VERGA - I MALAVOGLIA - SCHEDATURA DEL LIBRO PDF

Title VERGA - I MALAVOGLIA - SCHEDATURA DEL LIBRO
Course Letteratura italiana
Institution Università degli Studi di Cagliari
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Summary

Schedatura del libro di G. Verga "I Malavoglia"
E' una schedatura molto semplice; all'interno troverete i seguenti dati: autore, titolo, casa editrice, città e data di pubblicazione, genere, personaggi principali, descrizione diretta o indiretta, ruolo, attributo, ambiente e gli ambienti in cu...


Description

SCHEDATURA DEL LIBRO: “I MALAVOGLIA” -

AUTORE: l’autore dell’opera è Giovanni Verga, nato il 2 settembre del 1840 a Catania. Nacque in una famiglia di origini nobili da parte di padre, di origini borghesi da parte di madre. Intorno al 1851 verga inizia il suo percorso di studi sotto la guida di Carmelino Greco e di Carmelo Platania, seguendo nel frattempo le lezioni del romanziere e poeta don Antonino Abate. Durante l’età giovanile, Verga si dedica alla lettura dei classici: Petrarca, Dante Alighieri, Ariosto, Tasso, Manzoni. Successivamente tra il 1854 – 1855, scoppia un’epidemia di colera, dunque la famiglia di Verga è costretta a trasferirsi lontano da Catania; nel 1858 si iscrive alla facoltà di giurisprudenza, mostrando poco interesse alle materie giuridiche, così, incoraggiato dalla madre, si dedica all’attività letteraria. Nel 1861 pubblica “I carbonari della montagna” e in seguito pubblica altri romanzi come “Storia di una capinera”, “La peccatrice” ma si dedica anche alla scrittura di un dramma chiamato “Rose caduche” e la commedia “I nuovi tartufi”. Nel 1881 esce la pubblicazione de “I Malavoglia” che Verga considera “un fiasco, un fiasco pieno e completo”, succeduto dalla pubblicazione della stessa opera in lingua francese stavolta. Dal 1884 al 1889 si dedica alla stesura e alla pubblicazione del romanzo “Mastro Don Gesualdo”. Agli inizi del 1900, Verga rallenta sempre di più la sua attività letteraria; nel 1922, colto da paralisi cerebrale, Verga muore il 27 febbraio.

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TITOLO: I Malavoglia

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CASA EDITRICE: Arnoldo Mondadori Editore (Oscar Classici Mondadori)

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CITTA’ E DATA DI PUBBLICAZIONE: Cles (Trento) 2009. (L’anno della prima pubblicazione dei Malavoglia risale al 1881)

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GENERE: Romanzo

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PERSONAGGI PRINCIPALI: La famiglia Toscano, detta Malavoglia, che si compone di Padron ‘Ntoni l’anziano e vedovo capostipite, suo figlio Bastiano con la moglie Maruzza la Longa e i cinque figli di questi, nipoti di Padron ‘Ntoni: ‘Ntoni, Luca, Mena (Filomena) detta Sant’Agata, Alessi (Alessio) e Lia (Rosalia). Altri personaggi secondari sono: Zio Crocifisso (Campana di legno), Don Gianmaria, Don Franco, Don Silvestro, Comare Venera La Zuppidda, Sara di Comare Tudda, Mariangela la Santuzza, La Mangiacarrubbe, Mariano Cinghialenta, Mastro Cirino il sagrestano, Fortunato Cipolla, Compare e Comare Piedipapera, Massaro Filippo,

Comare la Vespa, Brasi Cipolla, Rocco Spatu, Compare Turi Zuppiddu, Donna Rosolina detta la Signora, Mastro Turi il calafato, Alfio Mosca, Zio Santoro (Padre di Santuzza), don Michele il brigadiere, il sindaco Mastro Croce Callà il sindaco, detto anche Giufà, Cugina Anna. -

DESCRIZIONE DIRETTA O INDIRETTA: la descrizione all’interno dei Malavoglia si presenta come una descrizione indiretta.

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RUOLO: la famiglia Malavoglia è il personaggio protagonista, seguito da Zio Crocifisso che riveste il ruolo di antagonista; si possono individuare protagonisti secondari, quali: Alfio Mosca, Brasi Cipolla. Comare Venera la Zuppidda e Comare la Vespa possono essere considerate personaggi negativi, quindi in parte antagonisti, perché sono personaggi che si rivelano essere amanti del pettegolezzo.

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ATTRIBUTO: i personaggi del racconto di Verga possiedono alcune caratteristiche. Padron ‘Ntoni si distingue per il suo lessico ricco di proverbi e vecchi detti; Zio Crocifisso si distingue per essere l’usuraio del paese, proprietario di barche e case, ma soprattutto si riconosce per l’avidità, dimostrata dal fatto che si sposerà con la nipote La Vespa, solo per appropriarsi della chiusa; Agostino Piedipapera è un personaggio che si riconosce per il fatto di essere di pochi scrupoli e per la sua appartenenza al contrabbando. La moglie Grazia Piedipapera è una donna assai pettegola ma molto sensibile alla condizione di miseria dei Malavoglia; La Locca è un’anziana donna fuori di senno, sorella di zio Crocifisso, che vaga per le stradine di Aci Trezza, in cerca del figlio Menico, che morì insieme a Bastianazzo sulla Provvidenza. La donna ha anche un altro figlio, che nel racconto viene chiamato il “figlio della Locca”, che in seguito verrà arrestato. Dopo questo evento, la povera anziana verrà ricoverata in un ospedale per poveri; Alfio Mosca è un onesto e umile lavoratore, che dimostra di avere sani principi di vita, al contrario di alcuni personaggi all’interno della storia. È innamorato di Mena, che ricambia i suoi sentimenti, ma non può sposarsi perché è molto povero e lei infangata dalla cattiva reputazione dei Malavoglia. Alfio tornerà ad Aci Trezza dopo circa 8 anni dalla partenza. Luca si distingue per il suo senso di responsabilità.

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AMBIENTE: la vicenda dei Malavoglia è ambientata ad Aci Trezza, piccolo paese nei pressi di Catania. Nel racconto sono presenti alcuni ambienti, che vengono definiti interni, ma che si possono definire anche tipici,

perché costituiscono parte della vita dei personaggi, come l’osteria dei perdigiorno e luogo di sotterfugi, la piazza come luogo di pettegolezzi, la casa identificato come “nido domestico”. Altro ambiente assai importante è il mare, elemento costantemente presente nella vita di alcuni personaggi come Padron ‘Ntoni, la cui vita è sempre dipesa da esso. Nel racconto gli ambienti che frequentemente si ritrovano sono ambienti perlopiù esterni, in particolare quelli che precedentemente sono stati citati. -

GLI AMBIENTI IN CUI SI SVOLGONO I FATTI: gli ambienti in cui si svolge la vicenda sono ambienti che fanno da sfondo alla vicenda; ciò che fa da sfondo al racconto è un paese che è ricco di attività agricole e marittime. Il paesaggio viene descritto in modo oggettivo, come è realmente.

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TEMPO STORICO: la vicenda dei Malavoglia si svolge a partire dal dicembre del 1863, per circa otto anni, in Sicilia. È bene ricordare che la vicenda è anche ambientata in quello che era il recentemente nato Regno d’Italia, governato da Vittorio Emanuele, che in seguito non riesce a migliorare la situazione politica del Sud Italia, reduce dal dominio borbonico. Infatti, il Re portò grandi e poco graditi cambiamenti come tasse più pesanti e l’obbligo della leva, causa in parte delle tragedie che coinvolgono i Malavoglia.

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TRAMA: il romanzo racconta la storia della famiglia Toscano, conosciuta meglio col nome Malavoglia, che vive ad Aci Trezza, un paese nei pressi di Catania (Sicilia), la cui economia si basa soprattutto sulla pesca. La famiglia Malavoglia è una famiglia di pescatori, che vive nella casa del nespolo e che è rispettata da tutti e poteva considerarsi agiata grazie ai guadagni che si ricavavano con la barca di Padron ‘Ntoni, chiamata la “Provvidenza”. La famiglia si compone di Padron ‘Ntoni il capo-famiglia, il figlio di lui Bastiano detto Bastianazzo con la moglie Maruzza la Longa e i figli di questi ultimi: ‘Ntoni, Luca, Mena (Filomena), Alessi (Alessio), Lia (Rosalia). La famiglia nel dicembre del 1863 è costretta a salutare il figlio ‘Ntoni, che parte per la leva militare, che nel racconto diventerà l’inizio simbolico di tutte le disgrazie che colpiranno la famiglia. Siccome ‘Ntoni costituiva una grande risorsa nella famiglia, perché anch’egli poteva dare una mano al sostentamento della famiglia, Padron ‘Ntoni cerca di far fronte alla mancanza del nipote accettando un affare, comprando una grossa quantità di lupini, peraltro avariati, da un suo compaesano, Zio Crocifisso, per via anche delle sue continue lamentele. Così la famiglia prepara la barca e incarica Bastianazzo di occuparsi della vendita di questa grossa quantità di lupini nel paese Riposto; ma durante il viaggio notturno, il povero Bastianazzo incontra la tempesta e il mare lo trascina

con sé. La famiglia, quindi, non solo perde il carico di lupini, ma perde anche un familiare e resta indebitata con il committente del trasporto Zio Crocifisso. I Malavoglia, dunque, devono affrontare la perdita di Bastianazzo, fonte di sostentamento familiare; il debito dei lupini di zio Crocifisso e la riparazione della Provvidenza. Finito il servizio militare, ‘Ntoni ritorna dalla famiglia malvolentieri a quella che era la sua vita da umile pescatore e non dà molto sostegno al nucleo familiare. In seguito, intorno al 1866, Luca viene chiamato alla leva militare ed è costretto a partire. Si saprà alla fine che cadrà in battaglia a Lissa. Mena, nel frattempo rompe quello che era il suo fidanzamento con Brasi Cipolla; per sanare i debiti, la famiglia è costretta a vendere la casa del nespolo e Padron ‘Ntoni si vede ad un passo dalla morte in seguito ad un evento spiacevole in mare con la “Provvidenza”. Maruzza la Longa, moglie del defunto Bastianazzo, muore in seguito all’epidemia di colera e il suo primogenito ‘Ntoni decide di partire nuovamente da casa per far ricchezze, ma dopo un periodo lontano dalla patria natale, decide di fare un secondo ritorno, più impoverito che mai, acquistando per di più il vizio dell’alcool e dell’ozio totale. Nel frattempo, la famiglia Malavoglia comincia a mettere da parte qualche soldo per riacquistare quella che era la cara e tanto amata Casa nel nespolo. Santuzza, la padrona dell’osteria di Aci Trezza, si innamora di ‘Ntoni, sapendo di essere la pupilla di don Michele, che la desidera ardentemente, ma nel racconto si saprà che Santuzza, in seguito alle dicerie del paese e delle lamentele nei confronti di ‘Ntoni, cerca di distogliere la sua attenzione dal giovane ragazzo, richiamando Don Michele. In questo modo si scatena una vera e propria rissa fra Don Michele e il giovane ‘Ntoni, datosi al contrabbando, che nel racconto finirà nel sangue, con la morte di Don Michele. Il giovane ‘Ntoni, viene arrestato e processato per l’omicidio compiuto e Padron ‘Ntoni, che assiste al processo, viene a sapere a causa delle malelingue della cattiva condotta di sua nipote Lia e delle relazioni che la legavano al defunto Don Michele. Padron ‘Ntoni è ormai vecchio e inizia a dare i primi segni di poca lucidità, fatto che si denota da come pronuncia i proverbi in situazioni senza cognizione di causa. Lia, la nipote, è ormai vittima delle malelingue della gente e si dà alla prostituzione a Catania; Mena, innamorata perdutamente di Alfio, rinuncia a sposarlo proprio perché il suo nome è ormai infangato dalla cattiva reputazione che ha assunto la famiglia, dunque trascorre la sua vita accudendo i figli di Nunziata e di Alessi, che alla fine sarà proprio lui a ricomprare la Casa sul nespolo e a ricostruire il nucleo familiare che oramai si era sciolto nel peggiore dei modi. Acquistata la casa natale, il resto della famiglia Malavoglia farà visita al povero e in fin di vita Padron ‘Ntoni, recandogli la lieta notizia dell’acquisto della casa, suscitando la più grande contentezza nell’anziano nonno; ma purtroppo egli morirà senza esaudire il suo più grande desiderio, ovvero morire nella casa natale. ‘Ntoni esce

di carcere, dopo aver scontato i lunghi anni di prigionia, consapevole che ormai il suo nome era infangato e che la sua reputazione era pessima. ‘Ntoni quindi, decide di partire e non far ritorno ad Aci Trezza e saluta i familiari con un addio. -

TEMATICHE FONDAMENTALI: nei Malavoglia, le tematiche affrontate sono la famiglia, tema che Verga sottolinea molto spesso all’interno del romanzo. Si nota infatti che all’interno della vicenda, i singoli familiari sono un nucleo unito e compatto, sono lo specchio dei sentimenti che prova l’intera famiglia. L’amarezza, il dolore e l’angoscia per la perdita di Bastianazzo, per esempio, è sentita molto in famiglia (capitolo II). È importante anche ricordare che la famiglia, dopo la vendita della casa del nespolo e la Provvidenza, si perde e i singoli familiari sembrano allo sbaraglio completo e solo in quel momento si comprende la reale perdita, accompagnata da una profonda confusione. Un altro tema è quello dell’economia: infatti Verga sottolinea questo tema già dall’inizio del racconto, quando affronta il capitolo della perdita del carico di lupini. L’economia della famiglia Malavoglia è principalmente basata sulla pesca, e la Provvidenza costituisce una fonte di guadagni. Altra tematica meno approfondita è quella della saggezza; si noti infatti la grande saggezza di Padron ‘Ntoni, che nel racconto si distingue per la grande conoscenza di proverbi antichi.

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TECNICHE NARRATIVE: la tecnica utilizzata dal Verga per la storia dei Malavoglia è la fabula. TIPO NARRATORE: il narratore è onnisciente, ovvero è a conoscenza della storia dall’inizio alla fine; spesso anticipa quelli che saranno gli eventi successivi nel racconto, come si nota dal fatto che anticipa la morte di Luca, dunque si può individuare una focalizzazione zero. Nel racconto si possono individuare frequentemente dialogiche e narrative, l’autore non riporta nessun monologo interiore di nessun personaggio. Verga si esprime solo per raccontare la vicenda della famiglia, senza aggiungere sue considerazioni personali riguardo ai fatti che accadono nella vicenda. Il linguaggio usato dall’autore è un linguaggio abbastanza semplice, che non presenta espressioni complesse, bensì appartenenti al registro lessicale utilizzato nel paese, che d’altronde si presenta ricco di espressioni e proverbi siciliani. I dialoghi tra i personaggi avvengono con un lessico abbastanza informale e tramite gli stessi dialoghi si comprende il personaggio, il suo modo di pensare; nel linguaggio, sono presenti proverbi siciliani, come: “Senza pilota barca non cammina”, “chi comanda ha da dar conto”, “ chi ha carico di casa non può dormire quando vuole”, “l’uomo è il fuoco, la donna è la stoppa: viene il diavolo e soffia”, “mare crespo, vento fresco”, “A donna alla finestra non far festa”, “chi fa credenza senza pegno, perde l’amico, la roba e l’ingegno”, “buone

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parole e mele fradicie”, “quel che è di patto non è d’inganno”, “Al giorno che promise si conosce il buon pagatore”; vi sono inoltre parole di dialetto siciliano all’interno del racconto. -

COMMENTO: il libro è interessante per vicenda e ambiente. Verga ha saputo far immedesimare il lettore nella vita della famiglia Malavoglia, ottenendo un risultato buono. Nel racconto è in certi aspetti ripetitivo, questo proprio per descrivere al meglio la vita monotona del paese, ricco di persone menzognere e pettegole sugli stessi argomenti, come l’amore, il denaro o il lavoro. La vicenda dei Malavoglia è un chiaro esempio di come una famiglia, da nucleo unito e compatto, subendo perdite e tragedie, è in grado comunque di rialzarsi sempre da quello che è un grave declino....


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