Riassunto libro un mondo a tre zeri (M. Yunus) PDF

Title Riassunto libro un mondo a tre zeri (M. Yunus)
Author Sara Sartori
Course Sviluppo Economico e Diritti Umani
Institution Università degli Studi di Padova
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Summary

Riassunto dettagliato del libro di Muhammad Yunus da preparare per l'esame di sviluppo economico e diritti umani...


Description

UN MONDO A TRE ZERI Parte prima I fallimenti del capitalismo Yunus si è occupato della condizione dei poveri, soprattutto delle donne affinché possano avere la possibilità di migliorare la propria condizione. Banca Grameen, mette capitali a disposizione degli abitanti poveri dei villaggi, specie delle donne. Opera attraverso lo strumento del microcredito ed è stata avviata in Bangladesh nel 1976 e ha liberato le capacità imprenditoriali di oltre 300 milioni di persone nel mondo aiutandole ad uscire dalla catena della povertà e dello sfruttamento. L’utilizzo di tale strumento ha messo d’altra parte in risalto i difetti di un sistema bancario tradizionale che negava i suoi servizi ai più poveri e bisognosi e rappresentava soltanto uno dei tanti problemi che affliggono i più indigenti (assenza di servizi istituzionali, mancanza di servizi igienici, istruzione inadeguata, ecc.). Si tratta di problemi che non sono confinati soltanto ai paesi in via di sviluppo, ma anche alle persone con reddito più basso nelle nazioni ricche e sviluppate. Le difficoltà che affliggono i poveri in tutto il mondo rispecchiano un problema economico e sociale rappresentato dalla disuguaglianza crescente dovuto alla continua concentrazione della ricchezza. Si tratta di un problema molto discusso ma ancora insoluto, anzi negli ultimi anni il divario tra ricchi e poveri è divenuto sempre più evidente. Più l’economia si espande, più la disuguaglianza cresce in modo sempre più accelerato nonostante gli effetti positivi di piano di sviluppo nazionali e internazionali e programmi di redistribuzione del reddito. Il microcredito è uno strumento che ha aiutato sempre di più i poveri, ma ha permesso ai ricchi di accaparrarsi di quote sempre maggiori di ricchezza. Tale concentrazione è estremamente pericolosa poiché mette a rischio il progresso umano, la coesione sociale, i diritti universali e la democrazia. Il potere politico infatti viene controllato da pochi e usato da pochi per il proprio vantaggio. La ricchezza sempre essere ancora oggi monopolio solo di una dozzina di paesi. Inoltre, la crescita del divario di ricchezza e potere spinge il mondo verso rivolte sociali e conflitti armati. L’Oxfam è una confederazione internazionale che raggruppa 18 organizzazioni non profit con missione di ridurre la povertà globale e nel 2010 ha pubblicato una ricerca secondo cui le 388 persone più ricche del mondo possedevano una ricchezza superiore a quella di tutta la metà inferiore della popolazione mondiale (3.3 miliardi di persone). Nel gennaio 2017 secondo l’Oxfam solo 8 persone posseggono una ricchezza superiore a 3.6 miliardi di persone, dato estremamente allarmante. Tra di essi spiccano Bill Gates, Jeff Bezos, Warren Buffet. Per un Paese è pericoloso che tanta ricchezza e tanto potere si concentrino in così poche mani, Trump per esempio ha vinto le elezioni contando soprattutto sulla sua grande ricchezza personale. Capitalismo genera disuguaglianza Il capitalismo opera a favore della concentrazione di ricchezza in poche mani, in quanto l’attuale sistema economico funziona come una calamita, le persone ricche attraggono su di sé sempre più risorse ed esercitano maggiore attrazione. Fin dalla nascita del capitalismo, l’idea del libero mercato come regolatore della ricchezza è stata ampiamente accettata; una mano invisibile garantisce la concorrenza in campo economico, contribuendo all’equilibrio dei mercati e generando benefici sociali, tali mercati mirano al profitto e ci si dovrebbe aspettare che producano condizioni migliori per tutti. Il capitalismo ha stimolato l’innovazione e la crescita economica, ma la mano invisibile produce solo i suoi benefici per i più ricchi.

Yunus propone di rivedere il nostro sistema economico: il capitalismo ha prodotto progressi tecnologici ed enormi accumulazioni di ricchezza, creando disuguaglianze che non possono essere risolti dai meccanismi naturali dell’economia, ma si acutizzeranno sempre più con ripercussioni sull’ambiente sociale, politico nazionale e globale non solo dei più poveri ma anche dei più ricchi. L’aumento della disuguaglianza ha portato a instabilità sociali, tensioni e polarizzazione politica aumentando la rabbia di coloro che non hanno prospettive e che grazie alla diffusione di strumenti tecnologici e di comunicazione, divengono sempre più consapevoli di come le risorse siano state mal distribuite. D’altra parte anche i ricchi si dimostrano dubbiosi di fronte a tali situazioni, fanno donazioni per scopi umanitari e nonostante la dottrina imperante della massimizzazione del profitto, molti trasferiscono una percentuale dei loro profitti anche a progetti di servizio per la comunità o a cause per migliorare le condizioni dei più poveri con lo scopo di ridurre i danni provocati dal sistema capitalistico. Uomo capitalistico, uomo reale Il sistema economico considera l’uomo come un soggetto che cerca il proprio guadagno personale e postula che la massimizzazione del profitto personale sia il nocciolo della razionalità economica. Ciò produce un atteggiamento d’indifferenza, egoismo, cupidigia e sfruttamento. Secondo la teoria, l’uomo capitalista dovrebbe essere mosso dall’egoismo come principale virtù; per fortuna però ciò si discosta profondamente dalla realtà. La Persona Reale è invece quella che apprezza e onora le relazioni con altri esseri umani, sa essere anche altruista, premurosa, talvolta egoista, lavorano non solo per il proprio guadagno personale ma anche a vantaggio degli altri. La Grameen Bank è costruita sulla fiducia: non viene richiesta alcuna garanzia, non sono necessari documenti legali, la maggior parte delle persone che ottiene prestiti è analfabeta e non possiede beni patrimoniali, molte non hanno mai maneggiato denaro e ora possono avviare un’attività economica nonostante economisti e banchieri tradizionali ne fossero contrariati. Oggi tale banca effettua prestiti per oltre 2.5 miliardi di dollari all’anno a 9 milioni di donne povere esclusivamente sulla base della fiducia e gode di un tasso di restituzione di quasi il 99%. Anche in America esiste la Grameen America e offre prestiti a donne ai fini di garantire loro di avviare la propria attività. Se il modello fosse quello dell’Uomo capitalista i beneficiari si intascherebbero il denaro per non restituirlo più, ma la realtà mostra che l’uomo è molto diverso. Tuttavia, in molte società spesso i valori centrali sono quelli riconducibili all’egoismo. Il fatto che spesso si misuri il successo di un sistema economico sul PIL che misura il valore monetario dei beni e servizi prodotti in un dato paese in un periodo di tempo predefinito tende a rispecchiare tale visione. Il Pil non tiene conto di una serie di attività che non contemplano il trasferimento di denaro non vengono considerate nel calcolo del PIL. Denaro che invece viene speso per l’acquisto di armi o per attività che danneggiano le persone viene contemplato. Il PIL può misurare il comportamento egoista dell’Uomo Capitalista ma non coglie il successo dell’Uomo reale. Il PIL è un sistema di misurazione del tutto fuorviante. La Banca Grameen è stata l’esito di una riprogettazione del sistema economico. Poggia su 3 elementi:  Business sociale: una nuova forma d’impresa basata sulla virtù umana dell’altruismo.  Gli esseri umani sono imprenditori  Il sistema finanziario deve essere riprogettato affinché funzioni in modo efficiente per le persone che si trovano al fondo della scala economica. L’obiettivo è quello di dar vita a una nuova forma di pensiero economico per la trasformazione della società umana e che permetta di servire i bisogni degli esseri umani reali, creando un mondo in cui tutte le persone abbiano la possibilità di realizzare il proprio potenziale creativo. Creare una nuova civiltà: la controeconomia del business sociale

La concentrazione sempre maggiore di ricchezza nelle mani di pochi è una tendenza sottoprodotto di un’economia fondata sul libero mercato che secondo Yunus può essere fermata. Il problema sta in come la teoria capitalista ha interpretato la natura umana limitando i tipi di attori che possono aver accesso al libero mercato e consentiamo l’ingresso solo ad attori guidati dall’egoismo. Se lasciamo entrare anche attori guidati dall’altruismo la situazione cambia radicalmente. Vecchi modi di risolvere il problema attraverso iniziative caritative e programmi governativi non possono risolvere il problema. Le persone dovrebbero esprimere la loro disponibilità a partecipare alla creazione di imprese orientate all’altruismo cioè business sociali adeguati alla capacità di risolvere problemi umani, in questo mondo si potrà invertire il meccanismo di concentrazione della ricchezza e ciò spingerà le aziende a investire la loro esperienza e la loro tecnologia nella creazione di potenti business sociali, con il sostegno del governo incentivando il cambiamento. Accordo di Parigi Un altro problema legato alla concentrazione della ricchezza è il cambiamento climatico. Molte persone hanno compreso la gravità di questo problema, tuttavia le condizioni continuano a peggiorare. Il pianeta ha registrato le temperature più elevate e numerosi attivisti si sono mobilitati per attirare l’attenzione delle persone comuni e dei politici attraverso dimostrazioni pubbliche e i media dichiarando la necessità di un cambio per evitare il raggiungimento di un punto di non ritorno. Nel 2015 alla Conferenza sul clima di Parigi, rappresentanti di tutto il mondo si sono accordati per la prima volta su un quadro di riferimento pratico per limitare la produzione di gas serra, prima causa del cambiamento climatico. Nazioni grandi e piccole, ricche e povere hanno siglato un accordo legalmente vincolante orientato a proteggere il nostro pianeta dal cambiamento climatico. Per la prima volta sono state le persone comuni a mobilitare i loro governi ad intervenire. Molti sono diventati attivisti e anche partiti con programmi “verdi” hanno cominciato a vincere le elezioni a livello sia locale che nazionale. Tuttavia vi sono anche potenti sacche di resistenza alimentate dalle compagnie petrolifere e da altre organizzazioni che si oppongono per motivi egoistici, Trump ha dichiarato di volersi ritirare dall’Accordo di Parigi. Si tratta di problemi che pongono gravi problemi a livello fisico, ma anche sociale, politico ed economico e sono strettamente legati. Se la sensibilizzazione sul cambiamento climatico ha avuto un buon esito, allora anche il problema della concentrazione della ricchezza può essere risolto, sfidando i paradigmi esistenti. Una potenziale soluzione sarebbe rappresentata da una redistribuzione del reddito perseguita attraverso una tassazione progressiva. Ma nessun governo democratico sarebbe disposto ad attuare un programma simile. Bisogna affrontare la causa, non l’effetto riprogettando il quadro economico. Banca Grameen: ripensare il sistema finanziario Il nuovo quadro economico si sta realizzando con la Banca Grameen. La terribile carestia che ha colpito il Bangladesh nel 1974 ha spinto Yunus a combattere la povertà del paese. il tentativo di ottenere raccolti per irrigazione nel villaggio di Jobra ha permesso a Yunus di avvicinarsi ai poveri del villaggio e capire quanto pesassero nelle loro vite le attività di prestito di denaro. Chi prestava denaro a condizioni molto gravose manteneva i poveri del villaggio in una condizione simile alla schiavitù. Inizialmente Yunus prestava soldi di tasca propria e ha posto le basi al sistema della Banca Grameen, iniziando a studiare anche il funzionamento delle banche tradizionale, facendo tutto il contrario. L’istituzione che ha creato si è rivelata l’antitesi di una banca convenzionale. Mentre le banche convenzionali operano nelle grandi città con ricche aziende e persone, la Banca Grameen invece esercita la propria attività solo nei villaggi del Bangladesh e appartiene prevalentemente alle donne povere che sono sue clienti, costituiscono il consiglio di amministrazione e ne decidono le politiche.

Le banche convenzionali in Bangladesh hanno come clienti principalmente gli uomini, la Banca Grameen consente alle donne di diventare imprenditrici e di togliere le loro famiglie dalla povertà. Le banche convenzionali credono che i poveri non siano solvibili, mentre la banca Grameen considera le donne altamente solvibili e detentrici di fiducia al punto che il tasso di rimborso è più elevato rispetto ai mutuatari ricchi. Le banche convenzionali prestano sulla base di garanzie (proprietà offerte dal mutuatario a garanzia del rimborso del prestito) e di accordi legali molto vincolanti stilati da avvocati. La Banca Grameen non usa avvocati e non chiede garanzie, si tratta di un sistema bancario fondato completamente sulla fiducia. È un sistema noto come microfinanza che si è diffuso in molti paesi grazie a organizzazioni non governative (ONG) non profit e ha avuto successo anche grazie alla Banca Mondiale, il FMI e le Nazioni Unite che hanno iniziato ad interessarsi alla promozione di programmi finanziari più inclusivi. In questo modo anche le persone povere sono state incluse nel sistema finanziario. Spesso gli unici tentativi attuati sono programmi che incoraggiano le banche convenzionali a fornire ai poveri servizi finanziari limitati, spesso a costi elevati, ma i poveri del mondo hanno bisogno di poter accedere al sistema bancario. Bisogna avere un insieme di istituzioni finanziarie appositamente progettate che possano fornire servizi finanziari destinati in modo esclusivo a chi non ha accesso al credito anziché offrire prestiti di microdimensioni attraverso istituzioni convenzionali. Bisogna riprogettare il sistema bancario in modo che non agevoli più la concentrazione di ricchezza. La Banca Grameen è un modello nuovo di sistema bancario, progettata per soddisfare bisogni e interessi dei poveri. Il business sociale e i primi passi verso un nuovo quadro economico Yunus guida imprese per la produzione di beni e servizi a favore dei poveri come abitazioni, acqua pulita, assistenza sanitaria a costi accettabili, formazione infermieristica. Se generavano più denaro rispetto a quanto era stato speso, non doveva produrre profitto per le singole imprese, gli investitori potevano vedersi restituire soltanto le cifre investite inizialmente, i profitti poi venivano reinvestiti per migliorare e ampliare la loro attività. Nasce il business sociale “un’azienda che non distribuisce dedita alla risoluzione di problemi umani”. Si tratta di un concetto ch scaturisce dall’esperienza pratica con gli abitanti dei villaggi per risolvere problemi sociali. Il problema per cui tale business sociale non è stato realizzato prima è legato alla teoria capitalista che era orientata alla realizzazione di profitto e ricchezza individuale. Con il business sociale si permette al lato altruistico della personalità di esprimersi attraverso un’attività economica anche se l’altruismo non può entrare nel mondo del business e che può esprimere soltanto nel mondo delle iniziative caritative. Esisterebbe quindi un modello di business orientato dall’altruismo. Il business sociale è passato dall’essere un’idea oscura a divenire un movimento mondiale, con università che incentivano le idee e giovani che avviano iniziative imprenditoriali di business sociale. Per favorire tali sviluppi, Yunus e i colleghi creano fondi che forniscono seed money per aiutare gli aspiranti imprenditori a trasformare i loro sogni in realtà. Si investe nelle idee di business sociale, si fornisce una guida esperta e li si aiuta a raggiungere l’indipendenza finanziaria. Il denaro prodotto con l’attività non genera profitto ma viene ulteriormente investito a sostegno di un altro business sociale. Fondi di business sociale sono stati messi a disposizione di giovani disoccupati che sono divenuti giovani imprenditori e hanno realizzato il loro profitto personale creando posti di lavoro. Le banche e gli istituti finanziari convenzionali non hanno interesse ad avere a che fare con giovani disoccupati che non possono offrire garanzie e non hanno una storia creditizia, c’è bisogno quindi di fondi speciali che hanno permesso di sollevare dalla povertà singoli, famiglie e intere comunità. Per partecipare al programma Nuovi Imprenditori del Bangladesh (Nobin), è sufficiente che un giovane abbia un’idea di business e una volta approvato il business plan ottiene il denaro per avviare la sua azienda a profitto personale, non necessariamente deve trattarsi di business sociale.

I fondi di business sociale approvano in media un migliaio di proposte al mese. Si vuole sottolineare come tutti possiedano la capacità intrinseca di essere imprenditori, infatti la capacità di trovare un modo per sostenersi rimane latente in ciascun individuo. Supportare l’imprenditorialità è fondamentale per ovviare alla dipendenza forzata del lavoro dipendente, pubblico o privato e il postulato che, come creatori di posti di lavoro, governi e aziende siano gli unici motori della crescita economica. È necessario creare istituzioni finanziarie che diano sostegno alle loro startup in modo amichevole e accessibile. La controeconomia dell’imprenditorialità Bisogna sostituire il postulato che le persone per loro natura egoiste e che l’egoismo sia l’elemento trainante di ogni progresso economico con il nuovo postulato secondo cui le persone sono sia egoiste che altruiste e che entrambe le motivazioni si possono applicare all’attività economica. Sostituiamo inoltre il vecchio postulato secondo cui le persone sono destinate a lavorare alle dipendenze di alcuni con il nuovo postulato secondo cui tutti sono imprenditori con una dote illimitata di capacità creative. Il business sociale può essere utilizzato per affrontare problemi come la fame nel mondo, la povertà, il degrado ambientale, sostenere i giovani disoccupati dando loro un’opportunità. I giovani disoccupati sono alla ricerca di un reddito di base per la loro sopravvivenza e hanno un’aspirazione repressa a trovare un significato nella loro vita. Inoltre l’economia dell’hi-tech permette loro di esprimersi. I giovani hanno talento, energia, idealismo e intelligenza per trasformare il mondo e possono sconfiggere povertà, degrado ambientale e disoccupazione dando vita a un diverso sistema economico.

I TRE ZERI Povertà zero: porre fine alla disuguaglianza di reddito L’Uganda è stata qualificata dal GEM come la nazione più imprenditoriale del mondo, il 28% della popolazione negli ultimi 3.5 anni avrebbe avviato un’attività economica, oltre 6 volte la quota degli USA e altri studi stimano che l’80% degli ugandesi avvierà la propria attività nel corso della loro vita. È difficile da pensare perché la nostra idea di imprenditore è molto limitata. I business in Uganda hanno come obiettivo sollevare la popolazione dalla miseria e povertà e dimostrano la capacità e gli istinti dell’imprenditorialità che risultano comuni a tutti gli esseri umani, non solo da pochi eletti. Nonostante la forte capacità imprenditoriale in Uganda come in altri paesi in via di sviluppo è mancato un sistema di supporto che garantisse lo sviluppo di una cultura di libertà economica. In Uganda opera lo Yunus social business, un’organizzazione non profit dedita alla diffusione dell’idea di business sociale, alla formazione e al sostegno dei pionieri interessati a mettere in pratica quest’idea e alla collaborazione con aziende e leader aziendali che vogliono creare imprese o divisioni dedicate al business sociale. Golden Bees è uno dei business sociali avviati in Uganda grazie allo YSB. L’agricoltura per consumo interno o esportazione è il settore economico principale dell’Uganda e genera una quota di PIL maggiore a tutti gli altri. Ma i piccoli agricoltori non riescono ad accedere ai mercati nazionali e internazionali per piazzare i loro prodotti e sostentare le proprie famiglie. Uno dei campi promettenti è l’apicoltura, il miele è un prodotto commerciale molto importante in Africa alla base della cucina e utilizzato come dolcificante. Dalle api si ottengono molti altri prodotti addirittura più remunerativi del miele come la cera d’api utilizzata a scopi sanitari o come cosmetico, il veleno d’api usato a scopi medicinali. Golden Bees è un business sociale la cui missione è mettere l’apicoltura a portata di migliaia di piccoli agricoltori ugandesi, vendendo beni e servizi essenziali all’apicoltura agli agricoltori e li istruisce sulle principali tec...


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