01. Il valore delle regole nello sport PDF

Title 01. Il valore delle regole nello sport
Course Tecniche Valutazione e Programmazione delle Attività Motorie
Institution Università degli Studi di Padova
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Summary

Parla dello sport e del suo valore all interno di una società in cui vige la pigrizia e la nullafacenza....


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IL VALORE DELLE REGOLE NELLO SPORT In tutti gli sport, sia di squadra che individuali, ci dev'essere rispetto verso il direttore di gara ,verso le regole del determinato gioco e verso i giocatori avversari. Tutto questo viene racchiuso in una sola parola inglese: “FairPlay” che significa “Gioco leale”. Non si tratta di una legge scritta ma di un modello di comportamento a cui tutti gli sportivi dovrebbero attenersi. Un esempio banale di fair-play è per esempio quando a tennis, durante gli scambi tra i giocatori, uno di questi colpisce con la pallina il bordo alto della rete (net) e la palla passa comunque facendo il punto. In questo caso il giocatore che ha fatto il punto dovrà chiedere scusa all’avversario. Non sempre però il fair-play viene applicato a dovere. Molte volte gli avversari si insultano per un fallo fatto o subito arrivando addirittura all’uso delle mani. Un esempio di non rispetto dell'avversario che è rimasto “famoso” lo ritroviamo nel calcio. Nella finale dei mondiali di calcio del 2006, che vedeva come squadre avversarie l’Italia e la Francia, durante il secondo tempo il giocatore francese Zidane diede un colpo di testa volontariamente al petto del giocatore Materazzi. Il francese venne espulso dall’arbitro e il suo gesto è rimasto tristemente noto come emblema di un comportamento scorretto e antisportivo.

LE REGOLE NELLO SPORT L’etica è uno dei tanti rami della filosofia che stabilisce se ciò che fa l’uomo è giusto o sbagliato. L’ etica è stata recentemente “riscoperta” ed è molto utile, perché dovrebbe aiutare a far convivere meglio le persone in qualsiasi ambito, familiare, sportivo, sociale e politico. Infatti si è capito che grazie al rispetto di semplici, ma fondamentali regole di convivenza si riesce a stare meglio tutti quanti. Come accennato in precedenza queste basi civili non sono presenti solo nel mondo sociale, ma anche in quello sportivo. Rispettare i propri amici e gli insegnanti all'interno di un gruppo sportivo è importante per crescere come individuo e come atleta. È inutile sentirsi superiore agli altri solo perché si pensa di giocare meglio: in una squadra si vince e si perde tutti insieme. Per esempio nel basket non serve tentare di segnare un canestro impossibile se un compagno è in posizione più favorevole solo per dimostrare di essere 1

più bravi: si deve fare gioco di squadra.Quindi rispettare le regole vuol dire non solo essere capaci di mettere in pratica le regole specifiche che ogni sport ha, ma soprattutto quelle di una convivenza civile comuni a tutto il mondo sportivo.Un’altra regola è quella dell’impegnarsi sempre e ovunque, perché solo con costanza e sacrifici si ottengono risultati. E' fondamentale riuscire a raggiungere il giusto equilibrio tra impegni sportivi, familiari e scolastici senza scorciatoie: senza imbrogliare o peggio ancora facendo uso di sostanze dopanti. Una cosa importante, non solo nello sport, ma anche nel mondo civile, è quella dell’autocontrollo, il saper gestire un momento difficile senza arrabbiarsi e scaricare la propria rabbia e delusione sugli altri. Non serve alterarsi con un compagno perché ha sbagliato un canestro o un passaggio, può capitare a tutti di avere delle difficoltà. È più giusto andare a rincuorarlo, a incoraggiarlo a fare meglio. Se riesci a seguire queste regole fondamentali per la vita puoi avere buoni rapporti con tutti. Lo sport è un modo per unire e comunicare con le persone di tutto il mondo: le Olimpiadi hanno proprio questo scopo. Lo sport è anche una forma di riscatto sociale: molti ragazzi nati in un contesto difficile e pericoloso sono riusciti a stare lontano dalla delinquenza e a diventare persone splendide praticando con passione uno sport. Un esempio di ciò è il judoca Maddaloni, che pur vivendo in uno dei quartieri più malfamati di Napoli, con un costante impegno e la buona volontà del padre ad insegnargli lo judo, è riuscito a vincere la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Sydney nel 2000 e quindi a "scappare" dalla MAFIA e da altri gruppi di malviventi. Lo sport va vissuto con impegno, ma deve essere anche un momento di divertimento e aggregazione soprattutto tra i giovani. Posso quindi concludere ricordando il motto della nostra scuola che bene riassume il significato della pratica sportiva: ''lo sport prepara a superare gli ostacoli della vita'' e a farci perciò diventare persone migliori.

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A cosa servono le regole nello sport? POSTED AT 08:04H IN SPORT DI SQUADRA, SPORT INDIVIDUALI BY STEFANO GRISMONDI 0 COMMENTS

Nell’attività sportiva, la competizione è regolato in modo chiaro, netto e prescrittivo. In questo modo si cerca di mantenere la gara il più egualitaria possibile; ciò che deve essere salvaguardato è l’armonia della lotta, della competizione, non il risultato. Quando le regole – che in un contesto sportivo vengono distinte tra costitutive, regole che non determinano cosa i giocatori debbano fare, ma indicano lo scopo del gioco e come tale scopo può essere raggiunto nella gara e regolative, costrizioni, restrizioni e condizioni a cui bisogna attenersi nella pratica di una determinata disciplina – non vengono rispettate, non solo è il risultato ad essere influenzato: ciò che è in pericolo l’integrità del gioco agonistico tout court, l’armonia pacifica che è originata dalla sfida tra gli opposti inscindibili, gli antagonisti. Bisogna, pertanto, necessariamente differenziare tra diverse violazioni del regolamento, in particolare tra violazioni intenzionali e non intenzionali; focalizzando l’attenzione esclusivamente sul primo tipo di infrazione, notiamo come tale situazione implichi la rottura della norma di equità, di giustizia del gioco, ciò che sta alla base dell’agonismo (Loland, 2002). L’imbroglio volontario tende a sabotare il gioco, e più tale imbroglio è nascosto, torbido, maggiormente si deteriora lo Spirito del gioco, minandone le basi “uguaglianza delle possibilità di primeggiare” e soprattutto minando l’armonia agonistica che si crea tra gli antagonisti per raggiungere il medesimo obiettivo finale. LA SIMULAZIONE NON È SPORT.

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