3. teoria quantitativa della moneta PDF

Title 3. teoria quantitativa della moneta
Course Macroeconomia
Institution Università degli Studi del Molise
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equazione quantitativa della moneta e il signoraggio. ...


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LA TEORIA QUANTITATIVA DELLA MONETA Per studiare come la moneta influenza il sistema economico occorre sviluppare una teoria che spieghi le relazioni con le altre variabili, ad esempio il PIL e i prezzi. La più semplice teoria della moneta è la teoria quantitativa, secondo la quale gli individui detengono moneta principalmente per acquistare beni e servizi, cosicché la quantità di moneta detenuta è una funzione crescente del valore degli scambi. L’equazione quantitativa della moneta afferma appunto che: MOENTA (M)*VELOCITA’(V) = PREZZO (P)*TRANSAZIONI (T) Dove: T è il numero medio delle transazioni, P è il prezzo della transazione media e V è la velocità di circolazione della moneta rispetto alle transazioni, cioè il numero di volte che ciascuna banconota è usata in una transazione in un certo intervallo di tempo. Per esempio: se in un anno sono vendute 100 tranci di pizza al prezzo di 1euro l’uno e l’offerta di moneta è pari a 25 euro, allora: P*T= 100 V= (P*T)/M= 100/25= 4 Poiché è assai difficile misurare il numero di transazioni di un’economia, tipicamente si ipotizza che esse siano proporzionali alla quantità di beni e servizi prodotti, ovvero al PIL reale. In questo caso. L’equazione quantitativa diventa: M*V = P*Y Dove Y è il prodotto e V è la velocità di circolazione della moneta rispetto al reddito. Il rapporto tra la quantità di moneta e il livello dei prezzi, che misura la quantità di beni che un certo stock di moneta può acquistare, è definito anche saldi monetari reali: saldi monetari reali= M/P una semplice ipotesi comportamentale sulla domanda di saldi monetari reali è che gli individui desiderino detenere una costante k del PIL reale complessivo sotto forma di moneta: Md= k*Y*P K (costante)= 1/V Pertanto, quando gli individui desiderano detenere molta moneta per unità di reddito (k è elevato), la moneta ha una bassa velocità di circolazione (V è piccola). Se facciamo l’ipotesi aggiuntiva che la velocità di circolazione della moneta sia costante, V*, la teoria quantitativa ci permette di valutare l’effetto della moneta sull’economia. In questo caso, per data velocità di circolazione, la quantità di moneta determina il prodotto nominale: M*V=Y*P Poiché il livello del prodotto reale (Y) nel lungo periodo è determinato unicamente dai fattori di produzione (K e L), la quantità di moneta determina il livello dei prezzi:

P= (M*V)/Y* Dati il PIL reale e la velocità di circolazione (per ipotesi costanti), ed esprimendo la relazione in tassi di variazione, qualunque variazione dell’offerta di moneta si riflette sui prezzi: variazioneP/P = variazioneM/M la banca centrale ha pertanto un controllo assoluto del tasso di inflazione, attraverso il controllo dell’offerta di moneta. In realtà la velocità di circolazione della moneta non è proprio costante, però il tasso di inflazione dipende indubbiamente dal tasso di crescita della quantità di moneta. Il tasso di inflazione dipende dal tasso di crescita della quantità di moneta.

IL SIGNORAGGIO Perché non si azzera il tasso di crescita della quantità di moneta? -

Perché il PIL reale cresce e azzerando la crescita della moneta i prezzi scenderebbero; Perché i governi hanno un incentivo ad aumentare l’offerta di moneta.

La spesa pubblica può essere finanziata in 3 modi: 1. Attraverso le entrate, in particolare quelle fiscali; 2. Aumentando l’indebitamento; 3. Battendo moneta, utilizzata per pagare beni e servizi. Il ricavo tratto dal battere moneta, definito signoraggio, è pagato dai detentori di moneta, che vedranno il valore reale delle loro scorte diminuire nel tempo, perché permetteranno l’acquisto di una quantità decrescente di beni. Le entrate tramite signoraggio possono essere molto rilevanti: in Italia hanno spesso raggiungo il 10% del totale delle entrate pubbliche. L’autonomia delle banche centrali dai governi garantisce che questi ultimi non possano fare pressione per utilizzare la tassa da inflazione....


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