Profili di criminologia e comunicazione PDF

Title Profili di criminologia e comunicazione
Author Sara Corrieri
Course Comunicazione d'impresa
Institution Sapienza - Università di Roma
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Profili di criminologia e comunicazione – Gemma Marotta PATOLOGIA: comportamenti devianti in cui la comunicazione tra i soggetti coinvolti risulta non condivisa se non addirittura “malata”.

Capitolo 1. Il disagio giovanile : troppa comunicazione , poca comunicazione ? Problema definitorio Si sono modificati i rapporti tra il mondo dei minori e quello degli adulti. I fattori che portano al rischio disagio ai giovani sono :  Carente comunicazione tra giovani e adulti;  Allentarsi delle relazioni significative;  Precarietà delle relazioni familiari;  Contrarsi dei rapporti di tipo primario. L’adolescente per la sua fragilità emotiva e caratteriale, interiorizzai i conflitti e gli squilibri della società alla ricerca di un’affermazione di ruolo e di identità; i suoi comportamenti violenti traggono origine anche dalla scarsa comunicazione con il mondo degli adulti. Noi ci soffermeremo su tre termini principali. 1. DEVIANZA 2. DISADATTAMENTO . 3. DISAGIO. Questi fenomeni da un lato vanno studiati sotto il profilo sociale all’interno della rete di comunicazione con gli altri e dall’altro sotto il profilo del singolo sotto l’aspetto della struttura psichica del singolo. DEVIANZA : si intende, l’infrazione della norma sociale, un comportamento non conforme ai modelli o alle aspettative istituzionalizzate; è quindi una violazione delle regole sociali. La devianza minorile deve essere letta attraverso il modello dell’interazionismo simbolico che si sviluppano attraverso 3 premesse : 1. Gli esseri umani si comportano verso le cose sulla base dei significati che le cose hanno per loro. 2. Questi significati sono un prodotto dell’interazione sociale che avviene nella società umana. 3. Questi significati sono modificati e manipolati attraverso un processo interpretativo messo in atto da ogni individuo quando entra in rapporto con i segni che incontra. Le persone si autodefiniscono in base alla percezione di ciò che gli altri pensano di loro; pertanto la devianza si verifica quando interviene un’ etichettatura del comportamento come diverso, non conforme, rappresenta una costruzione sociale. L’analisi della devianza appare più complessa in quanto ogni relazione interpersonale è bombardata da messaggi e informazioni che esaltano la libertà assoluta. Il giovane utilizza la violenza come agire comunicativo , come tentativo di utilizzare atti estremi per mandare un messaggio, per soddisfare il bisogno di riconoscimento e di identità. Adattamento non significa necessariamente avere una personalità norma,può significare livellamento in senso negativo.

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DISADATTAMENTO Il disadattamento significa non adattamento, comportandosi in modo irregolare; in generale gli psicologi e i sociologi lo considerano come una soluzione patologica a problemi di adattamento, orientata verso la sfera personale o privata , allo scopo di distinguerlo dalla devianza o delinquenza, viste come soluzioni patologiche di gruppo e a livello sociale. Non sempre è una condizione negativa; può risultare una condizione attiva del soggetto che entra in contrasto negativo e non costruttivo con l’ambiente sociale di appartenenza; anche lo stress psicologico non è altro che una sindrome di adattamento. DISAGIO Il disagio può essere controllato dalla persona che ne è portatrice : a) Con sacrificio della propria persona; b) Con crisi dell’equilibrio personale ; c) Con nevrosi; d) Con il manifestarsi della ricerca di evasione; e) Con ricerca di nuove forme culturali ,di rifiuto del lavoro; f) Forme alternative di lotta continua. Il disagio è una condizione aperta mentre la devianza costituisce un precipitato marchiato da stigme sociali. Fine anni sessanta si è riconosciuta una radice comune fra fenomeni come delinquenza, violenza, emarginazione, in quello che è stato definito come “disagio della convivenza”. Mentre sul piano psichiatrico nel DSM IV il disturbo di personalità viene definito come un modello di esperienza interiore che devia marcatamente rispetto alle aspettative della cultura dell’individuo. Par.2 Lo spazio vitale. Col termine spazio vitale si intende quello che Sorokin definisce “spazio socio culturale”, costituito da tutti gli attori sociali, dai gruppi in cui essi si riuniscono e dai veicoli utilizzati per comunicare e interagire, anche da tutti i principali sistemi di significato. L’interazione socio culturale necessita di tre elementi : 1. La personalità come soggetto di interazione; 2. La società come insieme delle personalità interagenti; 3. Cultura come insieme di significati. Lewin definisce spazio vitale come la rappresentazione psicologica dell’ambiente, in cui un soggetto opera, e delle alternative che gli si presentano in base alle valenze positive o negative, di cui si caricano le cose se desiderate o detestate. Il disagio/mancanza di agio giovanile si misura con il contesto socio-culturale, all’interno del quale i giovani sentono l’esigenza di lasciare i segni della propria condizione strutturale. L’adolescente vive tre esperienze di rischio : 1. La separatezza rispetto ai legami affettivi ed ambientali che lo condizionano; 2. Il bisogno di crearsi una rappresentazione esistenziale che lo può costringere alla solitudine; 3. L’inadeguata capacità di definire un modello esistenziale confacente con le proprie potenzialità e corrispondete ai propri bisogni. La nostra è una società più che adulta ed a misura di adulto, dove il minore stenta a trovare un suo spazio ed un suo ruolo, costretto dal contesto ad una precoce adultizzazione. Questo processo gli nega il diritto di essere piccolo. Oggi l’adolescente non ha un vero avversario da sfidare in famiglia o tra gli insegnanti, qualcuno che imponga regole educative e chiari imiti, meccanismo che serve a far crescere. Il disagio dei ragazzi si traduce in bullismo o violenza sul proprio corpo tipo cutting e branding ( bruciature ). Accenno va fatto ai tentativi di suicidio, i quali permettono di ricostruire non solo l’ambiente sociale e gli antecedenti familiari, ma anche a posteriori il processo psichico che ha dato origine all’atto auto lesivo.

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Par . 3 I giovani e i loro spazi di vita FAMIGLIA La famiglia è il principale canale comunicativo, dove si apprendono sin dall’infanzia le regole da rispettare , le condotte da evitare ma anche le prime forme di rapporto gerarchico. Secondo la teoria generale di Gottfredson e Hirschi, il meccanismo che porta al comportamento deviante trova origine in un difetto di socializzazione nei primi 6-8 anni di vita del bambino come conseguenza della carente supervisione della famiglia. Numerose ricerche hanno dimostrato che la causa principale della devianza minorile risiede proprio nella famiglia per molteplici motivi : eccesso o mancanza di regole, separazioni, divorzi,alcolismo , tossicodipendenza, etc.; ed è proprio sulla famiglia che bisogna incidere per risolvere il problema. La famiglia è al centro dello studio perché non è il perno centrale della nostra crescita e nella sua funzione socializzatrice, il modello è entrato in crisi a causa delle separazioni o divorzi che hanno generato da una parte il crollo delle famiglie patriarcali ed hanno generato : famiglie monoparentali e famiglie ricostruite con nuovi matrimoni. A volte gli adulti combattono egoisticamente i loro interesse , non preoccupandosi delle sofferenze dei figli o addirittura strumentalizzandoli. Ciò che manca in definitiva è la comunicazione tra minori ed adulti. SCUOLA Gli insegnanti non sono percepiti più come adulti con cui avere un rapporto significativo, in quanto hanno perso di autorevolezza come i genitori. L’inadeguatezza appare evidente sia sotto il profilo dell’educazione intellettuale, intesa come acquisizione di conoscenze attraverso un sistema formale di apprendimento, sia sotto il profilo dell’educazione morale, intesa come apprendimento di valori. In questa situazione si crea un conflitto tra le regole e la disciplina richieste dall’autorità e il più spesso gratificante appoggio dei compagni. Perciò prevale l’agire in gruppo per compiere atti vandalici o forme di bullismo. Quasi sempre la motivazione di tale comportamento è quella di ferire moralmente la vittima e umiliarla davanti al gruppo dei pari. Se si ha la percezione di essere rifiutati, di non essere capiti nel profondo disagio vissuto, si perde del tutto l’autostima e ci si rifugia nel gruppo di coloro che vivono le stesse frustrazioni e si caricano della medesima aggressività. L’atto vandalico rappresenta allora una forma di protesta e rivalsa contro la scuola che margina ed abbandona. Secondo alcuni autori il minore deve essere rinforzato attraverso il cosiddetto fattore di “incompatibilità”, ossia lo si sorprende che se si comporta bene verrà premiato, per rinforzare i comportamenti positivi. MASS MEDIA Il fenomeno definito da Laffi condannata a consumare le suggestioni dei messaggi della televisione. I minori sono allevati al culto del consumo dagli adulti. Molto spesso si parla di giovani solo quando si associa ad un emergenza sociale. Anche come consumatore l’adolescente è considerato più un bersaglio che un consumatore responsabile. I programmi per i giovani nati con la diffusione delle tv private, si basano sull’intrattenimento e poco sulla supplenza educativa. Par.4 New Media,globalizzazione ed esperienze soggettive. La verticalità del classico schema comunicativo emittente-ricevente è stata sostituita dalla veicolazione condivisa di un nuovo sapere caratterizzata da una marcata orizzontalità nella comunicazione. L’accesso costante alla rete con i tablet, smartphone, pc, hanno sostituito la prossimità fisica. Il cyberspace non ha niente a che vedere con lo spazio fisico ed è una realtà virtuale , fittizia. Attraverso internet, si possono provare intense sensazioni di fuga, rimuovendo i problemi della vita reale , così come provare un senso di onnipotenza , superando ogni limite spaziale e temporale. Esiste una potenzialità propria dell’uso della rete che può provocare l’insorgenza di disagio mentale o il rafforzamento di un disagio preesistente. “Hikikomori” ritiro dalla vita reale da un minimo di 6 mesi fino a dieci anni , nella vita virtuale. 3

Infatti l’accesso alla rete permette di occupare il tempo con pratiche ludiche per evitare il senso di vuoto; di assumere identità false ed immaginarie, come ad esempio in Second Life o nelle Chat. Inoltre nella comunicazione internettiana cambiano gli assetti emotivi, perché spesso le emozioni non trapelano, e manca l’elemento fondamentale della comunicazione non verbale, cioè il linguaggio del corpo viene alterato, se non quasi del tutto azzerato. La comunicazione familiare diviene mediata dai New media , dove da un lato si è sempre più immersi in una rete di rapporti comunicativi a livello globale, dall’altro si riducono gli scambi comunicativi tra generazioni, tra genitori e figli, in una sorte di dimensione schizofrenica. “Me Me Me generation”, generazione dei trentenni poco cresciuti, dove si evince l’incidenza del disturbo narcisistico; l’uso ossessionato dello smartphone blocca lo sviluppo dei processi empatici e la capacità di confrontarsi nella realtà con gli altri. La situazione di disagio deriva da due problemi: 1. Il concetto di spazio che è minimo, ridotto nella famiglia e nella scuola ma dilatato dalla società webizzata; 2. Quella dei giovani è una situazione in cui i punti di riferimento vengono moltiplicati e resi incoerenti.

CAPITOLO 2. LO STALKING : DALLA PASSIONE ALLA PERSECUZIONE Introduzione Il legislatore ha introdotto il reato di “atti persecutori” , mediante il quale si intende contrastare la fenomenologia conosciuta meglio col termine stalking ( sindrome delle molestie assillanti). Si tratta di quei comportamenti molesti o minacciosi, che turbando le normali condizioni di vita , pongono la vittima in un grave stato di disagio fisico e psichico. Le vittime principali sono le donne al 80% e gli uomini al 20%. Con lo stalking si realizzano forme di intrusione relazionale nella sfera privata, attraverso una serie di azioni ripetute nel tempo che hanno come scopo il controllo e la sorveglianza della vittima. Par. 1 il reato di atti persecutori ( ex art.612 bis c.p.) Perché si consumi questo reato è necessario che si verifichi anche uno soltanto degli eventi indicati:  Il primo evento consiste in un perdurante e grave stato di ansia e di paura: stato emotivo che la vittima avverte come spiacevole; per perduranza si intende l’alterazione del comportamento ordinario, quali l’insonnia , ricorso a medicinali,sottoposizione a cure mediche;  Secondo evento consiste nel fondato timore per la propria incolumità o di un proprio congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva. Il timore deve essere fondato per im pericolo incombente.  Terzo evento consiste nel costringere la vittima ad alterare le proprie abitudini di vita. E’importante comunque che le minacce o molestie costringano la vittima a cambiare le proprie abitudini di vita; perché si possa consumare il reato di atti persecutori, la suprema Corte di Cassazione ha integrato l’articolo 612-bis c.p. anche due sole condotte di minaccia e molestia, come tali idonee a costituire la reiterazione richiesta dalla norma incriminatrice; il legislatore alla luce di queste ultime modifiche ha aumentato la pena fino a un terzo se il fatto è commesso :  Dal coniuge;  Da persona che è stata legata da relazione con la persona offesa;  Se il fatto è commesso attraverso strumenti informatici e telematici.

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Ai sensi del comma terzo la pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso :  A danno di un minore;  A danno di una donna in stato di gravidanza;  Con armi o da persona travisata.  A danno di una persona con disabilità. Il delitto è punibile a querela della persona offesa e il termine di presentazione è di 6 mesi come per il reato di violenza sessuale. Si procede d’ufficio se il fatto è commesso a danno di un minore o di un disabile articolo 3 legge 104 /1992. Par.2.L’ammonimento.( art.8 d.l. 11/2009) Nei primi due commi di questo articolo la vittima può chiedere all’autorità di pubblica sicurezza con istanza scritta, nella quale chiede l’adozione da parte del questore di un provvedimento di ammonimento nei confronti dell’autore delle condotte persecutorie. Il questore dopo sver accertato i fatti tramite le forze dell’ordine, ammonisce il soggetto redigendo il verbale; lo scopo dell’ammonimento è quello di prevenire la consumazione di atti persecutori. L’intervento del questore può essere richiesto dall’interessato solo fino al momento in cui lo stesso non decida di presentare la querela. Il comma 4 dell’art.8 prevede che il delitto di atti persecutori divenga procedibile d’ufficio se è commesso da soggetto in precedenza ammonito. Par.3. Modifiche al codice di procedura penale. ( art. 9 d.l. 11/2009) Art.282-ter c.p.p. il giudice vieta in maniera esplicita all’imputato di avvicinarsi a determinati luoghi che sono abitualmente frequentati dalla vittima, nonché di mantenere uan determinata distanza da detti luoghi o dalla stessa vittima. Il giudice può estendere il provvedimento anche per i congiunti prossimi della vittima. Il giudice può vietare all’imputato di comunicare con la vittima attraverso qualsiasi mezzo. Art. 282 – quater c.p.p. : obbligo del responsabile del servizio socio assistenziale territoriale presso cui l’imputato si è sottoposto con esito positivo ad un programma di prevenzione della violenza do comunicare la circostanza al P.M.e al giudice. Altre modifiche al codice di procedura penale, sono al comma 1 bis art. 392 c.p.p. precede che il pubblico ministero, anche su richiesta della persona offesa, possano chiedere che si proceda con incidente probatorio all’assunzione della testimonianza di persona minorenne. Secondo la legge di conversione, il pubblico ministero o la polizia giudiziaria, informino la persona offesa dal reato della facoltà di nominare un difensore di fiducia o del diritto di accedere al patrocinio a spese dello stato: gli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria possono procedere all’arresto obbligatorio in flagranza di reato. Par.4 come viene sanzionato lo stalking negli altri paesi.  Negli stati uniti, il primo stato che ha legiferato in materia di stalking è stato la California nel 1991 e nel 1992 il congresso degli stati uniti, ha deliberato il modello di codice antistalking e l 1996 dal violence Women Act.  Australia 1993-1995 e Canada 1993 hanno poi adottato analoghi provvedimenti.  Regno unito 1997, è stato introdotto il Protection from Harassment Act, mediante il quale è stata introdotta una specifica ipotesi di reato che consiste in qualsiasi condotta che possa configurarsi molesta verso una persona oppure indurla a un imminente violenza su di sé Belgio ,1998, il termine stalking ha preso il nome di Belanging sanzionato secondo art 442 bis del c.p.p. reclusione da 15 gg a 2anni.  Olanda, vige una legge chiamata Ati stalkingswet emanata il 12 luglio del 2000 trova esecuzione nell’articolo 285b del c.p., per punire le condotte persecutorie con la reclusione fino a 3 anni.  Germania, 20007, trova esecuzione nell’art. 238 il quale lo punisce con al detenzione fino a tre anni o con il pagamento di una sanzione pecuniaria. 5

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Il codice penale spagnolo, anche se non prevedere il reato di stalking, punisce alcuni comportamenti inquadrati in forme di attenzione persistente. In Francia, nel nuovo codice penale del 1988, non si fa riferimento allo stalking, ma vengono punite le condotte di molestia e di minaccia.

Par.5. il molestatore ( lo stalker) Il fenomeno dello stalking necessità la presenza di 3 elementi : 1. Lo stalker , un molestatore. 2. Una vittima ( stalking victim) 3. Una serie di comportamenti intrusivi ripetuti nel tempo. Non esiste un profilo psico comportamentale segli stalker. Zona , sharma, Lane sono i primi tre studiosi che hanno classificato gli stalker :  Erotomani : soggetti, che come conseguenza di un disturbo delirante, hanno il convincimento di essere amati dalle persone che molestano.  Amanti ossessivi: individui che sono afflitti dal convincimento di essere amati dalle loro vittime; sono affetti da schizofrenia e disturbo bipolare.  Semplici ossessivi : soggetti che assillano le vittime con cui è intercorsa una relazione, comprendendo, però, anche i vicini di casa, semplici conoscenti. Harmon , Rosner e Owens, classificano gli stalker in relazione alla natura del legame con la vittima ein funzione della loro passata relazione. Ci sono due stili di attaccamento :  Affettivo Amoroso : sono soliti aggredire terze persone ritenute responsabili di molestie nei riguardi del presunto oggetto d’amore.  Persecutorio irato : pongono in essere comportamenti persecutori a seguito di un maltrattamento o di un offesa reali o immaginari, frequentemente nei luoghi di lavoro. De Becker classifica gli stalker in base alle motivazioni: a) Cercatore di legami; b) Cercatori di identità; c) Spinti dal rifiuto; d) Spinti dal delirio. Mullen, Pathè e Purcell hanno stilato la più riconosciuta classifica a livello internazionale : a) Il rifiutato : lo stalker inizia la sua condotta persecutoria dopo che il partner lo ha lasciato; lui è animato dallo volontà di vendicarsi o di cercare una riconciliazione e il momento scatenante è proprio la rottura del rapporto. b) I cercatori di intimità : volontà dello stalker di stabilire un rapporto intimo con la vittima; il soggetto ha scarsi rapporti sociali e conduce una vita solitaria, quindi tale relazione dovrebbe risolvere queste carenze. c) Il rancoroso : lo stalker è animato dalla volontà di spaventare e molestare la vittima. d) Il predatore : questo stalker è tra i più pericolosi in quanto si tratta di soggetti psicotici, pianifica l’aggressione a sfondo sessuale nei confronti della vittima. e) I corteggiatori incompetenti : questi stalker a causa della loro inadeguatezza relazionale , non riescono a corteggiare un possibile partner. E il loro comportamento sfocia in violenza. Par.6. i comportamenti dello stalking. La grande maggioranza dei comportamenti molestanti sono messi in atto da ex partner nei confronti delle donne che hanno interrotto o manifestato la volontà di interromperer il rapporto. I comportamenti persecutori rientrano in 3 categorie: a) Comunicaizoini indesiderate : ripetute telefoa...


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