Il disegno della classe PDF

Title Il disegno della classe
Author claudia brunetti
Course Psicologia dell'educazione
Institution Università degli Studi di Torino
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IL DISEGNO DELLA CLASSE CAPITOLO 1: IL DISEGNO COME STRUMENTO CONOSCITIVO - Alcuni cenni sull’evoluzione del disegno infantile L’espressione grafica inizia con la prima traccia che il bambino lascia su una superficie ma l’inizio vero dell’attività grafica è nella presa di coscienza del rapporto tra il gesto e i segni prodotti (gestocausa + segni-effetto). L’età in cui si verifica tale scoperta varia da bambino a bambino ma in genere si attira intorno al secondo anno di vita. Con l’acquisizione del controllo motorio i gesti del bambino passeranno dall’essere disordinati e incontrollati a direzionati. Al controllo motorio si aggiungerà il controllo visivo così il bambino guiderà con lo sguardo i movimenti della mano. A partire dal terzo anno il bambino sperimenterà una serie di perfezionamenti della sua attività grafica che lo porteranno ai primi schemi grafici e intenti rappresentativi. Tra la fine del terzo e l’inizio del quarto gli scarabocchi verranno sostituiti con disegni figurativi: l’insieme delle linee assume un significato non solo per il bambino ma anche per gli altri (forme precise). Dai quattro ai dodici anni il bambino è nella cosiddetta fase del realismo intellettuale che lo porta a disegnare non quello che vede ma quello che sa delle cose (es. disegno mobili e persone dentro le case anche se in realtà sono “invisibili”). —> fenomeno della trasparenza Dopo i 12 anni assistiamo a una rapida scomparsa delle caratteristiche del disegno infantile (disegna ciò che vede) e alla comparsa della prospettiva, del realismo e di conformità con la realtà osservata. - Il disegno dell’omino In ogni disegno è riflessa l’intera personalità del bambino (no distinzione tra la sfera emotiva e quella della conoscenza) in quanto tutte le funzioni psichiche convergono (insieme di dati percettivi, intellettivi, emotivi, affettivi…). Spesso nel disegno troviamo l’immagine del bambino stesso (disegno dell’omino): esso ci fornisce sia uno schema corporeo (la rappresentazione che il bambino ha del proprio corpo) ma anche un’immagine del corpo che è in funzione dell’interesse che il bambino ha per le singole parti del corpo. Intorno ai 3 anni: omino composto da cerchio (testa) e linee verticali (gambe e braccia) —> la povertà della raffigurazione è dovuta all’incapacità di coordinazione motoria e all’immagine che il bambino ha del proprio corpo (fase dell’uomo girino) + comparsa successiva degli occhi nel viso umano Dopo i 4 anni: comparsa del tronco e dell’ombelico Verso i 5 anni: il corpo è riconoscibile da tutti (naso e bocca, braccia e gambe che partono dal tronco e non dalla testa + orecchie e pupille) A 6 anni: comparsa del collo, mani e le dita, piedi, capelli e primi riferimenti all’abbigliamento (— >elemento importante perché differenzia il sesso) Il cammino per arrivare alla figura completa dura almeno 10 anni e in alcuni casi non si conclude mai. Lo sviluppo dello schema è in relazione con lo sviluppo mentale del bambino. - Il test della figura umana L’esecuzione di un disegno è sempre frutto dell’affettività (temperamento del disegnatore: statico, dinamico, allegro, severo, espressivo, inespressivo…). Machover ideò un test sulla rappresentazione grafica della figura umana: viene chiesto al bambino di disegnare una persona senza indicazioni specifiche e successivamente di disegnare una persona di sesso opposto al primo

disegno. Per quanto riguarda l’analisi del disegno elementi importanti sono: la successione delle figure (prima maschio o femmina), la descrizione e il confronto delle due figure, il rapporto tra la grandezza del disegno e lo spazio lascito vuoto, il movimento, le parti distorte o omesse, il grafismo (caratteristiche del tratto). In genere il bambino disegna prima una figura del proprio sesso (possibili spiegazioni del caso contrario: inversione sessuale, confusione sull’identificazione del sesso, attaccamento o sottomissione al genitore di sesso opposto…), l’assenza di mani o braccia indica difficoltà di contatto, i pugni chiusi indicano aggressività, la presenza di baffi o barba indica il bisogno di mostrare la propria virilità, elementi molto sproporzionati o non realistici possono indicare problemi psichiatrici… - L’albero Tra i vari elementi del disegno di un albero vi è il significato simbolico dello spazio grafico: la parte superiore è la zona dello spirito e dell’immaginazione, la parte inferiore quella degli impulsi biologici e erotici, la parte sinistra rappresenta il passato e l’infanzia e indica regressione e introversione, la parte destra invece l’avvenire e l’estroversione. In altri termini l’introversione si può intravedere sia in una deviazione verso sx sia nella raffigurazione delle radici o di un fusto molto largo, al contrario l’accentuazione verso destra esprima estroversione, bisogno di farsi valere, scarsa concentrazione e superficialità. Un'altra analisi riguarda la linea di sviluppo dell’albero: le radici indicano l’inconscio, la parte nascosta, invisibile; la line del suolo è la divisione tra conscio e incoscio; il fusto indica le caratteristiche personali così come la chioma. - Il disegno della famiglia L’importanza del disegno della famiglia nello studio della personalità fu evidenziato fino dagli anni 30 del Novecento (Porot, Corman…). L’analisi dell’espressione grafica della famiglia permette di analizzare i conflitti esistenti al suo interno attraverso ad esempio le cancellature, i ripensamenti, esitazioni, commenti ma anche in base all’ordine di comparsa dei personaggi e alle loro caratteristiche. È bene che il disegno sia accompagnato anche da un colloquio orale in cui viene chiesto al bambino maggiori informazioni sul disegno appena svolto. Esistono diversi livelli di interpretazioni che si riferiscono alla pura dimensione grafica (simbolismo nello spazio, ampiezza, tratto…), alla relazione tra strutture del disegno e sviluppo mentale del soggetto e infine al contenuto (la posizione dei personaggi, la loro vicinaza/lontananza…). Ad esempio il personaggio principale è quello piu grande ed è quello con cui il bambino ha instaurato un bel rapporto, quello disegnato più piccolo, lontano è quello svalutato dal bambino. Se il soggetto invece non è presente significa che ha delle difficoltà ad accettarsi all’interno della famiglia. Un altro tipo di disegno è quello cinetico (KFD = Kinetic Family Drawing) che rappresenta i membri della famiglia mentre svolgono un’azione e serve per analizzare le dinamiche che caratterizzano la famiglia. CAPITOLO 2: IL DISEGNO DELLA CLASSE - Il nostro disegno L’analisi di tale disegno ci permette di analizzare la qualità dei suoi rapporti con le strutture scolastiche, gli insegnanti e con i suoi compagni anche se non accerta le cause. Nel disegno consideriamo la classe con l’insieme di 3 elementi: aula, insegnante e compagni. È opportuno confrontare i disegni dei vari alunni o dello stesso ma svolti in periodi successivi. -

La raccolta del materiale

È uno strumento che è stato messo a punto dopo un periodo di sperimentazione durato 3 anni per un numero totale di 1000 bambini provenienti da 57 classi differenti. Per ogni classe sono state condotte 4 osservazioni di un’ora e mezza ciascuna, una volta alla settimana, alla presenza dell’insegnante e in momenti didattici diversi. Per ogni alunno inoltre si è provveduto a raccogliere notizie anagrafiche e socio-ambientali, notizie scolastiche, test sociometrico, disegno della famiglia e il disegno della classe. - La consegna Viene chiesto ai bambini che cosa sia una classe (formata da aula, insegnante e allievi) e di farne una breve descrizione. Ad esempio viene chiesto di elencare gli oggetti presenti e le azioni che si possono svolgere nell’aula, i compiti e i comportamenti degli alunni e solo successivamente si passa al disegno vero e proprio. Al termine del disegno (no tempistiche previste) si prosegue con un breve colloquio circa il suo disegno e nello specifico si cerca di indagare su eventuali assenze. - La lettura del disegno della classe e dei suoi elementi. La scheda di notazione di classe Per quanto riguarda l’analisi del disegno non ci sono norme di interpretazione definite e standardizzate ma ci si deve riferire al significato e al valore dell’espressione grafica individuata dai vari autori. Ad esempio l’aula, così come la casa, può essere un rifugio quindi rassicurante (quarri, disegni, fiori, libri) o come una prigione ossia imprigionante (disadorna, piccola, stretta). Per una buona interpretazione è necessario entrare in rapporto con il bambino diventando così uno dei destinatari del suo messaggio grafico. Bisogna tenere in considerazione che ogni elemento che il bambino disegna è caratterizzato da una forte carica affettiva che può essere positiva (si può notare nella valorizzazione di figure che per lui appaiono rassicuranti e piacevoli) o negativa (incertezza, disagio, paura che si manifestano attraverso l’impoverimento o soppressione degli elementi che appaiono per lui più angoscianti). Anche qui ritroviamo 3 livelli di interpretazione che riguardano la dimensione grafica, il livello delle strutture formali e il contenuto. Dopo questi 3 anni di sperimentazione i ricercatori hanno realizzato una scheda di notazione della classe che permette di ottenere un quadro globale della situazione della classe che costituirà un riferimento nell’interpretazione dei disegni dei singoli bambini. Può essere particolarmente utile per l’insegnante analizzare i disegni di ogni bambino all’inizio di un nuovo ciclo. - Compilazione e utilizzazione della scheda di notazione di classe: il momento interpretativo Si compila inserendo il nome dell’autore del disegno e contrassegnando con una crocetta le caselle corrispondenti alle singole voci presenti nel disegno. Ultimate le analisi si procederà con la somma complessiva dei dati dei bambini della classe colonna per colonna e si riporterà il numero nell’ultima colonna in basso (vedi pag. 26-27). - Se stesso Se il soggetto si è rappresentato nel disegno se ne valuta la collocazione spaziale rispetto ai compagni (isolato, o in posizione centrale o laterale) e l'insegnante (vicino o lontano). La presenza e il posto del soggetto nel disegno rilevano la sua consapevolezza rispetto alla posizione reale che occupa e il prestigio che sente di possedere nel gruppo dei compagni. Il disegno include messaggi che devono essere codificati e interpretati ad esempio il grado di fiducia che egli ha stabilito con i personaggi del disegno. Se è il soggetto stesso a non comparire nel disegno significa che egli sta vivendo questa sua condizione di scolaro con difficoltà e disagio.

- Aula Il bambino potrà raffigurare la classe da dentro (può usare i confini del foglio per indicare i confini dell'aula oppure raffigura anche porte, finestre e aule vicine -> sono da annotare) o da fuori. Lo spazio dell'aula non è solo uno spazio geografico ma uno spazio di vita e perciò è legato a emozioni e significati per il bambino. L'elemento aula descrive nello specifico i problemi che il bambino deve affrontare soprattutto in termini di capacità, impegno, profitto, successo o insuccesso scolastico. - Compagni Una prima distinzione riguarda se questi sono reali (alcuni o tutti vengono raffigurati) o aggiunti (amici, conoscenti o persone immaginarie). La rappresentazione in classe dei compagni va esaminata in relazione alla rappresentazione grafica che il bambino fa di sè stesso (compagni dietro i banchi, mentre giocano, in fila...) - Insegnante La prima distinzione riguarda il fatto che l'insegnante sia presente o assente o che venga rappresentato correttamente (es sesso). La tabella mostra anche la possibilità di disegnare altri personaggi come preside/bidelli o persone estranee alla vita scolastica. Tramite il disegno l'insegnante può apparire come una persona rassicurante, gratificante o assente e angosciante e inoltre la sua presenza sarà indice di un rapporto positivo mentre la sua assenza sarà negativa. Il momento interpretativo del disegno, per essere corretto, deve fare sempre riferimento alla realtà oggettiva del bambino preso in esame (conoscenza del bambino, del suo ambiente e del suo contesto). In conclusione i significati da tenere in considerazione per il disegno della classe riguardano gli elementi: dell'aula, dei compagni, dell'insegnante e di se stesso. - Il disegno della classe e i suoi elementi: i risultati della nostra esperienza Questa ricerca aveva lo scopo di verificare, attraverso l'utilizzo di strumenti diversi (scheda di notazione di classe e colloquio orale), la validità interna del disegno stesso ai fini conoscitivi per quanto riguarda il rapporto del bambino con la sua realtà scolastica. AULA: Nella scuola primaria l'aula viene vista come protettiva e rassicurante mentre nella scuola media è più anonima e spersonalizzante (no rapporti interpersonali e difficoltà a esternare emozioni) COMPAGNI: Di solito costituiscono una realtà positiva, accettata per tutti i bambini INSEGNANTE: Nella scuola primaria viene sempre disegnata mentre nelle medie è rara la sua raffigurazione (anche perché nella primaria ci sono pochi o un insegnante mentre nelle medie no). SE STESSO: nel passaggio da scuola primaria alle medie diminuisce la raffigurazione di se (anche dell'aula e dell'insegnante) ma rimangono i compagni (importanza della vita sociale con il gruppo dei pari). CAPITOLO 3: ALCUNI ESEMPI DI LETTURA -> leggere dal libro CAPITOLO 4: CONCLUSIONI Una corretta decodificazione del messaggio grafico non deve limitarsi alla lettura degli elementi presenti in un disegno ma deve tener conto che come il silenzio nel linguaggio verbale, l'assenza nel disegno è comunque comunicazione. Ciò che il bambino omette nel suo disegno ha pertanto lo stesso valore di ciò che rappresenta, e soltanto facendo un confronto tra la classe reale e quella disegnata affiorano le tendenze affettive del soggetto....


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