Teoria della mente - slide del docente PDF

Title Teoria della mente - slide del docente
Course Psicologia dello sviluppo
Institution Università della Valle d'Aosta
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Psicologia dello sviluppo - prof.ssa Elena Cattelino

TEORIA DELLA MENTE a.a. 2018-2019 Prof.ssa Elena Cattelino

LA TEORIA DELLA MENTE Esiste una capacità mentale intuitiva relativa alla comprensione degli stati mentali dell’altro: tutti noi ci serviamo di conoscenze psicologiche intuitive per capire le azioni, i pensieri e i sentimenti degli altri.

La conoscenza psicologica intuitiva permette di attribuire agli altri desideri, credenze e intenzioni. Ciò viene fatto attraverso ipotesi ricavate da ciò che percepiamo osservando gli altri.

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LA TEORIA DELLA MENTE MODO ORGANIZZATO E SUFFICIENTEMENTE STRUTTURATO DA PARTE DEL BAMBINO DI RAPPRESENTARSI LA MENTE, IL MONDO INTERIORE, I PROCESSI MENTALI, SOGGETTIVITÀ PROPRIA E ALTRUI.

LA

Il termine TEORIA viene usato proprio per sottolineare che non si tratta di conoscenze sporadiche e isolate, ma di conoscenze organizzate in modo organico e coerente.

LE FUNZIONI DELLA TEORIA DELLA MENTE Funzione sociale: - dare un senso ai comportamenti e alle interazioni sociali, compiere ipotesi e previsioni - rendere le proprie condotte più flessibili e adeguate al contesto (aumento della prevedibilità del comportamento) Funzione comunicativa: - andare oltre il significato letterale della frase e cogliere l’intento comunicativo dell’altro

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LA TEORIA DELLA MENTE La teoria della mente fa riferimento alla capacità del bambino di comprendere il funzionamento della propria mente e di quella degli altri: 1) rappresentarsi la soggettività cioè gli stati mentali propri (metacognizione) e altrui. Tale soggettività comprende emozioni, desideri, pensieri, opinioni, credenze. 2) rappresentarsi il rapporto che intercorre fra stati mentali e mondo reale (cioè come la rappresentazione di una persona sta nei confronti della realtà). Si tratta di acquisire la consapevolezza che la mente funziona in base a rappresentazioni della realtà, che possono essere diverse da persona a persona (punti di vista diversi), e diverse dalla realtà oggettiva.

Compito della falsa credenza È il test che valuta la capacità del bambino di considerare che un’altra persona può avere una credenza da questi ritenuta vera, ma che il bambino sa essere falsa perchè non corrispondente alla realtà. Il bambino deve essere capace di attribuire ad un altro soggetto una falsa credenza rispetto alla realtà e di rappresentarsi il contenuto della mente dell’altro come diverso dal proprio. Il bambino ha acquisito la teoria della mente quando è consapevole che gli altri possono avere delle false credenze. Ben prima di quanto ipotizzato da Piaget i bambini riescono a tenere conto del punto di vista degli altri rappresentandosi le loro emozioni, i loro desideri e le loro credenze rispetto alla realtà Due tipi di compiti: • Spostamento inatteso (Wimmer, Perner, 1983) • Scatola Ingannevole (Perner, Leekman, Wimmer,1987)

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Spostamento inatteso (Wimmer, Perner, 1983) A ogni bambino testato viene raccontata una storia con l’aiuto di pupazzi. La storia di Maxi:

Un bambino di nome Maxi, con sua mamma, è in cucina. Maxi mette nell’armadio rosso una barretta di cioccolata, poi esce a giocare in giardino. La mamma prende la barretta di cioccolata, ne usa un po’ per preparare un dolce e poi la ripone nell’armadio verde, invece che in quello rosso. Ora Maxi torna in casa e per merenda vuole la barretta di cioccolata. Dove andrà a cercarla? Nell’armadio rosso o in quello verde?

IL COMPITO DELLA FALSA CREDENZA: SPOSTAMENTO INATTESO

L’esperimento di Sally e Anne (Chris D. Frith e Uta Frith ,“Interacting Mind--A Biological Basis”, Science, Volume 286, Number 5445 Issue 26, Nov 1999, pp. 1692 - 1695 )

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Risponde correttamente: Soltanto il 33% dei bambini di 4 anni Oltre il 90% dei bambini di 6 anni Il fallimento nel compito di falsa credenza è dovuto alla difficoltà del soggetto testato di tenere in considerazione l’aspettativa del protagonista (un oggetto rimane laddove è stato collocato) oppure è un problema di memoria o di comprensione delle consegne? Perner, Leekman, Wimmer, 1987 decidono di rendere esplicita tale aspettativa all’interno della narrazione

La Scatola Ingannevole

La scatola ingannevole: il compito degli smarties (Perner, Leekam, Wimmer 1987) Si fa vedere ad un bambino una scatola di Smarties chiusa e gli si chiede: “Secondo te, cosa c’è in questa scatola?” Il bambino generalmente risponde “degli Smarties” oppure “dei dolcini” o “delle caramelle”. A questo punto si apre la scatola di fronte al bambino e gli si mostra che dentro ci sono delle matite. Si dice al bambino che sta per entrare un altro bambino a cui verrà mostrata la scatola chiusa. Si chiede al bambino: “Secondo te, cosa risponderà il bambino che entra quando gli chiederemo cosa c’è in questa scatola?” • Risponde correttamente la maggior parte dei bambini di 4 anni • La maggior parte dei bambini di 3 anni sbaglia e risponde “le matite!”

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Falsa credenza http://www.youtube.com/watch?v=41jSdOQQpv0 http://www.youtube.com/watch?v=8hLubgpY2_w&list=PL 31F6D55FB1343ED8 https://www.youtube.com/watch?v=YGSj2zY2OEM

Nell’ultimo ventennio, gli studi compiuti attraverso l’osservazione nel contesto di vita dei bambini hanno evidenziato che molti comportamenti quotidiani apparentemente banali dimostrano una maggiore precocità nella comprensione delle menti degli altri. Il bambino non si adegua semplicemente ad una regola senza capirla, ma c’è una rielaborazione cognitiva individuale e applicata al sociale che è centrale

Capacità di mettersi dal punto di vista dell’altro Il bambino pensa cosa pensa l’altro

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In particolare Judy Dunn distingue 4 categorie di interazione, presenti verso i 4 anni di età, che possono rivelare la presenza di processi coinvolti nello sviluppo delle capacità di leggere la mente: 1. le conversazioni sugli stati interni; 2. la finzione condivisa; 3. la capacità di costruire storie; 4. i primi tentativi di ingannare il genitore Dunn sottolinea quindi: - la forza dell’influenza delle esperienze sociali sulla capacità di lettura della mente; - l’importanza del contesto sociale ed emotivo

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