2° teorema dell\'EB - appunti prof Granaglia PDF

Title 2° teorema dell\'EB - appunti prof Granaglia
Course Scienza delle finanze
Institution Università degli Studi Roma Tre
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appunti prof Granaglia...


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Secondo teorema fondamentale dell’economia del benessere Il primo teorema dell’economia del b. afferma che se i beni da cui dipende il b. individuale possono essere scambiati in mercati perfettamente concorrenziali e se i mercati sono in equilibrio, allora l’allocazione che ne deriva è un ottimo paretiano. Ma lo stato di equilibrio dell’economia raggiunto attraverso il funzionamento del mercato concorrenziale, partendo dall’esistente distribuzione delle risorse, pur essendo ottimo, può non essere quello desiderato dalla collettività. Mentre il secondo teorema fondamentale dell’economia del benessere è l’opposto al primo teorema perché afferma che qualsiasi ottimo paretiano è un equilibrio concorrenziale, dati determinati prezzi e una determinata distribuzione delle risorse iniziali. Ciò significa che può esser raggiunto qualsiasi situazione di ottimo paretiano diverso dalla distribuzione iniziale delle risorse facendo leva su un meccanismo concorrenziale, redistribuendo coerentemente le risorse iniziali tra gli individui e poi lasciando operare i mercati per realizzare l’efficiente allocazione delle risorse. Quindi per raggiungere l’equità è necessario fare leva sui mercati concorrenziali competitivi e redistribuire le risorse iniziali in modo conforme all’efficienza, cioè sottraendo risorse attraverso le imposte all’individuo il cui livello di utilità deve essere ridotto, per assegnarle attraverso dei sussidi all’individuo il cui livello di utilità deve essere aumentato, sarà poi l’autonomo funzionamento del sistema di mercato che assicurerà il raggiungimento dell’allocazione desiderata. Tuttavia non tutte le forme di tassazione del ricco o trasferimento al povero sono distribuzioni di risorse conformi all’efficienza, le principali imposte efficienti sono le imposte capitarie (a somma fissa) che per il solo fatto che un individuo esiste deve pagarle. GRAFICO IMPOSTA ⇾ PERDITA SECCA

Distribuzione iniziale: quantità OQ1 al prezzo OP1 Introducendo un imposta di 10 per ogni unità prodotta del bene, quindi il prezzo aumenterà corrispettivamente di 10, quindi da OP1 a OP2 Di conseguenza diminuirà anche la quantità consumata, per cui adesso verrò consumata la quantità OQ2 al prezzo OP2. L’ammontare dell’imposta complessiva che spetta allo stato è ABCD che rappresenta il guadagno dello Stato (beneficio), perché l’imposta unitaria è pari a AB vendendo le quantità OQ2. A fronte del beneficio per lo Stato, il consumatore ci perde perché prima aveva una rendita pari a FAE e ora è diminuita a FDC, quindi ciò che precedentemente aveva il consumatore lo prende lo Stato. In questa situazione non vi è una perdita di efficienza perché anche se il consumatore subisce una perdita a fronte di essa vi è un beneficio per lo Stato di pari ammontare L’inefficienza delle imposte sta nel triangolo CDE perché è una perdita per il consumatore, il quale vi derivava una data utilità dalle quantità Q2Q1, e a fronte della quale non vi è nessun beneficio, chiamata anche perdita secca ed è inefficiente perché è uno spreco di utilità il consumatore potrebbe essere avvantaggiato senza danneggiare lo stato, quindi sarebbe un miglioramento netto. La vera inefficienza dell’imposta è quella collegata al fatto che a seguito dell’introduzione dell’imposta i soggetti colpiti hanno una perdita di benessere dato che non sono più in grado di consumare le quantità che consumavano in precedenza Le imposte generano 2 effetti: • effetto di reddito: a seguito dell’imposta un soggetto vede diminuito il proprio reddito; • effetto di sostituzione: modificandosi i prezzi relativi, il bene tassato diventa più costoso e tale modifica dei prezzi relativi comporta che il consumatore cambi le proprie scelte e questa distorsione nelle scelte crea una perdita di benessere che è un puro spreco di utilità perché potrei rimuoverla senza danneggiare nessuno.

Il secondo teorema afferma che per raggiungere qualsiasi ottimo quindi qualsiasi punto sulla frontiera del benessere, è necessario redistribuire le risorse in modo opportuno cioè coerentemente con l’efficienza perché diversamente non ci troveremo sulla frontiera e quindi per far ciò bisogna tassare e trasferire le risorse in modo efficiente. Perché possa essere raggiunta tra le allocazioni ottime quella che rende massimo il benessere sociale è necessario però che la redistribuzione delle risorse sia compiuta in modo tale da non interferire con il funzionamento del meccanismo di mercato. Perciò la redistribuzione non deve influire innanzitutto sul sistema dei prezzi che rappresenta il fondamentale indicatore sulla cui base produttori e consumatori effettuano le loro scelte. Si dovrebbero perciò utilizzare imposte o sussidi che non modifichino i prezzi relativi tra nessuna coppia di beni o fattori e che quindi non siano distorsivi delle decisioni individuali perché porterebbe a una perdita secca di benessere. Infatti secondo gli economisti ogni qualvolta vi è una modifica nei comportamenti degli individui si produce inefficienza. Gli unici trasferimenti che modificano i livelli di benessere degli individui senza alterare i rapporti di convenienza fra beni o fattori produttivi sono i trasferimenti in somma fissa (lump sum), il cui ammontare non dipende dai comportamenti degli individuo ma è determinato in funzione di parametri non modificabili dagli individui. Normalmente le imposte creano inefficienze perché incentivano gli individui a modificare i propri cambiamenti portando a una perdita di benessere, tuttavia l’imposta a somma fissa non genera perdite secche di benessere ( no sprechi di utilità) perché non producono un cambiamenti nei comportamenti e quindi non inducono a nessun costo associato a tale cambiamento. Tuttavia le imposte a somma fissa pur essendo efficienti sono ingiuste perché sono obbligatorie per tutti, quindi profondamene inique. L’unico modo per le evitare le iniquità sarebbe quello di avere un imposta a somma fissa che distingue il carico tributario sulla base di caratteristiche che non possono essere modificate dai soggetti, quindi personalizzata. Ad esempio imposte sulle abilità innate degli individui, ma non è possibile essere a conoscenza delle abilità di tutti. Lo stesso discorso vale per i trasferimenti monetari, infatti i trasferimenti rischiano di essere inefficienti perché possono anch’essi generare un effetto di sostituzione, per cui trasferimento incondizionato come le imposte a somme fisse non inducono gli individui a modificare le proprie scelte (es reddito di cittadinanza a prescindere dal reddito o dallo svolgimento di un lavoro). Un trasferimento di questo tipo è giusto sotto diversi aspetti ma a secondo dei bisogni dei singoli potrebbe comportare comunque ingiustizie. - L’entità dell’imposta o trasferimento (lump sum) perciò deve essere personalizzata sulla base di variabili non distorsive, potendo variare da individuo a individuo, a seconda delle rispettive funzioni di utilità in modo da garantire a ciascuno il livello di utilità socialmente desiderato. Tuttavia imposte e trasferimenti personalizzati generano inevitabilmente inefficienze perché non ci sono le informazioni necessarie per differenziarle sulla base di parametri che non sono modificabili dai soggetti. Quindi il 2° teorema dell’economia del benessere rischia di essere molto ideale, che dà indicazioni approssimativamente semplici ma in ogni caso il risultato è un’ inevitabilità trade off, cioè un contrasto tra giustizia ed efficienza.GRAFICO TRADE OFF

Il punto E pur essendo efficiente non è una situazione che la collettività reputa accettabile perché iniqua, infatti il soggetto A ha parecchia utilità diversamente dal soggetto B che ne ha pochissima. Quindi il punto che massimizza il benessere della collettività sarà il punto A cioè il bliss point, però questa situazione rischia di essere irraggiungibile, cioè non è una scelta perseguibile. Quindi è necessario individuare il mix sub ottimali desiderati dalla collettività, a secondo che si voglia perdere un po di efficienza o di equità quindi in questo caso tra il punto E efficiente ma iniquo o il punto B più equo ma inefficiente. La collettività decide di erogare a un po di efficienza per un po più di equità per cui preferisce il punto B. Obiettivo bliss point (giustizia e efficienza) irrealizzabile perché imposte e trasferimenti non distorsivi non esistino [realtà sub-ottimale perché la collettività è obbligata a scegliere tra più giustizia o efficienza...


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