UN Mondo A 3 ZERI - Yunus PDF

Title UN Mondo A 3 ZERI - Yunus
Author Alessia Giampà
Course Educazione interculturale e studi sulla pace
Institution Università degli Studi di Messina
Pages 3
File Size 124.5 KB
File Type PDF
Total Downloads 93
Total Views 137

Summary

Download UN Mondo A 3 ZERI - Yunus PDF


Description

UN MONDO A TRE ZERI PREMESSA. Muhammad Yunus, nel suo libro “un mondo a tre zeri”, illustra un modello economico alternativo all’attuale modello economico globalizzato basato sull’interesse personale e la massimizzazione del profitto. Scopo del libro è individuare le cause economiche che sono alla base del disastro a cui si sta condannando il genere umano e proporre soluzioni atte a contrastarlo e/o mitigarne gli effetti negativi al fine di arrivare ad un “mondo a tre zeri”. COME NASCE L’IDEA DEL NUOVO MODELLO ECONOMICO IN YUNUS. Le condizioni di estrema povertà in cui vivevano la stragrande maggioranza dei suoi connazionali, spinsero Yunus a cercare delle soluzioni. Si rese conto che moltissimi poveri, soprattutto donne, avevano molte idee di imprenditoria per poter riuscire a mantenere e rendere autosufficienti se stesse e le proprie famiglie, ma che erano impossibilitate a metterle in atto per mancanza di fondi propri e per impossibilità ad ottenere prestiti dalle banche. Iniziò quindi a prestare piccole somme di tasca propria, rendendosi conto che quel poco bastava a queste donne per riuscire ad aprire una loro piccola attività. Incoraggiato da quella esperienza positiva, Yunus decise di coinvolgere altri soggetti, riuscendo a creare la Banca Grameen con cui iniziò a dare prestiti senza chiedere garanzie in cambio e senza chiedere tassi d’interesse (a parte una piccola somma che serviva alla banca Grameen di auto sostenersi per poter reinvestire in altre nuove imprese sociali): questo fu’ possibile perché l’obiettivo di tale banca non era quello di investire per creare guadagni e arricchire i proprietari della banca, ma quello di essere un supporto a chiunque volesse intraprendere e creare una propria Impresa “sociale”. Successivamente fu creato in Bangladesh il “ Programma NOBIN ”, una struttura che si prefigge di dare assistenza agli imprenditori sociali per poter avviare il loro progetto, accompagnandoli passo dopo passo alla creazione della loro impresa sociale, al suo ingrandimento, alla creazione di nuove idee e progetti sociali. COSA SONO I TRE ZERI. I tre zeri prospettati da Yunus rappresentano il traguardo ideale di una società civile globale , in cui povertà, disoccupazione e inquinamento ambientale sono ridotti a zero, enunciati da Yunus appunto come Povertà Zero, Disoccupazione Zero e Carbonio Zero. CAUSE DELLA POVERTA’, DISOCCUPAZIONE E INQUINAMENTO. La sua analisi parte dalla constatazione che l’1% della popolazione mondiale detiene il 90% della ricchezza mondiale, monopolizzata oltretutto da una mezza dozzina di Nazioni; questa estrema concentrazione di ricchezza, la quale tende a concentrarsi sempre di più nelle mani di pochi ( nel 2010 le 388 persone più ricche al mondo possedevano una ricchezza superiore a quella posseduta da tutto il 50% della popolazione mondiale più povera), è figlia dell’attuale modello economico globalizzato basato sul Capitalismo il quale tende al raggiungimento, a qualsiasi costo, di un unico obiettivo: massimizzazione estrema del profitto al fine di generare sempre più ricchezza possibile, la quale non viene distribuita ma concentrata nelle mani di pochi. Nella nostra attuale società il concetto di massimizzazione del profitto si è diffuso capillarmente a tutto il mondo economico/produttivo: al sistema bancario di elargizione del credito, al sistema politico (fatta eccezione per le poche nazioni occidentali in cui vige un sistema democratico vero, nella stragrande maggioranza del resto del mondo la carriera politica è il mezzo per arricchirsi generando corruzione, disuguaglianze, povertà ecc.) al mondo del lavoro (tendenza alla ricerca di un posto di lavoro dipendente ). A livello mondiale, gli effetti inevitabili della massimizzazione del profitto a tutti i costi, e della conseguente concentrazione di ricchezza, sono le disuguaglianze sociali (non a tutti sono concesse pari opportunità di guadagno o di “impresa”, di parità di retribuzione, di diritto alla salute, di accesso ai beni primari ecc. ) le quali generano inevitabilmente povertà (mancanza di un reddito minimo di autosufficienza ) aggravato dal fatto che “il denaro chiama denaro” e se sei povero e senza denaro ti sarà impossibile uscire dalla tua condizione di povertà perché nessuna banca ti concederà un “credito” per poter realizzare eventuali tuoi progetti imprenditoriali; questo vale tanto nelle nazioni cosiddette “del terzo mondo” (lui porta ad esempio il Bangladesh, la sua nazione ) tanto in molte nazioni dell’occidente industrializzato ( porta ad esempio gli U.S.A., in cui se sei fuori dal mondo del lavoro e quindi del reddito, ti sarà difficile rientrarci, non ti sarà possibile avere cure mediche in quanto non potrai avere una copertura assicurativa: il sistema sanitario U.S.A. si basa sulle assicurazioni, se non si ha una assicurazione non si ha diritto a cure mediche ). Un’altra diretta conseguenza della massimizzazione del profitto è l’inquinamento ambientale: la

massimizzazione del profitto prevede inevitabilmente la riduzione quanto più possibile dei costi di produzione e lo sfruttamento senza limiti delle risorse naturali ambientali, con la conseguenza che difficilmente vengono investiti fondi al fine di ricercare soluzioni tecniche alternative con minor impatto ambientale. SOLUZIONI PER ELIMINARE POVERTA’ E DISOCCUPAZIONE. Il sistema capitalistico attuale, e il suo fulcro di massimizzazione del profitto, si basa sul concetto che la virtù più alta di un imprenditore è l’egoismo; è l’egoismo che spinge gli uomini a volere sempre di più per se stesso anche a scapito degli altri: tale uomo viene definito da Yunus “Uomo Capitalista”. Per Yunus però, questo Uomo Capitalista non rispecchia la vera essenza dell’essere umano, in quanto esso, oltre ad essere talvolta egoista, è anche spesso fiducioso, altruista, premuroso, ed è per questo motivo che Yunus sente l’esigenza di una nuova definizione dell’uomo, e cioè l’”Uomo reale”. Tale uomo reale è il fondamento della riuscita dell’idea economica di Yunus, il business sociale da attuarsi tramite Imprese Sociali, non più basato sulla massimizzazione del profitto, con l’idea di arricchimento a tutti i costi, bensì sulla sostenibilità economica e ambientale distribuita globalmente a tutte le classi sociali attualmente esistenti, con l’applicazione di prezzi più bassi e più alla portata di tutti, con l’obbiettivo di un guadagno equo che non tenda ad accentrare ricchezza ma a distribuirla. Partendo dal presupposto che le Imprese Capitaliste (contrapposte alle Imprese Sociali) investiranno solo nella ricerca e nella vendita di prodotti e servizi da vendere al più alto prezzo di mercato possibile, e che questo può essere remunerativo solo se introdotto in quel “mercato” dove sono presenti in gran numero imprese o persone in grado di “comprare”, la stragrande maggioranza del pianeta, li dove è presente povertà e disuguaglianza sociale, ne verrà esclusa con il risultato che i poveri saranno sempre più poveri non avendo nessuna possibilità di uscire da quel cortocircuito in cui ti verrà concesso credito (prestito da una banca) solo se si ha qualcosa da dare in garanzia (un patrimonio che chi è sotto al soglia della povertà non può avere), oltre a non permettergli l’accesso alle migliori tecnologie che di per se potrebbe invece aiutarli ad uscire dalla loro condizione di povertà. Tali Imprese Sociali potranno essere create da qualsiasi individuo che abbia una idea imprenditoriale Sociale che li aiuti ad uscire dalla soglia di povertà e a raggiungere l’autosufficienza per se e per la propria famiglia, diventando loro stessi creatori del proprio posto di lavoro rovesciando l’attuale tendenza alla ricerca di un posto di lavoro dipendente: per Yunus, l’attuale diagnosi delle cause della disoccupazione incentrata sulla mancanza di posti di lavoro dipendente per tutti è errata in quanto non prende in considerazione il fatto che l’Uomo, per la sua inventiva, fantasia, voglia di creare è per sua natura un creatore di posti di lavoro. La creazione e la concentrazione di imprese sociali nelle aree più povere del pianeta spingerebbe le Imprese capitaliste ad immettersi nelle nuove aree di mercato, spingendoli alla ricerca di prodotti a basso costo in modo da renderli accessibili ai meno abbienti e creando inevibilmente nuovi posti di lavoro. Ma tutto questo non potrà essere possibile se non si crea un sistema di Banche Sociali a sostegno delle Imprese Sociali in grado di elargire prestiti e micro crediti senza chiedere nessuna garanzia in cambio ( si parte dal presupposto che le Imprese Sociali debbano essere create e sviluppate in massima parte in aree povere da persone povere al fine di farli uscire dalla loro condizione di povertà ). Quindi, a buon ragione si può affermare che il secondo pilastro dell’idea economica di Yunus sono le Banche Sociali, senza le quali, stante l’attuale sistema economico capitalistico, sarà impossibile avviare qualsiasi tipo di Impresa Sociale e Business Sociale. Per questo motivo Yunus ha contribuito alla fondazione e creazione della Banca Grameen nel suo paese d’origine (il Bangladesh), con la quale ha iniziato a finanziare Imprese Sociali contribuendo a ridurre la povertà nelle aree più povere del Bangladesh. In seguito, confortato dai risultati positivi ottenuti in Bangladesh, tramite vari contatti a livello internazionale con Governi, grandi imprese, associazioni di volontariato, ha esportato questo sistema economico anche in altri paesi creando partnership con altre banche/Imprese ottenendo ottimi risultati sia in paesi del “1° mondo” che in paesi del “2° e 3° mondo” (a puro titolo esemplificativo: Haiti, Uganda ma anche Francia, U.S.A. ecc.). SOLUZIONI PER L’OBIETTIVO CARBONIO ZERO. Per Yunus l’inquinamento è esso stesso causa di povertà in quanto, oltre a rendere pessime le condizioni di vita di chi non ha accesso a mezzi e possibilità per curarsi da malattie tipiche del vivere in zone altamente inquinate o per allontanarsi da tali zone ( le

zone più povere sono allo stesso tempo zone altamente popolate sorte spontaneamente come villaggi o baraccopoli dove non esiste un sistema di urbanizzazione che preveda fornitura di acqua potabile, di energia elettrica, di sistemi di raccolta e deflusso fognario, di raccolta dei rifiuti ecc.), è anche causa diretta e indiretta dell’aumento delle temperature medie globali, che provocano cambiamenti climatici drastici e scioglimento dei ghiacci, che causano inondazioni e/o desertificazioni, riducendo semrpe di più gli psazi coltivabili e produttivi (Yunus porta ad esempio sempre il Bangladesh, una nazione territorialmente piccola ma con una altissima densità abitativa, il cui territorio è per la maggior parte al livello del mare e quindi destinato in futuro a veder ridotto il proprio spazio territoriale con l’inevitabile innalzamento del livello dei mari). Per Yunus, l’attuale livello tecnologico raggiunto permetterà da una parte il naturale instaurarsi di una Imprenditoria Verde (la sua esperienza con le Imprese Sociali ha fatto emergere che senza l’obiettivo della massimizzazione del profitto, le Imprese Sociali sono anche molto più attente agli aspetti ambientali e alla salvaguardia dell’ambiente, proprio perchè non spinte dall’egoismo ma dall’altruismo), dall’altra a spingere i Governi mondiali a ridurre le proprie emissioni di CO2 e a intraprendere altri eprcordi allo scopo di raggiungere l’obiettivo di preservare il nostro pianeta e consegnarlo ai nostri figli in condizioni migliori di come è ora. Tutto questo potrà essere raggiunto solo con la collaborazione a livello internazionale al fine di fissare degli obiettivi a media e lunga scadenza: tali obbiettivi di sviluppo (Obiettivi di sviluppo del millennio) erano già stati fissati nel summit dell’ONU del 2000, in cui furono fissati 8 obiettivi da raggiungere a livello mondiale entro il 2015 ed esattamente  Sradicare la povertà estrema e la fame del mondo;  Rendere universale l’istruzione primaria;  Promuovere la parità dei sessi e l’autonomia delle donne;  Ridurre la mortalità infantile;  Ridurre la mortalità materna;  Combattere l’Hiv/Aids, la malaria e altre malattie,  Garantire la sostenibilità ambientale;  Sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo. Alla data di scadenza del 2015 il progresso dei vari paesi non è stato omogeneo, ma Yunus si dice ottimista per i risultati raggiunti anche in funzione che mai, prima del 2000, le varie nazioni mondiali si erano rese conto della necessità di una strategia planetaria comune al fine di risolvere i problemi che affliggono il nostro pianeta, sia in funzione ambientale che sociale. Rinfrancate dai risultati ottenuti, le nazioni dell’ONU hanno creato un insieme ancora più ambizioso di obbiettivi globali chiamati Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile composti da 17 obiettivi generali e 169 traguardi specifici, questi ultimi necessari per monitorare l’avanzamento del raggiungimento dei 17 obiettivi generali da raggiungere entro il 2030....


Similar Free PDFs