2. Le origini del latino PDF

Title 2. Le origini del latino
Course Letteratura latina I
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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Le origini del latino Lo studio di questa lingua nelle scuole si basa sull’analisi e lo sviluppo del LATINO classico o letterario = dal l secolo a.C. al l secolo d.C. >> momento in cui la lingua si è normalizzata nelle sue strutture fondamentali e periodo in cui hanno vissuto i maggiori autori della letteratura latina. Il latino è una lingua INDOEUROPEA = ceppo linguistico che comprende la maggior parte delle lingue europee (es. latino, greco, lingue romanze, lingue germaniche, lingue baltiche, lingue celtiche, lingue slave, armeno, iranico, lingue indiane, lingue provenzali…). L’origine del ceppo comune è datata lV – lll millennio a.C. da un originario stanziamento che dopo ondate migratorie del ll millennio a.C. si è diffuso dai confini estremi dell’India fino all’Europa occidentale. La linguistica comparativa si è occupata di stabilire i legami tra le varie lingue indoeuropee, infatti, molti fenomeni FONETICI e LESSICALI risultano comuni a lingue parlate in aree geografiche lontane e da popoli mai venuti a contatto tra loro. Ci sono parole che disegnano la stessa identità che presentano somiglianze pur appartenendo a lingue diverse es. i nomi di parentela (madre, padre, fratello…) perché sono i primi che si imparano e si usano nella vita quotidiana dei bambini in qualsiasi parte del mondo: PADRE – latino: PATER, is --- greco: πατήρ --- inglese: FATHER --- tedesco: VATER --sanscrito: PITÀR NOTA: Il SISTEMA LINGUA si basa sullo studio di alcuni livelli fondamentali di questa: i. ii. iii. iv.

FONETICO = i suoni della lingua MORFOLOGICO = la grammatica e la forma delle parole (nome, avverbio, verbo…) SINTATTICO = l’ordine logico delle parole in frasi semplici o complesse attraverso l’uso di pronomi o congiunzioni LESSICALE = la scelta (personale) delle parole e del valore semantico

Apporti LESSICALI che il latino ha ricevuto da altre lingue:  Dall’INDOEUROPEO 1. Flessione = modificazione di una parte finale di una parola che muta la sua funzione all’interno della frase (casi, declinazioni, coniugazioni…) L’indoeuropeo aveva 8 casi, il latino ne conserva solamente 6 e i due casi mancanti sono confluiti nell’ablativo. 2. Accento melodico = accento non segnato graficamente 3. Elementi del lessico base = significato delle parole e sistema semantico es. rapporti di parentela, lessico economico, lessico inerente all’organizzazione religiosa e politica (REX, DEUS dalla radice indeuropea che indica la luce, LEX in quanto città stato ovvero entità autonoma dal pov religioso, amministrativo, istituzionale…)  Dalle lingue PREINDOEUROPEE dell’ITALIA CENTRALE 1. Nomi di PIANTE = prodotti legati alla terra, sono femminili anche se appartengono alle 2° declinazione in quanto percepite come principio datore di vita es. CUPRESSUS, FUCUS, VINUM…

 Dagli ETRUSCHI 1. Termini POLICO-MILITARI MILES = soldato --- i romani erano agricoltori, allevatori e soldati; l’individuo contava in quanto inserito in una collettività e si sentiva realizzato solo se ne faceva parte con i doveri a essa dovuti come il servizio in armi e i diritti e gli onori tutelati da questa comunità. POPOLUS = popolo --- deriva dal verbo impleo = riempire, il popolo infatti è un’entità che deve essere riempita di individui 2. Termini che indicano le TECNICHE di LAVORAZIONE o OGGETTI CISTERNA, ae = cisterna LANTERNA, ae = lanterna COLUMNA, ae = colonna HISTRIO, onis = attore (termine che centra con il Teatro -- anche FABULA = intreccio di una rappresentazione teatrale, non è una parola etrusca)  Dal GRECO 1. Alfabeto = deriva dal fenomeno della colonizzazione che nel Vll – Vl secolo a.C. partì da molte città greche verso l’Italia meridionale (Magna Grecia) a causa di un sovrappopolamento demografico. Le colonie erano dei nuovi stanziamenti fondati sotto la guida di un ecista che con un gruppo di abitanti dava origine a delle città governate con la stessa struttura politico-urbanistica della madre patria. L’alfabeto giunse per la prima volta in Italia a CUMA proprio perché essa fu una delle prime colonie fondate sull’ondata di questo fenomeno.

ESEMPI significativi della terminologia AGRICOLA: PECUNIA = denaro, deriva da pecus, oris = bestiame > una delle prime forme di ricchezza perché uno die beni più preziosi per contadini e allevatori (baratto, scambio di beni) RIVALIS = nemico, deriva da rivus, i = ruscello > colui che è dall’altra parte della riva e per estensione astratta un nemico, un estraneo DELIRARE = impazzire, deriva da lira, ae = solco dell’aratro > andare fuori dal solco dell’aratro e per estensione metaforica andare fuori da una linea già tracciata e quindi impazzire SINCERUS = sincero, deriva da sine cera = miele depurato dalla cera (mondo dell’apicultura) > un miele depurato dalla cera è puro e quindi per estensione schietto e sincero PONTIFEX = pontefice, deriva da pons = ponte + facio = fare – colui che fa il ponte > indica un personaggio molto importante (colui che stava a guardia del ponte e magari faceva pagare una tassa per il suo attraversamento), PONTIFEX MAXIMUS = figura religiosa principale nel mondo romano, a capo del collegio dei pontefici ---- Nota: la massima autorità femminile era la VIRGO MAXIMA = capo delle vestali, donne che vegliavano sul focolare della dea Vesta e che rappresentava la vita eterna della città. Le prerogative del PONTIFEX MAXIMUS: i.

Riunire il popolo alle CALENDE (1° del mese) di ogni mese per annunciare le FERIAE = festività religiose canoniche e aggiuntive

ii.

Faceva pubblicare sulla tabula dealbata (porzione di muro bianco) gli ANNALES ovvero un resoconto dei principali avvenimenti verificatisi nell’anno

EGREGIUS = persona illustre, deriva da e/ex + grex, is = gregge > indica qualcuno fuori dal gregge che si distingue dalla massa comune e indistinta.

Esempi di PAROLE NOTEVOLI e TERMINI IMPORTANTI: Esistono, in latino, alcune parole che assumono particolare importanza per il loro impatto culturale e valoriale (alcune di esse sono dette anche falsi amici = in italiano hanno un altro significato). PIETAS = è un sentimento collegato alla devozione nei confronti della patria, della famiglia e degli dei. Il personaggio che meglio incarna questo valore è il pio Enea (pius – epiteto caratterizzante nell’Eneide) che attraverso le sue scelte esemplifica bene il mondo valoriale romano soprattutto nell’età augustea dove si stava cercando di attuare una restaurazione dei buoni costumi antichi (progetto del princeps). Enea incarna questo sentimento di pietas attraverso spirito di sacrificio, devozione nei confronti di qualcosa di più alto, mette da parte i propri sentimenti personali in nome di una missione più grande voluta dagli dei, si mette al servizio della propria città perché sente di essere un ingranaggio di qualcosa di più grande (atteggiamento del buon civis romanus – in nome della sua appartenenza a una comunità ha il dovere di salvaguardarla contribuendo con servizio militare, messa a servizio dei propri beni in funzione del censo, tuttavia ha anche dei diritti che vengono tutelati dallo Stato). Il termine pietas assunse in epoca cristiana una risemantizzazione e venne a significare un sentimento di profonda comprensione nei confronti di un altro individuo.

HUMANITAS = è un termine spiegato a più riprese da Cicerone nelle sue opere. Nel latino classico presenta tre sfumature di significato: 1. Civilizzazione o civiltà > indica l’uscita dell’uomo dalla condizione ferina e primitiva, diventa sinonimo di evoluzione e progresso 2. Cultura letteraria > esistevano diverse materie a cui un buon cittadino romano doveva avvicinarsi per permettere una crescita personale attraverso un’acquisizione progressiva di conoscenze e sapere. Il bagaglio di sapere era composto da poesia, mitologia, diritto, filosofia… e era ciò che ci si aspettava alla fine della formazione di un cittadino benestante facente parte della gentes (= famiglie nobiliari con ricchezza fondiaria) o degli equites (= famiglie di cavalieri che bassavano la propria ricchezza sui commerci --- classe emergente in età repubblicana, guardata con sospetto perché autori di un’attività considerata pericolosa e incerta). 3. Solidarietà o filantropia > capacità di immedesimarsi in un altro individuo partendo da un’origine comune. Terenzio esplica molto bene questo concetto nella sua commedia “Heautontimorumenos” = il punitore di sé stesso, dove con la frase “homo sum, humani nihil a me alienum puto” = sono uomo, nulla di ciò che riguarda gli umani mi è estraneo, indica che non è possibile dissociarsi e ritenere estraneo o diverso colui che parte da una stessa comune condizione. Anche Cicerone riprende questa accezione di humanitas ma vista come empatia ovvero mettersi nella sofferenza di altri e comprenderla.

Il termine Humanitas fu sottoposto in epoca cristiana a una risemantizzazione e assunse il significato di umanità.

CULTURA = deriva da colo = coltivare, Cicerone usava chiamare la cultura “cultura animi” = coltivazione dell’animo, inteso come un processo fatto per gradi per alimentare le proprie conoscenze, attitudine permanente dell’uomo a coltivare saperi, interessi, attitudini, talenti e passioni. Il processo è simile a quello effettuato da un contadino che si prende cura del proprio campo coltivandolo attraverso un processo lento.

NEGOTIUM = attività di lavoro/professionale (non in ambito commerciale come oggi) – lavoravano dalle 9.00 alle 13.00, alle 13.00 facevano un veloce pranzo che li preparava alla CENA = banchetto (servivano molte portate accompagnate anche dal garum = una salsa di interiora di pesce) che iniziava alle 15.00 o 16.00 e durava fino a notte fonda. OTIUM = tempo libero usato in maniera proficua per la rigenerazione del corpo o dello spirito -

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Ricreare il CORPO > tempo passato alle terme (natatio = piscina, luogo di incontro per intrecciare alleanze politiche, affari e relazioni a diversi livelli) --- le terme erano di tre tipologie: i. Pubbliche e gratuite (aperte anche agli schiavi) --- indice di un elevatissimo grado di civiltà perché le terme erano un’occasione preziosa per lavarsi e in questo modo si otteneva una popolazione potenzialmente più sana che permetteva di evitare malattie virali e infettive ii. Pubbliche e a pagamento --- persone ricche iii. Private in domus (= villa cittadina) o ville (= villa di campagna/casa vacanza fuori dalla città es. Baia sul litorale campano) Ricreare lo SPIRITO > passatempi culturali (poesia, filosofia…) che diventavano l’ossatura della formazione soprattutto di coloro che si avvicinavano alla carriera forense (avvocati, oratori…) che nell’antichità faceva sempre un connubio con l’attività politica. Quasi tutti i più importanti scrittori erano anche validi avvocati che sapevano usare sapientemente la parola (retorica). Lo sbocco più naturale della carriera forense era quella politica, infatti, molto spesso i candidati intraprendevano il CURSUS HONORUM = successione graduale e precisa di cariche il cui culmine in età repubblicana era il consolato (in età imperiale il principato – il princeps assumeva la carica di guida e gli veniva attribuita questa carica in quanto persona eminente con caratteristiche da egregius).

MOS MAIORUM = insieme di valori, comportamenti, atteggiamenti che i cittadini sono chiamati a assumere e in cui si riconoscono; sono valori che davano l’impronta alla vita privata e pubblica e che tutti riconoscono come tali. Molti autori parlano spesso di “crisi” > denunciano un allontanamento dai dettami del mos maiorum --- la storiografia romana, scritta soprattutto da conservatori o senatori, era fortemente moralistica e riconosceva come inizio della decadenza il momento in

cui i cittadini non sentivano più propri i valori e i comportamenti da inserire in questo insieme come PIETAS, CULTURA, HUMANITAS, CORAGGIO, VIRTUS (= valore militare), RELIGIO…

RELIGIO = è lo spirito religioso, il culto delle divinità e quindi l’adesione e la partecipazione alle cerimonie pubbliche religiose o politiche + adempimento da parte del pater familias ai culti domestici che si tenevano nell’ararium = luogo della casa in cui si veneravano dei e defunti e si facevano offerte sacrificali (primizie, animali macellati e poi bruciati… --- più erano abbondanti prestigiose le offerte maggiore era il favore delle divinità) per placare o ingraziarsi gli dei. Era la dimensione pubblica e civile della religione. SUPERSTITIO = componente importante della religio, rappresenta il rapporto utilitaristico/superficiale con la divinità --- era la forma più privata di espressione religiosa e comprendeva l’aspetto viscerale del sentire il rapporto con la divinità (es. formule per il malocchio…).

AUCTORITAS = ruolo di supremazia politica, deriva da augeo = accrescere, era una caratteristica attribuita a una persona le cui virtù erano riconosciute da tutti (anche la parola Augusto deriva da augeo).

I linguaggi TECNICI e SETTORIALI: Sono parole espressioni che indicano arti, mestieri, corporazioni, ambiti professionali e disciplinari… Sono sistemi espressivi intermedi tra lo scritto e il parlato caratterizzati da un lessico specifico inerente a una specifica attività o ambito: -

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AGRICOLO MILITARE > espressioni e metafore che negli elegiaci arrivano alla poesia amorosa perché passa l’idea del rapporto del poeta con la donna amata come equiparabile al servitium che il soldato fornisce all’esercito (servitium amoris) RELIGIOSO GIURIDICO

Sono tutti ambiti che rappresentano per la gran parte un bacino di immagini metaforiche a cui attingere per esemplificare certi argomenti perché appartengono a qualcosa conosciuto dall’interlocutore es. Seneca usa molti esempi tratti da linguaggi settoriali (ambito giuridico, esperienze della vita quotidiana…), Lucrezio usa un’immagine chiara per spiegare come rendere accessibili a tutti concetti complessi ovvero quella di dare da bere una medicina amara a un fanciullo cospargendo la tazza di miele – immagine che spiega bene come con l’allettamento della poesia si possano veicolare contenuti filosofici anche di difficile comprensione....


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