Der Sandmann - Riassunto L\' uomo della sabbia e altri racconti PDF

Title Der Sandmann - Riassunto L\' uomo della sabbia e altri racconti
Author Kim Scoglio Riley
Course Letteratura tedesca ii lti 2° lingua
Institution Università degli Studi Roma Tre
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Summary

Analisi del racconto Der Sandmann...


Description

Der Sandmann – E.T.A. Hoffmann Il racconto si apre con le tre lettere tra Nathanael, Clara e suo fratello Lothar. Le tre lettere denotano il continuo cambio di prospettiva del racconto. Nonostante il racconto si apra con un atto di comunicazione, è evidente il senso di incomunicabilità di Nathanael. La comunicazione è proprio l’elemento che potrebbe portare chiarezza e salvezza ma non accade e l’incomunicabilità è costante. Nathanael racconta del trauma infantile della morte del padre, e nel suo racconto non è possibile per il lettore avere la certezza della realtà dei fatti narrati. Nella sua descrizione del trauma infantile ne traspare l’immagine di un animo dedito al racconto e al fantastico. Il bambino nella sua sensibilità non è in grado di distinguere la realtà dalla fantasia. Il racconto di Nathanael desta in Clara preoccupazione, questa infatti rappresenta la razionalità e anche il suo nome è identificativo dei tratti del personaggio il quale cerca di fare chiarezza nella mente di Nathanael. Nathanael interpreta la realtà a modo proprio e non si sa se il trauma subìto non sia solamente frutto di una fabbricazione infantile per esimersi dalla colpa della morte del padre. Il piccolo Nathanael è stato traumatizzato dalla figura del Sandmann che si rispecchia nel personaggio dell’avvocato Coppelius che svolgeva esperimenti alchemici insieme al padre. La figura di Coppelius potrebbe invece rappresentare una doppia immagine del padre, ovvero la parte cattiva, e nel desiderio della morte del padre cattivo può celarsi il senso di colpa di Nathanael. Nathanael scivola nella crisi per tutta la durata della narrazione, crisi dalla quale si riprende ogni volta per poi successivamente scivolarvisi, fino a quando la crisi giunge al punto di non ritorno dove ormai non è più possibile recuperarlo. Clara è l’essere umano integro, sano. Lei è capace di molteplici prospettive perché dotata di razionalità ma allo stesso tempo di fantasia. Il binocolo comprato da Coppola da Nathanael invece offre solo una prospettiva, la fissazione su un solo punto. Nathanael si innamora di Olimpia perché è il primo oggetto che vede con il cannocchiale, attraverso il quale gli occhi dell’automa appaiono vivi. Clara sembra venire dimenticata, la razionalità viene quindi messa da parte. Nathanael si innamora di Olimpia, di un amore narcisistico perché lei è un’immagine nella quale lui può rispecchiarsi. Nathanael nota qualche stranezza in lei ma non ne prende consapevolezza, e accusa chiunque provi a fargli notare l’insolito modo di Olimpia, della stessa freddezza e prosaicità di Clara. La scena della scoperta della natura di Olimpia ricorda a Nathanael la scena della morte del padre, contribuendo quindi a scivolare nell’ennesima crisi. Nathanael è vittima di se stesso. La follia di Nathanael mostra come l’autonomia del poeta, il suo creare autonomamente sia distruttivo. Nathanael non riesce a liberarsi della visione del Sandmann, e nel salire sulla torre con Clara, episodio riportato nella narrazione ma che potrebbe essere di fantasia, è tirando fuori il cannocchiale della fissazione che Nathanael ha la crisi che lo porterà alla morte. La crisi è scatenata dalla vista di Coppelius nella folla da basso. Non è ben chiaro se Coppelius sia davvero lì o se sia solo frutto dell’immaginazione di Nathanael, il punto centrale è che la sola vista è abbastanza da far gettare Nathanael nel vuoto. La scena si conclude con il corpo a terra del protagonista e nell’ultimo paragrafo è riportata la situazione di tranquillità di Clara proiettata in un futuro lontano dai fatti narrati. La conclusione del racconto lascia in sospeso, il lettore non ha ancora la certezza di cosa sia effettivamente accaduto. Il confine tra fantasia e realtà rimane labile.

Nel racconto ci sono diversi doppi, Olimpia stessa potrebbe essere un doppio di Clara, la cui razionalità viene portata allo stremo fino a diventare passività. Clara è un personaggio luminoso, contrapposto dall’elemento conturbante e oscuro. Durante tutta la narrazione c’è un continuo scambio tra giorno e notte, chiaro e scuro e nonostante inizialmente Nathanael provi a fare un’autoanalisi, non vi riesce in quanto soggetto già in partenza non sano. Più cresce l’immaginazione di Nathanael, più questi si isola dalla società chiudendosi in se stesso. Il proprio io diventa una prigione nella quale non è più possibile vivere ne scrivere, poesia e vita diventano quindi inconciliabili. Vi è anche un momento di satira sociale nella scena del ballo organizzato da Spallanzani nel quale il ritratto della classe borghese....


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