Ritorno AL Classicismo PDF

Title Ritorno AL Classicismo
Course Letteratura Italiana I 
Institution Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale
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il ritorno al classicismo ...


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RITORNO AL CLASSICISMO Intorno al 1860, per fastidio verso il Romanticismo, soprattutto in Toscana e in Veneto, si assistette a una ripresa del Classicismo come impegno civile contro le cadute conformistiche in un’Italia che vedeva affievolirsi la spinta ideale del Risorgimento. Il classicismo sottendeva anche una esigenza di Realismo, cioè di richiamo ai problemi concreti, per quanto filtrati attraverso i modi di un linguaggio da tempo formalizzato. Quest’opera di restaurazione letteraria in chiave classicistica ha il suo massimo interprete in Giosuè Carducci, poeta della storia contemporanea e del passato che ripropose il mondo antico come modello di virilità contro la decadenza presente. GIOSUE’ CARDUCCI (1835 – 1907) Poeta e scrittore. La tradizione classica e il nuovo interesse per la realtà si fondono con Giosuè Carducci. Nacque in Versilia da una famiglia borghese. Trascorse la sua infanzia a stretto contatto con la natura, per cui sentì una profonda nostalgia durante la sua vita. Laureatosi in lettere a Pisa, divenne dapprima insegnante alle scuole secondarie, poi docente di letteratura italiana a Bologna. Trascorse la sua vita tra l’insegnamento e la ricerca, partecipò attivamente alla vita culturale di allora attraverso collaborazione con i periodici e sostenendo alcune polemiche letterarie. Di forte spirito ribelle e patriottico , si trovò spesso a contestare la Destra, la monarchia e la Chiesa. Negli anni della maturità però, con lo stabilizzarsi della situazione italiana, moderò gradatamente le sue posizioni. Fu nominato senatore del Regno e accettò di inaugurare un circolo monarchico, suscitando l’indignazione dei repubblicani. Sostenne la politica autoritaria di Crispi e moderò anche la sua opposizione alla Chiesa arrivando a riconoscere i valori del cristianesimo. Da patriottico e ribelle, divenne il poeta “vate” dell’ Italia umbertina. Un anno prima di morire ottenne il premio Nobel per la poesia. ➢ PENSIERO E POETICA L’opera carducciana, soprattutto quella giovanile, è profondamente influenzata dagli ideali politici dell’autore. Animato da un fervente patriottismo, Carducci segue con entusiasmo il processo risorgimentale, schierandosi su posizioni democratiche e repubblicane. All’indomani dell’Unità d’Italia, il compromesso monarchico e l’affermazione della destra storica provocano in lui una delusione cocente, documentata dalla sua prima produzione, molto polemica non solo nei confronti della classe politica, ma anche verso la società italiana, giudicata priva di capacità eroica. Carducci attaccò anche la Chiesa accusandola di arretratezza e oscurantismo mai sconfitti dalla Ragione. Tale fiducia nel progresso colloca Carducci al Positivismo, l’ideologia dominante del mondo borghese. La poetica di Carducci, posta tra Classicismo e Realismo subisce un’evoluzione parallela a quella ideologica. Negli anni giovanili egli contesta il Romanticismo sentimentale e cristiano, ritenendolo espressione di una cultura della debolezza e della rassegnazione, e insieme con altri intellettuali dà vita al gruppo degli “Amici pedanti” in difesa della tradizione classica. Carducci volle che la poesia ispirasse ideali sani, per questo disdegnò i generi popolari come il romanzo e si rifece ai classici. Le opere della maturità invece evidenziano l’affievolirsi dello spirito polemico e civile: subentrano l’analisi interiore, la memoria dell’infanzia, l’evasione dalla dura realtà. Nell’ultima produzione infine, prevalgono componimenti celebrativi della nazione, da cui traspare una sensibilità decadente. Notevole è la nostalgia per la Maremma, in cui ha vissuto la sua fanciullezza. Spesso nelle sue opere vi sono richiami alla nostalgia e all’esotismo (desiderio di allontanarsi dal proprio ambiente). ➢ OPERE • “Juvenilia” e “Levia gravia” → di stampo classicista, sorta di esercizi di apprendistato poetico con riferimenti all’antico e alla mitologia.

• “Giambi ed Epodi” → raccolta di poesie. Il titolo allude alle forme metriche usate dai poeti antichi. Rappresentano le poesie in cui Carducci sfoga la sua ira, a volte anche con tono ironico e beffardo, contro un’Italia vile ed inetta incapace alla tensione eroica, e contro l’oscurantismo della Chiesa. In opposizione a quest’amara realtà, il poeta invoca eroi risorgimentali, come Garibaldi. In queste poesie, Carducci si allontana dal linguaggio aulico del classico, portandosi verso la lingua plebea. • “Le Rime Nuove” → raccolta di poesie ispirate a fatti personali, alla storia e alla letteratura, dotata di grande bellezza artistica. Molte infatti sono le odi dedicate a Omero, Virgilio, Dante, Petrarca. Affini sono le poesie che rievocano eventi storici e passati, tra cui Roma antica, la rivoluzione francese e il Risorgimento. • “Le primavere elleniche” e “Ad Alessandro D’Ancona” → gruppi di poesie che esprimono la volontà del poeta di fuggire dalla realtà rifugiandosi in un mondo che esprima gioia vitale e bellezza. Proprio in concomitanza di questo mondo, ricorda la sua giovinezza, gli anni liberi, spensierati e giocosi trascorsi nella natura aspra e selvaggia della Maremma. Tra le poesie più famose ricordiamo “San Martino” → 11 novembre, descrive questo giorno in un borgo della Maremma Toscana. San Martino segna il termine del lavoro nei campi per i contadini e l’inizio del travaso del vino nei tini, si descrive poi il quadro domestico al tramonto. • “Odi barbare” → tre libri dove il poeta sperimenta una metrica “barbara”, non più classica, cercando invero di conciliare il ritmo poetico italiano con quello del modo classico e usando il verso libero, diverso dalle leggi della metrica. Presentano gli stessi motivi e rievocazioni delle “Rime Nuove”, accentuando le tendenze evasive e il rifugio nel passato, Paradiso perduto di bellezza e forza. • “Rime e Ritmi” → ultima raccolta del poeta, contenente odi celebrative che consacrano Carducci come poeta vate dell’Italia umbertina. Da questa raccolta l’animo del poeta appare lievemente inquieto e smarrito, accostandosi così alla letteratura decadente. • Saggi critici → All’attività di poeta Carducci affiancò quella di studioso e critico. Fu influenzato da clima positivistico e appartenne alla corrente della critica storica, che puntava alla ricostruzione dei fatti più che all’interpretazione dei testi. • Epistolario → 22 volumi di lettere....


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