Varianti del disegno della famiglia PDF

Title Varianti del disegno della famiglia
Course Psicologia generale
Institution Libera Università Maria Santissima Assunta
Pages 4
File Size 111.7 KB
File Type PDF
Total Downloads 48
Total Views 125

Summary

Varianti al disegno della Famiglia (il disegno della famiglia immaginaria, il disegno della famiglia cinetica, il cerchio familiare)....


Description

IL DISEGNO DELLA FAMIGLIA IMMAGINARIA In questa variante, la richiesta a disegnare una famiglia insiste sull’aspetto immaginativo. Al fine di facilitare il meccanismo della proiezione e l’espressione delle tendenze inconsce, Louis Corman – medico psichiatra e pediatra francese (1967) – distoglie l’attenzione del disegnatore dalla propria famiglia proponendo le seguenti istruzioni: ”disegna una famiglia di tua invenzione, di tua immaginazione”. Il soggetto è sollecitato a non far riferimento alla sua famiglia reale ma unicamente ad un’immagine interna di famiglia. La maggior parte dei soggetti disegna la famiglia dei suoi desideri; è sufficiente paragonare questa produzione immaginaria con la famiglia autentica per rilevare le deformazioni, le soppressioni, le aggiunte che ci indicano in che senso e in quale misura le tendenze affettive del soggetto hanno potuto trasformare la sua visione della realtà. L’autore sottolinea l’importanza di inquadrare in disegno nel contesto clinico, anche con l’aiuto di un colloquio posto al termine dell’esecuzione, in cui si chiede al bambino di parlare dei personaggi della famiglia rappresentata (dove sono, cosa fanno, quanti anni hanno, chi è il più simpatico di tutti, il meno simpatico, il più felice, il meno felice e perché). I livelli di interpretazione sono tre: 1. Grafico: ampiezza e forza del tratto, valutando soprattutto gli eccessi di questi aspetti; la grandezza delle figure, la zona della pagina occupata, dando un significato anche alle zone lasciate bianche. 2. Formale: “il grado di perfezione del disegno esprime la maturità del soggetto e può essere un indice del suo grado di sviluppo. 3. Analisi dei contenuti: partendo dal presupposto che la famiglia rappresentata graficamente si riferisca sempre a quella reale, effettuare un confronto tra le due famiglie: sarà opportuno valutare la presenza di tutti i membri della famiglia, l’aggiunta di un nuovo membro; l’ordine di rappresentazione; le dimensioni e la collocazione dei vari personaggi; la cura e la ricchezza di particolari di ogni componente; la presenza di cancellature. Particolare importanza è la prima figura disegnata che coincide con la figura valorizzata: rappresenta la prima persona a cui il bambino pensa, in quanto investita di una maggior carica affettiva; oltre all’importanza può simboleggiare un familiare molto invidiato o temuto. La figura valorizzata appare nel disegno di dimensioni più grandi, con tratti meglio rifiniti e maggiormente ricca di accessori. In alcuni casi può occupare uno spazio centrale cui gli altri membri rivolgono lo sguardo. Il personaggio svalorizzato appare più piccolo delle altre figure, spesso è disegnato meno bene o senza importanti particolari, in disparte o nella parte inferiore del foglio. Il personaggio aggiunto è colui che non fa parte della famiglia del disegnatore ma che di quest’ultimo esprime le tendenze e realizza i desideri che il bambino non osa esprimere. Anche gli spazi acquistano un significato: il riavvicinamento di due persone indica un alto livello di intimità vissuto o desiderato dal bambino. Nella situazione edipica normale è molto frequente la presenza al genitore dell’altro sesso; la rappresentazione di se’ isolata è indizio di difficoltà a stbilire relazioni gratificanti. Tutte le caratteristiche a livello del contenuto, sono da Corman interpretate con riferimento alla teoria psicanalitica classica. Il casi di forti conflitti psichici, il bambino può assumere tre diversi atteggiamenti, rispettivamente con tendenze aggressive, regressive o depressive. Le ultime due sono reazioni nevrotiche che non offrono una risoluzione del conflitto. La reazione aggressiva è la più sana (quando non oltrepassa il limite per cui può essere pericolosa). Leggi 184-193 longobardi.

Donando maggiore libertà al soggetto, acquista rilevanza il rifiuto di disegnare; Castellazzi sottolinea che tale rifiuto potrebbe significare la presenza di una grave angoscia del bambino nei confronti della propria famiglia. Un’angoscia che si rileva soprattutto in casi di abuso o maltrattamento. Può anche verificarsi che il soggetto voglia disegnare la propria famiglia e ciò diviene indizio di particolare incapacità del soggetto di liberarsi dalla realtà mediante la fantasia e la creatività.

IL DISEGNO DELLA FAMIGLIA CINETICA Proposto da R.C. Burns e H. Kaufman (1970; 1972). Si chiede di rappresentare tutti i membri della propria famiglia mentre compiono un’azione. “disegna ogni componente della tua famiglia, te compreso, mentre fa qualcosa, un’azione qualunque”. L’introduzione dell’elemento movimento consente di realizzare disegni in cui è possibile valutare le dinamiche che caratterizzano i vari personaggi. I vantaggi del disegno cinetico su quello statico sono stati evidenziati dall’aver ripetuto sullo stesso soggetto entrambi i reattivi; il disegno statico e tradizionale della famiglia si presta ad una rappresentazione convenzionale: di solito i familiari sono messi in fila, spesso in ordine di età; nella maggior parte dei disegni statici della famiglia è assente qualsiasi interazione con gli altri membri del nucleo familiare, qualsiasi rapporto con l’ambiente, con gli animali di casa, con gli oggetti che pure vi appartengono. Le risposte al disegno cinetico sono classificate in quattro categorie: 1. Caratteristiche delle figure: esamina i singoli personaggi soprattutto nei loro atteggiamenti: la posizione della testa, delle braccia, il loro abbigliamento. 2. Le loro azioni (di singole figure e tra le figure) rappresentate descrivono le modalità relazionali prevalenti e quindi l’atmosfera emotiva che governa la famiglia. In generale ogni situazione dipinge un clima affettivo e le dinamiche relazionali all’interno del gruppo familiare (es. la famiglia seduta davanti al tavolo da pranzo esprimerebbe una ricerca di affetto ed intimità; la famiglia raccolta intorno alla televisione manifesterebbe assenza di contatti emotivi e di comunicazione). 3. Gli stili ovvero modi particolari di rappresentare i personaggi; ci comunicano il sentimento del soggetto in relazione all’ambiente familiare. Se il soggetto avverte incomunicabilità tra i vari membri, può dividere il foglio con delle linee e riquadri e collocare le figure in ognuno di essi. Una forma estrema di compartimentazione è l’eliminazione del disegnatore dalla famiglia disegnata. L’incapsulamento è un’altra forma di stile e consiste nell’incorniciare i personaggi con una linea o con un’altra figura; esempi di incapsulamento un bambino che gioca al salto della corda oppure una persona che si trova dentro un’automobile. 4. I simboli, circa quaranta. Sono interpretati facendo riferimento alla teoria psicanalitica pulsionale e quindi considerati come espressione della vita profonda dell’individuo. Le barriere divengono così simboli di difficoltà relazionali; il cibo indica ricerca di affetto materno; il fuoco è segno di aggressività; il male è un simbolo materno, la scopa in mano alla madre indica una madre fallica. Ad ogni modo va tenuto presente che gli indicatori grafici non certificano ma suggeriscono; non rivelano verità ma esprimono tendenze. Più che correlare un preciso significato ad un particolare elemento, sarebbe opportuno identificare il “sentimento” fondamentale che ha accompagnato il soggetto per tutta la durata dell’esecuzione del disegno soprattutto in relazione alle singole figure.

Curiosità: è in atto un forte divario femminile-generazionale. Quei modelli tradizionali che sembravano nell’ordine delle cose e passavano di madre in figlia senza che nessuno osasse intervenire, stanno profondamente cambiando. Le figlie di oggi non sono più come le figlie di ieri. Le madri paiono ancora come quelle di venti anni fa invece le figlie hanno smesso di occuparsi delle faccende domestiche, almeno secondo le testimonianze grafiche. IL DISEGNO DELLA FAMIGLIA DI ANIMALI L’idea di base su cui poggia questa prova grafica è costituita dalla tendenza ad attribuire agli animali tratti e caratteristiche della personalità dell’uomo. Le istruzioni sono: “disegna tutti i componenti della tua famiglia, te compreso, sotto forma di animali”. Dietro questo invito si intende mettere in luce sia il valore che il carattere che il disegnatore attribuisce ad ognuno. Il colloquio successivo mira ad ottenere dal soggetto informazioni sui singoli animali rappresentati. Il bambino invitato a parlare dell’animale, fornisce in questo modo un profilo di ciascun membro della famiglia. Ad ispirare il disegnatore nella scelta degli animali sarebbero soprattutto le qualità del carattere dei diversi membri della famiglia. Per ciascun animale è necessario identificare la qualità precisa che il soggetto intendeva denunciare. Ogni animale infatti può esprimere diversi significati: il cane ad esempio la fedeltà ma anche l’aggressività; il cavallo libertà ma anche potenza. Il gatto diffidenza o tenerezza. Da valutare sono anche le razionalizzazioni: la scelta di un animale feroce per rappresentare se stesso e quindi la propria aggressività può essere giustificata dal disegnatore con la spiegazione che la figura di quel particolare animale era facile da disegnare. Non è raro che il soggetto rappresenti tutti i componenti della famiglia con animali della stessa specie. In tali casi ci troveremo di fronte ad un’identità non ben definita, conseguenza di una non avvenuta differenziazione-individuazione del soggetto dal nucleo familiare. LA FAMMIGLIA COSTRUITA È una variante del disegno della famiglia, non è un disegno. Il bambino non è invitato a disegnare ma a costruire una famiglia. Questa esigenza è nata soprattutto con gli adolescenti che mal volentieri accettavano di disegnare, ritenendosi non in grado di eseguire una rappresentazione grafica conforme all’apparenza visiva della realtà. La prova si è rivelata significativa a tutte le età, anche in età adulta. In questa prova sono riprodotti su cartoncino diversi personaggi rappresentanti i diversi possibili componenti di una famiglia. La persona del padre è rappresentata sotto diverse raffigurazioni: l’uomo d’affari, il poliziotto, il medico, l’operaio, il lavapiatti, lo sportivo, una figura bianca. Analogamente la persona della madre. I probabili figli sono raffigurati di tutte le età, dal neonato all’adolescente; vi è anche una coppia di figure bianche. Sono presenti anche figure di animali. Dopo aver presentato tutte le figure al soggetto lo si invita a comporre, utilizzando i personaggi proposti, una famiglia. Il soggetto può attribuire alla coppia i figli che vuole ma può scegliere soltanto due animali. Segue il colloquio per valutare l’identità e l’età dei singoli membri della famiglia, per individuare il personaggio che rappresenta il soggetto e chi sono i personaggi aggiunti. Si procede quindi al confronto con la famiglia reale, applicando le regole proprie del disegno della famiglia quali sono state evidenziate.

In questa prova si perde la possibilità di una valutazione della linea tuttavia è possibile analizzare con maggior profitto le qualità del rapporto che il soggetto vive con le figure genitoriali. Diventa infatti possibile valutare quanto queste figure corrispondano o si discostino dalla realtà o meglio quale sia la distanza che divide i genitori reali da quelli fantasticati. Inoltre è possibile stimare il livello di fusionalitàdifferenziazione della coppia genitoriale percepita dal soggetto. Le figure bianche vanno valutate con riferimento ai singoli casi e normalmente sono indizio di un rapporto vissuto come pericoloso o angosciante. Ad ogni modo esse celano personaggi di cui si desidera la non esistenza. IL DISEGNO DEL CERCHIO FAMILIARE Anche questa prova non richiede ai soggetti di produrre un disegno, tuttavia è una prova grafica. È uno strumento applicabile soltanto dall’adolescenza in poi in quanto i bambini non sono in grado di comprendere le istruzioni: “questo cerchio rappresenta la sua famiglia, per favore con una linea delimiti, al suo interno, lo spazio che lei pensa di occuparvi”. Successivamente si chiede alla persona “ora, mi delimiti per favore lo spazio che lei pensa occupino gli altri membri della sua famiglia”. Quando il soggetto ha portato a termine il compito, gli si presenta un secondo foglio con un altro cerchio disegnato e si dice: “ora ripetiamo la prova su quest’altro foglio, però con la mente andiamo ad un’età passata, ad un’età di sua scelta; con una linea delimiti le aree di ciascun membro della sua famiglia”. -

-

Se il soggetto è sposato può chiedere se deve riferirsi idealmente alla famiglia di origine oppure alla sua famiglia attuale. Lasciando libero il soggetto di rappresentare la famiglia che vuole è possibile valutare il grado di attaccamento alla famiglia d’origine. La prova può essere estesa anche a tutti i componenti di una famiglia e valutare quanto il vissuto di ciascun soggetto, simbolizzato dall’area che si è attribuita, abbia un fondamento di verità o sia frutto di una percezione distorta della realtà.

Indicatori significativi delle dinamiche relazionali familiari del soggetto, sono: l’ampiezza attribuita alle singole aree; l’ordine in cui le aree sono suddivise; l’organizzazione delle aree che possono apparire: isolate, raggruppate, fuori dal cerchio. Le caratteristiche della linea di confine tra le aree che può essere retta, ondulata, discontinua, sovrapposta. Una ulteriore analisi è offerta dal confronto tra i cerchi: si può valutare quanto il soggetto senta come conquista o continui a vivere come perdita. Un ultimo esame considera il movimento delle aree, che può essere progressivo (da six a dx), regressivo (da dx a six), oligressivo (dal centro alla periferia, ossia a macchia d’olio), ingressivo (dalla periferia al centro). P.s. questa prova si ispira al Family Life Space (FLS) Disegno simbolico dello spazio di vita familiare ideato da Danuta Mostwin che riprende il concetto di spazio di vita di Kurt Lewin; alla coppia o alla famiglia riunita è presentato un foglio bianco con un cerchio disegnato nel centro. Il cerchio è la figura geometrica assunta come metafora della famiglia mentre lo spazio che lo circonda simbolizza ciò che è esterno alla famiglia. I partecipanti sono invitati ad entrare in questo spazio, a posizionarsi in rapporto al cerchio (rispetto al “dentro” e al “fuori”), a collocare altre persone (parenti e non) ed eventi emotivamente significativi, utilizzando semplici simboli grafici. L’invito è in seguito esteso a rappresentare la qualità delle relazioni tra i medesimi....


Similar Free PDFs