Teatro Musicale per l\'infanzia PDF

Title Teatro Musicale per l\'infanzia
Author Giuseppe Franco
Course Teatro musicale per l'infanzia
Institution Università degli Studi di Palermo
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TEATRO MUSICALE PER L’INFANZIA HAUSMUSIK L’hausmusik (musica domestica) è una musica che serve ad essere eseguita all'interno delle case da musicisti non professionisti e, dunque, è una musica che risponde a determinati requisiti di piacevolezza, non eccessivamente complessa da eseguire, formale, strutturale e archittetonica, è una musica sotto ogni aspetto piacevole e di intrattenimento domestico anche se non necessariamente elementare dal punto di vista della concezione artistica perché gli autori che scrivono musica domestica sono gli stessi che compongo per i grandi teatri, quindi parliamo sempre e comunque di una musica d’autore però è adatta per essere eseguita da interpreti non professionisti. L’ambito cronologico delle opere che vengono trattate è quello del 1800/1900, si tratta di musica per l’infanzia: compositori adulti che scrivono per un pubblico di bambini. Tale prassi è molto diffusa in Germania, Francia, Inghilterra , fin dalla scuola elementare (anche prima), dove i bambini hanno un rapporto diretto con la musica e un po’ tutti sanno leggere la musica e suonare uno strumento; ad esempio, molti bambini hanno avuto esperienze di suonare nell’orchestra della scuola o cantare nel coro e una parte di questa attività soprattutto nell’epoca pre-mediatica (pre-radiofonica, pre-televisiva) tutto questo costituiva un modo per passare piacevolmente il tempo in casa, insieme, in famiglia. Tuttavia, tale prassi è poco diffusa in Italia. Spesso questi brani Hausmusik presentano un livello esecutivo differenziato, nel senso che certe parti sono destinate ai genitori, quindi sono un po’ più articolate e complesse, altre invece sono destinate ai bambini, quindi sono più semplici, ma costituiscono un elemento importante di vita familiare, cioè l’esperienza non soltanto di giocare insieme ma anche di suonare insieme. Esiste un altro tipo di produzione musicale destinata all’infanzia che è caratterizzata più in senso didattico, in modo tale che ci sia uno strumento che accompagni il soggetto/bambino un po’ alla volta lungo un percorso di graduale accrescimento delle difficoltà, e quindi esiste un repertorio musicale per l’infanzia con delle caratteristiche didattiche.

HAUSUMISK (musica domestica) E KONZERTMUSIK (musica da salotto) NELLA CULTURA TEDESCA ALLA FINE DEL XIX SECOLO La prima espressione (“ musica domestica”) in quanto indica sia la musica eseguita tra le pareti domestiche, quindi una prassi musicale, sia la musica composta appositamente per essere eseguita in casa, quindi un repertorio musicale. Protagonisti di questa prassi e destinatari di questo repertorio sono singoli dilettanti oppure familiari e amici accomunati dal piacere di suonare insieme. La seconda espressione (“ musica da salotto”) ha invece un significato più specifico, in quanto indica la produzione musicale destinata a essere eseguita nei salotti europei, in una vera e propria situazione concertistica nei teatri o addirittura nelle grandi classi con dei suonatori professionisti professionisti. Tutto ciò accadeva nella cultura tedesca del XVIII XIX secolo, dove In Germania vi era un alta alfabetizzazione musicale al contrario dell'Italia. Il repertorio della Hausmusik, proiettato all’interno della cerchia domestica, ha in generale un carattere intimistico, mentre la Salonmusik, destinata all’esibizione, è più spesso sentimentale e brillante.

BACH, SCHUMANN & DEBUSSY Tra gli esempi classici in questo settore si cita sempre BACH, il grande compositore tedesco nato nel 1685 e morto a Lipsia nel 1750, nato in un’ epoca in cui il mestiere della musica era un sapere artigianale che si trasmetteva all’interno di una famiglia da padre in figlio. Esistono dei libretti musicali in cui lui raccoglieva le opere musicali destinate alla crescita musicale dei propri figli. Esiste, però, anche un altro modo di concepire la musica per l’infanzia: non parliamo soltanto di musica fatta per essere eseguita in casa o fatta per essere eseguita da bambini, ma parliamo

di un repertorio musicale per l’infanzia anche nel caso in cui ci troviamo di fronte ad opere destinata ad interpreti adulti. Ciò significa che queste opere si possono porre su di un livello abbastanza alto di complessità tecnica o esecutiva. Un esempio di questo tipo di opere e il ciclo denominato “Scene Infantili” scritto dal compositore tedesco Schumann, maggiore esponente della generazione romantica, il quale scrive dei pezzi per pianoforte in questo ciclo raccontando pezzi della sua vita familiare. Sono dei pezzi non facili da suonare (quindi sono destinate ad un interprete adulto) che però sono evocativi del mondo dell’infanzia e in fondo accessibili come ascolto anche ad un pubblico di bambini. Immaginiamo Schumann che suona questi pezzi per la sua famiglia. Un pezzo dello stesso genere è il cosiddetto Children’s Corner (L’angolo dei bambini) di Debussy (compositore francese 1800/1900). Questo compositore è legato, da un punto di vista stilistico e dell’ispirazione musicale, al mondo della poesia simbolista e della pittura impressionista; anche lui era un papà e scrive per sua figlia un ciclo chiamato “L’angolo dei bambini” in cui evoca a modo suo questa dimensione infantile tra gioco e fiaba. Con i quaderni musicali di Bach, con le “Scene infantili” di Schumann e con il “Children’s corner” di Debussy continuiamo a rimanere nell’ambito di una musica destinata a piccoli interpreti o a piccoli ascoltatori ma comunque circoscritta all’ interno delle mura domestiche. Esiste, naturalmente, anche una produzione per l’infanzia pensata per essere eseguita in pubblico. Anche in questo caso bisogna differenziare circostanze diverse: ci sono opere che hanno un carattere esplicitamente didattico, altre opere che hanno un carattere più di intrattenimento (spettacoli di balletto o di teatro musicale, spesso di ispirazione di argomento favolistico fatto per rappresentarli di fronte ad un pubblico di bambini).

PIERINO E IL LUPO — SERGEJ PROKOFIEV Per quanto riguarda le opere di carattere didattico il riferimento essenziale è “ Pierino e il lupo” di Sergej Prokofiev. SI tratta di un’opera che ha una finalità didattica in quanto ha l’obiettivo di insegnare ai bambini a conoscere l’orchestra. Pierino e il lupo non è propriamente un pezzo di teatro musicale, è un pezzo per voce recitante per narratore e orchestra in cui il compositore racconta la classica storia dell'indisciplinato Pierino che disubbidisce al nonno e rischia di finire tra le grinfie di un lupo cattivo. Questo racconto è anche un modo per far conoscere ai piccoli ascoltatori i suoni e i timbri dell’orchestra. Questo avviene proprio perché ogni personaggio del racconto, il gatto, l’uccellino, l’ anatra, il nonno, il lupo e Pierino, sono associati ad una melodia e ad uno strumento. La stessa finalità didattica è evidente fin dal titolo in un’opera di Britten, compositore del 1900, inglese, che si intitola “Una guida per il giovane all’orchestra”. E’ un pezzo che si predilige le stesse identiche finalità del “Pierino e il lupo” di Prokofiev cioè quella di far prendere confidenza ai bambini con l’orchestra. Accanto a queste opere che hanno una finalità didattica rispetto all’orchestra, ce ne sono altre che hanno una finalità didattica rispetto ad un certo tipo di linguaggio e di repertorio musicale. Sono le cosiddette “ Learning Opera” che sono delle opere di teatro musicale attraverso le quali i bambini imparano a conoscere il teatro musicale. Un esempio classico al quale faremo riferimento è Pollicino ,di Hans Werner Henze, compositore tedesco contemporaneo. E’ un’opera scritta per essere rappresentata per la prima volta nell’ambito di un festival musicale organizzato nella città toscana di Montepulciano coinvolgendo il più possibile i bambini e i ragazzi di questa città ma anche i loro genitori, per cui adulti e bambini stanno insieme sulla scena. I bambini partecipano suonando particolari strumenti insieme ad altri musicisti sia dilettanti che professionisti.

Fare l’opera diventa fare insieme un progetto complesso nel quale i bambini sono presenti sia come spettatori che come protagonisti e musicisti insieme con gli adulti. Questa idea del far fare l’opera ai bambini è l’idea che sta alla base di altri due piccoli capolavori del teatro musicale per l’infanzia del 1900. Il primo si intitola “ Facciamo una città” ed è uno spettacolo di teatro musicale per tutti i bambini (sia cantanti che musicisti) del compositore tedesco Paul Hindemith; il secondo è uno spettacolo per voce recitante e orchestra di bambini intitolato “ Magaria” (testo scritto da Camilleri e musica scritta da Marco Betta) dove è prevista la presenza sulla scena un’ intera orchestra di circa 100 bambini che suonano insieme ai loro insegnanti sia gli strumenti tradizionali dell’orchestra che strumenti a percussioni più o meno complessi. Lo scopo di un progetto del genere non è tanto la perfezione dell’esecuzione musicale quanto la possibilità di poter coinvolgere, attraverso la musica, il numero maggiore di ragazzi all’interno di una scuola, ognuno sulla base delle proprie competenze. In questo senso la musica non è soltanto un fatto artistico ma è un fatto fondamentale dal punto di vista educativo perché educa a fare insieme, per non parlarle dell’effetto e dell’impatto che ha uno spettacolo del genere quando viene proposto in teatro di fronte ad un pubblico di soli bambini che vedono un palcoscenico e un orchestra composti da bambini come loro e si rendono conto del fatto che la musica non è un luogo e un linguaggio destinato ad altri, ma è un linguaggio accessibile, seppure a livelli diversi , a tutti.

HANSEL E GRETEL — HUMPERDINK (FRATELLI GRIMM) Il compositore di questa famosissima opera fiabesca per ragazzi in tre atti è Humperdink (compositore tedesco che visse alla fine del 1800), non tanto noto in Italia, il cui successo è essenzialmente legato a quest’opera in particolare. Nel 1879, a Napoli, conobbe Wagner che gli propose di diventare suo assistente durante la produzione della sua ultima grande opera lirica intitolata Parsifal e, successivamente, di essere l’insegnante privato del figlio. La genesi di Hansel e Gretel è molto interessante perché permette di mettere insieme sia la questione della Hausmusik (musica destinata ad essere eseguita in casa ), sia il caso di musica destinata all’infanzia ma pensata per essere eseguita in teatro. Hansel e Gretel, infatti, nasce come intrattenimento familiare: è la sorella minore di Humperdink che propone di scrivere alcuni brani musicali per una fiaba che lei stessa ha realizzato per i figli. Humperdink, quindi, scrive la prima versione di Hansel e Gretel come musica domestica fatta per accompagnare una rappresentazione di Hansel e Gretel con marionette, fatta in casa per i suoi nipoti. Hansel e Gretel è una fiaba dei fratelli Grimm, inclusa nel primo libro delle fiabe, pubblicato nel 1812. Cosa vuol dire “dei fra telli Grimm”? Significa che hanno inventato queste fiabe? Loro non hanno inventato le fiabe, ma le tramandano. Essi sono grandi studiosi della cultura popolare che focalizzano la propria attenzione sul racconto favolistico popolare, ne fanno un’immensa raccolta, riscrivono racconti popolari e ne danno una stesura definitiva. Essendo il frutto di una remota tradizione, questi racconti sono profondamente radicati nella cultura e nella coscienza tedesca e sono in fondo già noti ai lettori che si vedono restituire dei racconti che già conoscono, raccolti tutti in un unico volume e uniformati ad uno standard linguistico di tipo letterario. Hansel e Gretel è uno dei più celebri ma anche uno dei più truci.

TRAMA DI HANSEL E GRETEL. Il tema di quest’opera è quello della musica e della fam. Hänsel e Gretel sono due bambini, figli di un povero taglialegna rimasto vedovo. Visto che l'uomo non riesce più a sfamare la famiglia, la sua nuova moglie lo persuade a disfarsi dei bambini, sicché egli, con la scusa di farsi aiutare nel lavoro, li conduce nel bosco e li abbandona. I due però, avendo origliato la sera prima la conversazione dei genitori, si sono premuniti e hanno segnato il percorso con dei sassolini bianchi, e così, seguendo la scia, riescono a ritrovare la strada di casa. La matrigna però non demorde e ordina al taglialegna di portare Hänsel e Gretel ancora più in profondità nel bosco. Stavolta ai fratellini i sassolini non bastano e devono usare le briciole di pane, che però vengono mangiate dagli uccelli; così, una volta che il padre li ha lasciati, i bambini si smarriscono. Vagando per la foresta, Hänsel e Gretel raggiungono una radura in cui sorge una piccola casa, che con meraviglia scoprono essere fatta interamente di dolci, in particolare di

marzapane. Spinti dalla fame, i due ne staccano dei pezzi per mangiarne, finché non vengono sorpresi da una vecchietta, che fa capolino da una finestra. Molto affabile, questa li invita ad entrare e i bambini accettano con gratitudine, venendo sfamati con un'ottima cena e fatti coricare in morbidi letti. Al risveglio però la vecchia svela la sua vera natura: si tratta di una strega, che, sfruttando come esca la sua casa di marzapane, cattura bambini per poi divorarli. La strega costringe Gretel a farle da sguattera e rinchiude Hänsel in una gabbia e lo mette all'ingrasso, intenzionata a mangiarlo per primo. Giorno per giorno, essendo piuttosto miope, la vecchia assaggia l'indice del ragazzino per controllare se sia ingrassato, ma Hänsel riesce ad ingannarla porgendole ogni volta un osso di pollo, convincendola di essere ancora troppo magro. Ad un certo punto però la strega ordina a Gretel di preparare il forno per arrostire comunque Hänsel; ma la ragazzina finge di non capire e la vecchia, spazientita, infila la testa nel forno per mostrarle come deve fare; allora Gretel le dà una spinta e la chiude nel forno, lasciandola morire nel fuoco. I bambini si impadroniscono dell'oro che la strega nascondeva in casa e con esso fuggono. Arrivati ad un lago lo attraversano con l’aiuto di un’anatra e giunti a riva seguono la strada che conduce alla loro casa. Nel frattempo la matrigna era morta. Il padre corre incontro ad Hänsel e Gretel che gli mostrano il tesoro della strega. E così Hänsel, Gretel e il taglialegna vivono felici per sempre non soffrendo più la fame. Hensel e Gretel è un’opera cruda e violenta, è abbastanza forte l’intreccio di situazioni. Humperdink e la sorella, autrice del testo, decidono di attenuare un po’ gli aspetti più drammatici e più truci di quest’opera che oltre tutto ha suggerito ad un autore del nostro tempo, lo psicanalista ebreo-americano di origine austriaca, Bettelheim, un libro molto interessante che si intitola “Il mondo incantato: uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe ”. Il libro contribuisce a dare una possibile risposta alla domanda “ma come mai certe fiabe sono talmente famose e non smettono di esercitare un influsso cosi intenso su tante generazioni di lettori e ascoltatori? ”. La risposta di Bettelheim è che queste fiabe mettono in primo piano alcune tensioni, pulsioni, terrori e paure ancestrali che fanno parte dell’universo infantile a tal punto che attraverso i secoli tutti i bambini stanno ad ascoltare quella che la fiaba gli racconta delle cose che sono intimamente sentite e vissute. Rispetto agli aspetti più cruenti, quasi da cronaca nera, di Hansel e Gretel, Humperdink e la sorella ne danno una versione più attenuata e anche caratterizzata dal moralismo. La visione di questa fiaba diventa quella un po’ didattica e pedagogica che suggerisce ai bambini: a)

di essere ubbidienti e servizievoli in casa;

b)

di non fare di testa propria e di non disubbidire mai alla mamma perché se uno si infila nel bosco non si sa bene cosa gli succede.

Il soggetto, quindi, viene ristrutturato in questa prospettiva edulcorata e moralistica. Humperdinck decide di allentare un po’ gli aspetti più forti. Opera in 3 atti: 1)

a di Hansel e Gretel

2)

Cas Bo

sco 3)

Cas a della strega

La cosa un po’ strana di quest’opera è che si tratta di un’ opera che da un punto di vista dell’impianto generale si rifà molto allo stile di Wagner che prevede l’utilizzo di una grande orchestra sinfonica e di cantanti professionisti adulti (tutte donne ad eccezione del padre) per cui è impensabile che l’opera venga eseguita da cantanti bambini ma sono cantanti adulti che recitano/cantano sia le parte degli adulti ,che la parte dei bambini, che la parte di varie

apparizioni, più o meno fantastiche, che si manifestano nel bosco che non sono presenti nel testo originale ma sono stati inseriti dalla sorella di Humperdink che vuole accentuare il lato fantastico del soggetto rispetto a quello crudo, cruento e realistico. I cambiamenti riguardano soprattutto quella di togliere dalla fiaba dei Grimm tutti gli elementi ritenuti troppo brutali o addirittura sconvolgenti, innanzitutto quella crudele volontà infanticida che spinge i genitori finiti dagli stenti ad abbandonare i figli a morte sicura nel bosco.

MUSICA A PARIGI FRA OTTO E NOVECENTO La città di Parigi nei primi 20 anni del 1900 è una città guida in cui accadono una moltitudine di cose estremamente interessanti. In questo periodo Parigi era piena di artisti di grande vitalità e di gente che voleva investire nell’arte, troviamo infatti artisti da ogni parte del mondo (Russia, Spagna, America, ecc.), per cui la si poteva vedere come Parigi la Capitale della modernità nascente.Parlando della Parigi di quegli anni non si può non fare un riferimento all’Impressionismo e al rapporto con le arti figurative. L’Impressionismo si affaccia alla ribalta di quella cultura come una cosa assolutamente innovativa che suscita molto scalpore e scandalo. E’ un tipo di pittura che si allontana dai temi tradizionali della pittura storica, mitologica o religiosa; converge la propria attenzione su elementi più quotidiani nel tentativo di elevare attraverso il tratto dell’artista una bellezza e una dimensione poetica della vita quotidiana. I maggiori esponenti per quanto riguarda l’ambito della musica parigina sono: Faurè, Debussy, Chaudet, Strawinsky, Ravel.



GABRIEL

FAURE’

(“Dolly

Suite”)

Gabriel Faurè non è un compositore che realmente fa parte di questo mondo della modernità parigina in senso stretto, ma vale la pena ricordarlo per un’opera intitolata Dolly Suite (1893-1896): è un pezzo per pianoforte a 4 mani, dedicato ad una bambina il cui nomignolo era appunto “Dolly” (bambola), che sarebbe diventata da grande la seconda moglie di Debussy. Quest’opera viene suonata nelle sale da concerto ma viene pensata originariamente come una musica da eseguire in casa, tra le mura domestiche. È dedicata ad una bambina che sarebbe poi diventata, da grande, la seconda moglie di Debussy. Con il termine SUITE si intende composizione costituita da una serie (o sequenza) di piccoli pezzi di danza che si trasformano in brani da concerto; si parla di una "suite da balletto" quando un determinato compositore decide di utilizzare la musica di un concerto. I compositori utilizzano una sorta di sintesi della partitura desistinata alla danza; Suite può essere usato senza far riferimento alla danza per indicare una serie di 5,6 o 7 pezzi in qualche molto legati tra di loro ad una comune matrice ispiratoria. In questo caso sono sei movimenti che catturano sei diversi aspetti del mondo infantile della vita quotidiana di questa bambina alla quale l’opera è dedicata. I vari movimenti ritraggono musicalmente vari momenti, oggetti o circostanze della vita della piccola Dolly e dunque parliamo di una musica legata al mondo dell’infanzia nel senso che la evoca e al tempo stesso di una musica, certo plausibile anche in sala da concerti, ma, ripetiamo, destinata ad una fruizione all’interno tra le mura domestiche. Movimenti: ninna nanna ( appartiene al fronte più tenero della composizione in cui è più facile individuare l’influenza che l’anziano Faurè eserciterà sulla musica dei giovani compositore impressionisti francesi), un valzer, e una scherzosa evocazione della musica spagnola.

Il brano è della fine del 1800 e questo ci induce a riflettere su una singolare circostanza, cio è, che in realtà ...


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