Storia medievale riassunto intero del libro + appunti delle lezioni PDF

Title Storia medievale riassunto intero del libro + appunti delle lezioni
Course Storia medievale
Institution Università del Salento
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Riassunto ed appunti delle lezioni di Storia Medievale all'Università del Salento 10563...


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Storia Medievale - Riassunto intero del libro + Appunti di tutte le lezioni Storia Medievale (Università degli Studi di Bari)

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STORIA Medievale Il periodo va dal 476 d.c. (deposizione dell’ultimo Imperatore Romano d’Occidente, Romolo Augusto) al 1492 d.c. (scoperta dell’America). Età tardo-antica: (di transizione) fattori di crisi dell’Impero Romano che iniziano dal 2° secolo d.c. per drammi interni di carattere economico, sociale, politico, militare e religioso, che subirono trasformazioni sfociando nella società alto-Medievale. 3° secolo d.C.: (235-285 anarchia militare con successione di 22 imperatori), fu un periodo di grande crisi militare, dove regnò il disordine e la guerra civile. Ci sono segni di cedimento da parte dello Stato. Insediamento dei Barbari oltre il limes. L’Impero Romano riesce a controllarli parzialmente confederandoli, ciò portò alla germanizzazione dell’esercito e quindi del potere politico Romano che si militarizzava sempre più. Diocleziano nel 284 d.c. tenta di dare stabilità all’Impero con la tetrarchia, riforme delle imposte e dell’esercito. Cercò di regolare la riscossione delle imposte, legando ereditariamente ogni categoria sociale alla propria attività. I contadini furono considerati responsabili delle imposte nel villaggio in cui risiedevano. Aggravò la loro situazione istituendo l’annona, formata da 2 imposte: personale detta capitatio e fondiaria detta ingatio, in natura. Riforma dell’esercito istituendo un esercito mobile di manovra (comitatense) stanziato nelle grandi città e rafforza la linea di confine con l’esercito di frontiera. L’Impero fu diviso in 4 prefetture: Gallie, Oriente, Italia annonaria e Illirico. E poi in 12 diocesi e un centinaio di province. Costantino attuò un’importante svolta politica. Si appoggiò sui latifondisti per i quali coniò una nuova moneta, il Solidus Aureo.

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Egli si appoggiò ai germani, completando la germanizzazione dell’esercito e rinforzò quello mobile. Mise fine alle persecuzioni contro i Cristiani con l’Editto di Milano del 313 d.c. e nel 325 d.c. condannò con il Concilio di Nicea la dottrina ariana, che raffigurava la natura di Gesù inferiore a quella di Dio e creata solo in seguito, non sempre esistita, che verrà ripresa in seguito dai germanici. Ufficializzò la divisione fra Impero d’Oriente e Occidente con la nuova capitale cristiana a Bisanzio, l’attuale Istanbul che battezzerà con il nome di Costantinopoli. La situazione precipitò perché nella seconda parte del 300 d.c. le incursioni da parte dei popoli esterni all’Impero aumentavano, soprattutto da parte degli Unni (nomadi) guidati da Attila che premevano sui barbari, i quali, respinti dagli eserciti romani della zona orientale, sorpassarono il limes e iniziarono a vagare nell’Impero Occidentale per cercare di stanziarsi. Si accentuò il fenomeno della ruralizzazione romana che sarà massima nell’alto Medioevo, spostando anche attività agricole, come la coltivazione di orti nelle città per poter curarli meglio e proteggerli. Nelle campagne inizia a prevalere l’elemento silvo-pastorale per ottenere riserve alimentari che nell’alto Medioevo i rustici utilizzeranno molto. Barbaro: è la parola onomatopeica con cui gli antichi greci indicavano gli stranieri (letteralmente i "balbuzienti"), cioè coloro che non parlavano greco, e quindi non erano di cultura greca. Residenza imperiale spostata da Onorio per ragioni di sicurezza da Milano a Ravenna. Nel 476 avviene la deposizione dell’ultimo imperatore Romano d’Occidente Romolo Augusto, sconfitto dal generale Romano di origine germanica Odoacre che segnò la fine dell’Impero occidentale e l’incursione dei germani in esso e quindi l’inizio del Medioevo. Romei: si indicavano i romani di lingua greca, abitanti dell'Impero Romano d'Oriente (395 - 1453).

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Germani: romani e greci definivano i germani una popolazione incivile, loro erano semi-nomadi di tipo tribale. Le prime notizie su di essi risalgono al “De bello gallico” di Cesare e “Germani” di Tacito, il quale li definiva anche come una “razza pura” senza mescolanze, che non assomiglia che a se stessa. L’archeologia, però, smentisce questa tesi, affermando infatti che essi derivassero da popolazioni indoeuropee e che si siano in seguito rimescolati ad esse. L’organizzazione era divisa in: assemblea dei guerrieri, consiglio dei capi tribù e consiglio dei capi di guerra. Utilizzavano una forma di governo tesa all’uguaglianza fra tutti i cittadini, anche fra i capi e il popolo, in una sorta di democrazia diretta. Praticavano la caccia, raccolta di cibi spontanei, agricoltura rudimentale, allenavamo e scambi con i romani sotto forma di baratti di bestiame, schiavi e prodotti agricoli e artigianali romani. Dal 1° secolo a.c. ci fu un evidente differenza sociale, i germani non conoscevano la proprietà privata della terra, inizialmente avevano coltivazioni che utilizzavano in comune mentre in seguito ciò cambiò, soprattutto da quando iniziarono a barattare, permettendo agli individui di arricchirsi singolarmente. Nasce il re elettivo e le clientele aperte che saranno il punto di forza ad esempio dei vichinghi. Il processo della penetrazione germanica nel mondo Romano lo si ebbe a partire dal 3° secolo, fino al 5° ed è diviso in 2 fasi: 1) Dalla fine 2° alla fine del 3°: fase delle incursioni e saccheggi delle città, dove l’Impero riesce a controllare parzialmente queste popolazioni mediante patti militari e concessioni di terre. Si sviluppano relazioni e interazioni dinamiche attraverso il lime che provocarono processi di trasformazioni all’interno di entrambi i popoli (tombe, abbigliamento) per i germani (esercito e militarizzazione del potere) per i romani. 2) Dalla metà del 4° secolo alla fine del 5°: fase delle invasioni nell’area trasdanubiana.

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Regni Romano-barbarici: Visigoti, Vandali, Svevi, Burgundi, Alemanni, Alani. Si spostavano principalmente per l’agricoltura, in quanto vi erano periodi di aridità del terreno in un determinato luogo veniva penalizzato anche il bestiame e quindi l’allevamento (loro punto di forza). I Vandali si stanziarono in Africa Settentrionale, mentre i Visigoti in Aquitania. I tratti distintivi dei regni Romano-barbarici furono la militarizzazione barbara e l’amministrazione latina. Questi regni si incentrarono su un dualismo giuridico che consisteva nell’applicazione del principio sulla personalità del diritto, quindi la possibilità di un gruppo etnico di vivere secondo le proprie consuetudini, all’interno di un territorio regolato da leggi romane. I Germani si avvalsero della legge dell’Hospitalitas romana che consisteva nella concessione agli eserciti di stanziarsi nelle dimore situate nelle province delle popolazioni vinte. In seguito ci fu una modifica a questa legge che permetteva ai germani di avvalersi permanentemente di 1/3 dei requisiti fondiari della grande aristocrazia latina. Le popolazioni romane, a differenza di quelle medievali, non si presentavano separate dal territorio circostante, in quanto non circondate da mura, che inizieranno ad essere costruite solo a partire dal III secolo dopo le minacce di invasioni esterne. Il centro urbano (urbis) aveva funzioni amministrative, politiche e commerciali per le quali godevano sia i residenti che la civitas. Religiosità: queste popolazioni divennero ariane e ciò determinò anche il loro tratto etnico-identitario. I dominatori germanici stabilirono due enti fondamentali: l’aristocrazie e l’episcopato (complesso del clero vescovile). Nacquero le sante costrizioni, che prevedevano la persecuzione su tutti coloro che erano legati all’arianesimo. In seguito, nell’alto-Medioevo, l’episcopato perderà la sua cultura perché i germani una volta che prenderanno definitivamente il sopravvento, inizieranno a corrompere i costumi dei vescovi. Pagano=contadino, termine coniato perché nelle campagne continuava ad esserci il legame ai culti tradizionali. Ci fu un rapporto di collaborazione e costruzione politica fra i regni Romano-barbarici, grazie alla conversione al cattolicesimo e di violenza e persecuzioni con altri che non vollero convertirsi, i quali ebbero vita effimera.

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Monachesimo: dal greco singolarità, è un modo di vivere la propria religiosità, caratterizzata da alcune rinunce agli interessi terreni, per dedicarsi in modo completo all'aspetto spirituale per la propria vita. Origini Orientali: monaco: colui che ha scelto la solitudine separandosi dal mondo, fin dal 2° secolo si visse la religione in maniera diversa, cominciando ad allontanarsi dal mondo comune, vivendo una vita ascetica (metodo di purificazione interiore che permette di raggiungere la perfezione spirituale). Questa situazione divenne ad un certo punto eccessiva, i monaci vivevano come eremiti ed alcuni di loro, ad esempio Camaldolesi e Stiliti, vivevano su una colonna, esposti alle intemperie. 1° comunità monastica : a partire dalla prima metà del 4° secolo, fondata da Pacomio, che impose di dover seguire l’abate e praticare virtù monastiche quali la castità, la povertà e il vivere in silenzio. 2° comunità monastica : fondata da Basilio di Cesare e basata su 2 punti principali, l’obbedienza all’abate che aveva il compito di far mettere in pratica ai monaci i principi Cristiani e la pratica di virtù cristiane comunitarie. Questa comunità si diffuse maggiormente. Origini Occidentali: monachesimo Benedettino, fondato da Benedetto da Norcia, che all’età di 20 anni decise di diventare monaco. Per 3 anni visse in una grotta dedicandosi alla preghiera e nel 329 con alcuni sui discepoli, fondò un monastero a Montecassino e nel 330 scrisse la sua regola “Ora et labora” che praticò fino alla sua morte. Utilizzava gli scritti dei precedenti abati e altre regole monastiche come quella dei magistri, dove l’abate viene chiamato maestro. Si sofferma in maniera dettagliata sulle virtù cristiane: obbedienza, umiltà, pietà, castità, disprezzo dei beni terreni e obbligo del lavoro. Giornata del monaco benedettino: distribuita fra preghiera, lavoro e riposo. Non potevano farsi il bagno e mangiare carne perché era un cibo stimolante. Indossavano sandali e una tunica a corolla con cappuccio. Oblati: bambini che venivano “donati” al monastero dopo aver ricevuto un atto miracoloso nei loro confronti. Novizi: coloro che decidevano spontaneamente, dopo aver trascorso un certo periodo di tempo nel monastero, se entrarne a far parte o meno. Professi: monaci che professavano i voti nel monastero.

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Crisi dell’ordinamento ecclesiastico: nel X secolo, ci troviamo di fronte alla massima crisi delle istituzioni politiche ed ecclesiastiche, private della protezione del potere carolingio. In questo periodo il papato era sotto il controllo dei laici. Cause: 1) Pratica della simonia (commercio delle cariche ecclesiastiche). 2) Ignoranza e corruzione degli enti ecclesiastici che trascuravano i loro compiti lavorativi e sottraevano terre. 3) Nascita e diffusione delle chiese private su terre dei signori ecclesiastici, formate e sostenute dai rustici che le frequentavano. 4) Pratica del concubinato: ad opera dei chierici con donne libere. Riforma complessiva della chiesa: 1) Innalzare il livello culturale degli ecclesiastici. 2) Tutelare le istituzioni ecclesiastiche, proteggendole dai laici. Ciò venne attuato dal pontefice di Roma Leone IX con alcuni concili che condannarono la simonia e il concubinato nell’ XI secolo, assieme all’elaborazione del primato del papa sulla Chiesa Universale che causerà in seguito lo scisma con la Chiesa Orientale. Riforma Cluniacense: queste riforme cominciarono in ambito monastico con la fondazione del Monastero di Cluny in Borgogna nel 910 ad opera di Guglielmo di Aquitania, che donò le sue terre alla chiesa e il primo abate Bernone. Si istituì un monastero benedettino dipendente dal papato ed esente dal controllo del vescovo e immune dal controllo del funzionario pubblico, proprio per evitare la corruzione. Questi monasteri che si vennero a creare erano molto ricchi e sfarzosi, abbelliti con quadri e opere d’arte. Movimento Cluniacense: organizzazione verticistica: 1° Abbazia madre. 2° Priorati: abbazie rette dai priori e governate dall’abate di cluny. 3° Abbazia d’obbedienza: hanno l’abate, ma sotto il potere di cluny. 4° Abbazie affiliate: che volevano essere sostenute e riformate secondo il sistema cluniacense.

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Monachesimo Cistercense: alla fine del XI secolo in Borgogna, nacque questo monachesimo in polemica a quello cluniacense. Povero nella comunità e negli individui, secondo la reale regola benedettina, soprattutto per volere degli eremiti. Si dedicavano al lavoro manuale, sotto la giurisdizione dei vescovi e non godevano di esenzioni. Sul territori di questi vescovi si formano nuove abbazie, che si espansero in tutta Europa e ciò provocò un aumento delle ricchezze delle stesse per questo motivo, nel XII secolo, si trasformarono in Cluniacensi, adottando il sistema giuridico dell’esenzione. San Bernardo di Chiaravalle: criticò i monaci cluniacensi e affermò che dovessero tornare alla vita precedente, esente dal lusso e dai piaceri mondani, dedicandosi esclusivamente alla salvezza dell’anima, ma non riuscì nel suo intento a farli tornare sulla retta via. Ciò preparò il campo per l’affermazione di altri ordini religiosi, votati all’ideale della povertà: gli ordini mendicanti. Mendicanti: ordine dei domenicani: da Domenico di Guzman, un canonico spagnolo che adottò la povertà evangelica anti clericale nel 1200 con l’approvazione di Innocenzo III. Grande preparazione teologica soprattutto per combattere gli eretici Catari e nel 1216 fu approvata la sua regola canonica da Onorio III: professione di povertà, umiltà e obbedienza. Nel 1231 Gregorio IX istituì i tribunali dell’inquisizione con a capo i domenicani. Ordine francescano: da Francesco D’Assisi, che cominciò a predicare l’vangelo in maniera semplice ed ebbe subito un gran numero di seguaci per l’amore mostrato verso i fedeli e gli altri elementi del creato. Ottenne l’autorizzazione alla predicazione da Innocenzo III, senza però poter trattare questioni teologiche con il marchio distintivo “tau”. I suoi seguaci si chiamavano “minores” e prendevano il modello di Cristo, condividendo la sorte dei più poveri. Per procurarsi da vivere si affidavano alla Provvidenza e alla mendicità, evitando qualsiasi provvista per non essere tentati dal peccato. Per questo e per l’obbedienza al clero furono riconosciuti dalla Chiesa.

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Nel 1223 divennero un ordine vero e proprio con la creazione di monasteri e l’approvazione della sua regola ad opera di Onorio III. Dopo la morte di Francesco si creò una spaccatura fra: Spirituali (tradizionalisti) e Conventuali (non volevano rinunciare alle ricchezze). Nel 1228 avvenne la sua canonizzazione ad opera di Gregorio IX. I fraticelli, un gruppo spirituale estremista che praticava povertà assoluta, fu condannato all’eresia per la ribellione verso la chiesa cattolica e vennero bruciati vivi. Intanto lo stile di vita di francescani e domenicani tendeva ad essere adottato sempre più da altri gruppi e movimenti a carattere mendicante, ma la Chiesa con il Concilio di Lione del 1274 cercò di porre un freno a questo fenomeno riconoscendo loro 2. Nel 1298 vennero riconosciuto però anche i Carmelitani e gli Agostiniani. Nasceva così quella che è stata definita la quadrilogia mendicante alla quale si aggiunsero anche i Servi di Maria che tuttavia non arrivarono mai alla diffusione degli altri 4.

Valdesi: da Valdesio, che nel 1170 si convertì alla povertà evangelica e si recò a Roma dal pontefice per chiedere l’approvazione del “propositum vitae” e l’autorizzazione alla predicazione. Venne approvato il suo propositum ma il vescovo di Lione non ne consentì la predicazione. Ciononostante egli decise di farlo ugualmente, anche tramite donne da qui derivò l’eresia da parte del pontefice Lucio III nel 1184, tramite un decretale come predicatori non autorizzati. Agli inizi del 1200 si era ormai diffuso in tutto Europa, nonostante le persecuzioni. Valdesio cercò sempre di raccordarsi con la chiesa di Roma ma non vi riuscì mai. Posizioni valdesi: 1)L’individuo doveva obbedire a Dio e ai pastori 2)Tutti potevano predicare l’evangelo 3)Condivisero sempre le dottrine bibliche. Alla sua morte Innocenzo III inglobò i valdesi nella chiesa cattolica in due grandi ordini: l’ordine dei poveri cattolici e l’ordine poveri riconciliati.

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Umiliati: questo movimento si sviluppò in Italia dal 1170. Vennero chiamati in questo modo perché tessevano e indossavano vestiti di lana di bassa qualità. Diedero vita ad un movimento religioso in cui si viveva poveramente. Furono condannati assieme ai valdesi in quando predicavano senza autorizzazione. Nel 1201 Innocenzo III portò l’intero movimento nella chiesa, diviso in 3 ordini: ordine canonicale formato da imprenditori chierici che avevano il compito della cura pastorale, ordine costituito da laici non sposati e un ordine di laici sposati. Nel 1400 scomparvero tutti e 3 gradualmente, venendo prima inglobati nel primo ordine.

Catari: movimento sorto principalmente in Francia e Italia, insieme a quello degli umiliati, che più impensierì le autorità ecclesiastiche. Essi infatti avevano una vera e propria dottrina e organizzazione ecclesiastica, con vescovi, sacerdoti e particolari pratiche sacramentali. Una vera e propria Chiesa alternativa, che credeva nella lotta incessante tra bene e male, spirito puro e materia, lottando contro tutto ciò che era materiale e soprattutto contro la violenza, non mangiando carne e conducendo una vita povera e ascetica. Per i gradi che aspiravano alla categoria superiore, vi era anche il divieto di sposarsi. Nella lotta ai Catari, la Chiesa mobilità anche le autorità politiche, facendo leva sul carattere, considerato eversivo, della loro predicazione e arrivando al punto da bandire contro di loro una crociata, dichiarandoli ufficialmente eretici e nemici della Chiesa.

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Eresie popolari: sviluppate nel 1200, si presentavano come una religiosità critica nei confronti della chiesa di Roma. L’eretico Medievale è un cristiano che sperimenta autonomamente il suo modo di interpretare e di vivere il messaggio cristiano. Si diffuse il disagio fra coloro che avrebbero voluto una Chiesa vicina agli ideali del Vangelo. Vogliono il ritorno alla chiesa povera e umile perché dopo le riforme del clero, il papa divenne praticamente un monarca a tutti gli effetti, indossando simboli imperiali, quindi vi fu un fallimento che portò a questa sorta di monarchia ecclesiastica. Gli eretici vennero considerati pericolosi e per questo, contro i più temuti furono organizzate crociate. Gregorio VII: affermava che l’ereticità era la disobbedienza al pontefice e ciò fu equiparato da Innocenzo II al crimine di lesa maestà, divenendo così, l’eretico un vero e proprio criminale. L’eresia catara: quella più diffusa, ci fu nel 1208 una Crociata Cismarina contro gli Albigesi, residenti in Francia Meridionale, che erano i più “colpiti” da questa eresia, dopo l’uccisione di un legato papale, utilizzata prettamente come pretesto da Innocenzo III. Furono sterminati anche coloro che non erano catari, ma si trovavano in quella zona. Un vero e proprio massacro che durò 20 anni terminando con la Pace di Parigi. Fu l’unico movimento eretico ad organizzarsi in vere e proprie strutture ecclesiastiche. Si divideva in due parti: Orientamento moderato: collegato alle idee religiose del prete Bogomil con una predicazione dualistica che separava il mondo divino da quello materiale e la presenza di Satana subordinata a quella di Dio. Orientamento radicale: concezione dualistica manichea che ammetteva la compresenza e la lotta del bene con il male come principi cosmici et...


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