Schemi infermieristica generale in pdf PDF

Title Schemi infermieristica generale in pdf
Course Infermieristica generale e metodologia applicata  
Institution Università degli Studi di Verona
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PROGRAMMA Capitolo 1: • il processo di professionalizzazione dell’Infermieristica; • le fonti legislative dell’agire professionale; • i principi guida e deontologici che orientano il modello di assistenza, con particolare riferimento al Codice Deontologico, al Profilo dell’Infermiere, e all’Ordinamento del piano di Studi; Capitolo 2: • i fondamenti teorici del prendersi cura, • i principi essenziali del caring infermieristico (centralità del paziente e della famiglia, presenza, vigilanza/sorveglianza, comfort, autocura, autodeterminazione, continuità delle cure, intimità e tocco, riservatezza e rispetto della privacy nell’assistenza al paziente); • il ruolo della famiglia e della comunità come risorsa per la salute e supporto alla persona assistita. Capitolo 4: • l’evoluzione del concetto di salute, i fattori determinanti la salute, i fattori di rischio, le azioni di prevenzione, l’educazione alla salute; • il concetto di malattia, il significato di illness e disease, la malattia acuta e cronica, i vissuti e le reazioni alla malattia; • i luoghi della cura e l’organizzazione del Servizio Sanitario Nazionale;

LA PROFESSIONE INFERMIERISTICA IN ITALIA ASSISTENZA INFERMIERISTICA E RUOLO DELL'INFERMIERE Il ruolo dell'infermiere varia negli anni in relazione al contesto socio economico e culturale, alla scienza e ai problemi di salute. Innovazioni che hanno modificato scopi e mezzi dell'assistenza infermieristica: • problemi di salute della popolazione in termini di aspettative, vissuto e capacità di risposta. Poiché aumenta la vita media, si ha a che fare con malattie croniche piuttosto che acute, dunque la cura non è più completamente sostitutiva ma educativa all'autogestione. • Continua ristrutturazione del SSN, che prevede la richiesta di un'assistenza continua e specializzata. • Introduzione di figure di supporto per gli infermieri, gli OSS. • Ricerca epidemiologica per valutare statisticamente l'efficacia degli interventi dell'infermiere. • Riforma universitaria per i livelli formativi dell'infermiere. Definizioni di assistenza infermieristica: “intervenire sull'ambiente del malato e sul conforto spirituale per rimuovere tutti quegli aspetti che potevano influire sul naturale decorso della malattia.” (Nightingale) “funzione specifica dell'infermiere è quella di assistere l'individuo, sano o malato, per aiutarlo a compiere tutti quegli atti tendenti al mantenimento della salute o della guarigione”. (Henderson) – attenzione centrata non sulla malattia ma sulla persona. – La finalità dell'assistenza è il promuovere l'autonomia o la convivenza nel migliore dei modi con la malattia. – L'intervento si rivolge sia a persone sane che malate. La LEGGE 42 del 1999 dice che il campo d'azione dell'infermiere in Italia è definito dal profilo professionale, dalle competenze acquisite nei percorsi formativi e nel codice deontologico. PROFILO PROFESSIONALE - decreto n. 739 (1994) del Ministero della Sanità. • Definisce il ruolo, le funzioni generali e gli ambiti di competenza dell'infermiere. • Funzioni dell'infermiere: prevenzione, assistenza, educazione. • Assistenza: preventiva, riabilitativa, curativa, palliativa. • Processo assistenziale: identificazione dei bisogni di assistenza, formulazione di obiettivi, pianificazione, attuazione e valutazione degli interventi assistenziali. • Interventi di natura: tecnica, relazionale, educativa. • Garantisce l'applicazione di prescrizioni diagnostico-terapeutiche. • Promuove la ricerca, si aggiorna consultando la lettura scientifica, utilizza al meglio le risorse a sua disposizione (OSS, evita lo spreco dei materiali). • Forma sé stesso e gli altri operatori. RELAZIONI CON ALTRE PROFESSIONI L'infermiere e le altre 21 professioni sanitarie previste dalla legge 251/2000 agiscono in piena autonomia e responsabilità, collaborando per integrare le proprie competenze. – p.s. Infermieristiche ed ostetriche; – p.s. Riabilitative; – p.s. Tecnico-sanitarie; – p.s. Della prevenzione. A collaborare insieme sono specialmente medico e infermiere, che ottengono statisticamente risultati migliori quanto migliori sono comunicazione e interazione. I fattori che influenzano la collaborazione sono: – individuali: accettazione del proprio ruolo e livello di esperienza; – di gruppo: comunicazione, rispetto, fiducia; – ambientali: organizzazione con struttura orizzontale e non gerarchica. – Strumentali: giro visita multidisciplinare, briefing pre visita e debriefing post visita.

FORMAZIONE INFERMIERISTICA Formazione di base: – inizia negli anni '20, riservata alle donne che venivano formate in scuole convitto e obbligo di internato (2 anni in Italia). – Riforma degli anni '70: abolito internato obbligatorio, scuole aperte anche ai maschi, 10 anni di scolarità minima richiesti per entrare, 3 anni di corso, tirocinio. Requisiti minimi di qualità stabiliti a livello europeo. – 1996: Diplomi Universitari in area sanitaria. – 2001: Lauree delle professioni sanitarie. Per esercitare la professione di infermiere bisogna completare un ciclo di studi triennale alla fine del quale si sostiene un esame di stato abilitante all'esercizio professionale e si acquisisce una laurea in infermieristica. Formazione post base: la legge 43 del 2006 ha previsto la possibilità di uno sviluppo di carriera: – professionisti con diploma di laurea di infermiere; – professionisti coordinatori con master di primo livello in management; – professionisti specialisti con master di primo livello; – professionisti dirigenti con laurea magistrale in scienze infermieristiche e ostetriche + lavoro dipendente per almeno 5 anni. Sviluppo professionale e formazione continua: lo sviluppo professionale è un processo intenzionale e consapevole che accompagna la vita lavorativa dell'infermiere, descrive e documenta l'acquisizione di nuove competenze. L'infermiere ha il diritto e il dovere di aggiornarsi su tematiche coerenti con il proprio lavoro, documentato da un dossier formativo individuale. L'unità di misura delle attività di educazione continua che esprime il tempo dedicato all'apprendimento è il credito formativo ECM. L'infermiere dovrebbe acquisire 50 crediti l'anno, ma in Italia questo sistema è stato sostituito dalla partecipazione a convegni, corsi... CODICE DEONTOLOGICO E PRINCIPI ETICI DELLA PROFESSIONE etica= comportamento, costume, consuetudine. È il complesso delle convinzioni morali di un singolo o di un gruppo. Studia la condotta dell'uomo e i criteri di comportamenti, scelte e valori. È una prassi personale e sociale. Ha l'esigenza di discriminare tra bene e male. Risponde alla domanda “che cosa è giusto fare?”. Deontologia= insieme di regole professionali che indicano i comportamenti migliori in relazione al contesto e al momento in cui sono state prodotte e ha lo scopo di raggiungere la finalità che la professione si prefigge. È uno strumento (e non lo scopo) dell'agire professionale. Significa porsi continuamente domande sulle proprie azioni professionali. Offre indicazioni su come garantire la continuità dei diritti essenziali nel quotidiano dell'assistenza. Risponde alla domanda “chi si è chiamati ad essere?”. Codice deontologico= insieme di regole e principi adottati da una professione che ne regolano il comportamento. Unisce legge, etica e deontologia valutando le situazioni “caso per caso”. Rappresenta un atto di autoregolamentazione e definisce il campo di attività e responsabilità dell'infermiere. È una responsabilità piena dell'agire professionale. Codice del 1960, 1977, 1999, 2009: i codici cambiano in relazione all'evoluzione dei diritti dei cittadini nel campo della salute e dei cicli vitali, dalla nascita alla morte. Si tratta di agire nei confronti di una persona detentrice di tutti i diritti di cittadino anche quando si trova nelle condizioni di dover essere assistita da un'altra persona. TEMATICHE FONDAMENTALI: finalità e valori guida dell'assistenza infermieristica – riassunto del profilo professionale (art.1 e 2). – comportamento dell'infermiere nel rispetto dei diritti fondamentali della persona, quali la vita, la salute, la libertà, la dignità, i valori etici, culturali, religiosi, le condizioni sociali del paziente, agendo con equità e giustizia e riconoscendo la salute come bene fondamentale. (art. 3-4-5-6)

lo scopo dell'assistenza è il raggiungimento da parte del paziente della maggior autonomia possibile attraverso l'utilizzo equo delle risorse e l'agire libero da condizionamenti. In caso di contrasti etici si avvale della clausola di coscienza. (art. 7-8-10-17). Coinvolgimento della persona assistita (capo IV) – la persona assistita è soggetto delle decisioni assistenziali e l'infermiere deve favorire ciò attraverso ascolto, informazione e condivisione (art. 19-20-24) – segreto professionale e privacy non sono solo un vincolo giuridico, ma anche intime convinzioni per il rispetto, la dignità e la fiducia della persona nell'assistente (art. 26-28). – l'infermiere deve conoscere il progetto diagnostico terapeutico col fine di comunicarlo al paziente per informarlo nel migliore dei modi (qualora il pz lo voglia) (art. 22-25). – l'infermiere deve tenere conto delle opinioni del pz minorenne, secondo l'età e il grado di maturità (art. 31). Rispetto della volontà dell'assistito: – anche qualora i loro valori siano in conflitto, l'infermiere deve sempre rispettare la volontà del paziente e porsi in atteggiamento di ascolto, senza infrangere la legge. Può avvalersi in certe situazioni della “clausola di coscienza” assumendosi tutta la responsabilità delle proprie azioni o omissioni. (art. 8) – se si presentano situazioni di conflitto etico, l'infermiere deve porsi in atteggiamento di riflessione ricorrendo all'occorrenza a consulenti esperti (art. 16). Tutela della dignità della persona assistita: – mantenere la dignità della persona assistita in ogni fase della sua malattia garantendo il conforto psicologico, fisico e ambientale del paziente attraverso una vicinanza empatica (art. 3-34-35). – è il paziente che esprime i limiti degli interventi in relazione alla qualità della vita da lui ambita; è comunque esclusa la partecipazione a interventi finalizzati a provocare la morte (art. 36-37-38). Tutela della sicurezza delle persone assistite: – l'infermiere non deve nuocere al paziente, limitandosi a svolgere le azioni di sua competenza, coinvolgendo altri professionisti se necessario o arrivando a essere autonomo in casi futuri. (art. 13-14-15). – l'infermiere deve imparare dall'errore (art. 29). – l'infermiere deve garantire la continuità assistenziale anche dopo la dimissione del paziente. (art.27). – Deve proteggere la persona dall'eccesso di contenzioni e da eventuali maltrattamenti avvisando le autorità competenti (art. 30-32-33). Dovere di miglioramento della qualità assistenziale e professionale: – il cittadino assistito ha diritto a ricevere la migliore qualità possibile dell'assistenza, quindi l'infermiere deve impegnarsi nell'aggiornamento continuo e nella formazione di altri operatori sanitari (art. 11-12). Rapporto tra professionisti e decoro della professione (capo V): – salvaguardia delle relazioni professionali e interprofessionali, importanza del lavoro d'équipe e pari tutela e dignità di tutti coloro che aderiscono allo svolgimento del piano di assistenza. Rapporti con altre istituzioni capo (VI): – l'infermiere deve gestire ed utilizzare le risorse in maniera equa e giusta, senza sprechi. – Deve contribuire a orientare le politiche e lo sviluppo del sistema sanitario. – Deve mettere a disposizione le proprie capacità e competenze in caso di calamità. (art 18) – Deve favorire l'informazione e l'educazione sulla donazione di sangue, organi e tessuti (art.40). –

RESPONSABILITà PROFESSIONALE responsabilità “positiva”: attitudine del soggetto ad essere consapevole delle proprie azioni, diretta ad evitare possibili errori, dimenticanze ecc.. responsabilità “negativa”: conseguenza che deriva al soggetto per aver violato una disposizione normativa, quando l'errore o l'omissione si sono già avverati. Ci sono possibili conseguenze legali. Responsabilità penale: si può incorrere in pene dall'ammenda alla reclusione, includendo l'interdizione da pubblici uffici e interdizione o sospensione da una professione. – esercizio abusivo di professione; – somministrazione e detenzione di medicinali guasti/imperfetti; – rivelazione del segreto professionale; – rifiuto di atti d'ufficio (competenze proprie dell'infermiere); – lesioni personali e omicidio colposo; – sequestro della persona e violenza privata; – interruzione di un pubblico servizio. Responsabilità civile: ha come scopo non quello di punire ma di reintegrare il diritto leso. Presuppone un danno materiale che richiede un risarcimento. Responsabilità amministrativa-disciplinare: inosservanza di doveri d'ufficio, è regolata dai contratti di lavoro. Le pene comprendono rimprovero verbale, scritto, multa, sospensione dal lavoro e dalla retribuzione fino a 10 gg, o da 10 gg a 6 mesi, licenziamento con o senza preavviso. Responsabilità disciplinare: violazioni del codice deontologico. Interviene il collegio disciplinare. Le pene vanno dagli avvertimenti, alla censura, alla sospensione dell'esercizio da 1 a 6 mesi, fino alla radiazione dall'albo. SEGRETO PROFESSIONALE E TUTELA DELLA PRIVACY la rivelazione del segreto professionale è sanzionata sia dal codice deontologico sia dal codice penale. Non si assiste in questo reato quando c'è il consenso dell'assistito alla divulgazione del segreto o quando questo è trasmesso per necessità di cure a persone egualmente tenute al segreto. Dlgs 196/2003 – codice privacy. Tipi di dati: – personali: qualsiasi informazione relativa alla persona per identificarla, anche indirettamente (persona fisica, giuridica, ente, associazione...) – identificativi: n° di telefono, codice fiscale, tessera sanitaria (…) presi singolarmente non sono dati personali, ma possono diventarlo. – Sensibili: dati idonei a rilevare l'origine razziale, etnica, convinzione religiosa, politica / (adesione a partiti, sindacati..) stato di salute e vita sessuale. – Giudiziari: rivelano provvedimenti in materia di casellario giudiziale, di anagrafe delle sanzioni amministrative, ecc.. il garante prescrive delle regole nell'ambito della sanità, nella riservatezza e rispetto dei dati personali e della dignità. Riservatezza: – nei colloqui: nella consegna di documentazioni, nella prescrizione o somministrazione di farmaci il personale deve evitare che le informazioni personali di salute vengano conosciute da terzi. – Al pronto soccorso: l'interessato, se cosciente, può decidere a quali persone dare o non dare la notizia del ricovero, se incosciente dobbiamo divulgare notizie per telefono solo a terzi legittimati. – Reparti: firma di un modulo per il paziente in cui dichiara a chi riferire le proprie condizioni di salute. Può scegliere di non dichiararle a nessuno. Non deve esserci la termografica appesa al letto del paziente né nella stanza di degenza. – Sala d'attesa: nella prenotazione di un esame c'è un codice/numero perchè i pazienti non devono essere chiamati per nome. – Liste dei pazienti: ambiente protetto dove nessuna persona estranea può venire a conoscenza dei nomi.

RAPPORTO DI LAVORO E LIBERA PROFESSIONE – rapporto di pubblico impiego: rapporto subordinato, pubblico concorso e periodo di prova prima dell'assunzione definitiva. – Rapporto di dipendenza da strutture private: regolato da contratti nazionali tipici delle aziende private. – Attività libero – professionale: in forma singola (a domicilio), in forma associata, in cooperativa. COLLEGIO PROFESSIONALE IPASVI istituito nel 1954. Per esercitare la propria attività professionale l'infermiere ha l'obbligo di essere iscritto all'Albo del collegio IPASVI. Lo scopo è quello di proteggere i cittadini garantendo l'eccellenza delle competenze e della pratica infermieristica attraverso la definizione degli standard professionali, lo sviluppo della formazione continua e l'aggiornamento dei codici deontologici. INFERMIERISTICA COME PROFESSIONE caratteristiche di una professione: – percorso di studio lungo e articolato; – corpo teorico che determina capacità, abilità, competenze; – fornitura di un servizio specifico, che solo loro possono fornire; – autonomia e responsabilità nelle decisioni e nella pratica; – presenza di un codice etico-deontologico.

CARING INFERMIERISTICO • La cura è una necessità universale della condizione umana, tutti hanno necessità di cura. • La cura richiede tempo: è dare tempo all'altro attraverso l'interazione e la comunicazione. • Cura ha 3 significati: gestire (farsi carico, amministrare), terapia (to cure), sentimento di preoccupazione e protezione (to care). Oggi curare e assistere sono strettamente correlati al compito dell'infermiere. • L'obiettivo del nursing non è tanto la malattia quanto le sue conseguenze di tipo fisiologico, psicologico e sociale sul vivere quotidiano e sull'autonomia della persona malata. • L'assistenza può essere naturale (genitori-figlio), sociale (parente o caregiver senza compenso), o professionale (infermiere, OSS, fisioterapista... con compenso). DEFINIZIONI DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA gli studi della Leininger su molteplici culture in tutto il mondo dimostrano che prendersi cura delle persone aiuta a proteggere, a sviluppare, ad alimentare e a consentire la sopravvivenza per far guarire dalle malattie e per conservare stili di vita salutari. Non esiste una definizione universale comune a tutte le culture di assistenza infermieristica: alcune teorie si concentrano sullo scopo come sostenere l'autocura, l'adattamento alla malattia, l'autonomia del paziente e il promuovere un ambiente confortevole, altre elaborano i principi dell'assistenza come la centralità del paziente, il rispetto e la relazione come terapia. CARING INFERMIERISTICO Caring= pratica che si realizza attraverso azioni competenti e disponibilità ad occuparsi intenzionalmente della persona assistita. L'infermiere deve possedere conoscenze, competenze cliniche esperte, capacità di problem solving e decision making. La competenza è data dalle pratiche intelligenti e scientifiche, dall'esperienza e dalla comprensione. AZIONI PRATICHE E COMPETENTI DI CARING attività di assistenza e di supporto per rendere abile l'altro. L'assistenza è di tipo preventivo, curativo e riabilitativo. Gli interventi possono essere di natura tecnica, educativa o relazionale. Le azioni pratiche sono la parte visibile del caring. PENSIERI DI CARING occuparsi: procurare cose necessarie per promuovere la qualità della vita senza un investimento personale, svolgere una serie di mansioni, agire neutro della routine. Preoccuparsi: prendersi a cuore. Il paziente entra nei tuoi pensieri e ti porta a fare un investimento personale nei suoi confronti, inducendoti a pensare a come avere cura. La riflessione, il valore morale e la tensione etica è ciò che ci permette di passare dall'occuparsi al preoccuparsi. L'infermiere è difensore del paziente che si trova in una posizione di svantaggio per la malattia e per l'ambiente non familiare, e scura il rapporto dando priorità alla personalità di ogni singolo individuo. SENTIMENTI DI CARING è l'aver rispetto di chi si ha cura. La cura va esercitata con una vicinanza partecipe ma al contempo discreta. La ricettività è la capacità di una profonda capacità di ascolto e di saper rispondere adeguatamente agli appelli del paziente. La disponibilità affettiva corrisponde all'empatia, ovvero all'apertura all'altro, evitando sia la neutralità emotiva, sia il completo travolgimento emotivo. CURE INCENTRATE SUL PAZIENTE E SULLA FAMIGLIA l'infermiere considera il paziente una persona unica nella sua globalità, e non un problema, una diagnosi o un'etichetta. Bisogna sostenere e accogliere il credo religioso del paziente e la sua visione del mondo, l'importanza che dà alla vita e alla morte. L'approccio assistenziale basato sulla persona è dato dalla qualità dell'infermiere, dall'ambiente di cura e dai processi centrati sulla persona (il suo modo di interpretare la propria situazione. Attenzione clinica= capacità di porre attenzione al linguaggio del corpo, alle emozioni, ai gesti e alle parole non dette per paura.

ESSERE PRESENTI vuol dire avere qualcuno che trasmetta la vicinanza ed interesse, capace di comunicare e capire. È il mettersi a disposizione del paziente...


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