Terrorismo E Comunicazione - Arije Antinori PDF

Title Terrorismo E Comunicazione - Arije Antinori
Course Criminologia e sociologia della devianza
Institution Sapienza - Università di Roma
Pages 14
File Size 487.6 KB
File Type PDF
Total Downloads 34
Total Views 137

Summary

riassunto breve e schematico del libro di antinori arije, compresi gli articoli in lingua inglese e francese...


Description

SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI: TERRORISMO E COMUNICAZIONE EDITORIALE di Costantino Cipolla e Antonia Roberta Siino La mancanza di una definizione univoca del fenomeno del terrorismo sia dal punto di vista sociologico che politico-giuridico è dovuta alla sua natura instabile. ! Il cambiamento sociale, la globalizzazione e l’avvento dell’era digitale ha apportato cambiamenti sia nella sfera individuale che relazionale. ! Nell’analizzare il fenomeno del terrorismo sono fondamentali i mutamenti sociali.! La legalità, infatti, non è un concetto statico bensì segue quelli che sono i cambiamenti degli equilibri sociali. I terrorismi hanno le loro peculiarità e specificità, ma anche tratti comuni: violenza politica, violenza comunicativa, asimmetria di potere; dalle BR al’IS. ! La globalizzazione è spesso considerata come il principale fattore evolutivo del fenomeno del terrorismo, ma analizzando solo questa prospettiva l’interpretazione subisce un appiattimento (si devono considerare anche i collegamenti con il contesto locale del movimento). !

INTRODUZIONE Di Arije Antinori Mezzo secolo dopo la fine della seconda guerra mondiale si presenta una nuova minaccia, direttamente dal cielo.! È l’11 settembre 2001 e si teme una nuova guerra, la guerra di quarta generazione (Fourth Generation Warfare) la cui espressione emblematica è il jihadismo e dove le risorse economiche, militari, socio-culturali e psicologiche convergono nel cyber-space.! Nell’era dell’informazione digitale, il Terrorismo è divenuto di per sé comunicazione. ! Dal XX al XXI secolo si è verificato il passaggio da una società analogica ad una altamente digitale globalizzata. Internet diviene, così, teatro di spettacoli terroristici conseguenti all’espansa quota di mercato dell’audience." È evidente come la comunicazione abbia fornito una nuova arma, nuove risorse e una nuova identità al terrorismo grazie alla sua pervasività e alla riproduzione digitale delle informazioni. ! Vi è un rapporto simbiotico tra terrorismo e comunicazione, di cui può essere indagata l’evoluzione e la trasformazione nel corso degli anni.! La velocità di innovazione del mondo tecnologico impone la costante sorveglianza dell’innovazione criminale. Infatti, soprattutto con lo sviluppo di IoT (Internet of Things) e addirittura con IoE (Internet of Everything) si avrà una trasformazione radicale delle interazioni e relazioni sociali, in uno scenario, quindi, di connessione totale e totalizzante tra oggetti ed individui. ! In questo contesto i terrorismi globali faranno emergere delle nuove vulnerabilità cyber sociali che dovranno essere monitorate.! Antinori afferma che uno sguardo al futuro non può esistere senza un’attenta ricostruzione del fenomeno del terrorismo ed in particolare dello jihadismo. ! Egli inoltre parla di Internet Jihadism = fenomeno determinato dal passaggio dal mondo analogico a quello cyber-(globalizzato) caratterizzato da specifiche dinamiche di trasformazione identitaria. ! La comunicazione, inizia a rivestire un ruolo centrale della attraverso la produzione e disseminazione di contenuti mediali di natura terroristica online, con l’obiettivo di colpire gli individui più vulnerabili, ispirandoli ed auto-innescandoli all’azione violenta.

1  di 14 

L’ASSORDANTE SILENZIO NERO E LE OSTENTATE RIVENDICAZIONI ROSSE: GLI ANTITETICI MODELLI COMUNICATIVI DEI DUE TERRORISMI ITALIANI Nel fenomeno terroristico moderno la componente ideologica gioco un ruolo fondamentale.! Il terrorismo rappresenta uno strumento politico che per mezzo delle armi e avvalendosi dell’opinione pubblica trasmette un messaggio eversivo/sovversivo in modo da espandere la cultura del terrore. ! Esempi di comunicazione del terrore in chiave politica possono essere riscontrati nel periodo del miracolo economico (1958-1963), territorio in cui si è manifestata una duplice fenomenologia terroristica.! La differenza tra i due fenomeni terroristici risiede nelle differenti matrice ideologiche.! Da un lato troviamo l’area ultraradicale della destra nazifascista italiana i cui componenti si percepiscono come una comunità di eletti di ultimi reduci vaganti tra le rovine del mondo materialista. ! Il contesto è quello degli anni 70 del secolo scorso, ebbero i cosiddetti “anni di piombo”. ! La destra nazifascista applica la cosiddetta “strategia della tensione” con attentati che hanno l’obiettivo non tanto di comunicare con l’esterno, quanto piuttosto di rafforzare la propria identità. Nell’universo nero, infatti il messaggio politico è sempre elitario, e rivolto quindi a una cerchia ristretta di attori interni al sistema che ne condivide i codici interpretativi necessari alla comprensione del significato di un attentato esempio in un luogo pubblico. ! La comunicazione verso il cittadino, invece, diventa propaganda volta a trasmettere sentimenti di paura e soggiogamento delle coscienze. “La massa sarà portata a temerci ed ammirarci”,“Occorre un esplosione da cui non escano che fantasmi”. Agli antipodi, nella seconda metà degli anni Settanta, nelle aree di clandestinità di ultrasinistra nascono le guerriglie del “patito armato” (gruppi combattenti che scelgono la clandestinità e le tecniche di raid paramilitare). ! La massa per loro è caratterizzata da una condizione di ignoranza funzionale allo sfruttamento neo capitalista. ! La militanza radicale rossa, al contrario di quella nazifascista, non accetta l’ipotesi di divisione dalle masse poiché si sentono parte organica del proletariato.! Essa a un unico obiettivo: l’annientamento definitivo della borghesia e delle sue istituzioni.!

La strage di Piazza Fontana (1969) e la video esecuzione di Roberto Peci (1981)! Il più importante attentato di matrice nazi-fascista fu la strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969, il quale resta senza rivendicazione e traccia documentaria. ! I coordinatori ed esecutori di questo massacro facevano parte del gruppo Ordine Nuovo (ON), ma hanno abbondato il progetto nelle mani di una cerchia eversiva che ha attutato un depistaggio indirizzato contro i processi di mobilitazione operaio-studentesche del cosiddetto "Autunno Caldo”. Gli attentatori lasciano che la comunicazione si diffonda per osmosi poiché attraente, scandalosa.!

2  di 14 

La strage di Peteano (Udine, 31 maggio 1972) fu il primo esempio di comunicazione cifrata: i camerati neri si sono stancati dell’attesa di un pronunciamento militare anticomunista atteso dai tempi della Strage di Piazza Fontana. ! Ultimo episodio della strategia del terrore nero è l’attacco dinamitardo del 4 agosto 1974 contro il treno Italicus - momento post referendum sul divorzio. ! NB: A seguito delle dimissioni di Nixon la militanza nazi-fascista perse i propri appoggi protettivi; e molti di loro inizia ad essere incarcerato o a rifugiarsi nei lidi falangisti iberico - americani. ! Anche per le Brigate Rosse la situazione non è rosea: i due principali leader Renato Curcio e Alberto Franceschini vengono arrestati, mentre Mara Cagol, moglie di Curcio, nove mesi dopo muore a seguito di uno scontra fuoco con i carabinieri. ! Le BR ,che sin dalla loro fondazione negli anni 70 non avevano mai oltrepassato la soglia ed erano sempre rimasti fedeli alla dottrina marxista, si trovano ad avere la possibilità di integrare il terrore.! Nel 1976 sotto la guida di Mario Moretti si palesa l’opportunità di sfruttare il terrore e la violenza come unica arma possibile contro il potere neo capitalista. Due saranno le modalità per gli attacchi delle BR negli anni di piombo: ! 1) ’gambizzazione’: ferimento grave agli arti inferiori di un bersaglio civile, scelto per la sua appartenenza corporativo - professionale. La ferita non era letale e il significato di ciò stava proprio nel voler far emergere la vulnerabilità delle elites. Le immagini dei feriti venivano spesso riportate in prima pagina o in prima serata.! 2) presa in ostaggio di un alto membro dello stato (ad esempio Aldo Moro). Il messaggio era che i padroni devono aver paura.! Il modello comunicativo delle Brigate Rosse (diffondere le foto del prigioniero, ad esempio Aldo Moro con lo striscione e la stella a cinque punte) si dimostra efficace nel destabilizzare ideologicamente. ! Agli inizi degli anni Ottanta la pratica terroristica delle Brigate Rosse decade a causa dei successi della repressione poliziesca, le scissioni interne al partito e il drastico calo delle risorse.! Giovanni Senzani -ultimo leader delle BR- decide allora di procedere alla video esecuzione di Roberto Peci, ex militante colpevole di essere il fratello del pentito brigatista Patrizio.! La video esecuzione non ha alcun altro scopo se non quello di essere una testimonianza visuale di una violenza senza pietà inferta all’infame che si pente e collabora con la giustizia. !

NB: Questa iniziativa di Senzani rivela tratti della post-modernità: si passa dalla fotografia al video che da una parte toglie la facoltà del commento, della censura e dell’oblio da parte degli operatori dell’informazione, dall’altra provoca un’attrattività morbosa da parte del pubblico verso il male.! Ad oggi il videoesecuzionismo lo ritroviamo nel mondo cyber-mediatico delle moderne forme di radicalismo globalizzato. !

3  di 14 

L’EVOLUZIONE JIHADISTA (CYBER-) GLOBALIZZATA Di Arije Antinori La digitalizzazione ha avuto un impatto di grande portata sul terrorismo contemporaneo e su come questo si è manifestato nell’azione pratica, permettendogli di raggiungere audience sempre più ampie. ! Il rapporto tra media e terroristi è fondamentale per la comprensione del fenomeno. ! Sono tre le ipotesi in grado di spiegare l’effetto dei media sul terrorismo. ! 1) La prima definita “eccitazione” secondo cui la notiziabilità di comportamenti aggressivi può aumentare il potenziale comportamento violento da parte dell’audience. ! 2) La seconda ipotesi è quella della “disinibizione”: la violenza rappresentata indebolisce l’inibizione nei confronti della violenza aumentando la possibilità che lo spettatore possa riprodurre dei comportamenti simili e farsi coinvolgere in comportamenti aggressivi. ! 3) La terza ipotesi è fondata sulla teoria dell’apprendimento sociale (Bandura - bobodoll) i media raccontando la riuscita di un attentato fungono da strumento di apprendimento del comportamento terroristico incrementano le probabilità stessa che si verifichi il terrorismo. L’Islamic State (IS) ha promulgato il progetto del cyber Caliphate il quale basa la sua strategia sulla potenza di condivisione dei media. Questi infatti implementando la jihadisfera con contenuti multimediali interconnessial fine della diffusione dell’ ideologia jihadista e della cultura terroristica tra i follower.! Per poter comprendere l’evoluzione del fenomeno è necessario studiare il progetto di globalizzazione digitale del jihadismo.!

1. Radici jihadiste Negli anni Novanta, il movimento palestinese di Hamas è il primo a ricorrere sistematicamente all’utilizzo dei media mediante la registrazione di video testamenti con l’obiettivo di creare il mito dello shahid (suicide bomber che sacrifica la sua vita in nome di Dio), di umanizzare il suicidio creando appeal per i giovani e spingendoli all’imitazione.! Negli stessi anni si sviluppa uno dei gruppi terroristici di maggior rilievo, il GIA (Gruppo Islamico Armato) inoltrava le proprie rivendicazioni via fax alle agenzie di stampa e distribuiva clandestinamente volantini di reclutamento nelle moschee. Nella moderna dottrina islamica il jihad è considerato cioè spirituale, indicante un espansione pacifica dell’Islam. Il movimento jihadista globalizzato si sviluppa attraverso le fusione semantica di jihad con l’azione militare, armata, violenta e distorta, dove la violenza è legittimata come esclusivo vettore comunicativo. L’ideologia della prima entità terroristica globalizzata al_Qaeda ha l’obiettivo di restaurare un Islam delle origini, definito autentico, e di ristabilire uno stato Islamico." Il jihadismo moderno affonda le sue radici nell’islamismo militante (fenomeno religioso, politicomilitare degli anni ’30) ma trova espressione solo negli anni ’90 con Osama Bin Laden il quale proclama l’Occidente come nemico dell’Ummah (deve essere sconfitto con la violenza).! Indica come “crociati” tutti i nemici, ovvero coloro che invadono o abbiano invaso la casa dell’islam. La violenza viene legittimata attraverso una distorsione delle parole del Corano.!

2. Mediatizzazione jihadista "

La comunicazione è sempre stata una risorsa strategica primaria per il jihadismo divenuto cyber globalizzato proprio grazie al web che gli ha permesso di aumentare la propria audience.!

4  di 14 

Nasce la necessità di sfruttare l’infrastruttura digitale per raggiungere strategicamente e in modo più esteso le masse. Viene quindi effettuata una segmentazione dell’audience tenendo conto dei diversi livelli di istruzione e dividendo il target in:!

-

Audience amica! Sostenitori! Potenziali sostenitori! Audience nemica (Occidente)! Nemico vicino: musulmani che hanno abbandonato la religione ! Nemico lontano: infedeli, crociati "

L’Occidente è l’obiettivo privilegiato di attacchi terroristici. Il terrorismo jihadista si basa sull’idea che il guerriero in nome di dio può compiere atti di grande valore, pur non godendo delle medesime risorse tecnologiche occidentali. ! La consapevolezza dell’asimmetria tecnologica risulta esser uno dei cardini della retorica jihadista.! Il campo gravitazionale della jihadisfera (spazio delle informazioni jihadista) ha generato due forze opposte: - centripeta: attraendo al proprio interno le istanze violente dei gruppi islamisti presenti nelle aree di crisi, emancipandole dalla loro dimensione locale e inglobandole nel brand al_Qaeda.!

- centrifuga: inglobando le istanze predette sotto il brand al_Qaeda, disseminando lo jihadismo violento e virilizzando contenuti mediali che rappresentano le gesta dei militanti contro il nemico.

AQ ed IS sono i due macro attori che lottano nella jihadisfera per la leadership.! AQ è stata la prima entità terroristica ad avviare la macchina di comunicazione a livello globale. ! La strategia politico-militare qaedista: - nel breve termine è volta ad inglobare maggiori sostenitori, ! - nel medio termine a sollecitare dal basso il sovvertimento dei regimi degli Stati arabi ed eliminare lo Stato di Israele! - nel lungo termine a raggiungere il progetto di Ummah transnazionale globale.! Bin Laden ed Ayman al_Zawahiri (leader) decidono di seguire i seguenti obiettivi mediali: ! • Primario - Saturare il web di filmati inneggianti al jihad ed evidenzianti l’oppressione condotta dai crociati;! • Secondario - legittimare la violenza come unica via di liberazione dal nemico ! • Terziario - intimidire, condizionare e coercizzare tutti i soggetti rappresentanti il Nemico " Secondo la prospettiva jihadista i media occidentali hanno la funzione di: ! Distrazione: deviazione dell’attenzione del mondo musulmano su argomenti di scarsa " Rilevanza: impedendo l’autocoscienza ! Rafforzamento: esaltazione della forza militare occidentale ! Distorsione: costruzione dell’immagine dell’arabo come folle e pericoloso ! Promozione: incitamento all’aggressione occidentale contro l’Islam " I media groups, cui paternità è riconosciuta ad al_Qaeda, hanno un ruolo fondamentale nelle diffusione di notizie ‘certificate’ con tanto di logo identificativo e garantiscono: ! 1) Serializazione del messaggio jihadista;! 2) Community building attraverso i forum in cui nascono nelle comunità virtuali;! 3) Rinforzo mediante rilancio di specifici contenuti mediali per accentuare e sottolineare alcuni temi;! 4) Incentivo di gruppi o attori singoli ad operare in linea con quanto rappresentato e disseminato.!

5  di 14 

Al_Qaeda usa Internet ormai come un training camp virtuale : sono presenti ogni tipo di nozioni su aspetti addestrativi utili al militante: armamento, sopravvivenza, preparazione fisica e conoscenza delle lingue. ! Il moderno network qaedista poggia fondamentalmente su due pilastri estesi a livello globale: comunicazione e finanziamento, conducibili a tre funzioni mediali:" 1. Generare terrore nei confronti di un nemico ben delineato! 2. Produrre mutamento: farsi riconoscere a livello g-locale come voce del movimento jihadista" 3. Indurre caos - identificarsi negli Stati come interpreti della geopolitica jihadista ! AQ passa da essere la base ad essere la base-dati e quindi collettore dei contenuti e delle risorse fondamentali nella guerra digitale mediale; grazie alla massiva proiezione sul web inizia il percorso della creazione della cultura del terrorismo.! Al_Qaeda diviene il primo brand di un’industria culturale che produce, riproduce e distribuisce la merce, il terrore, che con l’Islamic State diviene prodotto on-demand e mobile.! Nel corso degli anni AQ con l’electronic jihad ha reso possibile la fruizione dei suoi contenuti alla massa ma non ha saputo sfruttare il cambiamento generazionale, non ha tenuto conto della connotazione fortemente globalizzata ed individualizzata che ha invece saputo sfruttare l’Islamic State, svincolandosi dalla rigidità esclusivamente gerarchizzata ha consentito la nascita del fenomeno del foreign terrorist figheter, rappresentante molte differenza del tradizionale mujahedin. ! La strategia mediale di al_Qaeda si articola in:! • dirompenza nel web attraverso la spettacolarizzazione del teatro dell’orrore (suicide-bombers)! • serialità • condivisione e approfondimento delle tematiche attraverso forum jihadisti per favorire dibattito, inclusione e reclutamento militare! • pubblicazione di documenti educativi e disseminazione di strumento di apprendimento come manuali, riviste e guide operative." Mentre la comunicazione di AQ è di tipo Broadcasting, quella di IS è narrowcasted con contenuti user generated, con centralità di un nuovo attore: il follower, non solo diffonde il messaggio, lo ampifica, lo imita. !

6  di 14 

IL RUOLO FEMMINILE NEI GRUPPI ARMATI RELIGIOSI ED EVERSIVI Uno degli elementi caratterizzanti l’iconografia terrorista è il mito dell’uomo. ! L’assenza di sentimenti è uno dei fattori che caratterizza i terroristi, caratteristica che storicamente e culturalmente viene attribuita al genere maschile, contrapponendosi al genere femminile.! Anche se negli ultimi attentati in Francia, Stati Uniti e Belgio c'è crescente coinvolgimento della donna è indubbio che il numero di terroristi uomini sia maggiore di quello delle donne.! Mentre gli uomini sono maggiormente motivati da una prospettiva ideologica, sia religiosa che politica, le donne sarebbero animate da sentimenti strettamente personali tra cui il riscatto sociale, la vendetta e la pressione esercitata dai parenti più prossimi.! Le entità terroristiche di stampo religioso vedono la presenza femminile marginale tendenzialmente relegata ad attività meramente operative come il suicide bombing. ! Attualmente anche al_Qaeda e Boko Haram assegnano questo ruolo alla donna.! TERRORISMO EUROPEO (TERRORISMO MODERNO) Le donne hanno ricoperto un ruolo fondamentale non solo come autrici materiali degli attentati ma soprattutto come ideatrici ed ideologhe del gruppo stesso.! Alle donne veniva riconosciuto un ruolo attivo e verticistico nei gruppi di guerriglia urbana come le Brigate Rosse in Italia e la Rote Armee Fraktion in Germania. Per comprendere l’evoluzione del ruolo della donna nei gruppi terroristici eversivi e jihadisti, sono stati selezionati 427 attentati dalla banca dati del Global Terrorism Database dell’Università del Maryland dal 1970 al 2015. ! Per ogni attentato sono state considerate le seguenti informazioni: genere degli attentatori; numero di morti e feriti, data, paese, ideologia del gruppo armato (eversiva o religiosa).! Gruppo eversivo: quello di matrice politica in senso stretto; ! Gruppo a matrice religiosa: si intendono organizzazioni che si rifanno alle religioni ed alle sacre scritture.! I risultati: Per quanto riguarda le informazioni relative al genere dell’attentatore è stato rilavato che: quasi il 60% degli attentati in Occidente è stato compiuto dalle donne donne, mentre nei paesi africani e di cultura araba sono solo il 25%. ! Inoltre è emerso che nei gruppi eversivi gli uomini uccidono più delle donne, mentre...


Similar Free PDFs