Appunti miei Cinema uomo immaginario PDF

Title Appunti miei Cinema uomo immaginario
Course Lingue e culture per il turismo
Institution Università degli Studi di Torino
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“IL Cinema o l’uomo immaginario” Edgar Morin= si pone la domanda su come rappresentare le immagini mentali che creiamo nel nostro cervello e comprendere il reale mediante ‘immaginario. -A meta’ del 900 si indagava sul concetto di uomo immaginario, che si oppone all’ uomo razionale, Morin lo defini’ uomo complesso, poiche’ e’ dato da piu elementi. -Meta punto di vista: metodo per Morin con il quale riesce ad analizzare l’uomo immaginario e metterlo a confronto con il tradizionale. -Il cinema: e’ quel mezzo complesso di reale e irreale, un ponte che unisce queste due dimensioni, il cinema altera le forme e da un nuovo significato alle cose, si rivela funzionale alla comprensione di uomo e cosmo. - Il cinema e le immagini riprodotte generano comprensione e mettono in relazione l’inndividuo con l’alterita’, il guardante e il guardato; la comprensione generata mette in relazione i diversi

tipi di pensieri che si generano nell’individuo (mitologico, razionale), il cinema si mette affianco alla lingua Diverse concezioni di cinema: -Italia: si pensava piu’ al cinema come una riproduzione della realta’ (realismo) piu’ che a una esplorazione dell’ inconscio. -Francia: Morin vede il cinema come una macchina che collega dati esterni, che cerca di collegare pensieri dello spettatore e cinema; unisce “realta’ e sogno”. - L’immaginario non si differenzia dal reale perche’ lo cambia, ma perche’ aggiunge nuovi dati. - L’ autore del libro, Morin, parla del cinema che per lui e’ un rifugio, un arte un forte mezzo per lui per capire le persone che lo circondano. Amava l’ idea di poter rappresentare l’irreale, il mito e cercava di capire il concetto legato alla figura antropologica nel cinema, di come il cinema “potesse creare immagini reali nella nostra testa, legate anche alla figura dell’uomo”.

- IL CINEMA DA ALLO SPETTATORE UNO STATO DI DOPPIA COSCIENZA; LO PROIETTA IN UNA DIMENSIONE DOVE SI RESTA NEL PROPRIO SENSO DI REALTA’ MA SI VIENE CATTURATI DALL’IRREALE. Inizi 900 -2 macchine vennero create:  Macchina che riflette la realta’ dell’uomo Cinematografo (strumento usato per la riproduzione di immagini in sequenza) nasce nel 1895 ed e’ il prodotto di riproduzione chimica e proiezione meccanica Il cinematografo si allontana dalla sua valenza scientifica per un’ arte che suggerisce emozione, invece di narrare fatti.  Aeroplano che permette alla gente di staccarsi da terra (Entrambe danno impressione a uomo di essere in un periodo in cui l’immaginario non risulta cosi irraggiungibile). -Col tempo Scienza e cinema si incontrano creando nuovi strumenti;

Il cinema proviene da diverse idee soggette al gioco e alla ricerca, scienza e sogno. “Fascino dell’ immagine” 2. Il cinema accosta fotografia con immagini in proiezione. “Fotogenia” termine in relazione alla fotografia che cattura il quotifiano, il banale, Lumiere come primi soggetti uso’ chi dello spettacolo non faceva parte. - Fotografia non e’ morta ma e’ viva e ha lo scopo di creare ricordi e scaturire emozioni nell’ individuo che le guarda, inoltre ha una doppia funzione: Ha funzione di ricordo che ritrae il reale, ha valenza di doppio “materiale e mentale” -L’immagine rappresenta oggettivamente la soggettivita’, l’ immagine mentale materialmente, instaura un dualismo tra opposti. 3 “Metamorfosi del cinematografo in cinema” -La metamorfosi in cinema avviene per mezzo di piu’ autori, impossibile identificarne solo uno, Meliers al contrario di Lumiere, rappresenta tramite le sue immagini una dimensione di

spettacolo, qui sta l’ innovazione. Fantastico e irrealta’ erano cio’ che caratterizzavano Meliers contro al realismo assoluto di lumiers. -La metamorfosi avviene nel 1898 quando Meliers introduce il fantasma nel cinema; “il fantasma” compare dalla riproduzione di diverse immagini che ne creano molteplici ombre e doppi, nel 1869 avviene la prima rappresentazione cinematografica di Meliers dove il filmato ad un certo punto si blocca e riprende con tutto cambiato. Il cinema di Meliers era metamorfosi, divideva cinema in scene di genere e scene a trasformazione. -Col passare del tempo il cinema si evolve, nasce il montaggio e il cinema diventa una riproduzione di immagini con uno spazio e un tempo, e si scopre che il tempo attraverso il montaggio e’ dilatabile, si puo’ allungare o restringere e attraverso alcune tecniche come flash back si possono rappresentare anche tempi passati, passato presente e futuro convivono come nell’ uomo momento attuale e futuro sperato convivono. -Movimento della macchina da ripresa e obliquita’ sono i fattori legati allo spazio, tempo e spazio sono quindi soggetti ad una metamorfosi.

-Epstein definisce cinema come “universo fluido” nella dimensione dello spazio tempo, tutto e’ modificabile e trasfigurabile, si puo’ anche focalizzare l’ attenzione nello spazio su oggetti che suscitano ricordi e\o emozioni nell’ individuo, come se prendessero vita (lumiere rianimava gli oggetti, come ad esempio il fumo) -Cosmomorfismo “tendenza a caricare l’ uomo di presenza cosmica,il viso fa da paesaggio, elemtno che fa da medium con la natura ed e’ uno dei transfer piu’ forti che arriva allo spettatore, da intercambiabilita’ tra natura e uomo. -Il cinema entra nel mondo della finzione (fiction) Edison usa la finzione nel suo cinema, miti sogni e finzione sono la nostra visione magica del mondo, e l’immaginario e’ cio’ che avvia il dualsimo immaginario e immagine, cosi come la relazione sogno e film, entrambi dinamici scompigliano tempo e spazio, vi e’ suspance, il cinema e’ un sogno da svegli. -Musica elemento importantissimo del cinema, seppur nei sogni non compare l’elemento musicale il cinema ne e’ pieno soprattuto in scene dove riaffiorano ricordi.

-L’ irreale e’ l’ elemento principale del cinema, cinema e magia sono strettamente legate seppur non coincidenti nel significato, ma viaggiano di pari passo, in quanto il cinema non e’ altro che un’ alterazione “magica” della realta’ che viene proiettata distorta e rimodellata. “L’ anima del cinema” 4. I nostri desideri si proiettano sotto forma di sogni e immaginazioni, nell’ identificazione invece non si proietta nell’ immaginario, ma si assorbe il mondo circostante, entrambi questi due mondi sono importanti transfer che ci proiettano in altre circostanze. - Il cinema determina spettacolo, durante le proiezioni il soggetto e’ passivo, sensibile, per questo in base all’ immagine riprodotta si creano nello spettatore emozioni sogni e proiezioni. - Le fiction sono il culmine dell’ immaginazione, tuttavia lo spettatore resta nella propria dimensione di realta’ - Processi di accellerazione ed intensificazione riguardanti tempo e movimento all’ interno di un film sono usati per aumentare la partecipazione affettiva dello spettatore, insieme ad altre tecniche

aumentano il sentimento e si crea un flusso tra film e psiche dello spettatore. -Avviene nello spettatore o estrema identificazione o falso riconoscimento in qualsiasi personaggio o elemento della proiezione, questo aggiunge partecipazione a livello polimorfo negli individui. - La magia del cinema si legge nella partecipazione affettiva, il cinema si concentra sul volto che fa da medium (o paesaggi) per l’ anima elemento ricercato. -Tramite il cinema colmiamo dei bisogni, bisogni di irreale, di perdersi e ritrovarsi, bisogno di magico. “La presenza oggettiva” 5. Le forme sono la prima realta’ oggettiva, hanno corpo quindi esistono. L’immagine e’ oggettiva, col movimento e la proiezione si aggiunge il soggettivo, ma resta anche l; oggettivo. -La macchina da ripresa si sposta cambiando punto di vista, imita cosi la percezione visiva umana. Ma nel suo movimento puo’ scegliere particolare angolazioni e inquadrature che focalizzano l’ attenzione su determinati elementi...


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