Tesina sulla canapa PDF

Title Tesina sulla canapa
Course Storia contemporanea
Institution Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM
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tesina scuola superiore sulla canapa con riferimenti alla storia della pianta...


Description

Istituto d'Istruzione Superiore Statale "G. Parini" Indirizzo Relazioni Internazionali per il Marketing Classe 5°A RIM

CANAPA Una pianta, mille usi.

Tesina di maturità di: Francesca Sironi

Anno scolastico 2017/2018

INDICE          

Premessa.............................................................................................................3 La pianta..............................................................................................................4 I principi attivi e gli utilizzi terapeutici.................................................................5 Storia della Canapa..............................................................................................6 Il proibizionismo e il Marihuana Tax Act.............................................................7 Hemp body car....................................................................................................8 Cannabis facts....................................................................................................10 I principali utilizzi della pianta...........................................................................11 Green Inside......................................................................................................13 Sitografia...........................................................................................................14

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PREMESSA La maggior parte delle persone, alla visione della tipica foglia a sette punte, storce sempre il naso, associandola a qualcosa di negativo o addirittura letale. Questo perché siamo abituati a vedere, attraverso i media, questa pianta in compagnia di uomini in divisa e sentirne parlare solo in caso di reati. Ho deciso dunque di trattare la Canapa come mia tesina per sfatare questo mito e diminuire la disinformazione che purtroppo è presente nella maggior parte delle persone. Tutto perché a questa pianta è associato il nome marijuana, che aimè non è nemmeno il suo nome scientifico ma solo un appellativo dato dai Messicani per indicare la varietà di Canapa Indica. Vorrei che si cominciasse a vedere questa pianta come una reale possibilità di miglioramento per il pianeta e per noi stessi, suscitando curiosità sugli effetti benefici che possiede. Purtroppo però viviamo in un mondo dove regnano gli interessi economici a discapito del nostro benessere e non si riuscirà mai a combattere problemi come l’inquinamento, la deforestazione, l’effetto serra o numerose malattie. Tutte problematiche che con la Canapa si possono in parte risolvere in modo alternativo e responsabile, perché la natura ci offre già tutto ciò di cui abbiamo bisogno e nel nostro piccolo possiamo già iniziare a vedere una prospettiva di miglioramento grazie a questa pianta. Introducendo in mio percorso con le caratteristiche botaniche e terapeutiche della pianta, ho illustrato la sua storia e il suo fiorente passato fino ad arrivare agli anni del proibizionismo, elencando e spiegando i principali utilizzi che offre. Negli ultimi anni si sta riscontrando un ritorno alla Canapa e la sua industria si trova in una fase emergente, tantoché stanno nascendo numerosi Hemp shop in tutta Italia. Un tuffo nel passato. l’Italia da maggiore produttrice che era, sarebbe bello potesse ritornarlo.

LA PIANTA

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La Canapa, o Cannabis, è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Cannabacee, la cui altezza varia da 0,5 a 5 metri. Presenta un fusto fistoloso e foglie palmate ed è originaria dell’Asia Centrale. La pianta a sua volta comprende diverse specie, ad ognuna di queste specie è stato dato un nome che ne contraddistingue le tre principali e singolari differenze genetiche. Anche se, botanicamente parlando, queste tre varietà appartengono tutte alla stessa famiglia:  Cannabis sativa: varietà che raggiunge le dimensioni più imponenti, alta tra i 3 e i 6 metri, è originaria delle zone più interne dell’Equatore dove l’esposizione solare si mantiene costante per tutto l’anno. Queste piante infatti si sono adattate a queste caratteristiche ambientali e hanno sviluppato steli lunghi e poche foglie. È coltivata per la produzione di fibre e tessuti.  Cannabis indica: varietà che presenta dimensioni ridotte e forme più cespugliose, alta circa 1 metro e mezzo, è originaria delle zone più distanti dall’Equatore e per questo si sviluppa con minori ore di luce. È ricca di foglie con una forma più tozza rispetto alla Sativa, al fine di ottimizzare la luce del sole ricevuta. Questa varietà produce maggiori quantità di cannabinoidi (THC e CDB) e per questo viene utilizzata per la maggior parte a scopo terapeutico e per preparazioni mediche.  Cannabis ruderalis: varietà di dimensioni più piccole rispetto a C. Sativa e C. Indica, fiorisce più precocemente ed è più resistente a climi estremi. Questa varietà viene detta auto-fiorente perché la fioritura non dipende dall’esposizione alla luce del sole.

La canapa fa bene all’ambiente semplicemente crescendo. Ha la capacità di sequestrare CO2 dall’atmosfera, 4 volte tanto rispetto agli alberi. Inoltre, semplicemente venendo coltivata, attiva un processo di bonifica, migliorando la fertilità dei suoli.

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I PRINCIPI ATTIVI E LE APPLICAZIONI TERAPEUTICHE La Cannabis contiene un’enorme quantità di principi attivi. Ad oggi sono stati identificati più di 600 composti tra i quali troviamo i terpeni, gli idrocarburi, i flavonoidi, gli acidi grassi, gli alcoli, gli aldeidi e le cannaflavine, oltre a 120 cannabinoidi. La distribuzione dei cannabinoidi varia nei differenti ceppi di cannabis ed in genere solo tre o quattro si trovano concentrati in una pianta. Il THC (psicoattivo) e il CBD (non psicoattivo) sono i cannabinoidi ritenuti più importanti per la loro azione farmacologica e per i loro effetti terapeutici in numerose patologie, soprattutto nel Parkinson, nella spasticità correlata alla Sclerosi Multipla, nell’epilessia, nell’anoressia, nel glaucoma, ma anche come rimedio ai dolori causati dai tumori e come prevenzione di nausea e vomito causati dalla chemioterapia. Studi recenti hanno messo in evidenza il ruolo della cannabis come neuro protettivo (in caso di malattie degenerative o in caso di traumi), come stimolante dell’appetito, come antidolorifico, migliorativo dell’umore, antinfiammatorio e antistress. Queste proprietà benefiche della cannabis sono state riscontrate sia nella resina della pianta (particolarmente ricca di cannabinoidi), sia nell’olio ricavato dai semi, ricco di sostanze nutritive essenziali, come gli acidi grassi polinsaturi Omega 3 e Omega 6 e l’acido gamma linoleico. Inoltre, nuove ricerche relative alla capacità dei cannabinoidi di stimolare il fenomeno dell’apoptosi nelle cellule tumorali stanno destando l’interesse di molti pazienti, medici, ricercatori e case farmaceutiche.

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STORIA DELLA CANAPA Coltivata da millenni, la pianta di canapa ha origine nell’Asia centrale. Più anticamente questa pianta era conosciuta dai popoli mongoli e giapponesi, molto prima dell’avvento del cotone e della seta; infatti, la canapa già 8mila anni fa veniva usata in Cina per la fabbricazione di tessuti e per uso medico. Grazie ai viaggi delle tribù nomadi, la coltivazione si stabilì anche in Europa attorno al 500 d.C., diventando a poco a poco la fibra d’eccellenza per la produzione di corde, in particolare per le reti dei pescatori, perché resistente all’usura dell’acqua salata. L’INDUSTRIA NAVALE SI BASAVA SULLA CANAPA Dal 1400 viene dato maggior impulso al commercio di fibra di canapa grazie ai Veneziani. La coltura della canapa, infatti, è strettamente legata alle Repubbliche Marinare. Durante i secoli delle grandi conquiste marittime europee, la domanda di tele e cordami fece la fortuna della canapa. Nel XVI secolo, Enrico VIII incoraggiò gli agricoltori a piantare ampiamente la canapa per fornire materiali per la flotta navale britannica. Era infatti necessaria una fornitura regolare di canapa per la costruzione di navi da guerra e dei loro componenti. Gli alberi delle vele, i ciondoli, i gagliardetti, le vele, e la stoppa sono sempre state fatte da olio e da fibra di canapa. La carta di canapa veniva utilizzata per le mappe ed anche per le Bibbie per i marinai di bordo. LA SITUAZIONE IN ITALIA Durante i secoli del trionfo della vela e delle grandi conquiste marittime europee, la domanda di tele e cordami assicurò la straordinaria ricchezza dei comprensori, che rifornivano l’armamento navale con la canapa qualità migliori. In Italia eccelsero le terre da canapa di Bologna e Ferrara. In queste zone ancora oggi sono visibili nella campagna i cosiddetti “maceri”, piccoli laghetti artificiali utilizzati per mantenere la pianta immersa in acqua. L’Italia divenne così il secondo produttore mondiale con quasi 100mila ettari coltivati e primo fornitore della Marina britannica. Dalla canapa si estraevano sostanze “oleose” (per illuminazione ed energia), “fibrose” (fibre tessili, vestiti, carta, corde) e si ottenevano “alimenti” (farinacei e mangime per gli animali). LA MECCANIZZAZIONE E L'INDUSTRIA Per anni, coltivatori di canapa raccoglievano a mano. Dopo anni di studi vennero realizzate alcune macchine in grado di prendersi cura di tutti i processi, togliere i semi, rompere i gambi macerati e pulire la fibra. Queste macchine erano in grado di risolvere drasticamente i costi e la fatica della manodopera. Dal 1920 la coltura della canapa era interamente gestita da queste macchine. 6 |CANAPA

IL PROIBIZIONISMO e IL MARIHUANA TAX ACT PERCHÉ UNA PIANTA MILLENARIA, UTILIZZATA IN QUALSIASI CAMPO, TUTT’A UN TRATTO SPARÌ?

Agli inizi del 20esimo secolo, i primi industriali americani identificarono la canapa come una minaccia che potesse sostituire alcune delle loro aziende più redditizie, tra le quali quelle che producevano carta dal legno (editore Hearst), quelle impegnate nella lavorazione del petrolio (Rockefeller), del cotone e delle prime fibre sintetiche (DuPont). A quel tempo il segretario del Tesoro era Andrew Mellon, un potente industriale con interessi nelle società multinazionali operanti nel settore petrolifero e in quello delle nascenti fibre sintetiche. Mellon era ben noto al tempo per la sua attività di lobbista a favore di grandi imprese e multinazionali. Fu proprio lui a nominare Henry Anslinger a capo del FBN (Agenzia federale sui narcotici del Dipartimento del Tesoro) che creò il Marihuana Tax Act. Questa legge, che pose tutti i coltivatori sotto il controllo dei regolamenti del dipartimento del Tesoro, non vietava espressamente il consumo, la compravendita o la coltivazione ma rendeva economicamente improponibile l’utilizzo della Cannabis. Prima della promulgazione della legge ci fu per più di due anni negli USA una campagna mediatica contro la pratica di fumare marijuana (termine in lingua spagnola fino ad allora utilizzato solo in Messico), promossa dallo stesso Harry Anslinger. Si trattava di campagne di propaganda allarmistica usate per lanciare il messaggio anti-cannabis; la pianta venne demonizzata agli occhi di tutti e la si collegò a fantomatici comportamenti anti-sociali e violenti: si scriveva che i peggiori omicidi commessi nel paese fossero causati dall’uso di marijuana, definita “l’erba del diavolo”. Nel 1961 il Marihuana Tax Act venne sostituito dal Controlled Substances Act e con il Single Convention Drug Act, l’ONU classifica ufficialmente la cannabis come stupefacente. La lunga storia della canapa, economica, sociale e culturale, si perse così all’interno del nome marijuana. 7 |CANAPA

HEMP BODY CAR L’AUTO PIÙ ECOLOGICA DEL MONDO UN PO’ DI STORIA... Tra le più importanti invenzioni che portò la seconda rivoluzione industriale, ricordiamo l’automobile. Il primo a produrre auto in grande serie fu Henry Ford, imprenditore statunitense che nel 1903 fondò la Ford Motor Company e che è tutt’ora una tra le più importanti case automobilistiche degli Stati Uniti e del mondo. Fu il primo ad adottare la catena di montaggio nella propria azienda, questo per ottimizzare il lavoro e ridurre i tempi di assemblaggio delle vetture. Con questo meccanismo, ogni operaio poteva assemblare un unico pezzo con movimenti ripetitivi e meccanici, permettendo di risparmiare notevolmente i tempi…Infatti, da quando venne introdotto questo sistema, i tempi di produzione di una singola autovettura si ridussero da 12 ore a un’ora sola.

«Perché consumare foreste che hanno impiegato secoli per crescere e miniere che hanno avuto bisogno di intere ere geologiche per stabilirsi, se possiamo ottenere l'equivalente delle foreste e dei prodotti minerari dall'annuale crescita dei campi di canapa?»

(Henry Ford)

Unendo la passione per la natura e le spiccate capacità imprenditoriali, Henry Ford volle ad ogni costo che venisse realizzata una vettura che "uscisse" dalla terra. Per realizzare questo affascinante progetto impegnò nella ricerca i migliori ingegneri che nel 1941, dopo 12 anni di studi, diedero forma alla più ecologica delle automobili, la vettura in questione era la Hemp Body Car, l’auto più ecologica del mondo, costruita principalmente di fibre di cellulosa biodegradabili derivate dalla canapa e alimentata da etanolo di canapa. QUALI ERANO I MOTIVI DELLA PRODUZIONE DI QUEST’AUTO?   

Integrare l'industria con l'agricoltura. La scarsa disponibilità di metalli dovuta al loro utilizzo militare durante la seconda guerra mondiale. La plastica rendeva le vetture più sicure delle normali auto in metallo.

Ford sperava che il suo nuovo materiale plastico potesse sostituire i metalli nella costruzione di automobili

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LA CARROZZERIA Il prototipo HBC aveva la carrozzeria e gli interni fatti di canapa o di prodotti di sua derivazione, biodegradabile e dieci volte più leggera delle auto con carrozzeria d’acciaio. Il telaio di quest’auto, teneva insieme quattordici pannelli di plastica spessi 6mm. La scocca era molto resistente, tanto che in un video promozionale Ford prese il cofano a martellate dimostrando quanto questo fosse elastico e allo stesso tempo robusto.

IL CARBURANTE PERFETTO La grande novità di quest’auto era il carburante: la Hemp Body car era alimentata ad etanolo di canapa, un biocarburante ottenuto dalla fermentazione degli steli di canapa, biodegradabile, il cui impatto inquinante era pari a zero e che in caso di combustione non produceva le sostanze tossiche tipiche dei combustibili fossili. Henry Ford morì sei anni dopo e, nel 1955, la coltivazione di canapa venne proibita negli Usa. I magnanti dell’acciaio e del petrolio ripresero il controllo delle operazioni lasciando che quest’idea ecologica venisse dimenticata.

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CANNABIS FACTS 

I SEMI DI CANAPA SONO TRA LE FONTI DI PROTEINE PIÙ COMPLETE IN NATURA I semi contengono e rendono disponibili tutti gli 8 aminoacidi essenziali e altre preziose sostanze nutritive e terapeutiche



DALLA CANAPA NON SI BUTTA VI NIENTE Si dice che siano 50.000 i differenti usi, alternativi a tutto quello che viene prodotto con il petrolio, il legno e il cotone, ma non solo: cibo, tessuti, carta, bioedilizia, carburanti, farmaci



LA CANAPA È LA FIBRA NATURALE PIÙ FORTE E DURATURA PER VESTITI E TESSUTI, E LA PIÙ ECOLOGICA Per ottenere 1 kg di fibra servono solo 500 litri d’acqua contro i 1500 del cotone; il cotone stesso richiede il doppio della terra per ottenere la stessa produttività



LA REGINA VITTORIA UTILIZZAVA LA RESINA DI CANNABIS PER I CRAMPI MESTRUALI Il suo medico personale dichiarò che “usata adeguatamente la cannabis è tra le medicine più preziose a disposizione dell’uomo”



PER OLTRE 200 ANNI IN AMERICA COLONIALE, LA CANAPA ERA CONSIDERATA ANCHE COME VALUTA Poteva quindi essere utilizzata per pagarci le tasse. Un censimento del 1850 degli Stati Uniti documenta circa 8,400 piantagioni di canapa di almeno 1000 ettari ciascuna.



IL 50% DEI REATI ITALIANI PER PRODUZIONE E USO DI SOSTANZE STUPEFACENTI È LEGATO ALLA CANNABIS La legalizzazione della canapa potrebbe portare a un risparmio di denaro pubblico pari a 570 milioni di euro e contribuire a sottrarre profitti alle mafie e alla criminalità legati alla produzione e allo spaccio. Legalizzandola il suo consumo diventerebbe più sicuro e consapevole, come è stato riscontrato in diverse realtà come Olanda, California o Colorado.

I PRINCIPALI UTILIZZI DELLA PIANTA 10 |CANAPA

SETTORE ALIMENTARE Il seme di canapa è il seme più nutriente che ci sia. Ha un contenuto di proteine pari al 20/25%, e contiene tutti e 9 gli amminoacidi essenziali. Contiene omega-6 e omega3, che sono acidi grassi essenziali. Inoltre sono presenti vitamine, fitosteroli, caroteni e minerali. Dalla spremitura a freddo dei semi si può ricavare un olio ad uso alimentare e cosmetico che è considerato un alimento protettivo: se utilizzato quotidianamente aiuta a rafforzare il sistema immunitario e a far abbassare i livelli di colesterolo. Dai semi è possibile inoltre ricavare farine per la creazione di prodotti da forno dolci e salati.

CARTA Fare la carta con la fibra e il legno della canapa comporta importanti vantaggi: innanzitutto per la sua enorme produttività in cellulosa, infatti un ettaro di canapa produce, in pochi mesi, la stessa cellulosa prodotta da 4 ettari di foresta in decenni. Altro vantaggio è dato dal fatto che la canapa non necessita dell’utilizzo di acidi che invece servono per sciogliere il legno: un procedimento costoso e inquinante. Inoltre la fibra e il legno della canapa sono già di colore bianco e la carta che se ne ottiene è già stampabile, mentre i composti chimici utilizzati per sbiancare e trattare la carta ottenuta della fibra di legno, sono dannosi. Produrre carta dalla canapa ha soprattutto un vantaggio ambientale visto la quantità di foreste abbattute ad oggi.

BIO-EDILIZIA Il composto di calce e canapa può essere utilizzato per una varietà di esigenze di costruzione che spaziano dalla muratura portante a quella divisoria, fino ad arrivare alla pavimentazione. I biomattoni hanno proprietà isolanti e capacità naturali di regolazione dell’umidità. La canapa unita alla calce garantisce un buon isolamento termico e acustico, è resistente al fuoco e in caso di incendio non comporta la dispersione di fumi tossici e a fine del ciclo di vita si può riciclare.

BIO-PLASTICHE La plastica derivata dal petrolio ha i giorni contati. Esistono già diverse plastiche realizzate con cellulosa e fibre di canapa che possono costituire dal 50 al 100% del materiale. La fusione delle fibre di canapa nella plastica riduce la quantità di materiale derivato dal 11 |CANAPA

petrolio e migliora le qualità complessiva del prodotto: la bioplastica derivata dalla canapa è molto più resistente del polipropilene e l’utilizzo di queste fibre al posto di equivalenti sintetici elimina tutti i problemi legati ai rischi per la salute e allo smaltimento del materiale. Le diverse formule per ottenere materiali plastici compositi con la canapa permettono di ottenere differenti caratteristiche di resistenza, riciclabilità e biodegradabilità.

TESSILE Il tessuto per abbigliamento, arredamento, corde e tappeti, si ricava dalla fibra lunga della pianta di canapa. Come tessuto di canapa rimane fresco in estate e caldo d’ inverno. Ha proprietà antibatteriche e antifungine ed è in grado di assorbire l’umidità del corpo, tenendolo asciutto. La resistenza agli strappi è tre volte maggiore a quella del cotone e tra le fibre naturali è quella che meglio resiste all’usura. A livello di coltivazione il cotone per crescere, richiede circa il doppio dell’acqua rispetto alla canapa e necessita di ingenti quantità di pesticidi che finiscono poi nelle falde acquifere, danneggiando infine l’ecosistema.

COSMETICA Grazie alla presenza elevata dell’acido γ-linolenico nell’olio di canapa, che svolge un ruolo importante nella cura della pelle, e dei tocoferoli, che sono un potente antiossidante naturale, vengono realizzati numerosi cosmetici. L’olio è ...


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