Storia della Cina riassunto PDF

Title Storia della Cina riassunto
Author Sara Pacella
Course Cultura cinese I
Institution Università degli Studi di Milano
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Summary

Riassunto completo dei capitoli da 1 a 5 del libro "Storia della Cina" di A. Roberts per l'esame di cultura cinese I....


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STORIA DELLA CINA Capitolo 1: Preistoria e protostoria La Cina preistorica e protostorica Le prime testimonianze ritrovate in Cina della presenza di creature antenate degli esseri umani furono scoperte nella provincia dello Hebei, dove furono trovati oggetti di pietra risalenti a 1,6 milioni di anni fa. Nel 1927 sono stati trovati i resti di uomini primitivi a Zhoukoudian, nei pressi di Pechino; il cosiddetto “uomo di Beijing” o homo erectus, vissuto tra 780.000 e 200.000 a.C., era un cacciatore-raccoglitore che utilizzava utensili in pietra e sapeva accendere il fuoco; molti di questi reperti furono però persi nel trasporto. La comparsa del primo homo sapiens è incerta, ma si pensa che sia vissuto tra 200.000 e 50.000 a.C. Altri studi ritengono però che tutti gli esseri umani derivino da un gruppo di homo sapiens evolutosi in Africa orientale e meridionale; si pensa che parte di esso sia andato in Cina tra 67.000 e 42.000 anni fa e che sia antenato del popolo cinese. Altri resti ritrovati di periodo paleolitico risalgono al 16.922 a.C. Nel periodo Neolitico (8.000-2.000 a.C.) si inseriscono le popolazioni di ceppo mongolico, che praticavano la raccolta e la produzione di cibo. Varie sono le culture identificate del periodo, dalla Yangshao (collocazione: fiume Giallo) alla Dapenkeng (collocazione: Taiwan). Della cultura Yangshao abbiamo prove che dipingono il popolo come coltivatori di miglio e allevatori, e producevano anche ceramica rossa dipinta che recava segni incisi, considerati un primo stadio nella formazione dei caratteri cinesi. Un diverso tipo di ceramica invece, trovata a Chengziyai, venne denominata “ceramica di Longshan”, che differenziava dalla Yangshao per il fatto che non fosse dipinta e di fattura più raffinata. Dinastia Xia (2200-1750 a.C.) Secondo la leggenda gli esseri umani hanno origine dai parassiti presenti sul corpo del creatore Pangu. Dopo la morte di questi ci fu un susseguirsi di sovrani saggi che introdussero invenzioni e istituzioni. I sovrani erano: Fuxi (addomesticò gli animali e introdusse il matrimonio), Shennong (introdusse l’agricoltura la medicina e il commercio), Huangdi “l’imperatore Giallo” (inventò la scrittura, la ceramica e il calendario), Yao (introdusse le difese fluviali) che decise che suo figlio non era meritevole di diventare suo successore e scelse al suo posto un umile saggio, Shun. L’imperatore Shun scelse come successore il suo ministro Yu, ed è questo il punto in cui preistoria cinese si mischia con la storia vera e propria. Yu fondò la dinastia Xia (2200-1750 a.C.) la prima delle tre dinastie della Cina antica (Xia, Shang e Zhou). La successione dei sovrani è documentata nello Shiji di Sima Qian. Situata nei pressi delle rive del fiume Giallo, la dinastia Xia sembra derivare (grazie ai ritrovamenti di ceramiche) dalla cultura Longshang. Dinastia Shang (1766-1122 a.C.) La dinastia Shang (1766-1122 a.C.) fu la seconda delle antiche dinastie. Gli Shang rappresentavano un’entità potente già prima di rovesciare gli Xia, ci fu infatti una sovrapposizione cronologica e geografica tra le tre dinastie. Il primo periodo Shang (1600-1300 a.C.) fu caratterizzato dalla cultura Erligang e la capitale era Zhengzhou; nel periodo seguente (13001046) la capitale divenne Anyang. Catteristiche dello stato Shang: Gli insediamenti erano cinti da mura; la società Shang era molto organizzata e caratterizzata dalla suddivisione in strati sociali. I governanti Shang svolgevano un ruolo rituale ma erano anche coinvolti nell’amministrazione dello stato, e avevano al loro servizio funzionari con mansioni specifiche. La società aristocratica Shang era addestrata militarmente e usava i carri trainati da cavalli. I governanti Shang attuavano campagne di aggressione contro i vicini, ottenendo bottini di guerra e prigionieri; vennero fondate nuove città e ampliati i terreni per l’agricoltura. La dinastia Shang ebbe rapporti con uno stato denominato Shu. La base economica dello stato Shang era costituita dall’agricoltura, e il miglio era la coltura più importante. La zona era coperta da foreste con un clima caldo e umido e ciò richiedeva molto lavoro per adattare i terreni alla semina, lavoro che veniva eseguito dagli schiavi, infatti questa dinastia viene definita come fase della società schiavistica della storia cinese. Significato delle ossa oracolari: Molte delle informazioni che abbiamo su questa società derivano da iscrizioni su scapole di bovini o su gusci di testuggini, anticamente chiamati “ossa di

drago”, oggetti che venivano anche macinati per ricavarne medicamenti. Le prime vennero trovate nel regno di Wu Ding, nel 13°secolo a.C. Molte delle iscrizioni si riferiscono a eventi futuri e sono state tradotte come domande rivolte a un oracolo o, come più recentemente sostenuto, sono affermazioni o profezie. Alcune trascrizioni si riferiscono alle azioni del sovrano e i suoi alleati, altre alle condizioni atmosferiche, alla semina e al raccolto. Implicazione dei bronzi Shang: Un'altra importante scoperta archeologica sono i vasi e gli strumenti di bronzo, molti dei quali usati nelle cerimonie. La produzione e l’uso del bronzo erano controllati dal sovrano, il materiale era stato scoperto dai cinesi indipendentemente dalla metallurgia e dalle scoperte occidentali. L’estrazione del bronzo e la fabbricazione di oggetti erano un settore industriale fondamentale. I primi vasi Shang invece venivano fusi in stampi e venivano poi assemblati; essi avevano funzione rituale, dalla preparazione di carni destinate al sacrificio al riscaldamento del vino e talvolta presentavano anche decorazioni superficiali stilizzate. Per quanto riguarda la sepoltura dei sovrani Shang, essa avveniva in ampie fosse, in bare di legno e circondati da beni funerari, oltre che a dei macabri sacrifici umani (spesso di prigionieri di guerra) talvolta decapitati. Molte di queste tombe vennero saccheggiate. La religione Shang era senza dubbio politeista, adoravano più che altro antenati della famiglia reale realmente vissuti, mentre altre divinità erano spiriti della natura, altri ancora derivavano da miti popolari. L’idea di un Dio supremo sopra tutti gli altri comparve solo dalla dinastia Zhou; gli Shang credevano inoltre nella vita dopo la morte, e la corte era frequentata da sciamani. Periodo dei Zhou occidentali (1122-256 a.C.) La dinastia Zhou viene suddivisa in Zhou occidentali (1122-256 a.C.) e Zhou orientali, a loro volta suddivisi in Periodo delle primavere e degli autunni (771-481 a.C.) e Periodo degli stati combattenti (403-221 a.C.). Prima della caduta degli Shang gli Zhou erano un potente stato che si estendeva a ovest del centro delle attività degli Shang, la loro origine non è però chiara. Alcuni sostengono fossero di origine turca, ma una teoria più plausibile li vede originari del fiume Fen (Shanxi). Vivendo nelle vicinanze degli Shang, gli Zhou adottarono molti aspetti della loro cultura. Gli Zhou sono il primo esempio di diritto di una dinastia a governare sulla base di una giustificazione etica. Secondo il libro dei Documenti, a causa delle mancanze dell’ultimo sovrano Shang gli fu tolto il mandato del cielo, e fu dato agli Zhou. Ricordiamo tra i molti, il re Wen e il figlio Wu, che rovesciò gli Shang dopo la battaglia di Muye. Le vittorie degli Zhou sono anche attribuite al fatto che le truppe Shang furono spinte all’ammutinamento per la crudeltà del loro comandante. Al re Wu succedette il figlio, e fu stabilito così il principio osservato anche dalle dinastie successive, secondo il quale l’erede al trono deve provenire dalla generazione successiva (prima succedevano i fratelli ancora in vita del sovrano). Ma il figlio di Wu, il re Zheng, era ancora minorenne quindi il potere fu esercitato dal duca di Zhou, che consolidò il potere Zhou e sconfisse una rivolta dei superstiti della dinastia Shang nella zona orientale del paese. Nonostante tutto però, gli Zhou continuarono ad affidare a membri della dinastia Shang i territori della zona orientale. Ma la conquista da parte degli Zhou avveniva anche per via pacifiche, tramite trasferimento nei nuovi territori di gruppi di persone che poi contraevano matrimoni misti. La società Zhou viene definita “feudale”, definizione basata su due presupposti: 1) il feudalesimo è una forma che nasce da determinate condizioni: il declino di un potere centralizzato e la sostituzione con piccoli stati sottoposti solo in maniera nominale allo stato centrale. 2) il secondo presupposto vede la concessione di feudi ai vassalli, i quali promettono in cambio di fornire sostegno militare al signore feudale. Questo avveniva tramite cerimonie, commemorate nelle iscrizioni sui vasi di bronzo. Alle persone designate venivano attribuiti titoli di grado diversi. Il periodo Zhou viene comunque designato come periodo pacifico, in cui i cinesi non combattevano tra di loro ma solo verso popolo definiti “barbari”. Differenze dal feudalesimo europeo, si ritrovavano nel fatto che nella dinastia Zhou il rapporto feudale era parentale, inoltre i possedimenti feudali non erano irrevocabili ma dovevano essere riconfermati e potevano essere revocati.

Il periodo dei Zhou occidentali fu caratterizzato da un’espansione rapida ma instabile; all’inizio la concessione di feudi a membri della dinastia creò una struttura politica solida, tuttavia all’inizio del 9° secolo a.C. il potere dei re era diminuito, i feudi assumevano carattere di stati indipendenti. Un’invasione dei rong nel 771 a.C. costrinse i Zhou a spostare la capitale a oriente e da questo fatto deriva il nome del periodo successivo dei Zhou orientali. Il periodo delle primavere e degli autunni (771-481 a.C.) Gli anni dal 771 al 481 a.C. vengono chiamati “Periodo delle primavere e degli autunni” secondo gli Annali che descrivono di quegli anni gli eventi nello stato di Lu. In questo periodo nacquero alcuni stati che professavano una fedeltà puramente simbolica agli Zhou. Le lotte di successione al potere avevano ridotto il numero degli stati importanti a 7, di cui 4 meritano particolare attenzione: lo stato di Qi (collocazione: provincia Shandong) il cui primo ministro trasformo il servizio militare da prerogativa della nobiltà a obbligo per la gente comune. Lo stato di Jin (collocazione: Shanxi) condusse una campagna militare contro il popolo dei Di e sviluppò eserciti di fanteria per far fronte al territorio montuoso ostile da attraversare. Lo stato di Chu (collocazione: Yangzi) considerato semi-barbaro. Infine lo stato di Qin (a ovest) considerato dagli altri uno stato non cinese. Questi stati agivano da entità sovrane. Questo periodo fu caratterizzato da guerre costanti fra stati: in tutto il periodo infatti ci furono solo 38 anni di pace. Le guerre riflettevano i rapidi cambiamenti politici sociali ed economici che erano in corso. L’élite politica del tempo (re, signori feudali e ministri ereditari) andò sgretolandosi e nel VII secolo a.C. emerse una classe di uomini conosciuta come “ Shi” (funzionari militari o intellettuali), che nel V secolo eclissarono la precedente élite di governo. Nel frattempo l’utilizzo del bronzo divenne molto più diffuso, e venivano anche prodotti la ghisa e l’acciaio. Il metodo per la coltivazione dei campi veniva definito “campo a pozzo”: il terreno era diviso in 9 parti, 8 delle quali erano coltivati da singole famiglie, mentre una era coltivata in comune e il raccolto veniva consegnato al signore. L’agricoltura comunitaria cominciò a declinare e nel 594 a.C. lo stato di Lu istituì un sistema di tassazione fondiaria che imponeva ai contadini di versare imposte anziché fornire prestazioni di lavoro. Comparve anche in questo periodo la moneta di metallo, dalla forma di vanghe o coltelli, mentre in epoca Shang si usavano conchiglie di ciprea. Il periodo degli stati combattenti (403-221 a.C.) Come il periodo precedente anche il periodo degli stati combattenti (403-221 a.C.) vide molte guerre, ma ne era cambiato il carattere, che vedeva ora i contadini che svolgevano il servizio militare. Il più famoso specialista di questioni militari del periodo su Sunzi (autore del testo L’arte della guerra). Vennero adottate nuove armi (balestra, spada di ferro), venne migliorata l’armatura e aumentato il numero dei combattenti. I cambiamenti economici e sociali iniziati nel periodo precedente subirono un’accelerazione: nell’agricoltura, venne diffuso l’utilizzo di utensili di ferro, di fertilizzanti e dell’irrigazione. Aumentò il numero delle città murate e si svilupparono quartieri commerciali. Si diffuse di più il denaro e comparve una classe di proprietari terrieri privati. Confucio (551-479 a.C.) Kong Fuzi, meglio conosciuto come Confucio (551-479 a.C.) nacque a Lu da genitori di bassa aristocrazia. Era esperto in riti, ricerche genealogiche e antiche dottrine e gli fu assegnato il ruolo di funzionario di secondo grado fino a quando non fu obbligato all’esilio. Viaggiò per numerosi stati (ricoprì una carica nello stato di Wei) per poi far ritorno nei suoi ultimi anni a Lu. Ebbe molti allievi che compilarono dopo la sua morte i Dialoghi (Lunyu). Confucio riteneva che la Cina avesse vissuto un periodo d’oro sotto gli Zhou occidentali e spesso citava le gesta dei re Wen e Wu, e quelle del duca di Zhou come esempio di comportamento, ritenendo essi avessero seguito il Dao (la Via). Il suo desiderio di promuovere un buon governo lo portò a cercare una posizione come ministro di un re che tenesse conto dei suoi consigli. Il maestro faceva spesso riferimento all’ideale di Junzi “uomo saggio”, e distingue l’uomo saggio dall’uomo comune, dicendo che il primo è superiore non per l’educazione ricevuta ma per le sue superiori conquiste morali. Il maestro, del resto, sottolineava sempre l’importanza dell’istruzione e del coltivare se stessi, sancendo un rispetto per l’apprendimento e per il libri. La qualità essenziale era il ren “benevolenza”, cioè trattare gli esseri umani nel modo in cui un uomo dovrebbe idealmente

trattarli. Egli dava anche molta importanza ai riti e alle cerimonie, dettava regole di buon comportamento quali il limitarsi a mangiare, rispettare i genitori (pietà filiale) e prendersi cura di loro in anziana età. Altri obblighi riguardavano i sacrifici per i morti in particolare gli antenati maschi. Il maestro quindi non enunciava una nuova dottrina ma esponeva quelli che egli riteneva i giusti principi osservati in passato dai sovrani. Mozi (460-391 a.C.) Il più famoso oppositore a Confucio fu Mozi (460-391 a.C.); inizialmente discepolo confuciano, ne rifiutò poi gli insegnamenti. Si ritiene che egli provenisse da una famiglia di schiavi ed è evidente quindi un certo rancore contro i confuciani in quanti aristocratici. Mozi incitava gli uomini a mettere in pratica l’amore universale (senza distinguerlo in “gradi” come faceva Confucio). Egli condannava inoltre le eccessive spese funerarie e i periodi di lutto prolungati; giudicava inutili i riti e respingeva il perdere tempo con la musica. Ma come Confucio, anche Mozi condannava la guerra. Daoismo Ciò che contraddistingueva i daoisti era un interesse predominante per la natura. Il dao è un concetto metafisico, era l’impossibilità di definire. Il più antico testo daoista (il Daodejing), noto anche come “Classico della via e della virtù”, viene attribuito a Laozi, ma oggi è riconosciuto che egli non è mai esistito e che il testo risale al IV secolo a.C. Il sovrano ideale era il saggio che aveva conquistato l’illuminazione, e il principio più importante era il wuwei, cioè l’idea che il sovrano dovesse evitare di intromettersi nella vita dei sudditi. L’altro testo daoista, il Zhuangzi, ha come tema costante il modo in cui l’uomo può liberarsi delle costrizioni terrene. Mencio (372-289 a.C.) In tutta questa attività filosofica, Confucio non venne dimenticato, anzi. Il suo successore più famoso fu Mencio (nome originale Mengzi), vissuto tra il 372 e il 289 a.C. che, come Confucio, radunò un gruppo di discepoli intorno a sé. La raccolta dei suoi detti costituisce la base del suo testo, il Mencio. Egli fece importanti aggiunte al pensiero di Confucio: 1) La natura umana: la differenza fra gli uomini e gli animali è data dal cuore, riferendosi alla natura morale dell’uomo, descritta come “natura buona”. 2) Il buon governo: il benessere economico del popolo era la base della stabilità del sistema, e se un sovrano non attuava un malgoverno, il popolo poteva insorgere contro di lui. Xunzi (298-238 a.C.) Vissuto in un periodo successivo, per poco contemporaneo a Mencio, egli sostenne il contrario sulla natura dell’uomo, ritenuta malvagia di base, sostenendo che la bontà poteva essere acquisita. L’uomo nasce con desideri e passioni che se non tenute a freno, diventano causa di disordine. Egli dava quindi molta importanza all’istruzione e allo studio dei libri considerati classici, ossia i Cinque Libri: Libro dei mutamenti (Yijing), Libro dei documenti (Shujing), Libro delle odi (Shijing), Libro dei riti (Liji) e gli Annali delle primavere e degli autunni. Più tardi Quattro opere diventarono invece i libri fondamentali per un’istruzione di base: i Dialoghi di Confucio (Lunyu), il Mencio, e due parti del libro dei riti (Il grande studio e la Dottrina di mezzo). Concetto di Yin-Yang e dei “Cinque elementi” Nello stesso periodo venivano formulate due teorie sull’ordine della natura, fondate sul concetto del dualismo yin-yang e su quello dei “cinque elementi”. 1) Yin-yang: tutta la materia può essere classificata come yin e appartiene al principio negativo, femminile, passivo dell’universo, oppure come yang e appartenente al principio positivo, maschile e attivo. I due principi sono complementari tra loro e il loro rapporto è necessario all’armonia del cosmo. 2) La teoria dei “cinque elementi” (legno, fuoco, terra, metallo, acqua) sostiene che tali sono i cinque principi della natura e sono costantemente attivi; sono inoltre collegati alle cinque stagioni, ai cinque metalli, alle cinque influenze atmosferiche e così via. L’ascesa dello stato di Qin Nel periodo degli stati combattenti, il più dinamico era lo stato Qin (situato sul fiume Wei). Lo stato di Qin si era spesso scontrato con quello di Jin; Qin aveva la fama di esser pronto ad assumere uomini validi, ma provenienti da altri stati. Ne è un esempio Yang Gongsun, che lavorò come

ministro nello stato Wei ma che nel 361 a.C. divenne Shang Yang presso i Qin, attuando un importante programma di riforme. Shang Yang fu il primo esponente delle idee che più tardi caratterizzarono la scuola legalista: i legalisti sostenevano che gli interessi dello stato dovevano essere messi al primo posto e che lo stato dovesse essere organizzato in maniera razionale in modo da accrescere al massimo il potere. A rigor di logica si capisce che Shang Yang sosteneva la guerra in vista di tale obiettivo e attuò addirittura una campagna contro il proprio stato d’origine. La sua campagna di riforme aveva tra i propri obiettivi: - Abolire il feudalesimo; - Una riforma agraria che abolì il sistema dei “campi a pozzo” sostituendola col libero mercato; - Vennero premiati gli agricoltori e denigrati i commercianti; - Istituì leggi e sanzioni rigorose: la popolazione fu divisa in gruppi di cinque o dieci famiglie e se un membro commetteva un reato, tutti venivano ritenuti responsabili; venne inoltre introdotto un codice completo che prescriveva pene severe per i reati. Nel 338 a.C., dopo la morte del suo patrono, Shang Yang fu accusato di complottare per suscitare una rivolta e messo a morte, ma la sua direzione politica rimase impressa nella dinastia Qin. Nel 316 a.C. lo stato di Qin sconfisse lo stato di Chu, dando il via a campagne militare contro gli stati e uscendone sempre vincente. Nel 256 a.C. il restante territorio dello stato Zhou venne annesso e la dinastia Zhou si estinse. La dinastia Qin sembrava ormai affermarsi come stato dominante ma il suo trionfo venne ritardato dalla presenza di tre personaggi chiave che assunsero ruoli importanti: Han Fei, Lü Buwei e Si Li. -Han Fei: nato nello stato di Han, fu discepolo di Xunzi, si rivoltò contro il confucianesimo divenendo sostenitore delle idee della scuola legalista; concordava inoltre con l’idea di wuwei (daoismo), secondo cui il sovrano non doveva governare attivamente. -Lü Buwei: mercante che diventò amico del figlio del sovrano di Qin, Zichu, e questo gli permise, dopo vari magheggi con il sovrano Qin, di diventare ca...


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