Jean Baechler Le origini del capitalismo PDF

Title Jean Baechler Le origini del capitalismo
Course Storia del pensiero politico contemporaneo
Institution Università degli Studi di Milano
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riassunto libro...


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Jean Baechler Le origini del capitalismo La teoria di Marx L’ideologia tedesca 3 grandi fasi che hanno portato al capitalismo contemporaneo: 1) Caratterizzata e generata dalla separazione tra la città e la campagna. L’esistenza della città comporta l’esigenza dell’organizzazione comunale e della politica. La tensione campagna-città sussiste solamente nel contesto della proprietà privata; la disgiunzione tra città e campagna può essere intesa come la disgiunzione tra capitale e proprietà fondiaria, come l’avviamento di un’esistenza e sviluppo del capitale svincolato dalla proprietà fondiaria. In breve, la separazione della città dalla campagna si combina con 3 fenomeni ad essa legati:   

l’emergere della sfera politica divisione del lavoro e il costituirsi di una sfera economica esterna all’individuo e per questi costrittiva nascita del capitale industriale/commerciale accanto alla proprietà fondiaria.

Nelle città medievali con la creazione delle corporazioni, i servi si dovettero accontentare di lavori a giornata senza qualificazione, ma il numero esiguo di scambi ostacolava la creazione di un capitale in denaro. In queste città il capitale era un capitale naturale, consistente nell’abitazione/mezzi del mestiere/clientela ereditaria; questo capitale è connesso allo specifico lavoro del proprietario e dunque era un capitale legato ad un ordine sociale. Grado superiore nella divisione del lavoro quando produzione e commercio si separarono, il che significò:     

nascita di una nuova classe di commercianti crescita della sicurezza pubblica e dei viaggi in rapporto con il costituirsi di unità politiche in cui il potere centrale era capace di imporre la propria autorità crescita bisogni e risorse nell’area divisione lavoro tra le città, limitazione alla località tende ad essere soppressa la classe borghese si originò dalle molteplici borghesie locali dei singoli insediamenti urbani

Questa divisione del lavoro culmina nella nascita delle prime manifatture, che sfuggono al sistema corporativo. La manifattura si basa su 3 condizioni:   

commercio internazionale sviluppato una già forte concentrazione della popolazione una già forte concentrazione del capitale

La manifattura trionfa per primo nel tessile dv la macchina e la divisione del lavoro si diffondono. L’origine del capitalismo, oltre all’accumulazione di capitale che presuppone ogni ordine sociale, è legata alla comparsa di un capitale mobile nelle mani dei commercianti e alla

manifattura, la cui formazione sembra derivare dalla natura stessa dell’industria tessile (richiede scarse competenze- no strutturazione corporativa) La manifattura produce 2 importanti conseguenze: lotte tra le nazioni diventano lotte commerciali e i rapporti tra lavoratori e capitalisti diventano rapporti di denaro. La colonizzazione dell’America ha importanti ripercussioni sullo sviluppo economico, dovuto al formarsi di un mercato mondiale e iniezione di grandi quantità di oro/argento; questa espansione degli scambi e della produzione ha conseguenze sociali: commercio/manifattura forgiano la grande borghesia, mentre nelle corporazioni si addensava la piccola borghesia, ma doveva assoggettarsi all’egemonia dei grandi mercati manifatturieri. 2) Inizia con la metà del diciassettesimo secolo e si protrasse fino alla fine del diciottesimo. Questa fase è caratterizzata dalla preponderanza assoluta del grande commercio int. e la manifattura ricopre un ruolo subordinato. Questo grande commercio si basa sul rifiuto della concorrenza conseguita per mezzo di dazi/accordi in modo tale che in ultima analisi, la battaglia della concorrenza fu combattuta e risolta tramite le guerre; da questa lotta uscì vittoriosa l’Inghilterra, che si trovò al centro del commercio int. Ulteriore mutazione della natura del capitale, di cui si intensifica il carattere monetario: fase contraddistinta dal termine del divieto dell’esportazione di oro/argento, dalla nascita del mercato monetario/banche/debito pubblico e delle speculazioni sulle azioni/capitali, in generale dallo sviluppo del sist. monetario. Il capitale tornò a smarrire il carattere naturale. 3) Terza fase si distingue per la nascita della grande industria e della meccanizzazione; il predominio commerciale dell’Inghilterra provocò una forte domanda di prodotti che l’apparato produttivo era incapace di soddisfare. Le forze produttive furono sconvolte mentre le altre condizioni necessarie si erano già verificate: la libertà di concorrenza entro i confini nazionali, l’avanzamento della meccanica, e così la riv. industriale si diffuse dall’Inghilterra in altri paesi. Infatti, la concorrenza obbligò ogni paese che aspirava a mantenere la propria funzione storica a difendere le sue manifatture tramite provvedimenti doganali e a introdurre la grande industria con i dazi protettivi. Da questo momento si realizza il sist. industriale moderno ed è caratterizzato da:    

creazione di un mercato globale da cui dipendono le nazioni e gli individui dissoluzione di tt quante le relazioni naturali in relazioni monetarie creazione delle grandi città industriali, la distruzione dell’artigianato e il trionfo della città commerciale sulla campagna emergere della prima classe int. per natura, affrancata dal vecchio sistema e in lotta con esso

Spiegazione poggia sui seguenti punti:   

separazione città/campagna emergere gruppo sociale di commercianti estensione dei rapporti commerciali a un’area vasta

   

comparsa della manifattura estensione dei rapporti commerciali grazie scoperta/colonizzazione America dominio del mercato globale da parte dell’Inghilterra sviluppo delle forze produttive per rispondere alla domanda crescente, fenomeno da cui parte la rivoluzione industriale

Ciò che colpisce è l’importanza primaria attribuita alla creazione di un mercato globale, dal momento che ogni fase dello sviluppo del capitalismo è collegata all’estensione del mercato. Lo scandalo è l’esistenza di un mercato che sfugge al controllo degli uomini, che diventano marionette tra le mani di una potenza cieca. La fine dello scandalo sta nel controllo consapevole del mercato da parte dell’umanità, lo strumento mortale del destino sarà il proletariato. Quindi, ogni riflessione sulle origini del sist. capitalista è incentrata sul passaggio da un’economia provinciale chiusa al mercato globale. Prima regola di ogni storia delle origini: tutto lo sforzo interpretativo poggia sulla definizione data dal fenomeno da spiegare, a partire da quella definizione o secondo aspetti particolari del fenomeno che si valorizzano, il ragionamento sceglierà quelli che paiono concorrere all’origine del fenomeno studiato così come è stato definito. La massa infinita di fatti che compongono il passato di un fenomeno storico globale è di per sé indifferenziata e ciò significa che nessuno di questi fatti può avere la pretesa di avere una priorità causale. La definizione del presente permette di ricostruire il passato e d’individuare le fratture o le linee di forza che hanno portato al presente. In quale misura si può recepire la spiegazione di Marx, sembra doppiamente sbagliata:  

nel dettaglio, ogni soglia che separa una tappa da quella precedente rimane non spiegata, è solamente una descrizione che ha la pretesa di essere esplicativa altre società e altre epoche hanno conosciuto un’evoluzione simile senza dar luogo a una rivoluzione industriale. Ovunque si trovano mercati e capitali ma da nessuna si trova il passaggio da un’economia fondata sulla produzione agricola e la commercializzazione del surplus in quantità limitate a un’economia caratterizzata dalla forte crescita della produzione e dalla sua costante diversificazione.

Di conseguenza l’argomentazione marxiana nella sua coerenza non raggiunge l’obiettivo poiché non si preoccupa di far emergere i caratteri originali dell’evoluzione occidentale. Il primo compito consisterà nella spiegazione del carattere unico del sistema economico occidentale, prima ancora di individuare le singolarità del destino dell’Occidente che possono essermi d’aiuto a illustrare tale originalità. I Grundrisse In tutte le forme di società è una produzione determinata che assegna rango e influenza a tutte le altre, come del resto anche i suoi rapporti assegnano rango/influenza a tutti gli altri. Lineamenti fondamentali della critica dell’economia politica, opera di Marx, rimaneggiata nel Capitale. L’essenza del capitalismo risiede contemporaneamente nella presenza di un capitale e di una forza lavoro.

Ciò che distingue radicalmente il sistema capitalista da tutti gli altri modi di produzione è il lavoro salariato, ovvero il fatto che alcuni uomini possano acquistare non i risultati del lavoro ma la forza lavoro di altri uomini. Questo scambio non avviene alla pari poiché il capitalista paga il compenso dei beni necessari alla conservazione e alla riproduzione della forza lavoro, ma utilizza la forza lavoro più del lavoro necessario, cosicché il lavoro trasmette alla produzione un valore superiore a quello corrispondente alla semplice sostituzione del lavoro necessario (chiamato plusvalore) Problema delle origini del capitalismo si porrà nei seguenti termini: come esito di quali avvenimenti uomini che avevano a disposizione del denaro hanno trovato sul mercato forza lavoro disponibile? Spiegazione retrospettiva prende due direzioni:  

origine del capitale: è il problema dell’accumulazione primitiva origine della forza lavoro: è il problema dell’espropriazione lavoratori/contadini/artigiani

di

Sul primo punto Marx si arena immediatamente. In breve, quando i rapporti capitalistici sono stabiliti, il problema dell’origine non si pone più, in precedenza qualsiasi somma di denaro, qualunque sia la sua genesi, può trasformarsi in capitale, ma si ignora completamente il passaggio da una forma all’altra. Antinomia: nel momento in cui si pone in un sist. determinato, considerato quale concatenazione ordinata e necessaria di elementi essenziali, è impossibile motivare sia la genesi che l’rodine dei singoli elementi. Così si arriva necessariamente a una tautologia: il denaro diventa capitale nel quadro del sistema capitalista. Per Marx ci sono delle condizioni essenziali affinché il denaro diventi capitale:    

presenza della capacità lavorativa vivente come esistenza puramente soggettiva il lavoro materializzato deve essere un’accumulazione di valori d’uso libero rapporto di circolazione di denaro una delle tue parti, quella che rappresenta le condizioni materiali del lavoro sotto forma di valori autonomi, per se stanti, deve presentarsi come valore e considerare come fine ultimo la creazione del valore, l’auto valorizzazione, la creazione di denaro, non il godimento immediato o la creazione di valore d’uso.

Queste 4 condizioni non sono esterne al sistema capitalista così come definito da Marx, ma rappresentano delle semplici precisazioni alla sua definizione; il punto quattro, che riguarda ciò che si potrebbe definire lo spirito del capitalismo, è significativo: non si tratta di una condizione esterna al sistema capace di chiarirne le origini, ma di un presupposto intrinseco all’essenza del sistema. Origine del secondo elemento del capitalismo: il lavoratore libero, al fine di far emergere il lavoratore libero furono necessari:  

dissoluzione del rapporto con la terra, un legame costruito all’interno di una comunità dissoluzione dei rapporti in cui figura come proprietario dello strumento





il lavoratore non possedesse i mezzi di consumo necessari alla sopravvivenza per tutta la durata del processo di produzione, quindi il lavoratore deve essere sprovvisto di qualsiasi riserva dissoluzione dei rapporti in cui i lavoratori stessi, le capacità lavorative viventi stesse rientrano tra le condizioni oggettive della produzione e vengono appropriate

Queste dissoluzioni corrispondono anche nella proprietà che si trasforma così:   

fine proprietà fondiaria come unica fonte di ricchezza fine proprietà degli strumenti di lavoro creati dal lavoro stesso fine della proprietà dei mezzi di sussistenza che non sono legati né alla proprietà della terra né a quella dello strumento

Così il lavoratore è privo di qualsiasi riserva, mentre lo schiavo veniva nutrito e ospitato. Le dissoluzioni sono duplici: il processo che porta alla costituzione dei lavoratori liberi comporta la liberazione dei mezzi produzione. Solo a questa condizione il capitale, dal punto di vista monetario, trova sul mercato sia il lavoro libero sia le condizioni d’esistenza. 3 processi congiunti: sviluppo della ricchezza monetaria- produzione del lavoratore liberoliberazione dei mezzi di produzione. Non c’è risposta a quali siano i fattori che spiegano la differenza delle evoluzioni. Il Capitale Il sist. capitalistico è definito come l’acquisto, da una parte di un capitale monetario, di una forza lavoro libera a cui esso fa produrre più valore di quanto non corrisponda in termini di salario. La caratteristica originale del sist. è il lavoro salariato che, per esistere, deve poggiare per necessità sulla divisione che si è verificata tra il lavoratore e i mezzi di produzione (terra-strumenti) i quali cadono nelle mani del capitalista. Secondo momento di questo processo: il lavoratore deve poter vendere la sua forza lavoro dove desidera, la dissoluzione dei legami servili e della gerarchia corporativistica lo pone in questa situazione. Tale dissoluzione lo rende libero, ma allo stesso tempo gli toglie ogni garanzia di solidarietà assicuratagli dagli antichi rapporti sociali. Terzo momento: il capitalista imprenditore. Si deve conquistare un posto contro i maestri dei mestieri e contro i signori. Egli utilizzerà i mezzi indiretti per il proprio fine, mettendo a profitto ogni evento che vada in quella direzione. In questo modo l’origine del Capitalismo non viene comunque spiegata. Quindi Marx fa iniziare il capitalismo nel sedicesimo secolo, in modo arbitrario e in questo modo considera il capitalismo nella sua fase matura, quindi rinuncia a fondare una teoria generale del divenire storico per concentrarsi su una determinata fase di questa evoluzione. Concentrazione sulla nascita della manifattura e della grande industria: 1) Spiegazione dell’espropriazione della popolazione rurale e genesi del fittavolo capitalista

Si basa sulla violenza, l’intervento dello Stato a favore dei proprietari. Egli ha bisogno di una produzione continua di forza lavoro libera, inoltre deve eliminare l’autarchia contadina per creare un mercato interno: i beni prodotti in campagna sono venduti all’ingrosso ai mercanti, e non più consumati dai produttori stessi. Così l’espropriazione dei contadini che prima coltivavano in prorpio e il loro distacco dai propri mezzi di produzione procedono di pari passo con la distruzione dell’industria sussidiaria rurale, con il processo di separazione di manifattura e agricoltura Spiegazione poco convincente: l’esproprio dei contadini può ritenersi una tentazione solo per i fittavoli perché lo sfruttamento del suolo garantiva dei profitti e questi ultimi presuppongono l’esistenza di un mercato in cui la produzione possa avanzare. Inoltre, la distruzione dell’industria rurale non deriva necessariamente dalla trasformazione dei contadini in lavoratori salariati. 2) Genesi del capitale industriale: in partenza abbiamo un capitale usuraio e un capitale commerciale, poi questi capitali diventano capitale industriale e per superare gli ostacoli del regime feudale, la nuova manifattura viene impiantata nei porti marittimi. Si evita il fatto essenziale, il salto qualitativo al capitale industriale. La scoperta dell’America, la colonizzazione e le guerre commerciali sono una seconda fonte di accumulazione. Tutti questi metodi di accumulazione non sono esterni, ma essi sono delle manifestazioni del sistema. In ultima analisi: il politico dipende dall’economico, che lo Stato moderno è espressione del sistema capitalista e che lo Stato non può spiegare la propria nascita. Riassumendo: dal capitale usuraio e commerciale, si passa al capitale industriale; questo si ritrasforma in capitale commerciale con la creazione di un mercato globale; per soddisfare questi sblocchi, il capitale industriale risorge e domina in modo illimitato. Marx non spiega però il passaggio da una fase all’altra e così non riesce a sfuggire al circolo in cui si è rinchiuso quando definì il capitale come il sistema del lavoro salariato. La base del sistema fa parte del sistema e non può costituirne il fondamento. Questo è il difetto principale della costruzione di Marx, l’origine del sistema capitalista presuppome il sist. capitalista. Parte seconda Che cosa è il capitalismo Per Weber il capitalismo è multiforme e in esso si traduce la maggior parte di ciò che costituisce l’originalità radicale della civiltà occidentale: la razionalizzazione delle attività umane. Nell’etica protestante e lo spirito del capitalismo, Weber dimostra che l’etica protestante è una forma di razionalizzazione della vita morale. Il capitalismo è caratterizzato dalla razionalizzazione delle attività economiche e l’etica protestante ha solamente contribuito all’espansione del capitalismo, quindi il capitalismo anche senza di essa, esisterebbe. Le false piste Bisogna non tener conto di ciò che Marx riuniva sotto la voce “condizioni del capitalismo”, cioè di tutto quello che è stabilito come dato prima che un fenomeno possa verificarsi.

L’agricoltura è una delle condizioni dell’attività economica capitalistica, ma ne costituisce anche una manifestazione. Liberarci dell’illusione tecnica: un progresso tecnico non deve mai essere considerato il punto di partenza di un progresso economico; esiste una soluzione di continuità tra la messa a punto di un processo e il suo utilizzo generalizzato. Bisogna comprendere l’impiego economico dei progressi tecnici. Prima regola metodologica: tutto ciò che si intende per condizioni di un sist. economico fa parte di tale sistema e non può spiegarlo Seconda regola: specificità psicologiche su cui si basa un sist. economico sono ad esso conseguenti e non anteriori. Qualunque sia il genere di vita considerato, è necessario che, perché gli individui si muovano agevolmente, alcuni aspetti del loro carattere e del loro temperamento siano conformi ai ruoli che la società si aspetta da essi. Il valore d’uso predomina completamente sul valore di scambio, ma esiste una logica del valore d’uso: l’oggetto fabbricato ha valore in sé poiché serve per un uso definito, questo valore è determinato dalla tradizione o da un contatto particolare con il mondo delle idee, ma è un dato che preesiste al lavoro. Ugualmente il bisogno che l’oggetto è chiamato a soddisfare è esso stesso un dato quasi naturale, ne consegue che il lavoro di fabbricazione non può essere umile, al servizio di bisogni e oggetti intangibili. Quando vince il valore di scambio, tutti i rapporti sono ribaltati: l’oggetto non è più fisso e può essere qualunque cosa, nel momento in cui trova un acquirente. Il bisogno diventa instabile poiché nessun collegamento, sottile ma necessario, lo lega più ad oggetti. Una situazione di questo tipo valorizza necessariamente il lavoro in quanto tale, posto al di sopra dei lavoratori, che non sono altro che umili servitori. Con questa analisi si dimostra che una tale trasformazione dei rapporti psicologici rispetto al lavoro non può trovare origine nella concezione mentale stessa. In teoria qualsiasi modificazione intervenuta nella mentalità può avere delle conseguenze economiche. Bisogna ed è sufficiente, che questa modificazione tocchi sia il sist. dei bisogni, sia i rapporti del lavoratore con la sua opera; conviene evitare di inserire nella definizione del fenomeno di cui si ricercano le origini ogni dato psicologico che sarebbe una conseguenza del fenomeno. Cosa è il sist. capitalista? L’analisi di Marx ha dimostrato che non lo si può definire come la congiunzione di un capitale proprietario di mezzi di produzione e di un lavoro salariato senza origine. Il conflitto si è spostato tra quanti detengono il potere decisionale e gli esecutori: ne...


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