Valutazione Articolare Arto Superiore PDF

Title Valutazione Articolare Arto Superiore
Author Martina De Luca
Course Fisioterapia
Institution Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro
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Summary

Valutazione Articolare (ROM) arto superiore...


Description

ELEVAZIONE DELLA SCAPOLA IN FLESSIONE (FLESSIONE SCAPOLARE) Valutazione dell’escursione articolare attiva: Si va a studiare movimenti sostitutivi o artificiosi come l’estensione del tronco e abduzione della spalla. Valutazione dell’escursione articolare passiva: • Posizione di partenza: il paziente è in posizione supina con gli arti inferiori in flessione (posizione supina incurvata) oppure seduto. • Stabilizzazione: peso del tronco, il terapista stabilizza il torace. • Posizionamento della mano distale del terapista: il terapista afferra la parte distale dell’omero. • Asse del goniometro (PUNTO DI REPERE – GLENOMERALE): viene posto in posizione laterale rispetto al centro della testa omerale circa 2,5cm sotto la parte laterale dell’acromion. • Braccio fisso: parallelo alla linea laterale mediana del tronco. • Braccio fisso: parallelo all’asse longitudinale dell’omero. • Posizione finale: Il terapista applica una lieve trazione muovendo l’omero anteriormente e in alto fino al limite di movimento consentito dell’elevazione della spalla in flessione. L’omero viene portato in avanti e in alto fino al limite del movimento di elevazione (180°). Il gomito è mantenuto in estensione per evitare una limitazione dell’ampiezza del movimento di flessione della spalla dovuta a insufficienza passiva del muscolo tricipite. • Sensazione tattile finale: solidità al limite del movimento di flessione della spalla.

Per la flessione di solo l’articolazione glenomerale, con il goniometro: •

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Posizione di partenza: il paziente è seduto oppure giace supino con gli arti inferiori in flessione (posizione supina incurvata). Il braccio è posto lungo il fianco con il palmo rivolto medialmente. Stabilizzazione: Il terapista stabilizza la scapola e la clavicola. Asse del goniometro (PUNTO DI REPERE): come sopra. Braccio fisso: come sopra. Braccio mobile: come sopra. Posizione finale: L’omero viene portato avanti e in alto fino al limite del movimento di flessione dell’articolazione (120°).

ESTENSIONE DELLA SCAPOLA Valutazione dell’escursione articolare attiva: Si va a valutare i movimenti sostitutivi o artificiosi come l’inclinazione anteriore della scapola, elevazione della scapola, e abduzione della spalla. In posizione seduta il paziente PUO’ flettere e ruotare ipsilateralmente il tronco. Valutazione dell’escursione articolare passiva: • • • • • • •



Posizione di partenza: il paziente è in posizione prova oppure è seduto. Il braccio è posto lungo il fianco con la palma della mano rivolta medialmente. Stabilizzazione: il terapista stabilizza la scapola per isolare e valutare la mobilità glenomerale. (Può utilizzare il proprio avambraccio per stabilizzare la scapola). Posizionamento della mano distale del terapista: afferra la parte distale dell’omero. Asse del goniometro: viene posto in posizione laterale rispetto al centro della testa omerale, circa 2,5 cm sotto la parte laterale dell’acromion. Braccio fisso: parallelo alla linea laterale mediana del tronco. Braccio mobile: parallelo all’asse longitudinale dell’omero con la punta in direzione dell’epicondilo laterale dell’omero. Posizione finale: Il terapista applica una lieve trazione portando l’omero indietro fin quando la scapola comincia a muoversi. L’omero viene mosso posteriormente fino al limite di movimento consentito (60°). Il gomito viene flesso onde evitare una riduzione dell’ampiezza del movimento di estensione della spalla dovuta a insufficienza passiva del muscolo bicipite brachiale. Sensazione tattile finale: solidità.

ELEVAZIONE DELLA SPALLA IN ABBDUZIONE Valutazione dell’escursione articolare attiva: Si va a valutare i movimenti sostitutivi o artificiosi come l’inclinazione del tronco nel lato opposto, l’elevazione della scapola e la flessione della spalla. Valutazione dell’escursione articolare passiva: • Posizione di partenza: il paziente è seduto oppure in posizione supina. Il braccio è posto lungo il fianco con la spalla ruotata esternamente. • Stabilizzazione: Il terapista stabilizza il tronco (utilizzando il peso del tronco). • Posizionamento della mano distale del terapista: Il terapista afferra la parte distale dell’omero. • Asse del goniometro: viene posto al centro della parte anteriore o posteriore dell’articolazione glenomerale, approssimativamente 1,3 cm sotto e a lato del processo coracoideo. Quando si esegue questo tipo di misurazione nelle donne è preferibile la sistemazione del goniometro nella parte posteriore dell’articolazione, per evitare una possibile interferenza della mammella. • Braccio fisso: parallelo allo sterno. • Braccio mobile: parallelo all’asse longitudinale dell’omero.



Posizione finale: L’omero è spostato lateralmente e in alto fino al limite del movimento di elevazione (180°). Tale movimento riflette la mobilità scapolare e glenomerale.

ABDUZIONE DELL’ARTICOLAZIONE GLENOMERALE Valutazione dell’escursione articolare attiva: Il paziente non è in grado di eseguire separatamente il movimento di abduzione se il terapista non ha provveduto a stabilizzare la scapola. Valutazione dell’escursione articolare passiva: • • • •

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Posizione di partenza: Il paziente è in posizione supina oppure seduto. Il braccio è posto lungo il fianco con il gomito flesso a 90°. Stabilizzazione: il terapista stabilizza la scapola e la clavicola per isolare e misurare l’ampiezza del movimento di abduzione dell’articolazione glenomerale. Posizionamento della mano distale del terapista: il terapista afferra la parte distale dell’omero. Asse del goniometro: viene posto al centro della parte anteriore o posteriore dell’articolazione glenomerale, approssimativamente 1,3 cm sotto e a lato del processo coracoideo. Braccio fisso: parallelo allo sterno. Braccio mobile: parallelo all’asse longitudinale dell’omero. Posizione finale: L’omero è spostato lateralmente e in alto fino al limite del movimento di abduzione dell’articolazione glenomerale (90°-120°).

ROTAZIONE INTERNA DELLA SPALLA Valutazione dell’escursione articolare attiva: Si va a studiare dei movimenti artificiosi o sostitutivi come l’estensione del gomito, l’elevazione della scapola e abduzione della spalla tutto in posizione prona con la spalla abdotta a 90°; o l’elevazione della scapola, abduzione della spalla e rotazione del tronco con il paziente seduto con il braccio posto lateralmente al tronco. Valutazione dell’escursione articolare passiva: •



Posizione di partenza: il paziente è in posizione prona o supina. In posizione prona la spalla è abdotta di 90°, il gomito flesso a 90° e l’avambraccio in posizione intermedia. Un asciugamano ripiegato è posto sotto l’omero in modo da ottenere l’abduzione. (Questa posizione è controindicata se attraverso l’anamnesi risulti una pregressa lussazione posteriore dell’articolazione glenomerale. Stabilizzazione: Il terapista stabilizza la scapola e mantiene la posizione dell’omero senza limitare i movimenti.

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Posizionamento della mano distale del terapista: Il terapista afferra la parte distale del radio e dell’ulna. Asse del goniometro: è posto sul processo olecranico dell’ulna. Braccio fisso: perpendicolare al pavimento. Braccio mobile: parallelo all’asse longitudinale dell’ulna, in direzione del processo stiloideo dell’ulna. Posizione finale: il palmo della mano viene spostata in direzione del soffitto della stanza fino al limite del movimento di rotazione interna (70°). Sensazione tattile finale: Solidità

ROTAZIONE ESTERNA DELLA SPALLA: Valutazione dell’escursione articolare attiva: Si va a valutare i movimenti sostitutivi o artificiosi come l’estensione del gomito, l’abbassamento della scapola e adduzione della spalla il tutto in posizione supina con la spalla abdotta a 90°. Valutazione dell’escursione articolare passiva: •

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Posizione di partenza: il paziente è in posizione supina, la spalla abdotta a 90°, il gomito flesso di 90° e l’avambraccio in posizione intermedia. Un asciugamano ripiegato è posto sotto l’omero in modo da mantenere l’abduzione. (Questa posizione di partenza è controindicata qualora risulti dall’anamnesi una pregressa lussazione anteriore dell’articolazione glenomerale. Stabilizzazione: peso del tronco. Il terapista stabilizza la scapola. Posizionamento della mano distale del terapista: il terapista afferra la parte distale del radio e dell’ulna. Asse del goniometro: è posto sul processo olecranico Braccia fisso: perpendicolare al pavimento. Braccia mobile: parallelo all’asse longitudinale dell’ulna in direzione del processo stiloideo dell’ulna. Posizione finale: Il dorso della mano viene spostato verso il pavimento della stanza fino al limite del movimento di rotazione esterna (90°).

VALUTAZIONI ALTERNATIVE DEL MOVIMENTO DI ROTAZIONE INTERNA ED ESTERNA Se non è possibile ottenere un’abduzione di 90° della spalla, la sensazione tattile finale può essere valutata e la misurazione eseguita a partire dalla posizione seduta. (Registrando sulla scheda di misura tale posizione). •



Posizione di partenza: il paziente è in posizione seduta. Per misurare la rotazione interna della spalla questa deve essere abdotta di 15° circa, il gomito flesso 90° e l’avambraccio in posizione intermedia. Per misurare la rotazione esterna il braccio deve essere posto a lato del torace in adduzione il gomito flesso 90° e l’avambraccio in posizione intermedia. Asse del goniometro: è posto sotto il processo olecranico.

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Braccio fisso: perpendicolare al tronco. Braccio mobile: parallelo all’asse longitudinale dell’ulna. Posizione finale: il palmo della mano è spostato verso l’addome fino al limite del movimento di rotazione interna della spalla. Il terapista allontana la mano dall’addome fino al limite del movimento di rotazione esterna.

FLESSOESTENSIONE DEL GOMITO Valutazione dell’escursione articolare attiva: Si va a valutare i movimenti sostitutivi e artificiosi come flessione, flessione della spalla, estensione ed estensione della spalla. Valutazione dell’escursione articolare passiva: •

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Posizione di partenza: il paziente è in posizione supina o seduta. Il braccio è in posizione anatomica con il gomito esteso. Un asciugamano ripiegato è posto sotto l’estremità distale dell’omero in modo da facilitare l’escursione articolare. A causa della tensione del muscolo bicipite, non è infrequente che nei soggetti maschi con muscolatura ipertrofica non si riesca a raggiungere la posizione 0°. Non è altrettanto infrequente osservare un’iperestensione fino a 15° in donne o bambini a causa delle dimensioni minori dell’olecrano. Stabilizzazione: il terapista stabilizza l’omero. Posizionamento della mano distale del terapista: il terapista afferra le parti distali di radio e ulna. Asse del goniometro: è posto sopra l’epicondilo laterale dell’omero. Braccio fisso: Parallelo all’asse longitudinale dell’omero, con la punta rivolta verso l’apice dell’acromion. Braccio mobile: Parallelo all’asse longitudinale del radio con la punta rivolta verso il processo stiloideo. Posizione finale: dalla posizione di partenza con il gomito in estensione, l’avambraccio viene spostato in direzione anteriore in modo che la mano si avvicini alla spalla fino al limite del movimento di flessione del gomito. IPERESTENSIONE: L’avambraccio viene mosso in direzione posteriore oltre agli 0° di estensione. Un’iperestensione fino a 15° nelle donne o nei bambini (come già detto) è molto frequente. PRONOSUPINAZIONE:

Valutazione dell’escursione articolare attiva: Si va a valutare i movimenti sostitutivi o artificiosi come la supinazione, adduzione e rotazione esterna della spalla e inclinazione ipsilaterale del tronco o come la pronazione, abduzione e rotazione interna della spalla e inclinazione controlaterale del tronco. Valutazione dell’escursione articolare passiva:



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Posizione di partenza: Il paziente è in posizione seduta, il braccio è posto lungo il fianco e il gomito è flesso di 90° con l’avambraccio in posizione intermedia. Il paziente tiene la mano chiusa a pugno stringendovi una matita che fuoriesce dalla parte radiale della mano. (Se il paziente non è in grado di impugnare la matita terrà le dita estese). Stabilizzazione: Il terapista stabilizza l’omero. Posizionamento della mano distale del terapista: Il terapista afferra le parti distali di radio e ulna. Asse del goniometro: è posto sopra la testa del terzo osso metacarpale. (Senza matita sulla punta del dito medio). Braccio fisso: Perpendicolare al pavimento. Braccio mobile: Parallelo alla matita. (Parallelo alla punta delle quattro dita). Posizione finale: Per la SUPINAZIONE l’avambraccio è ruotato esternamente dalla posizione intermedia, con il palmo che viene ad essere orientato in alto, verso il soffitto (80° - 90°). Per la PRONAZIONE l’avambraccio è ruotato internamente dalla posizione intermedia, con il palmo che viene ad essere orientato in alto, verso il soffitto (90°).

FLESSOESTENSIONE DEL POLSO Valutazione dell’escursione articolare attiva: Si va a valutare i movimenti sostitutivi o artificiosi come deviazione ulnare e radiale del polso. Valutazione dell’escursione articolare passiva: • Posizione di partenza: Il paziente è in posizione seduta. L’avambraccio è in posizione di pronazione a riposo sul tavolo, il polso è in posizione neutra, la mano è oltre il bordo del tavolo e le dita sono rilassate (leggermente estese durante il movimento di flessione e flesse durante il movimento di estensione). • Stabilizzazione: il terapista stabilizza l’avambraccio. • Posizionamento della mano distale del terapista: il terapista afferra il metacarpo. • Asse del goniometro: è posto a livello del processo stiloideo dell’ulna. • Braccio fisso: parallelo all’asse longitudinale dell’ulna. • Braccio mobile: parallelo all’asse longitudinale del quinto osso metacarpale. • Posizione finale: per la FLESSIONE del polso, si muove quest’ultimo in direzione palmare (80°). Per l’ESTENSIONE il polso è mosso in direzione dorsale fino al limite di movimento (70°). Durante l’esecuzione di entrambi i movimenti ci si deve assicurare che il quarto e quinto osso metacarpale non si spostino dalla posizione di partenza e non si abbia deviazione del polso qualora non si possa raggiungere l’intera ampiezza di movimento articolare.

DEVIAZIONE ULNARE E RADIALE DEL POLSO (ABDUZIONE) Valutazione dell’escursione articolare attiva: Si va a valutare i movimenti sostitutivi e artificiosi come la deviazione ulnare o radiale delle dita e la flesso-estensione del polso. Valutazione dell’escursione articolare passiva:



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Posizione di partenza: il paziente è in posizione seduta. L’avambraccio è in posizione di pronazione a riposo sul tavolo, il polso è in posizione neutra, il palmo della mano è solo lievemente appoggiato sul tavolo e le dita sono rilassate. Stabilizzazione: Il terapista stabilizza l’avambraccio. Posizionamento della mano distale del terapista: Il terapista afferra il metacarpo dalla parte radiale della mano, valutando così la deviazione radiale del polso. Asse del goniometro: è posto sulla faccia dorsale dell’articolazione del polso, sopra l’osso capitato. Braccio fisso: Lungo la linea mediana dell’avambraccio. Braccio mobile: parallelo all’asse longitudinale della diafisi del terzo osso metacarpale. Posizione finale: per la DEVIAZIONE ULNARE il polso è addotto verso il lato ulnare fino al limite del movimento consentito (30°). Per la DEVIAZIONE RADIALE il polso è abdotto verso il lato radiale fino al limite del movimento consentito (20°). (Ci si deve assicurare che il polso non venga mosso in flessione o in estensione.)

FLESSO-ESTENSIONE METACARPO – FALANGE DELLE DITA Valutazione dell’escursione articolare passiva: • Posizione di partenza: Il paziente è in posizione seduta. L’avambraccio è in posizione intermedia a riposo sul tavolo, il polso è in posizione neutra e le dita sono rilassate. • Stabilizzazione: il terapista stabilizza il metacarpo. • Posizione della mano distale del terapista: Il terapista afferra la falange prossimale. • Asse del goniometro: è posto sulla faccia dorsale dell’articolazione metacarpofalangea che si vuole misurare. (Per l’indice e il mignolo possono essere misurate posizionando il goniometro sulle facce laterali delle due articolazioni.) • Braccio fisso: parallelo all’asse longitudinale della diafisi del metacarpo. • Braccio mobile: parallelo all’asse longitudinale della falange prossimale. • Posizione finale: per la flessione, tutte le dita sono mosse verso il palmo della mano fino al limite del movimento consentito (90°), L’ampiezza di movimento aumenta progressivamente dall’indice al mignolo. (È consentito l’estensione delle articolazioni interfalangee in modo che il movimento di flessione dell’articolazione metacarpofalangea non sia limitato dalla tensione dei tendini estensori delle dita lunghe). Per l’estensione il dito è mosso in direzione dorsale fino al limite del movimento consentito (45°). (È permessa la flessione delle articolazioni interfalangee in modo che il movimento di estensione dell’articolazione metacarpofalangea non sia limitato della tensione dei tendini flessori delle dita lunghe.

ADDUZIONE - ABDUZIONE METACARPOFALANGEA DELLE DITA: Valutazione dell’escursione articolare passiva: • Posizione di partenza: Il paziente è in posizione seduta. L’avambraccio è a riposo sul tavolo, con il polso in posizione neutra e le dita in posizione anatomica. • Stabilizzazione: Il terapista stabilizza il metacarpo.



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Asse del goniometro: è posto sulla superficie dorsale dell’articolazione metacarpofalangea che si vuole misurare. (Indice e mignolo possono essere misurate posizionando il goniometro sulle facce laterali delle due articolazioni). Braccio fisso: parallelo all’asse longitudinale della diafisi metacarpale. Braccio mobile: parallelo all’asse longitudinale della falange prossimale. Posizione finale: per l’abduzione: il dito viene allontanato dalla linea mediana della mano fino al limite di movimento di abduzione. Per l’adduzione: il dito viene mosso verso la linea mediana della mano fino al limite del movimento di adduzione. (Vengono spostaste durante il movimento anche le altre dita per consentire un’adduzione completa.)

Per ottenere una misura complessiva dell’apertura della mano, compreso lo spazio interdigitale del pollice, si può misurare in centimetri l’abduzione delle dita lunghe e l’estensione del pollice. A tal proposito il terapista traccia il contorno della mano su un foglio, stabilizzando polso e le ossa metacarpali, la mano del paziente viene tolta e con un centimetro si misura la distanza che intercorre tra le punte delle diverse dita, comprese indice pollice. FLESSOESTENSIONE INTERFALANGEA DELLE DITA

Valutazione dell’escursione articolare passiva: • Posizione di partenza: Il paziente in posizione seduta. L’avambraccio è a riposo sul tavolo, con il polso in posizione neutra e le dita rilassate. • Stabilizzazione: Il terapista stabilizza la falange prossimale per poter valutare l’articolazione interfalangea prossimale e quella media per poter valutare l’articolazione interfalangea distale. • Posizionamento della mano distale del terapista: Il terapista afferra la falange media per poter valutare l’articolazione interfalangea prossimale e quella distale. • Asse del goniometro: Per misurare la flessione dell’articolazione interfalangea, l’asse del goniometro deve essere posto sopra la superficie dorsale dell’articolazione interfalangea prossimale o distale che deve essere misurata. Per misurare l’estensione dell’articolazione interfalangea prossimale, l’asse del goniometro deve essere posto sopra la superficie volare dell’articolazione interfalangea prossimale o distale che deve essere misurata. • Braccio fisso. Articolazione interfalangea prossimale: parallelo all’asse longitudinale della falange prossimale. Articolazione interfalangea distale: parallelo all’asse longitudinale della falange media. • Braccio mobile. Articolazione interfalan...


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