Storia Contemporanea Completo PDF - Sabbatucci - Vidotto PDF

Title Storia Contemporanea Completo PDF - Sabbatucci - Vidotto
Course Storia delle Relazioni Internazionali
Institution Università degli Studi di Padova
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Riassunto dell'intero libro di Storia Contemporanea...


Description

STORIA CONTEMPORANEA 27/02/2018 La storia è una parola ricca di significato Cicerone affermava che la storia fosse maestra di vita, (historia magistra vitae). Se studiamo il passato e ci impegniamo a interpretare e se il nostro racconto è puntuale e approfondito riusciremo a comprendere il futuro e applicare le regole per il futuro. Si può riflettere sulla base dell'esperienza già acquisita,ma il passato non è una norma predittiva. Traccia le linee della nostra vita futura e la influenza. Ma è difficile transitare a un'espressione secondo la quale il passato determina il futuro, si deve rifiutare una concezione deterministica. il futuro percorre vie infinite, non è predeterminato. Quello che abbiamo davanti è un mondo nuovo, perché il percorso della storia non è lineare e pacifico, non è unilineare. Ci sono talvolta eventi tellurici che sconvolgono la nostra vita. Ci sono discontinuità che possono derivare da aspetti che non possono essere predetti. Così nella famiglia, come nelle comunità, come nell'intero paese. Dobbiamo conoscere la storia per riflettere. C'è chi afferma che ci sia un continuum e che il processo storico sia senza pause e soste. è pertanto difficile  erò per motivi pratici segmentare, e individuare la storia classica, medievale, moderna e periodizzare. È utile p contemporanea. Non è facile però distinguere la fine della storia moderna e l’inizio della contemporanea. Tra storia medievale e moderna c'è la storica data 1492, ma non è una colonna di Ercole oltre la quale c'è l'età moderna. Non c'è stata per tutti la percezione che qualcosa stesse cambiando. Le stesse date che noi consideriamo fondamentali non sono valide per il pianeta intero. Non c'era per tutti la consapevolezza che si stesse entrando in una nuova epoca. I processi storici indicano una consequenzialità di eventi e durano un arco di tempo discreto. Il cambiamento dipende molto da ambienti, teologia, condizioni, tecnologie. Questi si modificano col tempo, non in modo repentino. L'età moderna dura alcuni secoli. Finisce con il congresso di Vienna, 1815. anno in cui dopo l'epopea napoleonica e tutti gli eventi che hanno sconvolto l'europa c'è stata la restaurazione. Ma ci sono dubbi sul fatto che questo evento implicasse davvero un cambiamento netto. molti studiosi ritengono che questa data non determini la fine di quest'epoca. Ha poca influenza nei paesi extraeuropei. potremmo far iniziare l’età contemporanea dalle rivoluzioni di fine 700. Gli studiosi preferiscono parlare di rivoluzione atlantica, che comprende sia quella americana che francese. La storia non è deterministica. Da alcune premesse non si giunge automaticamente a certe conclusioni. La storia è un laboratorio di esperienze umane. Alla fine non ci sono regole universali. È una disciplina che si occupa del passato utilizzando le fonti, che possono essere scritte, come i documenti che ci sono pervenuti, (statuti, atti amministrativi, ecc.). Ci sono anche fonti orali, le testimonianze del singolo che per 1

avere valore storico devono esser lasciate secondo certe regole. Deve essere registrata e filmata. Deve riportare una data e il luogo in cui viene rilasciata. Le fonti sono conservate in alcuni archivi. Ogni provincia ne ha uno di stato, in cui sono conservati anche documenti contabili. Il documento antico suscita meraviglia e fascino, perché è la storia degli uomini che facciamo rivivere. Sono fonti anche fotografie e immagini, e anche un albero è una fonte storica tramite l'analisi dei suoi anelli. Può dirci se un anno è stato siccitoso, e questo ha influenze sulla vita della popolazione e ci fa capire dati demografici. La storia è la storia delle condizioni di vita delle popolazioni. Se utilizziamo queste fonti a fini conoscitivi, la narrazione che facciamo ci porta alla verità? La narrazione che noi non confrontiamo non è la verità, ma è una continua approssimazione alla verità. Lo scopo degli storici è quello di avvicinarsi progressivamente alla verità, perfezionare la conoscenza. Il fine non è la verità. Hanno l'ambizione di dire la verità la religione e la filosofia. La storia ha l ' ambizione di capire, comprendere, acquisire un patrimonio di conoscenze su cui regolare la nostra vita, ovvero avere consapevolezza del passato e del presente. Non c'è l'ambizione di prevedere il futuro. Ci dà una certa sicurezza di valutazione , non l'acquisizione della verità. chi sono i primi storici? Si può dire che la storia è nata con l'uomo. Erodoto (V secolo) è il padre della narrazione storica.  Però vedeva nello svolgersi degli eventi l'intervento divino. Tucidide, V secolo A.C., utilizza un approccio scientifico. Innanzi tutto nega l'intervento della divinità e pone la questione delle cause. La guerra del peloponneso non è dovuta a eventi esterni ma alla volontà dell'uomo. Valutare le cause e gli effetti è la base del metodo storiografico. Apre la strada a un approccio moderno alla storia. La storia che è vita sono aspetti davvero complessi. La conoscenza della storia migliora la vita dell'uomo? In quale senso e che effetti ha? Conoscere il passato ci permette di operare meglio? La storia poggia su due colonne: lo spazio e il tempo. Non c'è storia se questo binomio si spezza ed è isolato separatamente. Conoscere lo spazio in cui si è nati e cresciuti non è indifferente, perché porta altre implicazioni. Comporta una lingua, religione, tradizione, un'identità. Nascere e crescere vedendo un dato orizzonte e morfologia dà una consapevolezza diversa. Per esempio in montagna o al mare, in un luogo caldo o freddo. C'è ricchezza in entrambi. Lo spazio non è sempre immutabile nel tempo. I posti cambiano configurazione, perché l'uomo con la sua azione cambia l'ambiente, talvolta in maniera positiva altre negativa. 2

Lo spazio è un elemento costitutivo della storia e della nostra storia. All'interno di questo spazio l'uomo opera,si ritira, conquista. Abbiamo sempre un ambiente come scenario. Non è sempre uguale e si modifica. CONFINE dal latino finis È di tipo topo-geografico.può essere politico, naturale. Ma in linea generale è qualcosa di immateriale. Da sempre il confine era sempre una sacralità che è stata ribadita. È superabile, non necessariamente suscita lotte. Ci sono confini internazionali, tra stati e stati, regionali e provinciali. Determina un'appartenenza, un'identità. Anche una configurazione geografica incide sulle nostre azioni e sul nostro comportamento. Nel corso dei secoli può essere cancellato, mutato. Per esempio il più antico confine internazionale al mondo è quello tra Italia e Svizzera, che ha 500 anni (trattato di Friburgo) Talvolta confini geografici possono diventare politici. Tutto cambia, muta, ma d’altra parte si consolida. Ogni confine ha la sua storia perché determinato da una data situazione.

FRONTERA limes, valico

è qualcosa di geopolitico, non geografico. È legato alla vicissitudine del popolo, è una linea di demarcazione. Soglia di demarcazione tra realtà diverse.

Distingue l’amico dal nemico. Quello che è noto da quello che è ignoto. Quello che è dalla nostra parte, mondo civile, poi c'è la barbarie. Segna positività e negatività. È militarmente protetta e costruita per garantire una protezione e da difendersi dall'assalto.

Il muro di Berlino, circondava quella porzione della città di Berlino che era ovest.Mondo della libertà al mondo della coercizione ideologica.

La natura ha frapposto un segno di distinzione. Il mare è un confine naturale. L'Adriatico, prima luogo di incontro e commercio e scambio, poi è diventato luogo di scontro tra gli slavi e gli occidentali. Il confine culturale e linguistico non è immutabile. Con la fine della guerra fredda e è un luogo di pacifica convivenza. Tutto è mobile e tutto può cambiare.

Le catene montuose, come le alpi in Italia. Nella mentalità collettiva la presenza delle alpi che sono ora valicabili ma non tanto nel secoli passati è stato percepito come un baluardo difensivo dalle orde che provenivano dal nord. La geografia fisica incide molto nella storia dei popoli. Per esempio la Polonia, che ha subito invasioni da est e ovest, mostra come la mancanza di una

L'ultimo muro che ancora sussiste è quella dell'isola di Cipro, evitare che il contatto tra greco- e turco-ciprioti potesse dare vita a nuovi focolai di violenze.

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barriera fisica porti un posto a essere più facilmente invaso. L'invasione delle truppe naziste è stata facilitata dall'assenza di confini naturali.

La conoscenza della geografia serve per fare la guerra. Napoleone per esempio mandava le spie per conoscere il territorio sul quale si sarebbe inoltrato per conquistare. Bisognava in passato conoscere le risorse che quel territorio offriva. Napoleone aveva già un censimento delle risorse materiali. È uno dei momenti ineludibili per la storia moderna e le battaglie. La francia aveva sempre avuto attenzione nei confini.

ogni divisione netta invalicabile. Si fortifica l'identità nazionale e il nazionalismo.

Danton (uno dei rivoluzionari) ma anche molti altri avevano la consapevolezza dei confini naturali: I pirenei e le alpi. Da parte degli stati nazionali c'è la propensione anche violenta di raggiungere i confini naturali. Anche l'Italia pone questa questione alla fine della prima guerra mondiale. Alla conferenza di pace di Parigi rivendica i confini naturali a nord. Vuole segnare il confine sul Brennero. ritroviamo il confine linguistico con il nazismo, perché si ritiene che le terre delle popolazioni di lingua tedesca debbano essere unificate al Reich. Ci sono confini anche religiosi: questione tra cattolici irlandesi e protestanti britannici. Questi confini si intrecciano.

IL TEMPO 28/02/2018 è un concetto difficile. Sant'Agostino dice che nonostante sia difficile, chiunque lo sperimenta.Ciascuno ha il suo tempo e ciascuno vive. Dante a ffermava che "vasse nel tempo l'uomo non se ne avvede" 4

Ovidio nelle metamorfosi "il tempo tutto trascina" è un altro elemento fondamentale della nostra conoscenza. Il tempo è confuso, di tutti. Francesco de gregori "la storia siamo noi" Noi diamo tanta importanza al tempo."non ho il tempo"sta a rendere pesante la questione del tempo che è storia. Il tempo è la nostra esperienza Il tempo è relazione col singolo e la comunità. Chi non conosce il passato è destinato a riviverlo la storia è distinzione, non vale per tutti. Ogni paese ha la sua relazione. Le cesure sono cambiamenti repentini, radicali, di discontinuità, in cui la storia accelera il passo. Possono essere nazionali, o coinvolgere più stati. Raramente ce ne sono che riguardano tutto il mondo contemporaneamente. La fine della prima guerra mondiale è importante sia per l'Italia che l'Europa, ma ha avuto poca influenza per l'America latina. Dobbiamo essere capaci di discernere. Importante è chiederci se date situazioni sono valide per tutto il contesto planetario o solo per determinate aree. Questa è un'acquisizione più nobile che consente di riflettere. I discorsi non sono universalmente validi. La rivoluzione industriale penetra nel nostro paese in termini 800eschi, ma anche all'interno delle stesse regioni si instaura diversamente. La frenesia, la velocità, il dinamismo, la volontà di giungere sempre più velocemente alla meta esplodono nell'800. Basti pensare a romanzi come "giro del mondo in 80 giorni". In circoli londinesi si dibatteva sul tempo necessario per fare il giro del mondo si faceva a gara per avere capacità di collegare posti lontani in meno tempo possibile La velocità è una cifra costitutiva dell'800/900 Si doveva giungere sempre più velocemente al traguardo. La velocità non era così spasmodica ai tempi medievali. Prima l'uomo prima era maggiormente legato alla natura, mentre oggi vive come se non esistesse. Prima era legata alle condizioni climatiche. Anche lo spostamento doveva confrontarsi col clima. Questo è un passaggio epocale della nostra storia contemporanea. Noi viviamo nella civiltà della luce. Le nostre strade, case sono permanentemente illuminate. Prima v'era il mondo del buio. L'uomo era condizionato maggiormente dal giorno e dalla notte. L'uomo del 1948 aveva particolari sentimenti col buio. Nel buio si amplificano le paure, c’erano i pericoli. Si costruivano lungo le vie chiese e sacelli per avere dei riferimenti. Nelle nostre campagne fino al 1860 c'era soltanto una lucetta davanti le chiese. 5

Le comodità che abbiamo ora non sono sempre esistite. La campagna tende a essere antropizzata  r ispetto al passato. Non ci sono più siepi impenetrabili. Quando gli eserciti giungevano nelle campagne avevano numerose insidie. La presenza umana era prima meno evidente. Il contesto era radicalmente diverso. Non dobbiamo pensare il passato con la stessa strumentazione del presente. Questo vale anche per le guerre risorgimentali. Ma dapprima non v'erano ponti che congiungessero i fiumi. Pertanto ci si doveva confrontare con questi ostacoli naturali. Il mondo, anche nelle aree più periferiche sta conoscendo la civiltà della luce. Va messo tutto all'interno di questo bacino conoscitivo. Dobbiamo essere capaci di proiettare il passato verso il presente per capire il presente e per porre delle domande sul passato. Gli studiosi hanno opinione divergenti sul punto, la stagione o il periodo di partenza della storia contemporanea, o meglio il termine a quo dal quale si può parlare di storia contemporanea, ma è possibile indicare linee direttive. Non tutti ritengono che le rivoluzioni aprano l'età contemporanea. Molti ritengono che l'800 sia parte integrante della storia contemporanea. C'è una continuità tra 600/700/800. Poi quel mondo viene sconvolto totalmente solo con la prima guerra mondiale. Nuove esperienze determinate dalla grande guerra hanno sconvolto il mondo preesistente. Alcuni studiosi ritengono sia necessario spostare la data fino all'esplosione nucleare del 45, che pone un cambiamento radicale. La bomba atomica è capace di distruggere tutto il pianeta. Questo pone un confine deciso. Il termine ad quem è il punto in cui termina. È necessario utilizzare un'altra espressione per parlare degli eventi attuali? Si può parlare di cronaca? la fine della storia contemporanea transita nell'attualità. Perché un discorso sia storico è necessaria una prospettiva, affinché si sia in grado di guardare con uno sguardo distaccato, non con la passione del momento o coinvolgimento totale. Non c'è un l imite secco tra storia contemporanea e attualità. Noi siamo avvolti nell'attualità. La storia contemporanea finisce dove l'animo umano perde la capacità di interpretare in maniera razionale. Passando gli anni il limite tra storia contemporanea si sposta. È un limite flessibile e dato dalla realtà stessa, non è oggettivo. I 14 anni della Belle Epoque appartengono più all'800 piuttosto che al 900. Il 900 per tanti aspetti è un secolo più breve. Molti studiosi dicono che termina con il crollo del muro di Berlino. È avvenuto senza conflitti, il mondo sarebbe entrato in un unico paradiso.

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Nel 1989 finisce il 900. Questo avrebbe dato un periodo di pace sotto l'ombrello del liberalismo. Questa pace auspicata e progresso infinito non si è verificato. C'è un passaggio qualitativo significativo: Da una contrapposizione tra due blocchi, si passa ad una moltiplicata all'infinito e i conflitti diventano regionali. Le vicende del medioriente sono in parte eredità della guerra fredda. Molti convergono nella concezione secondo la quale il 900 comincia con la guerra mondiale (1914) e finisce nell'89. Settembre 2001 possiamo dire che il mondo nel quale viviamo ha conosciuto un cambiamento singolare. Il mondo lontano è diventato vicino a causa degli spostamenti, della frenesia. Il mondo vicino, quello nostro, la nostra vita nel 900 si è trasferito altrove, nei mondi lontani. È un'espressione sintetica ma che ben caratterizza questo cambiamento. McLuhan dice che il mondo è diventato un villaggio globale. "tutto il mondo è paese" ogni paese è mondo. Andiamo verso concezioni politiche e movimenti culturali che subiscono un fenomeno di sincretismo con altre culture. Le sollecitazioni che vengono da aree lontane partecipano alla nostra vita. Il mondo è diventato locale, si ha la possibilità di conoscere. Nel bene e nel male il mondo si ammanta di modi di vivere occidentali. Questa espressione può essere declinata in tutti i modi possibili. C'è un'europeizzazione del mondo, trasferimento di modi di vivere che si sono affermati in occidente. Questo è iniziato con l'imperialismo. Si comincia a esportare non solo armi e merci, ma anche elementi culturali, talvolta devastanti per il mondo che riceve. Il mondo è europeizzato, poiché conosce stili e ritmi di vita tipici europei. Questa è una realtà per certi aspetti drammatici. Per altri, come per l'alfabetizzazione e per la circolazione delle conoscenze, è estremamente positiva. Per esempio solo recentemente i nobel vengono affibbiati a coloro che non vengono da paesi occidentali. Nel mondo occidentale si afferma una potenza nuova: gli US. Il 900 è chiamata il secolo della PAX AMERICANA. Intesa come dominio e predominanza americana. Gli US superano quella che era la prevalente, l'Inghilterra. Ora se la vede con la Cina. Ci sarà il declino progressivo dell'Occidente a vantaggio della Cina. C'è uno spostamento del baricentro del mondo. È un passaggio epocale, non una congiuntura economica. Noi dovremo sempre più confrontarci con questa realtà. L' europa sta sperimentando una debolezza e dovremo riconoscere la supremazia della Cina. Siamo testimoni di tutto ciò, e in una condizione conoscitiva privilegiata. Le rivoluzioni atlantiche aprono una fase nuova nella storia dell'umanità. Perché si dice rivoluzione e non semplicemente evoluzione? Perché indica un cambiamento radicale, non solo percepito ma v issuto. 7

Sono 3= atlantica (francese e americana) e industriale il ceto intellettuale, mercantile e produttivo ha percepito tutto ciò. L'elemento costitutivo di questo passaggio sta nella grande dichiarazione dei diritti (1789) In primo piano diventa protagonista il cittadino. Alle spalle c'è la cultura illuministica, l'uomo diviene da suddito a cittadino. cos'era la libertà nel 700? togliendo gli aspetti filosofici, l'uomo era suddito, e chinava la testa di fronte a chi diceva che il suo potere aveva origini divine. Prima l'uomo non poteva far riferimento a un testo valido per tutti. L'uomo è soggetto all'arbitrio del sovrano. Le volontà del sovrano diventano legge. Alla fine del 700 di poteva fare riferimento a un testo di legge scritto che fissa alcuni passaggi epocali di questo nuovo mondo che appare nel paesaggio europeo. Siamo nell’età della codificazione del diritto. I codici fissano i capisaldi fondamentali della convivenza tra individuo e individuo, individuo e istituzioni (codice penale) Siamo in un contesto nuovo. C'è un passaggio non solo formale ma si afferma una nuova civiltà giuridica e il nuovo sistema delle fonti giuridiche. I codici, modificati e emendati, sono sostanzialmente attuali. La società è cambiata, ma il sistema delle fonti è quello. Influenzano il nostro modo di comportarci con gli altri. Diritti inalienabili dell'uomo appartengono alla persona, non possono essere lesi. Si passa dal sistema dell'arbitrio al quello del codice. Eguaglianza e libertà. C'è una differenza economica, che deriva dalle origini, accentuata dalle condizioni fiscali. L'eguaglianza sostanziale non è realizzata neanche nel 2018 (e forse non è possibile eliminare del tutto la disuguaglianza sostanziale). Però sotto il profilo culturale si pone la base della libertà e l'uguaglianza dell'individuo, per lo meno giuridica e formale. le strutture portanti della storia contemporanea. Realtà materiali: il partito, le classi sociali, l’emigrazione, l'alfabetizzazione.

Quali sono gli elementi che caratterizzano questi secoli e che li distinguono da quelli precedenti? 1 quali sono le strutture cruciali che compongono i fenomeni politici e sociali?

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2 quali caratteristiche hanno i...


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