Riassunto uomo artigiano 2 PDF

Title Riassunto uomo artigiano 2
Author Chiara Co
Course Riconoscimento, valutazione e certificazione delle competenze
Institution Università degli Studi di Bergamo
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L'uomo artigiano - Richard Sennett, Sintesi di Sociologia L’uomo creatore di se stesso Il prologo ci proietta a New York nel 1962, descrive l’incontro tra l’allievo Richard Sennet e la sua maestra Hanna Arendt la quale gli apparve molto scossa dalle vicende storiche di quel periodo, ribadì la sua profonda convinzione che “l’ingegnere,per esempio, o qualunque produttore di cose non è padrone in casa sua’’. Con questa affermazione voleva intendere che le persone che fabbricano cose, di solito non sanno quello che fanno, fabbricando oggetti che potrebbero portare il mondo all’autodistruzione • L’animal laborans è l’essere umano simile a una bestia da soma, la persona che fatica condannata alla routine. Nell’atto di fare in modo che una cosa finzioni, niente altro conta, il mondo è un fine in sé. • L’homo faber è la figura dell’uomo e della donna che costruiscono una vita comune. La locuzione verbale significa il latino: artefice, creatore. Dunque secondo Hanna Arendt noi viviamo in due dimensioni. Nell’una fabbrichiamo cose e siamo amorali immersi nel compito da eseguire, e nell’altra cessiamo di produrre e cominciamo a discutere e giudicare. Dove l’animal laborans si domanda: “Come?”, l’homo faber chiede: “Perché?”. Secondo Sennet l’ animal laborans può diventare la guida dell’homo faber . L’autore vuole dimostrare che le persone possono apprendere informazioni su di sé attraverso le cose che fabbricano, che la cultura materiale è importante Gli artigiani Le tribolazioni dell’artigiano. Per Sennet l’artigiano è la figura rappresentativa di una specifica condizione umana: quella del mettere impegno nelle cose che si fanno. È stato provato che affinché una persona

raggiunga un ottimo livello in qualsiasi attività siano necessarie circa diecimila ore di pratica, più un’abilità progredisce e più si sofferma sugli aspetti problematici .Ai livelli più elevati la tecnica diventa un’attività meccanica. Soltanto una volta imparato a svolgere bene l’attività, le persone sono in grado di capire a fondo, con il sentimento e il pensiero, quello che stanno facendo. La ricompensa dell’artigiano è l’orgoglio per il lavoro svolto, anche se oggi come in passato spesso l’attività pratica è stata svilita. Considerata irrilevante e non nobile. L'Efesto moderno: Gli antichi tessitori e i programmatori di linux. L’artigiano nell’età arcaica occupava una fascia sociale equivalente alla nostra classe media. I demiourgoi oltre ai lavoratori specializzati, come i vasai, comprendevano anche i medici ,i magistrati, araldi o banditori. Questa fetta di cittadini si situava nel mezzo degli aristocratici, e agli schiavi che avevano molte capacità tecniche non erano riconosciuti né diritti né riconoscimenti. Le Grecia arcaica dava per scontato che le abilità tecniche venissero trasmesse da una generazione all’altra, questo perché in quel tempo le norme sociali avevano più valore delle doti individuali. Tutto dipendeva dai propri antenati, la parola “genio” come la intendiamo noi non esisteva, perché nessuno poteva liberamente decidere di sviluppare un mestiere più congeniale alle sue capacità senza andare contro le norme sociali. Successivamente con il passaggio dalla società arcaica a quella classica, il valore dell’artigiano cambiò, con Aristotele gli artigiani non ricoprivano più quel ruolo così decoroso poiché ora era l’uomo sapiente ad essere lodato e privilegiato. Sennet per meglio spiegare il concetto racchiuso nell’inno a Efesto compie un salto temporale ai giorni nostri, spiegandoci come anche oggi il lavoro ben fatto è sempre il marchio dell'artigiano. Fa l’esempio del sistema operativo Linux .Questo tipo di

collaborazione presente il Linux è chiamato in termini informatici Balzar, dove tutti sono sullo stesso piano senza un gerarchia,senza che nessuno sia informato sull’identità di chi collabora o sul sesso o sull’età o provenienza sociale ; questo comporta un repentino scambio di idee e in conseguenza i cambiamenti strutturali possono avvenire anche nel giro di poche ore. Ma i membri di questo gruppo si trovarono di fronte ad un problema strutturale: come far coesistere, la qualità della conoscenza con lo scambio libero e paritario. Questo problema però riguarda anche le arti tradizionali che anche se tramandate di generazione in generazione spesso erano sottoposte a cambiamenti repentini .Il compito dei collaboratori di linux non è solo quello di trovare soluzioni ad eventuali Bug ma spesso si aprono nuovi utilizzi di quei codici. Un’altro elemento importante in comune con gli artigiani greci in linux è l’impersonalità , come succedeva nelle grandi riunioni tra artigiani i quali si presentavano per risolvere un problema non con il loro nome ma con il loro mestiere, anche in linux ci si presenta con la propria idea e la propria ‘’mansione’’. L’indebolimento della motivazione: lavoratori demoralizzati dal dirigismo e lavoratori demoralizzati dalla competitività. Nel mondo moderno vigono due modi di lavorare bene: • uno e dato dall’imperativo morale di lavorare bene per la comunità, • l’altro ricorre alla competitività , al posto del bene individuale, promette la ricompensa del singolo. Entrambi i sistemi hanno dimostrato gravi falle. L’autore constata il fallimento dell’imperativo morale nel suo viaggio a mosca. Visitò i quartieri popolari destinati alla classe scientifica sovietica e alle loro famiglie. La costruzione fu commissionata dallo stato, la scarsa motivazione degli operai emergeva in tutte le mura e le strade del quartiere,l’industria edilizia risentì molto

di tutti i problemi dovuti al dirigismo: scarsi materiali , scarsa qualità e organizzazione. Per questo l’imperativo morale: “fai bene il tuo lavoro per il bene del tuo paese” suonava vuoto. L’imperativo morale tuttavia se ben strutturato può funzionare, prendiamo l’esempio del Giappone la quale viene definita “una nazione di artigiani’’. Questa risposta positiva all’imperativo morale è data principalmente dal “metodo Deming” abbracciato dalle aziende secondo il quale i dirigenti di industria cominciavano a lavorare con gli operai e concedevano loro un rapporto di collaborazione e di apertura al dialogo mai esistito prima, senza che ci fossero ripercussioni nei confronti di chi si esponeva. Le abilità spezzate: il divorzio tra mano e la testa Cosa si intende per abilità? La risposta generica è che l’abilità è una capacità pratica ottenuta con l’esercizio , in questo senso è contrapposta all’ispirazione, all’illuminazione improvvisa . il fascino dell’ispirazione deriva dal idea che essa possa prendere il posto del tirocinio. Un esempio sono i bambini prodigio nel capo della musica come Mozart, capace di suonare senza sparito; ma dalle sue lettere apprendiamo che lui prima di riportare le note su carta le ripeteva a mente. Per cui è meglio diffidare da ogni pretesa di talento innato. L’apprendimento ripetitivo visto sotto l’ottica della pedagogia moderna è qualcosa di orrendo poiché priva gli allievi dello sperimento . Ma per il violinista Isaac Stern la ripetizione serve a compiere un salto qualitativo, poiché ogni volta che ripetiamo in contenuto man mano cambia. Nella società moderna la costruzione dell’abilità attraverso l’esercizio incontra un grosso ostacolo: il possibile sbaglio delle macchine . Le macchine intelligenti offrono la capacità di scindere la comprensione intellettuale dall’apprendimento ripetitivo, che segue le istruzioni, che usa la mano . Un esempio di sbaglio delle macchine si ha con

il sistema cad , il programma software che consente agli ingegneri di realizzare il disegno tecnico di oggetti fisici. Questo sistema permette la creazione immediata di modelli di qualsiasi manufatto in qualsiasi metraggio ed è possibile vedere la creazione in tutte le sue angolazioni e spostare a proprio piacimento il modello creato. Il cad fu presto sostituito al disegno manuale ma questo provocò diversi problemi. Alla base di una progettazione l’architetto deve preoccuparsi di controllare, metrificare e visitare il terreno dove costruirà con l’entrata del cad tutte queste accortezze vengono eliminate dall’architetto ed è tutto semplificato inserendo le varie condizioni e il programma creerà il progetto, ma questo fa in modo che sparisca una condizione fondamentale per la costruzione: Esperienza . Criteri in conflitto: la maniera corretta o l’efficacia pratica? Che cosa intendiamo per lavoro di buona qualità? Una risposta fa riferimento a come una cosa dovrebbe essere fatta, l’altra riguarda riguarda il fare in modo che una cosa funzioni. È questa la differenza tra correttezza e funzionalità , in linea ideale le due cose non dovrebbero essere in conflitto; ma nel mondo reale il conflitto c’è .. Il fare una cosa in modo corretto e il fare una cosa che comunque funzioni emerge oggi in contesti costituzionali, come nel servizio sanitario della Gran Bretagna (Nsh) . L’U.K. decise di utilizzare dei nuovi parametri per valutare il personale medico, questi parametri erano ispirati a quelli dell’industria meccanica Ford , per cercare di modificare quello che si era deteriorato. Il fordismo porta ai limiti estremi la divisione del lavoro, ciascun lavoratore svolge un’unica mansione . Applicare questo metodo all’assistenza sanitaria vuol dire monitorare il tempo che i medici e infermieri dedicano a ciascun paziente, il malato si ritroverà a fare parte di una “catena di montaggio” e la

sua malattia sarà considerata come un bullone da riparare . Nonostante queste riforme il Nsh non perse l’orgoglio del lavoro di qualità elevata , fare un buon lavoro significa avere curiosità per ciò che è ambiguo , e imparare dall’ambiguità. Come succede per il programmatore di Linux, il mestiere dell’infermiera si muove in una zona di confine tra risoluzione e individuazione del problema, cerca di scoprilo parlando con il paziente e raccogliendo indizi. Le repentine modifiche a cui fu sottoposto il Nsh fece il modo che il personale acquisì quelle competenze gradualmente come una pianta che mette le radici. Il bravo artigiano deve essere paziente ed evitare scorciatoie o le soluzioni di ripiego. Deve porre al centro le relazioni, applicando agli oggetti il pensiero relazionale ovvero , come nel caso delle infermiere del Nsh, prestando attenzione agli indizi forniti da altri. L’esempio dei telefoni cellulari è illuminante per mostrare la superiorità della collaborazione rispetto alla competitività. Il telefonino nasce dall’unione tra la radio e il telefono . L’ azienda Nokia decise di stimolare i propri ingegneri a collaborare nella risoluzione del problema insieme così da essere soddisfatti del proprio lavoro e così fece anche la Motorola , invece l’ Ericsson decise di adottare un altro metodo, cioè quello di dividere in parti il lavoro. Questa divisione segnò l’insuccesso dell’impresa poiché le varie divisioni cercavano ognuna di coltivare il proprio orticello. Con questo esperimento risultò il fallimento della competitività per lavorare bene. Sennet si mise a studiare i demiourgoi della realtà americana moderna: i lavoratori intermedi alla base della new economy . Scopre che nonostante la new economy fosse fondata sul lavoro di squadra e sul rapporto diretto tra collaboratori e dirigenti , questo atteggiamento era una una farsa. In un sondaggio scoprì che raramente le persone

elencavano, tra i nomi dei propri amici, i nomi dei colleghi.Alcuni intervistati trovavano stimolante questa competizione, ma la maggior parte delle persone lo reputava demoralizzante.Emerse anche che nel corso degli anni gli unici ad arricchirsi erano i capi; mentre in passato anche i collaboratori venivano premiati. Molte aziende preferiscono assumere personale specializzato, giovane e straniero piuttosto che investire nel riformare il personale già presente. La scarsa lealtà che le aziende hanno dimostrato verso il proprio personale è stata ripagata nel momento in cui l’azienda si è trovata in pericolo, poiché i dipendenti hanno preferito ‘’abbandonare la nave’’ . IL LABORATORIO Il laboratorio per l’artigiano è la sua casa. In passato lo era in senso letterale. Nel medioevo gli artigiani dormivano, mangiavano e allevavano i figli negli stessi locali in lui lavoravano. Marx, Fourier e Saint-Simon consideravano la bottega artigiana come uno spazio in cui il lavoro ancora si svolgeva in condizioni umane, una sorta di casa, in cui il rapporto e la vita si mescolava in rapporti diretti, faccia a faccia. Oggi potremmo definire il laboratorio come una spazio produttivo in cui i problemi attinenti all’autorità sono gestiti dai partecipanti in rapporti faccia a faccia. Questa sobria definizione mette al centro non solo chi nel lavoro comanda e chi ubbidisce, ma anche le abilità tecniche come fonte di legittimazione. Nel lavoro tecnico ci deve essere un maestro che stabilisce i parametri di qualità e addestra gli apprendisti.. In un laboratorio mal funzionante dove il capo non è una persona fisica ma dei diritti-doveri stilati sulla carta, i lavoratori si demoralizzeranno, come successe con gli operai russi; o proveranno rancore per le autorità. Un momento significativo per i laboratori si è avuto alla fine dell’età medievale: e quel momento è illuminante

per comprendere i problemi dell’autorità di oggi. IL PALAZZO DELLE CORPORAZIONI : L’orafo medievale L’autorità dell’artigiano medievale si fondava sul fatto di essere cristiano. Il cristianesimo aveva fondato fin dalle origini la dignità dell’artigiano (Gesù era figlio di un falegname). L’artigiano cristiano dell’alto medioevo trovò la sua casa spirituale nei monasteri, come quello di San Gallo . Con lo sviluppo delle città nel XII e XVIII sec. Il laboratorio artigiano subì una metamorfosi diventando un luogo sacro e profano insieme. Un confronto tra la parrocchia di Notre-Dame a Parigi ne 1300 , e il monastero di San Gallo, tre secoli prima, mette in evidenza alcune differenze: nella parrocchia di N.D. i laboratori privati venivano affittati o ceduti ad artigiani, viene trasferito in città anche il concetto religiose dell’autorità. Lo storico Robert Lopez descrive la corporazione urbana come una federazione di botteghe artigiane autonome dove i padroni prendevano le decisioni e stabilivano i criteri di promozione da un rango all’altro. Ovviamente da queste corporazioni era esclusa la donna (vista come tentazione), alla quale rimaneva solo che specializzarsi nell’arte della tessitura e del ricamo, benché erano le donne che si occupavano della manutenzione del laboratorio. Nella corporazione il legame tra maestri e lavoranti era deciso da un contratto il quale sanciva l’obbligo dell’insegnate tramandargli tutti i segreti del mestiere per tutta la durata dell’apprendistato (7 anni) . Alla fine dell’apprendistato il giovane diventava: “ capo d’opera’’ , dopo un’ulteriore periodo che andava dai 4 ai 10 anni, il ragazzo,diventa un lavoratore retribuito; doveva dimostrare di meritare il titolo di ‘’maestro’’. Il metodo di apprendimento del ragazzi era basato sull’imitazione e poi sull’esecuzione, s’imparava copiando. Il verdetto del maestro sulle abilità per diventare artigiano era senza appello, la gerarchia e l’autorità

erano molto forti nella corporazioni. Sennet paragona l’orafo medievale al lavoratore moderno flessibile, poiché l’orafo era costretto a viaggiare nelle diverse città per proporre il suo lavoro e farsi conoscere. Quando questo viaggino non portava alla ricchezze sperata e gli orafi cadevano in miseriae diventavano a loro volta apprendisti di altri artigiani. Tutte le corporazione si basavano sulla gerarchia della famiglia, ma il legami non erano necessariamente legami di sangue. Il padre biologico trasferiva a maestro artigiano la patria podestà.. Per cui il capofamiglia era, diremmo oggi, una figura paterna forte. Nel lavoro tecnico dell’artigiano era sempre coinvolto il valore etico, il lavoro era manuale e empirico. Le ragioni del declino della bottega artigiana furono: il fatto che essa di fondava sull’autorità, su un sapere che poteva essere trasmesso soltanto attraverso l’imitazione, sul rito e sulla delega paterna. Maestri in solitudine: L’artigiano diventa artista Sennet crede che l’originalità sia anche un’etichetta sociale e i tipi originali formano a loro volta singolari legami con gli altri. Ad esempio gli artisti rinascimentali ponevano le loro opera al giudizio dei clienti, ma quando questo giudizio era negativo l’artista rispondeva con : “tu non mi capisci! ’’. Qui sorge un problema attuale: chi è idoneo a giudicare l’originalità? L’autore o il consumatore?. L’orafo più famoso del rinascimento, Benvenuto Cellini , affrontò questi temi nella sua autobiografia nel 1558. In tutto il medioevo vi furono maestri e lavoranti che sentivano l’esigenza di lavorare in proprio e firmare il proprio lavoro (marchio), inviando un segnali di distinzione sempre più personale. Cellini fu uno dei primi a cogliere questa esigenza e la manifestò quando gli fu commissionata l’opera di una saliera per Francesco I di Francia, rivestendola con bellissimi ricami e affreschi che rispecchiava il suo stile.

L’originalità è un indicatore temporale ci riporta a qualcosa che prima non era invece ora esiste, suscita in noi sentimenti di meraviglia e timore. Nel rinascimento, tale improvvisa comparsa fu associata all’arte, al genio dell’individuo. Però l’originalità aveva i suo costi, dovette chiedere finanziamenti ai re e principi della chiesa, morì sommerso dai debiti. La vicenda ci Cellini ci consenti di tracciare una distinzione sociologica tra artigiano e arte. In promo luogo, le due forme si distinguono per il soggetto agente: l’arte ha un soggetto unico che la guida o la determina; nell’artigianato, il soggetto è collettivo. Inoltre esse si distinguono per l’esperienza del tempo l’apparizione improvvisa a fronte della lentezza. L’artista, solitario è originale, appare avere minore autonomia, ed essere più vulnerabile di quanto non lo fosse il corpo degli artigiani nel suo insieme. Per cui alle precedenti ragione del declino della bottega possiamo anche aggiungere l’esigenza di manifestare nel lavoro l’originalità, così da provocare angosce nell’individuo. Il contenuto stesso della bravura del maestro si andò, modificando : egli doveva trovare la volontà per legittimare tale rivendicazione. La bottega d’arte sarebbe diventata il rifugio dell’artista, il suo rifugio dalla società. I segreti nella tomba: nella bottega si stradivari Cellini scrisse che i segreti della sua originalità sarebbero scesi nella tomba con lui. Questo ci porta ad interrogarci sul perché la trasmissione delle conoscenze sia così difficile. Prendiamo in esame due grandi maestri della costruzione di strumenti musicali Antonio Stradivari e Guarnieri Del Gesù , i quali portarono effettivamente nella loro tomba il loro segreto d’eccellenza. Una caratteristica che emerge dagli studi su stradivari è che lui tendeva a preservare e incitare l’originalità sei sui allievi assecondando i loro talenti. La sua bottega era strutturata in modo che il lavoro fosse svolto dagli allievi ma il maestro era sempre presente per suggerimenti e correzioni. In

un laboratorio dove domina l’individualità e l’originalità del maestro, tenderà ad essere predominante anche il sapere tacito , morto il maestro non sarà più possibile risalire agli indizi, e per cui si interrompe la trasmissione delle conoscenze. Perché cercare di recuperare l’originalità altrui? Il liutaio moderno vuole innanzitutto fabbricare violini migliori possibili secondo il proprio acume, anziché essere imprigionato in una sterile imitazione. La storia del laboratorio ci propone una ricetta per creare forti vincoli tra coloro che ci lavorano. Nel medioevo gli ingredienti principali furono il rito e la religione; nell’epoca più secolarizzata invece questi in gradienti sono stati sostituiti dall’originalità, si afferma nella bottega una nuova forma di autorità artigiana, spesso taciturna ma sempre presente. Bisogno dunque liberarsi dalla servitù bastata sull’ammirazione e tradizione. LE MACCHINE Quello delle macchine rappresentò il più grosso dilemma a cui di trovo di fronte l’uomo artigiano negli inizi dell’età moderna . La macchina è un’alleata del lavoratore o una nemica che sottrae il posto alla mano umana? Nella storia economica del lavoro manuale, le macchine, si erano presentate come amiche, sono spes...


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