Tesina andrea \'68 PDF

Title Tesina andrea \'68
Author Mattia Mallus
Course Percorsi Turistici e Culturali
Institution Università degli Studi di Cagliari
Pages 3
File Size 78.2 KB
File Type PDF
Total Downloads 3
Total Views 143

Summary

presentazione in power point su i moti del '68...


Description

STORIA Il Sessantotto è il fenomeno socio-culturale avvenuto negli anni a cavallo del 1968, nei quali ci sono stati grandi movimenti di massa socialmente eterogenei (cioè formati da operai,studenti, intellettuali e gruppi etnici minoritari). Questi moti, formati spesso per aggregazione spontanea, coinvolsero gran parte dei paesi di tutto il mondo e furono caratterizzati dalla loro grande forza di contestazioni contro gli apparati di potere dominanti e le loro ideologie. Il Sessantotto è stato un movimento sociale e politico che ha profondamente diviso l'opinione pubblica, c’è tra chi sostiene che sia stato uno straordinario momento di crescita civile che ha introdotto nella società alcuni mutamenti irreversibili che anno formato il nostro mondo attuale grazie a sviluppo di uno spirito critico e al superamento di diverse forme di moralismo, di autoritarismo e di emarginazione. E c’è chi invece sostiene che si sia trattato d'ondata eversiva che ha messo in pericolo la stabilità della società liberaldemocratica. Questi movimenti nacquero negli anni sessanta negli Stati Uniti e raggiunsero la loro massima espansione nel 1968 nell’Europa occidentale. Nel 1964 a Berkeley scoppiò una rivolta senza precedenti diffondendosi velocemente. Nei campus americani la protesta giovanile mise insieme classi, ceti, gruppi, investì la morale e i rapporti umani, e si schierarono contro la guerra del vietnam per i diritti civili e le filosofie che si oppongono verso un certo stile di vita. Allo stesso tempo anche nel blocco orientale ci furono proteste per denunciare la mancanza di libertà e l'invadenza della burocrazia di partitoci. Diffusa in buona parte del mondo la «contestazione generale» ebbe come nemico comune il principio di autorità come giustificativo del potere nella società. Nelle scuole gli studenti contestavano i pregiudizi dei professori e del scarso sistema scolastico. Nelle fabbriche gli operai rifiutavano l'organizzazione del lavoro. Gli obiettivi comuni ai diversi movimenti erano una radicale trasformazione della società sulla base del principio di uguaglianza, l'opposizione ai poteri costituiti in nome della partecipazione di tutti alle decisioni, l'opposizione al capitalismo e alla società dei consumi, la liberazione dei popoli sotto il giogo coloniale, la lotta al militarismo delle grandi potenze, l'eliminazione di ogni forma di oppressione sociale e di discriminazione razziale.

Negli anni sessanta ci fu un New Left (Nuova Sinistra) che, nonostante avesse sempre come punto di riferimento la lotte contro la disuguaglianza sociale, ampliarono le problematiche da loro affrontate non solo allo sfruttamento degli operai ma anche a nuove tematiche che coinvolgevano nella società industriale avanzata, sull'alienazione, il disagio, l'autoritarismo, la disumanizzazione indotta dal mercato, dai consumi, dai mezzi di comunicazione di massa che incatenano la mente. Il riferimento ideale all'URSS venne meno in tutto il mondo della sinistra e si condividevano anche posizioni del dissenso nei paesi dell'Europa Orientale. Nacquero nuove figure di riferimento come quella del cubano Ernesto Che Guevara, un o dei più grandi esponenti della rivoluzione cubana contro la dittatura di Fulgencio Batista, iniziata nel 1953 e conclusa nel 1959. Nel 1967, nell’anno della sua morte, Che Guevara fece un appello a tutti i rivoluzionari del mondo, invitandoli a insorgere contro l’azione invasiva della superpotenza americana nella Guerra del Vietnam.

MOVIMENTI GIOVANILI ANTI-SISTEMA Negli anni ‘50 si diffusero, nei giovani e non solo, nuovi modi di pensare, nuovi valori, nuove visioni della società e nuovi stili di vita che segnarono una netta rottura col passato e con la cultura dominante per un futuro per loro migliore. Queste trasformazioni investirono sia l’arte, sia la cultura, sia il costume, non escludendo gli scambi tra questi ambiti, dando vita a nuovi movimenti anticonformisti. Uno di questi fu il “beat”, nato inizialmente nella letteratura di alcuni scrittori americani (es. Jack Keruack, Lawrance Ferlinghetti ecc.) che diedero vita ad aggregazioni giovanili che presero il nome di Beat Generation. Come gli scrittori ai quali si ispiravano la Beat Generation promuova il rifiuto di norme imposte, le innovazioni nello stile, la sperimentazione delle droghe, la sessualità alternativa, l'interesse per la religione orientale e un rifiuto del materialismo. Successivamente negli anni ‘60 questi movimenti presero il nome di hippy e il termine beat si associò a delineare uno stile musicale che ebbe come figure principali i Rollings Stones ma, soprattutto, i Beatles. Gli hippy si distinsero per costumi molto liberali e ampio uso di sostanze stupefacenti, soprattutto LSD, un allucinogeno messo in mercato proprio in quei anni e di cui si teorizzavano le doti di espansione della mente (esperienza psichedeliche). Gli hippy, nonostante fisicamente si aggregarono in realtà alternative chiamate comuni, non si isolarono dal mondo e continuarono allo stesso tempo a promuovere proteste di tipo sociale e politico, principalmente contro la guerra in Vietnam e contro la discriminazione razziale. Un altro movimento nato in questi anni nei paesi bassi fu quello dei Provo intorno al 1965. La loro battaglia era incentrata contro il consumismo e in difesa dell’ambiente (dando poi origine a un movimento tutt’ora molto importante, cioè quello ambientalista) . Attuavano manifestazioni, sempre nonviolente, di grande visibilità e spesso molto provocatorie, per spingere le autorità ad agire violentemente contro le loro proteste di non violenza.

GUERRA DEL VIETNAM Per circa mezzo secolo l’Indocina era sotto il dominio francese, che sfruttava le sue risorse soprattutto nella zona del Vietnam. Durante la Seconda Guerra Mondiale si sviluppò appunto in questo paese un movimento rivoluzionario antifrancese e filocomunista di cui i componenti erano chiamati Vietminh. Alla fine del conflitto mondiale questi rivoluzionari fecero scoppiare una rivolta (1946), guidata dal leader Ho Chin Minh e dal generale Giap, contro il dominio dello stato francese, dando il via alla guerra in Indocina. Nonostante l’aiuto da parte degli americani, nel 1954 la Francia perse comunque contro i rivoluzionari, che erano a loro volta parteggiati dalla Cina (1950). Dopo la fine della guerra le sorti dell’Indocina vennero stabilite durante la Conferenza di Ginevra (1954), dove furono dichiarate indipentendi la Cambogia e il Laos, mentre, contro il volore dei vietminh, il Vietnam venne diviso in Repubblica del Vietman (sud), che aveva come presidente Ngo Din Diem, appoggiata dagli Stati Uniti, e in Repubblica Democratica del Vietman (nord), che venne lasciata sotto il dominio comunista di Ho Chin Minh. Questo equilibro già da se precario per via sia del malcontento dei vietminh per i risultati della conferenza sia per il controllo dell’USA sul Vietnam del Sud, si ruppe quando nel 1960, all’interno della Repubblica vietnamita del sud si mosse un gruppo di partigiani chiamati vietcong che, con un grande consenso e sostegno da parte della popolazione, si opposero al governo di Diem e soprattutto al controllo d americano....


Similar Free PDFs