Ser Ciappelletto - Riassunto PDF

Title Ser Ciappelletto - Riassunto
Course Letteratura italiana
Institution Università degli Studi Gabriele d'Annunzio - Chieti e Pescara
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Summary

Riassunto...


Description

Ser Ciappelletto Questa è la novella iniziale della prima giornata del Decameron, in cui i giovani ragazzi, protagonisti dell'opera, si lasciano andare al libero piacere della narrazione, senza un particolare tema o modello da seguire. Pampinea, "regina" della giornata, affida a Panfilio il compito di cominciare il racconto della storia, che si apre con un'interpretazione, attuata dal narratore, molto particolare, della realtà; essa viene vista come insieme di "cose temporali", quindi soggette al trascorrere degli anni e destinate a morire. A tutto questo, fragile ed insignificante, si contrappone la grandezza e la potenza di Dio, la cui grazia si rivolge agli uomini non per i loro meriti, bensì per via della naturale bontà celeste. Gli uomini, non potendosi rivolgere direttamente a "Lui", concentrano le loro preghiere e le loro suppliche verso coloro che in vita hanno eseguito la volontà del Signore e che ora sono diventati eterni e beati (i santi). Alle volte capita, tuttavia, che le persone siano ingannate e prendano come intermediario qualcuno che è stato condannato da Dio stesso all'inferno. È il caso del protagonista di questa novella, Ser Ciappelletto, descritto da Boccaccio come "il peggior uomo che mai nascesse", ma considerato venerabile dalla comunità. Egli è un falsario pronto ad utilizzare tutti i suoi mezzi per contorcere la realtà, un abile bugiardo e uno spietato disseminatore di litigi e contrasti all'interno di parenti e amici; assassino, bestemmiatore, traditore della Chiesa e della religione, ladro, ruffiano nei confronti di uomini e donne è, oltretutto, un accanito bevitore di vino: un uomo, quindi, non estraneo al peccato, anzi avvezzo a deliziarsi di ogni colpa e piacere mondani. Egli viene assunto da Musciatto Franzesi per la gestione dei suoi intricati affari sparsi in innumerevoli regioni. Durante il suo viaggio, trova accoglienza in casa di due fratelli usurai e qui, inaspettatamente, è vittima di un malore. I due proprietari, timorosi delle ripercussioni che la diffusione della notizia della morte di un personaggio simile nella loro abitazione senza l'estrema unzione avrebbe comportato, cominciano a interrogarsi sul da farsi. I loro dialogo, però, non sfugge alla orecchie vigili del moribondo, che rassicura i suoi ospiti garantendo loro nessuna preoccupazione futura. Proprio per questo motivo, ordina di far venire al suo capezzale un parroco, il più "santo" possibile, per una sua prima ed ultima confessione. Durante la visita del prete, Ciappelletto gli fa credere di essere un uomo timoroso di Dio, assiduo frequentatore della Chiesa nonché cristiano abituato a fare l'elemosina, ad ammonire i peccatori più spudorati a calibrare accuratamente ogni più piccola azione ed ogni più minuscolo pensiero in base alle leggi del Signore. Il frate, stupito da tanto candore e da una simile purezza, dopo la morte dell'uomo, raccoglie tutti i suoi fratelli in riunione con il solo obiettivo di tessere le lodi del defunto. I due usurai, intanto, preparano, servendosi dei soldi di Ciappelletto stesso, il suo funerale. Alla straordinaria cerimonia, posteriore ad un altrettanto solenne veglia funebre, partecipa un gran numero di persone che, convinte che ciò che è stato detto riguardo il morto sia del tutto vero, adorano la sua salma proprio come se si trattasse di un individuo degno di essere beatificato ed adorato. La posizione di rilievo concessa alla novella di Ser Ciappelletto deve far riflettere sulle implicazioni con particolare attenzione. La prima impressione è infatti che il Boccaccio abbia voluto rappresentare l’assenza di morale e l’arguzia della classe mercantili, del ceto borghese, in opposizione all’ingenuità e alla credulità della Chiesa, ma uno sguardo più profondo può rivelare altri aspetti interessanti.

L’autore ha inserito in questa sola novella la maggior parte degli aspetti che verranno poi approfonditi nel resto della raccolta, quasi a voler tracciare un quadro generale e presentare chiaramente il proprio intento: anzitutto celebrare i ruoli dell’ingegno umano e della fortuna, in opposizione alla staticità del fato, così cara all’uomo medievale. La capacità di adattamento, di reazione è ciò che contraddistingue la nuova classe sociale e in base a queste, ci informa il Boccaccio, bisognerebbe procedere nella valutazione degli uomini....


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