per manifestare le differenze di classe sociale: ricchi e potenti → vesti con colori preziosi (porpora) mentre i poveri → colori scialbi e modesti. Isidoro di Siviglia: nel corpo umano alcune cose sono finalizzate all’utilità, altre al decus (come per gli oggetti) → sopracciglia, ombelico, seni … L’aria stessa è bella perché aes – aeris è lo splendore dell’aurum (come l’oro l’aria risplende appena viene colpita dalla luce) e il colore non è altro che luce del sole imprigionata e materia purificata. (occhi belli se luminosi ma i più belli sono glauchi). ↓

Corpo importante se sano (epoca in cui si muore giovani a causa delle malattie e della fame) Nel medioevo: vetrata della cattedrale: tecnica figurativa che maggiormente sfrutta la vivacità del colore semplice unito alla vivacità della luce che lo compenetra. → cattedrale costruita in funzione della luce che irrompe attraverso le strutture. Ogni cosa nell’universo si creda abbia un significato soprannaturale: scritto dalla mano di Dio. Ogni animale ha una significazione morale o mistica cosi come ogni pietra o erba. Però può avere significati opposti a seconda del contesto (leone = Cristo o Demonio). Medioevo inoltre periodo lungo quasi 10 secoli → si verificano differenze (giallo = colore degli ebrei ma anche dell’oro). CAPITOLO 5 - LA BELLEZZA DEI MOSTRI Varie teorie estetiche vedono il brutto come un’antitesi del bello, disarmonia che viola le regole della proporzione o una mancanza che sottrae a un essere ciò che per natura dovrebbe avere. Seppure esistono cose brutte l’arte ha il potere di renderle belle. Già nel medioevo problema sulla bella rappresentazione del diavolo. Hegel → con l’avvento dell’arte e della sensibilità cristiana diventano centrali il dolore, la sofferenza, la morte e la tortura. “Storia naturale” di Plinio → enciclopedia di tutto il sapere dell’epoca, appaiono uomini e animali mostruosi che popoleranno bestiari ellenistici e medievali (fauni, androgini, astomori, cinocefali, pigmei e sciapodi) → esseri leggendari che ritroviamo nelle miniature e sui portali delle cattedrali romaniche → la cultura medievale non si pone il problema che questi mostri siano belli ma è affascinata dal meraviglioso che diventerà poi l’esotico data anche dalle scoperte delle nuove terre (Marco Polo nel Milione identifica i rinoceronti con gli unicorni) San Paolo → simbolismo universale: in questo mondo vediamo cose soprannaturali in aenigmate (forma allusiva e simbolica) → ogni essere ha una significazione morale o allegorica. ↓ “fisiologo” → bestiari moralizzanti → i mostri sono inseriti nel disegno provvidenziale di Dio per cui ogni creatura ci appare come specchio della vita e della morte. Pag. 145 Sant’Agostino: anche i mostri sono creature di Dio e appartengono all’ordine provvidenziale della natura → complementano per contrasto la bellezza dell’insieme. Successivamente si passa allo studio scientifico del mostro visto come curiosità naturale, non si vede più come bello o brutto ma lo si studia nella sua anatomia. CAPITOLO 6 - DALLA PASTORELLA ALLA DONNA ANGELICATA Filosofi, teologi e mistici non parlavano della bellezza della donna → il moralismo medievale invitava a diffidare dei piaceri della carne. Ma il testo biblico del cantico dei cantici celebra per bocca dello sposo le grazie visibili della sposa. Canti goliardici: descrizioni di bellezza muliebre (carmina Burana) o delle pastorelle. → momenti di sensualità. XI sec. → poesia dei trovatori provenzali seguita da romanzi cavallereschi del ciclo bretone e dalla poesia degli stilnovisti italiani → immagine della donna come oggetto d’amore casto e sublimato desiderata e irraggiungibile. ↓



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ossequio feudale: il signore è assente e l’ossequio del trovatore si sposta sulla dama di cui il poeta si fa vassallo seducendola platonicamente con le sue canzoni. → la fedeltà al signore fa si che essa sia intoccabile. l’eresia catara: disprezzo verso la carne Influenza della poesia mistica araba Ingentilimento dei costumi presso la classe cavalleresca e feudale sorta con abitudini di ferocia e violenza. Donna = immagine materna o immagine stessa del cavaliere (visone narcisistica) → tesi psicoanalitiche novecentesche.

↓ La donna alimenta nel cavaliere uno stato perenne di sofferenza che il cavaliere accetta con gioia (il cavaliere può incorrere nell’adulterio come Tristano). ↓ Idea che l’amore porti con sé infelicità e rimorso. → aspetti masochistici: la passione si amplifica quanto più è umiliata. Storia di Jaufrè Rudel: signore di Blaye aveva partecipato alla seconda crociata → colto da un amore per una principessa lontana mai veduta e si sarebbe mosso alla sua ricerca. In questo viaggio cade malato e quando sta per morire la dama corre al suo letto e fa in tempo a dargli un castissimo bacio prima che muoia. → glorificazione di un amore impossibile. ↓ Idea della donna angelicata degli stilnovisti fino ad arrivare alla Beatrice di Dante → cammino verso una spiritualità più alta. CAPITOLO 7 – LA BELLEZZA MAGICA TRA QUATTRO E CINQUECENTO XV sec. Bellezza concepita secondo un duplice orientamento: imitazione della natura secondo regole scientificamente accertate e contemplazione di un grado di perfezione sovrannaturale (non percepibile con la vista). Artista = creatore di novità e imitatore della natura Uso della prospettiva in pittura: implica la coincidenza tra invenzione e imitazione → realtà riprodotta con precisione ma al tempo stesso secondo il punto di vista soggettivo dell’osservatore che aggiunge all’esattezza dell’oggetto la bellezza contemplata del soggetto. Leon Battista Alberti: quadro = finestra aperta all’interno della quale lo spazio prospettico moltiplica i piani: spazio non più ordinato empiricamente ma organizzato secondo una successione di sfondamenti rigorosamente integrati. Nelle fiandre: pittura ad olio → luca = effetto magico (quasi sovrannaturale) Movimento neoplatonico di Marsilio Ficino si propone di:    ↓

diffondere e rendere attuale la sapienza antica. sistema simbolico coerente e intellegibile. armonia di tutto ciò grazie al simbolismo cristiano.

Bellezza del sovrasensibile che si contempla nella bellezza sensibile → la bellezza divina si diffonde non solo nella creatura umana ma anche nella natura. Immagine di Venere: simbolismo neoplatonico → “amor sacro e amor profano” di Tiziano riferimento alla Venere celeste e alla Venere volgare (distinte manifestazioni di un unico ideale di bellezza), “primavera” e “nascita di Venere” di Botticelli: pone al centro di entrambe la venus genitrix. CAPITOLO 8 – DAME ED EROI Come cambia l’immagine di bellezza nel tempo? Donna rinascimentale → arte della cosmesi e si dedica alla chioma tingendola di un biondo tendente al rosso. Corpo fatto per essere esaltato dai gioielli → nella vita di corte detta la moda si adegua allo sfarzo ma non dimentica di coltivare la propria mente. Più tardi → maggiore difficoltà di comprensione psicologica e volutamente misteriosa (Tiziano o Giorgione) Uomo rinascimentale → pone sé stesso al centro del mondo e ama farsi rappresentare nella sua potenza e durezza (Federico da Montefeltro). La fisicità ostenta i segni del potere che esercita. Mutamento di costumi tra ‘500 e ‘600 a causa della riforma → trasformazione dell’immagine femminile: la donna diventa massaia, educatrice, amministratrice, nelle fiandre olandesi: rigida morale calvinista + costume borghese laico ed emancipato → la bellezza si unisce all’utile e al pratico. → eleganza semplice e scarna. In Francia: bellezza sensuale (Rubens). CAPITOLO 9 – DALLA GRAZIA ALLA BELLEZZA INQUIETA Manierismo, barocco e roccocò → bellezza inquieta e dinamica → uomo tolto dal centro del mondo, pur non mutando la figura dell’artista ne la composizione sociale si ha un senso di inquietudine che si riverbera in tutti gli aspetti della vita, materiali e spirituali. Anche il tema della grazia si apre a concezioni soggettivistiche del bello. ↓ Da Raffaello a Durer e Parmigianino → bellezza classica sentita come vuota e priva d’anima: ad essa i manieristi oppongono la spiritualizzazione che si lancia verso il fantastico: le figure si muovono in uno spazio irrazionale e lasciano emergere una dimensione onirica o surreale. I manieristi privilegiano le figure mosse e ad S (serpentinata) che rimanda a lingue di fuoco. Caso emblematico: “Arcimboldo” (notorietà presso la corte degli Asburgo) → ritratti composti da oggetti, vegetali, frutti… dimostra che anche una carota può essere bella → ma non oggettivamente, solo grazie al consenso del pubblico. Bellezza manierista: lacerazione dell’animo → bellezza raffinata e cosmopolita: combatte la rigidezza del rinascimento ma evita anche il dinamismo sciolto delle figure barocche. Pag. 222 Universo non più a misura umana → è il progresso del sapere a produrre la crisi del sapere: ricerca di una bellezza sempre più complessa si accompagna alla scoperta di Keplero che le leggi celesti non seguono le semplici armonie classiche ma necessitano sempre di maggior complessità. Emblema: Melancolia di Durer: carattere melanconico sposato con la geometria → la geometria acquista un’anima e la melanconia una dimensione intellettuale

Secolo barocco: bellezza al di la del bene e del male (parla di bello attraverso il brutto, vero attraverso il falso, vita attraverso la morte …) ↓ Oltre sempre da raggiungere, tutte le linee si caricano di tensione: bellezza drammaticamente tesa. (santa Teresa di Bernini → linee di tensione sofferente dal volto verso il margine e imbarco per l’isola di Citera di Watteau → dall’angolo fino al girotondo degli angeli: bellezza onirica. In entrambi i casi non c’è gerarchia tra centro e periferia) CAPITOLO 10 – LA RAGIONE E LA BELLEZZA ‘700 → secolo razionale, coerente, freddo e distaccato ma dietro la patina algida del secolo dei lumi si agitavano passioni violente. Kant = lato razionale vs De Sade = lato oscuro Architettura inglese esprime sobrietà e buon gusto e afferma una decisa presa di distanza dagli eccessi del barocco → Versailles assunto come modello negativo, il giardino all’inglese invece riflette la bellezza della natura. Nel neoclassicismo: l’attenzione alla dimensione privata e l’individualismo tipico dell’uomo moderno (esempio: casa di Thomas Jefferson) e nuova Atene (città classica per antonomasia e incarnazione della Dea ragione) questi aspetti si sposano con il neoclassicismo archeologico (moda della seconda metà del ‘700) → passione per i viaggi in terre lontane e bellezza esotica. Hume → soggettivismo che arriva fino allo scetticismo: la bellezza non è inerente alle cose ma si forma nella mente del critico. Nel Settecento gl...


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