Teoria Della Coltivazione - GARBNER PDF

Title Teoria Della Coltivazione - GARBNER
Author ANTONIO VIGGIANO
Course Scienze della Comunicazione
Institution Università Telematica Internazionale UniNettuno
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Summary

Gli effetti forti ma non immediati sugli heave user della tv...


Description

TEORIA DI COLTIVAZIONE (Gerbner1970) La teoria della coltivazione è una teoria che si basa sugli effetti cumulativi, che studia le conseguenze della televisione sulla popolazione, si sviluppa negli anni ’70 da un sociologo ungherese: George Garbner. Garbner tra gli anni ‘60/’70 sviluppa vari studi riguardo questa tematica, riguardo quindi alle conseguenze della televisione sulla popolazione degli USA e giunse alla conclusione che il mezzo televisivo non produceva nell’immediato effetti specifici, ma nel lungo periodo produceva un effetto cumulativo che portava lo spettatore a vivere in un mondo che somigliava a quello trasmesso nel teleschermo. La tesi fondamentale di questa teoria attribuisce al mezzo televisivo la capacità di fornire allo spettatore, dall’infanzia all’età adulta (per questo si parla di coltivazione) una visione del mondo comune, condivisa, operando in tal senso nella direzione di unificazione della realtà. In seguito vennero analizzati il contenuto dei programmi, e i pubblici dei diversi programmi. Vennero create tre categorie di pubblico in base all’intensità di consumo televisivo: ➢ LOW USER : coloro che guardano per massimo due ore al giorno la tv; ➢ NORMAL USER: coloro che guardano per massimo quattro ore al giorno la tv; ➢ HEAVY USER: coloro che guardano la tv dalle sei ore al giorno. Proprio su quest’ultima categoria Garbner si focalizza per esprimere il concetto di coltivazione: “Un uso massiccio del mezzo televisivo non produce un effetto immediato ma nel lungo termine un effetto di coltivazione che provoca un cambiamento della percezione della realtà, facendo vivere lo spettatore in un mondo modellato da ciò che viene veicolato dalla tv.” In breve, venne osservato che chi fruisce della televisione per un tempo maggiore alle sei ore ha più paura di essere esposto ad atti di crimine rispetto a chi ne fa uso minore. Un punto importante riguardo questa teoria sta nel riconoscere al mezzo televisivo una vocazione di storytelling: la Televisione racconta storie, storie ripetitive che ritualisticamente vengono consumate, costituendo uno storytelling commerciale di massa. La tv come storitelling ha due funzioni principali: ➢ Funzione Affabulatoria: la tv parla,racconta, propone storie. Stimola quindi l’immaginario dello spettatore, soddisfa il bisogno di evasione dello stesso. ➢ Funzione Bardica: la tv ci propone mondi, atteggiamenti , comportamenti sottoponendoceli sotto forma di storie che narrano del presente o del passato. Garbner non era interessato allo studio sull’influenza di un singolo messaggio, ma all’influenza complessiva esercitata dai messaggi sulle persone esposte ai messaggi mediali per tutta la vita. Successivamente Garbner partecipa ad un progetto di ricerca, CULTURAL INDICATORS PROJECT, che studia la natura e le conseguenze della violenza nel mezzo televisivo. Per intendere meglio il concetto, va specificata la definizione di violenza: • • •

Qualsiasi espressione di forza fisica contro se stessi o altri con l’obiettivo di ferire o uccidere; Forme accidentali di violenza; ogni atto che può provocare effetti gravi pur se collocato in contesti fantastici o umoristici.

La ricerca dal punto di vista metodologico procede su due binari: ➢ Analisi del sistema dei messaggi veicolati dalla tv (programmazione palinsesti televisivi) QUALITATIVO

➢ Surveys: sondaggi condotti sul pubblico. QUANTITATIVO Per la programmazione televisiva risultava una prevalenza femminile come vittime della violenza, nei SURVEY (sondaggi) invece emergeva che i telespettatori forti (heavy user) ritenevano di avere maggior probabilità di essere coinvolti in episodi di violenza, quindi avevano una percezione esagerata del pericolo ed una visione distorta della criminalità nel paese. E questo comporta, secondo Gerbner la SINDROME DA MONDO CATTIVO (tendere a fidarsi meno degli altri, aver fiducia solo nelle forze di polizia). La ricostruzione del tema della violenza che emerge dall’insieme delle ricerche presenta una duplice caratteristica: -Il Mainstreaming , ossia la condivisione di punti di vista sul mondo da parte dei forti consumatori di tv, seppur socio-demograficamente distinti. - Risonanza, telespettatori che esperiscono situazioni simili a quelle rappresentate dal mezzo televisivo ,saranno maggiormente sensibili al contenuto del messaggio: ossia coloro che vivono in una zona ad alto tasso di criminalità e consumano molta televisione saranno esposti ad una doppia dose di criminalità, una vissuta in prima persona e l’altra rappresentata dalla tv. In termini di gradi di coltivazioni, dunque, costoro registreranno un valore elevato, poiché la tv offrirà loro un racconto risonante con l’esperienza vissuta. Questa teoria subì delle critiche riguardo alle procedure metodologiche usate, le interviste, che non sarebbero ben formulate e produrrebbero dati finali non attendibili del tutto. Criticarono anche la sottovalutazione dei contesti, privilegiando solamente il fattore temporale-quantitativo....


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