Una delle ultime sere di carnovale, Carlo Goldoni, a cura di Gilberto Pizzamiglio PDF

Title Una delle ultime sere di carnovale, Carlo Goldoni, a cura di Gilberto Pizzamiglio
Course Storia del teatro e dello spettacolo
Institution Università degli Studi di Milano
Pages 14
File Size 225.8 KB
File Type PDF
Total Downloads 61
Total Views 129

Summary

Riassunto delle varie parti del libro: scene dei 3 atti, commento di Pizzamiglio e estratto sulla fortuna dell'opera....


Description

UNA DELLE ULTIME SERE DI CARNOVALE!

Carlo Goldoni!

! INTRODUZIONE! !

a cura di Gilberto Pizzamiglio!

L’opera tratta una sofferta partenza e fa da spartiacque tra il momento veneziano e parigino. Abbandono di Venezia perché era fallito il programma di cimentarsi in tt i registri teatrali e perchè vi erano sempre meno spettatori anche per la satira del tempo da parte del rivale Gozzi.! L’opera è un autobiografismo del suo stato presente —> commedia allegorica o biografia poetica. Fu edita 10 anni dopo le rappresentazioni (’62-’72) nel tomo della Pasquali, il testo coincideva quasi completamente con la recita del San Luca —> no modifiche nonostante il lungo periodo tra recita ed edizione.! 12 personaggi: 3 coppie fatte, 3 da fare e 3 garzoni —> modulo ternario frequente in Goldoni. Nelle scene collettive forte dinamismo, persone agitate, paranoiche. Le scene sono ambientate sia all’esterno che all’interno e la festa è portata in un luogo interno (di solito era ambientata all’esterno). I personaggi si riuniscono in 3 occasioni: CONVERSAZIONE, GIOCO e PRANZO CON BALLO, in un crescendo della festa carnevalesca. Questa commedia sancisce il trionfo dell’onestà, dei tessitori/mercanti e degli amanti. Le scene finali del ballo e del pranzo sono ingredienti obbligatori per questo genere, seguendo le regole di Joly.! Nel L’autore a chi legge ’72 —> richiamo ad aspetto allegorico dei personaggi + spiegazione gioco della Meneghella x pubblico non veneziano e perchè dopo 10 anni l’autobiografia non era + così chiara, ribadiva anche l’onestà e il divertimento aggregativo positivo all’interno di una quotidianità di lavoro.! Messaggi: TEATRO, FESTA e AMORE che si fondono nelle scene corali ad es: scena della Meneghella con tt attori in campo + ampi dialoghi che evidenziano padronanza autore del mezzo drammatico e scenico e la sintonia tra il commediografo e gli attori, che intervenivano in modo creativo sul canovaccio e quindi sul copione che era il risultato collettivo della compagnia.! Allegoria che fa coincidere il mestiere del teatro con quello dell’artigiano perchè entrambi contribuiscono all’economia della città. Si evince anche una sintesi tra il teatro italiano e francese che prima erano invece nettamente divisi, per superare la perdita di spettatori e rinnovare gerarchie.! Tema dominante commedia: deludente presente e incerto futuro. C’è forte tensione spezzata dalle scene corali e dal finale lieto x evitare di uscire dalle convenzioni della commedia carnevalesca. L’intensità drammatica è in 3 momenti essenziali: pro/contro partenza di Anzoletto + impegni riparatori ai guasti che ciò porta, tt è complicato dall’amore x Domenica e quello della Madama x lui che ha via d’uscita del matrimonio che è anche un patto lavorativo. I personaggi sono: Anzoletto-Goldoni, Momolo-Goldoni giovane, Domenica-Commedia riformata, Madama Gatteau-Comedia Italiana decadente ormai, Zamaria-Vedramin (imprenditore di Goldoni).! Si illude ad una superiorità del teatro comico veneziano su quello francese x + qualità contenuti, messe in scena, abbondanza produzioni. La partenza di A. non è x ambizione personale ma dice di obbedire a un dovere professionale e patriottico, la sua sicurezza dura poco, è angosciato dalla paura di insuccesso, vorrebbe riscattare l’immagine screditata del teatro it in fr e riformare, ma una volta là è difficile attuare il progetto. " "

1

Alla vigilia del viaggio ripiega su un obiettivo minimale e già mette in conto che tornerà in patria, arricchito da nuove esperienze (promesse riparatorie). Vuole anche mandare da Parigi a Venezia opere da far rappresentare al San Luca. Incognita è la lingua da usare: plurilinguismo (veneziano, it e francese).! Tema dell’amore tra A. e D. sempre dipendente e secondario a quello del teatro: lei in un monologo è anche disposta a rinunciare a lui x non danneggiare la sua carriera —> metafora di una temuta rinuncia di Goldoni alla commedia riformata e al bilinguismo + verso il fr.! Alla fine del 2^ atto i 2 temi si uniscono in un altro monologo di D. che passa dalla gelosia, al desiderio che A. non parta, alla convenienza che resti anche x motivi professionali.! A. è inoltre combattuto tra andare a Parigi da solo, con la Madama o con D. —> allegoria contrasto vecchio/nuovo, la M. vecchia vuole l’amore di A. come simbolo di un asservimento alle regole della commedia italiana che Goldoni teme e rifiuta. Al dialogo con M. è confuso tra dovere e amore + rifiuto di Z. a lasciare la figlia x seguirlo + minacce diffamatorie della M. —> rifiuto tot a partire alternato a sconforto. Riacquista poi lucidità/sicurezza + dedizione a D. e rifiuto della M.! Alla scena del pranzo si uniscono affari e affetti, attenzioni della M. si spostano su Z., M. si vuole impegnare a tener vivi a Venezia nome e teatro di G. offrendosi come direttore del laboratorio di Z. e sposando Polonia, garanzia che ha la maturità. Esplode una nevrosi collettiva, ognuno perde delle sicurezze x la partenza di A., con il ballo conclusivo questa agitazione si calma, vi è l’addio ad A. con un pianto commosso. Alla fine partiranno: A., D., M. e Z. = Goldoni, la moglie Nicoletta, nipote Antonio e servitore Tonino = commediografo, 2 contrastati modelli comici (vecchia e nuova commedia) e impresario. Zamaria rappresenta il sogno impossibile di approdare a Parigi con sostegno della struttura messa in piedi negli anni, come garanzia, invece deve dire addio alla patria e anche a quello che si è costruito e il saluto finale è in realtà un addio solitario —> partenza = perdita.! G. nel triennio parigino rinuncia al teatro, i timori di A. hanno conferma, convivenza tra D. e M. impossibile, non riesce ad imporre le sue opere e nemmeno a mandarle in patria, nelle sue lettere dice che è capito da pochi e desidera tornare nella sua patria.!

! ! FRONTESPIZIO! !

Nella 1^ ed. della Pasquali 1777-8 la vignetta (di P. Novelli disegnatore e A. Baratti incisore) antiporta rappresenta VI scena del 2^ atto: sala borghese sobriamente arredata, 10 persone sedute al tavolo rischiarato da 2 candelabri, che giocano alla meneghella, con Zamaria in piedi che segue ogni mossa e MG che entra da una porta a dx. ! Nell’ed. successiva Zatta del 1793, aggettivo veneziana sostituito da allegorica e le vignette sono 3 prima di ogni atto: ! 1. Zamaria e Domenica che ricevono Augustin ed Elenetta,! 2. Colloquio tra Domenica e MG,! 3. Zamaria che dà ordini a Cosmo mentre MG controlla le condizioni del suo volto allo specchio! Lo sfondo è in tt uguale: camera con sedie e u mobiletto con candelabri—> approccio + superficiale, non vengono rappresentati i momenti + impo ma sono una semplice “sfilata” di figurine borghesi.!

! ! !

2

NOTA AL TESTO!

!

Ed. Pasquali tomo 16esimo, Venezia, 1778, 1^ ed., altre poi a Lucca, Bologna e Livorno, a Venezia un’altra impo., la Zatta (1793) con minime varianti dalla P. segnalate nel commento. Inserimento di Ultime sere si rinviava x una nuova ed. corretta che G. doveva mandare da Parigi, ma il prolungato ritardo e la sua morte, vanificarono il progetto.!

!

Interventi:! - tolte maiuscole contrastanti con uso moderno,! - j diviene i! - corretti errori tipografici,! - preposizioni articolate unite! - tolto accento ai monosillabi,! - accentate 3^ persona sing del futuro interrogativo e la 2^ plu del presente indicativo,! - accento su vocale finale x indicare troncamento parola! - e, o tra acuto/grave, nel ‘700 solo grave, e ora messo acuto,! - accento su vocale tonica x distinguere parole non piane! - omografia tra parole, accento una x distinguerle! - 3^ persona sing (xe) e 2^ plu (se’) del verbo essere! - accento per distinguere vòi (voglio) da voi pronome! - introdotta h nelle forme interrogative di avere! - ci —> chi! - ch —> sci!

!

Interpunzione mantenuta quasi del tt perchè vicina a volontà dell’autore:! - uso abbondante della virgola dopo e e che, soppresse pochissimo,! - ! ? ; tolti quando in contrasto con norme attuali x rendere + chiaro a lettore il senso! - note a piè di pag del commediografo e sono spiegazioni dei termini o vocaboli veneziani/ lombardi per i lettori che non lo sono + integra. di stampa difficilmente distinguibili da quelle originai dell’autore,! - note con lettere alfabetiche, si riparte da ogni scena e non da ogni pag come aveva fatto la P.! - parti in fr trascritte x riportare storpiatura comica e l’incerto controllo della lingua da parte dell’autore.!

! 3 atti in prosa, rappresentata a Venezia x la 1^ volta nel Carnevale del 1762:! ! ! L’AUTORE A CHI LEGGE! !

Questa commedia è un allegoria, G. quell’anno chiamato in Fr e voleva andarci x almeno 2 anni (che divennero 3 fino al 1765, periodo faticoso anche per i frequenti contrasti con i comici, passò poi alla Corte come insegnante di italiano della figlia di Luigi XV, Adelaide, x Goldoni fu un trionfo e una liberazione. Con ciò abbandonò l’ipotesi di tornare a Venezia che invece in quel periodo stava maturando) e x prender congedo dal pubblico di Venezia scrisse quest’opera, dove i Commedianti sono Tessitori, fabbricanti di stoffe e lui il Disegnatore: i comici eseguono le opere degli autori come i tessitori lavorano sul modello del disegnatore. Nonostante l’allegoria vi sono elementi nella

3

commedia che danno diletto in ogni tempo: marito e moglie che si amano, donna ammalata quando si annoia e sana quando si diverte, giovane brillante che sa divertire, buon uomo capo di fam. che unisce la giusta condotta al divertimento, caricature della vecchia che vuol fare la spiritosa + pittura della scena e dei costumi.!

!

In una scena vi è il gioco della Meneghella (diminutivo di Domenica in veneziano), gioco di carte tipico di Venezia in cui si può giocare in numerosi, fino in 16 persone. La carta + impo. è la M. che è il 2 di Spade, che incrociandosi creano un ovale, al centro c’è scritto il nome del fabbricante “Domenico” da qui il nome. Si gioca a coppie (uomo donna che vanno d’accordo) e fanno banco comune del denaro in gioco che viene messo in un tondino (piattino) al centro del tavolo: ognuno deve mettere una moneta. Si da una carta a ciascuno, chi ha M. è il 1^ a dar le carte: mescola, ne prende una il vicino, se è M. prende tt i soldi, se no ne da 3 a ciascuno e per sé 6 tra cui sceglie le 3 migliori (lissia=bucato, far pulizia), se la 40esima carta è la M. prende tt soldi e passa poi il mazzo. Chi ha la mano gioca l scarta migliore, tra le sue e quelle del compagno, chi ha la carta + alta prende 4 soldi, così la 2^ volta, i 4 restanti x invito —> chi ha preso la 2^ e ha la 3^ carta buona chiede chi vuol vedere la sua carta e mette i soldi nel tondino, chi tiene l’invito mette soldi a sua volta, quello che ha M. tiene sempre perchè vince di sicuro. La M. può essere forzata: qualcuno gioca Spade e trova qualcuno che non ha altre spade oltre alla M. e lo costringe a giocare, prende soldi ma meno di quelli che potrebbe prendere se aspettasse la fine. A volte un giocatore non ha carta buona ma gioca lo stesso (cazzada) per imbrogliare gli altri e guadagnare.!

!

Al termine di Autore a chi legge accenna a chi vorrebbe sapere se ha mantenuto la promessa di mandare i “disegni” quando era via piuttosto che sapere il gioco della Meneghella, ma Goldoni dice che questa non è la sede per parlare di ciò (lo farà nei Memories).!

! ! PERSONAGGI! !

Goldoni usa solo nome di battesimo, solo x Bastian Caparetti (bollicine prodotte dai pesci/ chiocciole) e Agustin Menueli (minuto/esile). Nella versione Zatta sono state cambiate alcune cose e tutto è + italianizzato. ! Attraverso alcune lettere mandate da G. a Vendramin (nel 1763) e a Sciugliaga (nel 1764) si trovano info riguardo i 1^ attori di questa commedia al San Luca nel 1762: Bartolomeo CameraniMomolo (giovane che sa sostenere il comico e la passione), Giuseppe Grandi (Majanino)Anzoletto (esile, aggraziato, voce delicata, amato dalle donne), sua sorella Metilde-Domenica, Caterina Bresciani-Marta (una delle migliori prime attrici), Francesco Cattoli-Bastian (basso e tracagnotto), Elisabetta Zanuzzi (Catroli)-Elenetta (vivace soubrette), Giustina Campioni Cavalieri (Argentina)-Polonia (parti serie e passione), Caterina Rosa-Alba, Giuseppe Lapis (capocomico della compagnia)-Madama Gatteau (faceva sempre parti di Dottore e della donna vecchia), Francesco Grandi (Majani)-Zamaria (personaggio che rappresenta il nobile Vendramin, l’impresario teatrale severo e scorbutico, in Z. G. smussa queste caratteristiche, questo personaggio ha inoltre il nome di un signore pettegolo e impiccione che frequentava il teatro e sparlava a tutti).! Nei personaggi si riscontra una nevrosi che è tipica anche degli attori stessi, anche nel personaggio di Momolo c’è un intercalare del personaggio che viene mantenuto.!

!

4

Coppie già fatte:"

!

- BASTIAN: mercante di seta (critico intelligente e simpatico)! - MARTA: moglie di B."

!

- LAZARO: fabbricatore di stoffe! - ALBA: mogie di L."

!

- AGUSTIN: fabbricatore di stoffe (coppia molto gelosa rispettivamente)! - ELENETTA: moglie di A.!

! Coppie da fare:" !

- POLONIA: che fila oro! - MOMOLO: manganaro (chi muove il mangano, macchina che lustra le tele e drappi)"

!

- MADAMA GATTEAU: vecchia fr ricamatrice! - ZAMARIA: fabbricatore di stoffe (testor)"

!

- DOMENICA: figlia di Z.! - ANZOLETTO: disegnatore di stoffe"

!

Garzoni lavoranti di Z:"

!

- COSMO! - BALDISSERA! - MARTIN!

! Scena in Venezia a casa di Z.! ! ! ATTO PRIMO! ! SCENA I - Camera con lumi sul tavolino - Zamaria e i 3 garzoni! !

Zamaria li invita ad una festa che darà quella sera x gli ultimi giorni di Carnevale, i 3 lodano il loro padrone per il suo buon amore e dicono che sono lì a servirlo. C. allude al fatto che non lavoreranno quel dì e Z. lo scherza dicendo che se volesse sarebbe uno dei migliori lavoratori ma che è un pigrone e che per oggi va bene, ma da domani riparte il lavoro. M. chiede cosa devono fare, Z. dice di andare a vedere se sua figlia ha bisogno. C. chiede se può portare alla festa una ragazza che lavora la seta, il padrone acconsente.!

! ! ! ! !

5

SCENA II - Zamaria poi Domenica!

!

Mentre Z. commenta ancora sui suoi garzoni, arriva la figlia D. che si è fatta bella e ha aiutato in cucina e ad apparecchiare per la festa imminente. I due discutono riguardo gli invitati, è D. a chiedere chi sono con la scusa di sapere per quanti apparecchiare e Z. ad elencarli, lei vuole solo sapere se ha invitato Anzoletto di cui è innamorata. Nell’elencarli si delineano le caratteristiche, sul finire arrivano Augustin e Elenetta (D. voleva arrivasse A.).!

! SCENA III - Agustin, Elenetta si aggiungono a quelli prima! !

Si salutano e li fanno accomodare, Z. fa notare a E. che non è ben acconciata e lei dice che è perchè A. non vuole il parrucchiere x casa (gelosia). I due marito e moglie litigano, perchè Z. vuole che A. vada a chiamare la mamma di E. che non voleva venire ma non voleva nemmeno stare a casa ed E. non vuole che vada. Dopo di ciò si dicono che comunque si vogliono bene e si risposerebbero se tornassero indietro. Z. dice che la festa che ha organizzato è per divertirsi e che se hanno intenzione di litigare tt il tempo possono andare via. Esce con A. per mostrargli un tessuto.!

! SCENA IV - Elena e Domenica! !

D. chiede ad E. se davvero vuole bene a suo marito nonostante tutto il tempo litigano e lei dice di sì e che anche per lui è così. Poi D. dice che sta arrivando M. con il marito, ed E. dice che non conosce nessuno degli invitati.!

! SCENA V - Marta, Bastian e dette! !

Serie di convenevoli in cui E. pensa che voleva andare via con il marito, D. prende i vestiti dei due arrivati e li fa accomodare.!

! SCENA VI - Marta, Bastian ed Elena! !

M. cerca di fare conversazione con E. sul freddo ma lei è schiva, B. si siede al suo fianco e lei spaventata si alza, spiega poi che è per via della gelosia di suo marito, e dice che non esce di casa senza di lui, mentre lei lo lascia uscire solo. !

!

SCENA VII - Si aggiunge Domenica! " D. era andata ad aiutare in cucina, arriva e M. e B. fanno capire di sapere di lei e A. e chiedono quando si sposa, lei si strabilia per il fatto di non aver mai confidato questo a nessuno e non si capacita che loro lo sappiano. E. si dispera in silenzio per il fatto che suo marito non è ancora tornato, domandandosi dove sia. Nel frattempo arrivo Momolo che aveva detto che non ci sarebbe stato.!

! ! ! !

6

SCENA VIII - Si aggiunge Momolo!

!

Spiega che doveva andare ad un altra cena ma quando è arrivato c’era una signora che non sopporta e ha finto di avere la febbre per andare via, chiedendo scusa a D. Poi si rivolge ad E. chiedendo chi è, e dice che è disposto a riverirla ma lei dice che non può ricevere visite e scocciata si alza e se ne va a vedere dov’è finito suo marito.!

! SCENA IX - Domenica, Marta, Bastian, Momolo! !

E. si siede e M. chiede dov’è Z. e cosa direbbe nel vederlo, scherzando gli dicono ch gli direbbe di andare via. Dice che nonostante la sua pazzia la gente gli vuole bene. Chiede a D. del vino e lei poi le dice che verrà Polonia, lui spiega che sono in litigio di mettere buona parla per lui, poi va a posare il cappotto. Nel frattempo arrivano L. e Alba (quella che a casa sta sempre male ma in giro è sanissima).!

! SCENA X - Si aggiungono Lazzaro ed Alba! !

Si salutano, D. chiede ad A. come sta e lei dice di avere mal di testa, le dice di darle il cappotto ma lei dice che ha molto freddo e vuole tenerlo, così D: va a prendere per accendere il fuoco. Poi dice che ha il busto stretto e le manca il fiato, quando D: le chiede se vuole lo scalda piedi e non può abbassarsi, così D. glielo porge lei. Suo marito L. resta molto paziente.!

! SCENA XI - Si aggiunge Momolo! !

Arriva M. e facendo ridere A. è come se guarisse, ride e si dimentica dei mali, M. racconta che salendo ha trovato Z. e A. che piangevano, ha preso A. e l’ha picchiato e lui gli ha strappato una manica. M. dice di aver visto un tessuto di Anzoletto incantevole, da far invidia a quelli francesi. A. nel frattempo ha una caldana e tutte le attenzioni si spostano su di lei, poi dice che vuole andare a vedere questa stoffa con M. che l’accompagna, rifiutando il marito.!

!

SCENA XII - Domenica, Marta, Bastian, Lazaro! " D. fa capire a B. e L. di andare anche loro a vedere il drappo così da poter restare sola con Marta.!

! SCENA XIII - Domenica e Marta! !

D. chiede a M. che cosa intendeva prima B. quando ha citato Anzoletto, lei spiega che si dice in giro che lui è interessato a lei e che lei ricambia. Racconta che spesso va a casa sua per portare i disegni e che un giorno le ha chiesto se ha morosi, vuole fare vedere la polizeta (?) a M. ma in quel momento arriva Polonia e non vuole che la veda così dice che gliela mostrerà poi.!

!

SCENA XIV - Si aggiunge Polonia con lo scialle non sulla testa ma sulle spalle che significa che è in una cosa confidenziale con altre donne!

!

Arriva P. e dopo convenevoli di saluto si capisce che è scaldata e arrabbiata nei confronti degli uomini, quando D. le dice che c’è M. risponde che anch’esso sia maledetto. Poi dice a D. che le

7

deve parlare riguardo A., ha saputo che ha ricevuto una lettera ch lo invita ad andare a Moscovia come disegnatore e lui ha intenzione di accettare. Una ricamatrice francese le ha raccontato tutto dicendo che andrà con lui. D. e M. sono molto dispiaciute, una per amore perduto e l’altra per l’arte perduta. Nel frattempo arriva A. e P. si raccomanda di non dar ad intendere che lo sanno e di non dire che è stata lei a...


Similar Free PDFs