appunti arto superiore PDF

Title appunti arto superiore
Author Chiara Mingozzi
Course Anatomia I
Institution Università degli Studi di Parma
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Summary

appunti di lezione di Anatomia I sull'arto superiore...


Description

ATRO SUPERIORE È diviso in 4 segmenti che dal segmento più prossimale (più vicino al tronco) a quello distale (più lontano dal tronco) sono: o SPALLA: l’arto superiore si riunisce con lo scheletro assile a livello della spalla, che rappresenta un punto di unione con il torace e il suo scheletro costituisce la cintura pettorale (o cintura toracica o cingolo scapolare). È formata da 2 ossa: clavicola e scapola. o BRACCIO: scheletro formato dall’omero Costituiscono o AVAMBRACCIO: formato da radio e ulna la parte libera o MANO; costituita da 27 ossa riunite in carpo, metacar dell’arto i falangi.

LA CLAVICOLA

o Osso piatto, pari e simmetrico, allungato e incurvato a ‘S’, con una curva mediale a convessità anteriore e una laterale a convessità posteriore o Non può essere considerata un osso lungo, in quanto costituita da tessuto osseo compatto che avvolge tessuto osseo spugnoso. Tuttavia in alcuni individui, può essere presente un canale midollare che occupa solo il terzo mediale dell’osso. o Posta trasversalmente tra il manubrio dello sterno e l’acromion della scapola. o Presenta un corpo e due estremità: una mediale e una laterale. - Il corpo appiattito nella metà laterale e prismatico nella metà mediale, presenta due facce: una superiore e una inferiore e due margini: uno anteriore e uno posteriore. La faccia superiore è rugosa lateralmente, per le inserzioni dei muscoli deltoide e trapezio. La faccia inferiore è più accidentata e ritroviamo in prossimità dell’estremità mediale, una superficie rugosa per l’inserzione del legamento costoclavicolare. Centralmente troviamo un solco longitudinale per l’inserzione del muscolo succlavio. Lateralmente invece troviamo una superficie rugosa: la tuberosità coracoidea per il legamento coracoclavicolare, costituita dal tubercolo conoide e dalla linea trapezoidea. - L’estremità mediale (o sternale) si articola con l’incisura clavicolare del manubrio dello sterno, per mezzo di una fibrocartilagine. Ha forma triangolare (ma può variare). - L’estremità laterale (o acromiale) è molto meno voluminosa di quella sternale, è più sviluppata trasversalmente e presenta una faccia articolare appiattita di forma ovale, che si articola con la faccetta articolare dell’acromio della scapola.

LA SCAPOLA

o Osso piatto, pari e simmetrico

o Posto sulla superficie dorsale del torace, tra la 3^ e 7^ costa. o Forma triangolare, con l’apice inferiore e la base superiore o Presenta una faccia costale (o anteriore) rivolta anteriormente e una faccia dorsale (o posteriore), tre margini: superiore, mediale e laterale e tre angoli: superiore, laterale e inferiore. - La faccia costale (anteriore) è scavata e concava e presenta la fossa sottoscapolare. Su questa faccia sono visibili due o tre creste dalle quali si origina il muscolo sottoscapolare. - La faccia dorsale (posteriore) è convessa e presenta la spina della scapola, la quale è una robusta sporgenza che si distacca quasi ortogonalmente (ad angolo retto) dalla superficie della scapola. Attraversa la scapola per tutta la sua lunghezza e si prolunga lateralmente aumentando in altezza fino all’angolo acromiale. Da qui cambia direzione portandosi in avanti e terminando in un robusto processo appiattito denominato acromion. La spina della scapola divide trasversalmente la faccia dorsale della scapola in una fossa sovraspinata (più piccola e superiore) e in una fossa infraspinata (più ampia e inferiore). Dalla prima origina il muscolo sovraspinato, mentre dalla seconda i muscoli infraspinato piccolo e grande rotondo. - Sul margine mediale dell’acromion si trova la faccia clavicolare articolare di forma ovalare, che si articola con l’estremità acromiale (laterale) della clavicola - Il margine laterale in alto termina con una piccola superficie triangolare rugosa, il tubercolo infraglenoideo, che dà origine al capo lungo del muscolo tricipite brachiale - L’angolo laterale è tronco e corrisponde alla cavità glenoidea: una superficie ovale concava, rivestita di cartilagine ialina, che si articola con la testa dell’omero. Questa cavità è circondata da uno strato fibro-cartilagineo che ne aumenta la profondità. Sopra la cavità è visibile un tubercolo sopra-glenoideo che dà origine al capo lungo del muscolo bicipite brachiale.

LE ARTICOLAZIONI DELLA CINTURA PETTORALE

o ARTICOLAZIONE STERNOCLAVICOLARE: unisce l’estremità mediale della clavicola al manubrio dello sterno e alla prima cartilagine costale. È un’articolazione a sella, ma data la presenza di un disco articolare, deve essere considerata una doppia artrodia. o ARTICOLAZIONE ACROMIOCLAVICOLARE: è l’articolazione che unisce l’acromion della scapola con l’estremità laterale della clavicola. Si tratta di un’artrodia che spesso può essere doppia (tra le superfici articolari può essere interposto un disco articolare fibrocartilagineo). La capsula articolare è rinforzata dal legamento acromion-articolare e da un robusto legamento a distanza (legamento coraco-clavicolare). Questo legamento è formato da due fasci: il fascio anterolaterale (legamento trapezoide) che si tende

dalla faccia superiore del processo coracoideo e la linea trapezoidea della faccia inferiore della clavicola e il fascio posteromediale (legamento conoide) che dalla base del processo coracoideo si porta verso l’alto per inserirsi al tubercolo conoide della clavicola. Questa articolazione permette piccoli movimenti di scivolamento che modificano l’ampiezza dell’angolo che si forma tra scapola e clavicola. Inoltre permette movimenti di rotazione della scapola, sia in senso orario che antiorario.

IL BRACCIO (L’OMERO)

o Osso lungo, pari e simmetrico. o Prossimalmente si articola con la cavità glenoidea della scapola e distalmente con l’ulna e il radio. o Sull’omero si inseriscono 25 muscoli che appartengono al tronco, al dorso, al braccio e all’avambraccio. o Costituito da una diafisi (corpo) e da due epifisi (estremità prossimale e distale). o Corpo: quasi rettilineo, ha una sezione cilindrica in alto, che diventa prismatico/triangolare nella sua metà inferiore. Sul corpo si possono descrivere tre facce: una anterioromediale, una anterolaterale e una posteriore e due margini: uno laterale e uno mediale. A questi si aggiunge nella metà inferiore anche un margine anteriore. - La faccia anterolaterale presenta nel mezzo una rugosità triangolare ad apice inferiore: la tuberosità deltoidea, sul cui labbro superiore si inserisce il muscolo deltoide. - La faccia posteriore è percorsa da un solco diretto all’alto in basso e in senso mediolaterale (solco del nervo radiale). Superiormente a questo solco prende inserzione il capo laterale del muscolo tricipite, mentre inferiormente il suo capo mediale. - Il margine anteriore si biforca in basso e delimita la fossa coronoidea. Questa fossa, quando l’avambraccio si flette sul braccio, è occupata dal processo coronoideo dell’ulna, il quale è un processo presente sull’estremità prossimale dell’ulna, che volge in fuori anteriormente. - L’estremità prossimale è voluminosa e si unisce al corpo dell’omero mediante un restringimeno (collo chirurgico): una zona spesso esposta a traumi e fratture. Presenta un’ampia superficie emisferica rivestita di cartilagine (testa dell’omero), rivolta in alto e medialmente e rappresenta la faccia articolare che si articola con la cavità glenoidea della scapola e dà luogo all’articolazione della spalla. La testa termina con un restringimento anulare (collo anatomico) e lateralmente alla metà del collo anatomico si

trovano due sporgenze di dimensioni diverse: la più voluminosa, posta lateralmente al collo è il tubercolo maggiore e presenta 3 faccetti distinte per le diverse inserzioni muscolari: la faccetta superiore dà inserzione al muscolo sopraspinato, la faccetta media dà inserzione al muscolo infraspinato, mentre la faccetta inferiore dà inserzione al muscolo piccolo rotondo. Abbiamo poi il tubercolo il tubercolo minore che dà inserzione al muscolo sottoscapolare. Tutti questi muscoli fanno parte dei muscoli della spalla. Tra il tubercolo maggiore e il tubercolo minore è visibile una profonda doccia (solco intertubercolare) che accoglie il tendine del capo lungo del muscolo bicipite brachiale. Il solco bicipitale è limitato da due margini rappresentati dalle creste dei tubercoli maggiori e minore. Queste creste sono destinate all’inserzione di alcuni muscoli, in particolare la cresta del tubercolo minore dà attacco al muscolo grande dorsale e grande rotondo, la cresta del tubercolo maggiore, dà inserzione al tendine quadrilatelo del muscolo grande pettorale. - L’estremità distale dell’omero è quella destinata ad articolarsi con l’avambraccio. Presenta lateralmente il condilo e medialmente la troclea. Il condilo si articola con il radio, la troclea si articola con l’incisura semilunare dell’ulna. Anteriormente, sopra al condilo, è visibile la fossa radiale, che accoglie il capitello del radio nella flessione dell’avambraccio sul braccio. La troclea omerale è limitata indietro e in alto dalla fossa olecranica, la quale nei movimenti di estensione dell’avambraccio sul braccio, accoglie l’estremità libera dell’olecrano dell’ulna. In avanti, invece, la troclea è sormontata da un’analoga escavazione più piccola, ovvero la fossa coronoidea, che è destinata a ricevere il processo coronoideo dell’ulna nei movimenti di flessione dell’avambraccio sul braccio.

L’ARTICOLAZIONE GLENOMERALE (SPALLA)

o Enartrosi che unisce la cintura pettorale alla parte libera dell’arto superiore. Le superfici sono fornite dalla cavità glenoidea della scapola e dalla testa dell’omero. La cavità glenoidea è una superficie ovalare (poco profonda e meno estesa della testa dell’omero) ed è completata alla periferia dal labbro glenoideo: un dispositivo fibrocartilagineo che aderisce alla periferia della cavità articolare rendendola più ampia e maggiormente concordante con la testa dell’omero. o È stabilizzata da una capsula articolare e da 4 legamenti: coracomerale, glenomerale superiore, medio ed inferiore. o La capsula articolare non riesce da sola a stabilizzare l’articolazione, perciò sono molto importanti i tendini di inserzione di 4 muscoli della spalla, ovvero quelli del muscolo sottoscapolare, del muscolo sovraspinato, del muscolo infraspinato e del muscolo piccolo

rotondo. I tendini di inserzione di questi muscoli si fondono con la superficie esterna della capsula, rinforzandola, e costituendo la cuffia dei rotatori. o Essendo un’enartrosi, permette ampi movimenti all’omero, infatti possono esserci movimenti di flessione, estensione, abduzione, adduzione, rotazione esterna e interna e circonduzione.

I MUSCOLI DELL’ARTO SUPERIORE o Possono essere suddivisi in:

ESTRINSECI ORIGINANO DAL TRONCO E SI INSERISCONO ALLA CINTURA PETTORALE O ALL’OMERO - Muscoli Spinoappendicolari

INTRINSECI ORIGINANO E SI INSERISCONO SULLO SCHELETRO DELL’ARTO SUPERIORE - Muscoli della Spalla - Muscoli del Braccio - Muscoli dell’Avambraccio M li d ll M

I MUSCOLI INTRINTRINSECI I MUSCOLI DELLA SPALLA: - Hanno origine nella cintura pettorale e si inseriscono all’omero. Sono rappresentati dai muscoli deltoide, sottoscapolare, sopraspinato, infraspinato, piccolo rotondo (questi ultimi te formano con i loro tendini terminali la cuffia dei rotatori che ha molta importanza nel rinforzo della capsula fibrosa e nella stabilizzazione dell’articolazione scapolo-omerale) e grande rotondo. - Tutti i muscoli nascono dalla scapola, ad eccezione del muscolo deltoide che origina anche dalla clavicola. - La cuffia dei rotatori è formata ta tre muscoli extrarotatori: muscolo sopraspinato, infraspinato e piccolo rotondo e da un muscolo intrarotatore: il muscolo sottoscapolare. - Deltoide: abbraccia la faccia esterna dell’articolazione della scapola. È il muscolo della spalla più superficiale e voluminoso e determina la rotondità della spalla. Ha la forma di un triangolo con base superiore (a livello di scapola e clavicola) e apice inferiore (in corrispondenza del corpo dell’omero). ORIGINE: parte clavicolare – dal terzo laterale del margine anteriore della clavicola parte acromiale – dall’apice e dal margine laterale dell’acromion

parte spinosa – dal margine posteriore della spina della

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scapola INSERZIONE: tuberosità deltoide del corpo dell’omero Sottoscapolare: forma triangolare e si porta dalla faccia costale (anteroire) della scapola all’estremità prossimale dell’omero ORIGINE: dalla fossa sottoscapolare della scapola INSERZIONE: con un robusto tendine al tubercolo minore dell’omero Sopraspinato: forma piramidale e si porta dalla faccia posteriore della scapola all’estremità prossimale dell’omero. ORIGINE: dai 2/3 mediali della fossa sovraspinata della faccia della faccia posteriore della scapola INSERZIONE: alla faccetta superiore del tubercolo maggiore dell’omero Infraspinato: forma triangolare di porta dalla faccia posteriore della scpoal all’estremità prossimale dell’omero ORIGINE: dalla fossa infraspinata INSERZIONE: alla faccetta media del tubercolo maggiore dell’omero Piccolo rotondo: è il più piccolo dei muscoli della regione posteriore della spalla. Si porta dalla faccia posteriore della scapola, inferiormente al muscolo infraspinato, all’estremità prossimale dell’omero. ORIGINE: dalla metà superiore di una superficie ossera posta tra la fossa infraspinata e il margine laterale della scapola (superiormente al grande rotondo) INSERZIONE: faccetta inferiore del tubercolo maggiore dell’omero Grande rotondo: muscolo allungato e appiattito che si porta dalla faccia posteriore della scapola al corpo dell’omero. ORIGINE: angolo inferiore della scapola e dalla metà inferiore della parte ossea posta tra la fossa infraspinata e il margine laterale della scapola INSERZIONE: corpo dell’omero sulla cresta del tubercolo minore e sul solco intertubercolare (o solco bicipitale)

L’AVAMBRACCIO o Compreso tra gomito e polso o Il suo scheletro è formato da 2 ossa: radio e ulna che, osservate con il braccio supinato (palmo della mano rivolto verso l’alto) sono disposte parallelamente tra loro, con l’ulna disposta medialmente e il radio disposto lateralmente. In posizione prona (palmo della mano rivolto verso il basso) le ossa dell’avambraccio di incrociano e il radio si trova davanti all’ulna. IL RADIO o Prossimalmente si articola col condilo omerale e con l’ulna, distalmente, invece con le ossa del carpo. o Dà inserzione a 10 muscoli.

o Formato da un corpo e due estremità (epifisi prossimale ed epifisi distale). - Corpo: è prismatico e triangolare, quindi presenta 3 facce: una anteriore, una posteriore e una laterale, separate da 3 margini: anteriore, posteriore e interosseo. - Epifisi prossimale: presenta la testa (o capitello), completamente rivestita da cartilagine ialina. La superficie superiore della testa è concava e forma la fossa articolare, che si articola con il condilo omerale, mentre il contorno della testa forma la circonferenza atricolare, che si articola con l’incisura radiale dell’ulna. Sotto al capitello è visibile il collo del radio e la tuberosità del radio che dà inserzione al bicipite brachiale. - Epifisi distale: parte più voluminosa dell’osso e presenta la faccia articolare carpale, per l’articolazione con le ossa del carpo. Sulla sua FACCIA MEDIALE si trova l’incisura ulnare che si articola con l’estremità distale dell’ulna. Il suo MARGINE LATERALE, presenta una prominenza appuntita: processo stiloideo del radio. L’ULNA o Si articola in alto con l’omero, lateralmente con il radio (sia prossimalmente che distalmente) e in basso con l’osso piramidale del carpo. o Prendono inserzione 15 muscoli appartenenti ai gruppi muscolari del braccio e avambraccio. o Formato da un corpo e due estremità (una prossimale ed una distale e a differenza del radio quella prossimale è più voluminosa di quella distale): - Corpo: è prismatico e triangolare, ma distalmente tende a diventare cilindrico. Al limite con l’estremità superiore, la faccia anteriore presenta un grosso rilievo (tuberosità dell’ulna) per l’inserzione del muscolo brachiale. Lungo il suo margine laterale si inserisce la membrana interossera, che lo unisce al margine mediale del radio. - Epifisi prossimale: presenta l’incisura semilunare (o incisura trocleare), una superficie articolare che accoglie la troclea dell’omero ed è limitata anteriormente dal processo coronoideo e posteriormente da un voluminoso processo a becco di pappagallo (l’olecrano). Lateralmente al processo coronoideo è presente l’incisura radiale che si articola con la circonferenza articolare della testa del radio. - Epifisi distale (testa dell’ulna): rivestita da cartilagine ialina e presenta la circonferenza articolare per l’articolazione con l’incisura ulnare presente sul radio. La parte inferiore della testa, invece, corrisponde all’osso piramidale, dal quale è separata da una fibrocartilagine articolare.

ARTICOLAZIONE OMERO-ULNA-RADIO (articolazione del gomito) o Riunisce l’omero alle due ossa che compongono l’avambraccio. o Si tratta di una complessa articolazione formata da: - Articolazione omero-ulnare: troclea o ginglimo angolare fra la troclea omerale e l’incisura trocleare (o semilunare) dell’ulna. Permette movimenti di flessione ed estensione dell’avambraccio sul braccio. - Articolazione omero-radiale: condiloidea fra il condilo (superficie articolare convessa) dell’omero e la fossa articolare della testa del radio (superficie articolare concava). Permette movimenti di flessione ed estensione dell’avambraccio sul braccio e sono permessi anche movimenti di rotazione del radio per i movimenti di prono-supinazione. - Articolazione radio-ulnare prossimale: tropoide o ginglimo laterale si stabilisce tra l’incisura radiale dell’ulna che rappresenta la superficie articolare a cilindro cavo e la circonferenza articolare della testa del radio, che rappresenta la superficie articolare a cilindro pieno. Permette movimenti di rotazione del radio sull’ulna, quindi di prono-supinazione. o La capsula articolare è unica per tutte e 3 le articolazioni o I mezzi di unione sono rappresentati dalla capsula articolare che forma un manicotto per le 3 articolazioni, ed è rinforzata da 4 legamenti di rinforzo: - Legamenti collaterale ulnare - Legamenti collaterale radiale - Legamento anulare del radio - Legamento quadrato

ARTICOLAZIONE RADIO-ULNARE DISTALE

o Ginglimo laterale che si stabilisce tra la circonferenza laterale della testa dell’ulna e l’incisura ulnare del radio a ferro di cavallo o Nell’articolazione è presente un disco articolare che contribuisce a completare la cavità articolare. o È rafforzata dalla membrana interossea, che è una lamina fibrosa che vincola medialmente radio e ulna e separa l’avambraccio in un compartimento anteriore e uno posteriore. Questa membrana, non solo stabilizza l’articolazione radio-ulnare distale, ma si può considerare anche come un legamento a distanza dell’articolazione del gomito, oltre a fornire una salda connessione tra radio e ulna, la membrana interossea separa i muscoli profondi profondi dei compartimenti anteriore e posteriore dell’avambraccio e ne aumenta l’area di inserzione.

MUSCOLI DELL’ARTO SUPERIORE

o Sono 5 e sono avvolti da un manicotto fibroso, ovvero la fascia brachiale. Internamente a questa fascia si distaccano due setti: uno mediale e uno laterale, che si inseriscono sui corrispettivi margini dell’omero, e che dividono la cavità circoscritta dalla fascia brachiale in una loggia anteriore per i muscoli anteriori e una loggia posteriore per quelli posteriori. MUSCOLI ANTERIORI o Muscolo brachiale: si estende sulla parte anteriore e distale dell’omero sotto al muscolo bicipite e unisce l’omero all’ulna. ORIGINE: dalla faccia anteromediale e anterolaterale dell’omero (sotto la tuberosità deltoidea) e si porta in basso fino all’articolazione del gomito con un tendine INSERZIONE: tuberosità dell’ulna o Muscolo bicipite brachiale: si tratta di un muscolo biarticolare, in quanto agisce sia sull’articolazione scapolomerale sia su quella del gomito, dove continua con un tendine INSERZIONE: tuberosità dell’ulna ORIGINE: dalla s...


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