Sintesi delle decisioni del caso taricco PDF

Title Sintesi delle decisioni del caso taricco
Author Anna Druda
Course Diritto Dell'unione Europea
Institution Università Commerciale Luigi Bocconi
Pages 2
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Summary

La famosa sentenza Taricco, trasversale in moltissimi insegnamenti sia nell'ottica del rapporto tra Corti nazionali e CGUE sia in quella del diritto europeo, è qui efficacemente e brevemente riassunta, uno sguardo è sempre utile per sapere di cosa si sta parlando quando la si menziona....


Description

LE TAPPE DELLA VICENDA TARICCO

1. Tribunale di Cuneo: il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia Il gup presso il Tribunale di Cuneo si trova a giudicare alcuni imputati, accusati di vari reati fiscali e di associazione per delinquere. Rendendosi conto che il processo è verosimilmente destinato a non concludersi prima del decorso dei termini di prescrizione, il gup sospende il giudizio e promuove un rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia perché questa accerti se la disciplina della prescrizione nel sistema penale italiano sia o meno conforme ad alcune norme dei Trattati. 2. Corte di Giustizia: la sentenza Taricco I (grande sezione, 8 settembre 2015, C-105/14) La Corte assume come parametro di riferimento l’art. 325 TFUE sulla lotta contro la frode1 attribuendo allo stesso effetti diretti. Su questa base, dichiara che il giudice nazionale ha l’obbligo di disapplicare la disciplina interna in materia di prescrizione, emergente dagli artt. 160 e 161 c.p., allorquando ritenga che essa, fissando un limite massimo al corso della prescrizione, impedisca allo Stato italiano di adempiere agli obblighi di effettiva tutela degli interessi finanziari dell’Unione imposti dall’art. 325 del TFUE, in un numero considerevole di casi gravi di frode fiscale (c.d. regola Taricco). 3. Corte di Appello di Milano e Corte di Cassazione: le questioni di legittimità costituzionale La Corte di cassazione e la Corte di appello di Milano hanno ritenuto che la sentenza della Corte di Giustizia nel caso Taricco ponesse in questione i principi fondamentali dell’ordinamento costituzionale; pertanto, hanno sospeso i giudizi promuovendo un incidente di legittimità costituzionale con riferimento alla legge italiana di ratifica ed esecuzione del Trattato di Lisbona, nella parte in cui autorizza alla ratifica e rende esecutivo l’art. 325, paragrafi 1 e 2, del TFUE come interpretato dalla Corte di giustizia. 4. Corte costituzionale: il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia (ordinanza n. 24 del 2017) Investita del caso Taricco, la Corte costituzionale sospende il giudizio e promuove a sua volta un rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia. La Consulta non mette in discussione la decisione della Corte di giustizia nella parte in cui dichiara che l’art. 325 TFUE ha effetto diretto; né pone in discussione il giudizio di possibile ineffettività dell’apparato sanzionatorio interno. Tuttavia, la Consulta manifesta alcune serie perplessità sulla compatibilità degli effetti della sentenza Taricco nell’ordinamento italiano, con particolare riferimento ai principi supremi dell’ordinamento. Infatti, l’ordinamento italiano classifica la prescrizione come istituto di diritto penale sostanziale, pertanto sottoposto al principio di legalità in materia penale. Come conseguenza, prosegue la Consulta, qualora la disapplicazione delle norme in materia di prescrizione dovesse ledere il principio di legalità, “principio supremo dell’ordinamento, posto a presidio dei diritti inviolabili dell’individuo”, si aprirebbe la possibilità di azionare i controlimiti. 5. Corte di Giustizia: la sentenza Taricco II (grande sezione, 5 dicembre 2017, C-42/17) La Corte evidenzia innanzitutto che “il principio di legalità dei reati e delle pene, nei suoi requisiti di prevedibilità, determinatezza e irretroattività della legge penale applicabile” trova riconoscimento nell’art. 49 della Carta e riflette le “tradizioni comuni agli Stati membri”, aggiungendo che esso ha 1

Art. 325 TFUE: 1. L’Unione e gli Stati membri combattono contro la frode e le altre attività illegali che ledono gli interessi finanziari dell’Unione stessa mediante misure adottate a norma del presente articolo, che siano dissuasive e tali da permettere una protezione efficace negli Stati membri e nelle istituzioni, organi e organismi dell’Unione. 2. Gli Stati membri adottano, per combattere contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione, le stesse misure che adottano per combattere contro la frode che lede i loro interessi finanziari. 1

identica portata rispetto al corrispondente diritto garantito dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Posta tale premessa, la Corte di giustizia passa all’esame delle conseguenze da trarre nel caso concretamente proposto dalla Corte costituzionale: a) spetta al giudice nazionale il compito di verificare se l’applicazione della regola Taricco conduca a una situazione di incertezza nell’ordinamento giuridico italiano quanto alla determinazione del regime di prescrizione applicabile. Ove tale incertezza fosse rilevata dal giudice nazionale, essa “contrasterebbe con il principio della determinatezza della legge applicabile”: pertanto, il giudice nazionale non sarebbe tenuto a disapplicare le disposizioni del codice penale in questione; b) in ogni caso, la regola Taricco non potrà essere applicata (e quindi le norme interne sulla prescrizione, disapplicate) per i fatti commessi prima della data della sentenza Taricco, nel rispetto del divieto di retroattività vigente in materia penale (altrimenti, gli accusati potrebbero essere “retroattivamente assoggettate ad un regime di punibilità più severo di quello vigente al momento della commissione del reato”). 6. Corte Costituzionale: l’ordinanza n. 115 del 2018 e la parziale attivazione dei controlimiti Riprendendo i due punti (a, b) precedenti, la Corte costituzionale ne contesta il contenuto nel modo seguente: a) l’autorità competente a svolgere suddetto controllo è la Corte costituzionale, cui spetta in via esclusiva il compito di accertare se il diritto dell’Unione è in contrasto con i principi supremi dell’ordine costituzionale e in particolare con i diritti inalienabili della persona b) la soluzione dell’inapplicabilità della regola Taricco ai fatti commessi anteriormente alla data di pubblicazione della sentenza che l’ha dichiarata (8 settembre 2015) è ritenuta insoddisfacente: la regola Taricco pone infatti un problema di compatibilità con il principio di determinatezza (quindi, di legalità in materia penale) che rimarrebbe per i fatti commessi posteriormente a suddetta data. La conclusione della Consulta è che la violazione del principio di determinatezza in materia penale sbarra la strada senza eccezioni all'ingresso della regola Taricco nel nostro ordinamento.

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