L\'enigma della mente riassunto PDF

Title L\'enigma della mente riassunto
Author Monica Rosales
Course Fondamenti di Psicologia
Institution Università degli Studi di Milano
Pages 13
File Size 227.7 KB
File Type PDF
Total Downloads 39
Total Views 132

Summary

Download L'enigma della mente riassunto PDF


Description

L’enigma della mente. Capitolo 1- La mente e il piacere della lettura. Secondo Jerome Bruner, uno dei padri del cognitivismo, la mente umana usa due tipologie di pensiero: un pensiero analitico/logico scientifico: consente di categorizzare la realtà allo scopo di semplificare il numero di variabili presenti e di organizzare grande quantità di dati. È il tipo di pensiero usato per scopi scientifici. Il pensiero logico è guidato dal principio della non contraddizione e dall’intolleranza all’ambiguità. un pensiero narrativo: è diretto all’interpretazione dell’esperienza, si basa sulla costruzione di storie che permettono di comprendere le intenzioni e le azioni dell’uomo. Le storie prodotte dalla mente narrativa hanno la funzione di modellare l’esperienza nello spazio e nel tempo. Le conoscenze basate sul pensiero narrativo sono dipendenti dall’ambiente. Quando il pefinsiero narrativo diventa metodologia di comunicazione si trasforma in discorso narrativo. Per un discorso narrativo è necessario che la narrazione abbia una struttura interna familiare per il lettore, nella quale possa identificarsi e i personaggi devono avere un ruolo chiaro. Il nostro cervello apprende connessioni, connessioni tra ciò che che è immagazzinato e qualcosa di nuovo, tra oggetti o tra concetti. Si tratta di creare collegamenti. Capitolo 2- Che cos’è un romanzo? Samuel Coleridge parlava di suspension of disbelief, nel senso che la struttura narrativa di un romanzo è capace di inibire alcuni processi critici. Dal punto di vista letterario il romanzo è definito come un prodotto complesso che rispecchia e racconta un’epoca. Il romanzo è un testo finzionale in prosa narrativa, fondato sulla rappresentazione di personaggi ed eventi che vanno a costituire uno stato del mondo. La caratteristica fondamentale è il fatto di raccontare una storia, una funzione affabulatrice che crea un mondo finzionale tendente a trasformarsi in realtà. Il romanzo è come se fosse una costruzione polifonica cioè si configura come stratificazione di lingue e stili. I romanzi riducono la complessità del mondo attraverso alcune strategie narrative: - Uso di intrecci chiusi e piramidali che permettono di spiegare gli eventi attraverso proiezioni nel passato e nel futuro. - Con l’uso dell’onniscenza - Coinvolgimento narrativo del lettore Lo sviluppo del romanzo moderno viene descritto secondo tre fasi: 1. Equilibrio tra personaggio e contesto storico 2. Il protagonista viene messo alla prova dalla relatà sociale 3. Viene posta al centro l’interiorità del personaggio che diventa il vero focus attentivo Può essere aggiunta una 4 fase: un romanzo e new media si intrecciano. Il successo del romanzo dipende dal fatto che il racconto crea una forma di comunicazione piu spontanea e intuitiva dell’argomento logica e facendo leva alle emozioni, ha un impatto maggiore sui pensieri e i comportamenti delle persone. Attraverso lo storytelling un marchio commerciale non viene comunicato per i suoi aspetti chiave ma si evolve in base alla reazione stessa dei consumatori. È sufficiente un processo di analisi chiamata sentiment analysis per comprendere l’umore degli spettatori e per ri-orientare la trama così da migliorare il mood.

In poco tempo il romanzo giallo diventò un genere pop capace di attarre curiosità di sempre più lettori. Il successo di questo genere è dovuto allo sviluppo di una tendenza culturale, definita scentismo, che pone la spiegazione scientifica al centro delle vicende umane. Il giallo è una forma di racconto allo stesso tempo realistico e fantastico e spaventoso. Todorov identifica due aspetti chiave di questo genere che sono l’intreccio e la fabula. L’autore definisce tre filoni fondamentali: a. Romanzo a enigma, cioè il poliziesco classico nella quale inchiesta e crimine esistono separatamente b. Romanzo nero, nel quale intreccio e fabula si fondono, azione e narrazione coincidono; c. Romanzo suspense, è la fusione dei due generi precedenti d. Romanzo giallo femminista, usa le convenzioni di genere nei confronti di una società patriarcale e. Romanzo poliziesco metafisico, accentua le caratteristiche del genere presentando il testo come un romanzo da risolvere Dall’incrocio tra le caratteristiche del mondo giallo classico e la cultura del ‘900 nascono due nuovi modelli di giallo: il giallo psicologico e il giallo d’azione. I lettori approcciandosi al giallo classico, percepiscono i personaggi come se fossero disumanizzati proprio perché si incontrano ma non parlano mai di essi nel corso della storia. Le avventure dei personaggi sono vissute come problemi umani. Il romanzo poliziesco è piu realistico e diventa più sentimentale e sociale: riconosce che il mondo è brutto perché è abitato da una società spregevole. L’autore fa emergere qualche indizio in modo che l’indagine possa esser svolta dall’investigatore e dal lettore insieme. Il genere poliziesco può essere sempre identificato a partire da alcuni elementi:  Il crimine ossia l’omicidio che irrompe in uno stato di quiete e di ordine  Il detective e la sua indagine, che entra in scena dal momento in cui il delitto è svelato. L’indagine è la parte centrale della storia La necessità di chiusura cognitiva è una caratteristica del nostro sistema cognitivo, che consente di distogliere le risorse cognitive allocate su un certo compito per dedicarsi a qualcosa. Il coinvolgimento cognitivo è uno degli aspetti che caratterizza il romanzo giallo. il bisogno di chiusura, spinge il lettore a procedere velocemente nella lettura per arrivare alla conclusione o per verificare le ipotesi. Il romanzo giallo sfrutta a proprio vantaggio la rumination, cioè l’interruzione di un compito che non viene portato a termine, comporta un continuo rimuginio. L’obbiettivo non portato a termine permane a livello cognitivo, cioè il pensiero si fissa su un determinato elemento, compito o processo e questo è definito rumination. La struttura stessa del romanzo giallo si basa sull’attivazione di un piano cognitivo denominato “chi è il colpevole”, sul quale protagonisti, narratore e lettore sono continuamente chiamati a rimuginare. Capitolo 3- Il grigio, suggestioni dal cervello. Il nostro grigio può essere suddiviso in tre parti:  Il tronco cerebrale, è il seguito del midollo spinale; comprende il midollo allungato, il ponte e il mesencefalo. I primi due modulano funzioni involontarie complesse come la respirazione, il controllo dell’attività cardiaca ecc mentre il ponte è la stazione di transito delle vie nervose dirette ad altre aree cerebrali  Il cervelletto svolge un ruolo importante nell’apprendimento, nel linguaggio e di altri processi cognitivi

 Il cervello è la parte più voluminosa e comprende il diencefalo che comprende il talamo e ipotalamo Esistono le memorie sensoriali, il cui compito è quello di mantenere una traccia dello stimolo affinché esso possa essere effettivamente usato dal cervello; inoltre abbiamo la memoria a lungo termine cioè si possono memorizzare diverse caratteristiche e si produce una competenza in modo automatico; le memorie che riguardano le nozioni sono la conoscenza, chiamate anche memorie dichiarative divise in:  Memoria semantica che si rifà alle nozioni  Memoria episodica riguarda gli eventi e le relative connotazioni spaziali, temporali ecc  Working memory un sistema complesso di memoria a breve termine in cui vari processi sono attivi per elaborare dati. La memoria è organizzata come una fitta rete di collegamenti. È talmente fondamentale per la comprensione dei testi. Una delle caratteristiche del cervello è il suo elevato grado di connettività, cioè se due aree cerebrali sono attivate nello stesso momento, allora si connetteranno anche se distanti tra di loro. In letteratura la sinestesia è usata come figura retorica per arricchire il linguaggio narrativo e stimolare specifici percorsi di senso. Oltre alla memoria un buon detective deve sapere cercare le informazioni, riconoscere quali prendere e quali scartare. L’attenzione è il meccanismo attraverso il quale concentriamo il lavoro del sistema cognitivo verso un certo stimolo, un certo problema da risolvere o pensiero. L’attenzione selettiva guida il processo cognitivo verso certi stimoli e non altri: questo si può sopratutto notare nell’udito (cocktail party). La percezione oltre ad essere selettiva, è illusoria cioè può cadere vittima di illusioni. Le figure ambigue mostrano la complessità della percezione nel momento in cui gli indizzi presenti nell’ambiente non riescono a dare luogo a una rappresentazione stabile o sensata. Il sistema cognitivo cerca di creare un equilibrio, dare un senso a quanto vediamo e questo ci porta a rappresentare la realtà in modo errato. Si può dire quindi che la percezione sia un processo di continua esplorazione dell’ambiente alla ricerca di quegli indizi in grado di far scattare ul riconoscimento di un particolare importante così da attivare i relativi algoritmi cognitivi. Un ruolo molto importante lo svolge l’esperienza: la percezione è modulata dall’esperienza che facciamo della realtà. Esiste una distinzione fondamentale fra il modo di lavorare dei due emisferi: l’emisfero destro è quello più preciso, attento ai particolari per questo una lesione all’emisfero destro può dare una serie di problemi chiamate agnosie, cioè perdiamo la capacità di riconoscere una serie di cose. La specializzazione dell’emisfero sinistro è formualare ipotesi e inventare teorie. Capitolo 4- La mente, il cervello e l’espressione artistica. L’arte è un centro di interesse stabile della vita mentale. Di tutte le arti, il romanzo e la fiction costituiscono la forma espressiva che più coinvolge l’uomo moderno. Quando una cultura entra in contatto con una tecnologia, questo diventa un nuovo modo per produrre e diffondere storie. Ogni cultura ha così degli operatori delle storie; temi e intrecci si mostrano simili fra le varie culture

anche se può variare lo stile caratteristico o l’apertura a temi scottanti. Una domanda è a cosa serve tutta questa narrativa: si può dare una spiegazione partendo dalla psicologia evoluzionistica. Secondo questa prospettiva lo studio della mente deve assumere una linea esplicativa darwinista, nel senso che a parità degli organi anche l’attività mentale è il prodotto di una serie di adattamenti che permettono al più adatto di soppravvivere e riprodursi. La mente sarebbe allora un insieme di moduli innati selezionati durante la filogenesi e consolidati durante le esperienze della vita. Secondo Pinker lo scopo della mente sarebbe la propagazione del genoma, cioè del patrimonio genetico. Questo avrebbe portato allo sviluppo di una natura umana, in quanto gli individui soppravissuti avrebbero formato un modo di pensare, cioè un corredo di facoltà cognitive ed emotive. La mente sarebbe allora una sorta di computer programmato allo scopo di adattare l’organismo all’ambiente: una macchina dell’evoluzione. Questa macchina sarebbe programmata da una serie di regole che impongono certi comportamenti su altri. Questa teoria di Pinker è legata alla storia: secondo Pinker un racconto ci può presentare dei casi della vita, possibili ma non ancora incontrati, dai quali imparare. Esistono parti di storie che sono affascinanti e il fascino universale per i romanzi è una cosa curiosa e non facilmente spiegabile. Se gli esseri umani fossero attratti solo da racconti reali, quindi da resoconti che descrivono il mondo, l’attrazione potrebbe essere attribuita a un fattore di utilità: conoscere il mondo a partire dall’esperienza altrui. Il racconto di fantasia contiene dei benefici funzionali delle storie che da sempre l’uomo si racconta. La capacità di inventare storie consiste nell’ipotizzare attraverso l’immaginazione fatti non accaduti realmente ma vero simili. I racconti di fantasia in genere non sono fedeli descrizioni della realtà ma sono rappresentazioni immaginate della realtà. La letteratura è la forma d’arte piu complessa perché non abbiamo solo uno stimolo complesso ma siamo di fronte a una storia fatta di personaggi che parlano, si commuovono ecc. È un materiale molto ricco, un lavoro di profondità, capace di smuovere le risorse cognitive, promuovere la formazione di reti concettuali, permetterci di sviluppare competenze fondamentali come la capacità di entrare in empatia con gli altri. Tutte queste competenze servono anche per affrontare le sfide giornaliere e in questo senso è interessante il paragone tra narrazione e sogno. Il sogno può essere considerato una modalità particolare di funzionamento del cervello, che permette ai ricordi e alle fantasie di fondersi in narrative particolari. Il bambino gia dalla nascita sogna ma solo a partire dai 5 anni inizia a raccontare i sogni come vere storie. Grazie alla narrazione il sistema cognitivo umano si è esteso, ha espanso il repertorio di competenze, rendendo poco alla volta più agevole la vita sociale. Ma ciò che ha creato problemi, è la necessità di regolare nuove pratiche sociali rese complicate a causa della convivenza tra realte e fantasia e tecnologia sociale. Ed è qui che entra in scena il racconto, regolando queste pratiche anche attraverso l’invenzione. La capacità di inventare storie non sembra una capacità adattiva, piuttosto sembra il risultato dello sviluppo di un sistema cognitivo sempre più potente e di un sistema di vita sempre piu complesso. L’inconrto tra questi due sistemi, scaturisce la necessità e il vantaggio di inventare. La capacità di raccontare storie di finzione rappresenta uno strumento al servizio della cognizione e dell’intelligenza. Capitolo 5- La narrazione come strumento cognitivo. Nel racconto di fantasia, le relazioni fra i personaggi, i legami causali fra gli eventi, i diversi piani di conoscenza permettono alla mente di navigare in uno spazio complesso ma di pura finzione, allenando allo stesso tempo la memoria, l’attenzione, il ragionamento, il problem solving e solleticando le emozioni e il piacere. La narrazione presuppone solo l’adattamento di una serie di meccanismi cognitivi al servizio della fantasia.

La ricerca neurobiologica contemporanea suppone che la formazione di trame mentali e di intrecci narrativi siano meccanismi costitutivi della nostra mente. Il racconto ne è una conseguenza che a sua volta essendo compatibile con il funzionamento cognitivo, diventa uno strumento fondamentale di crescita, di formazione oltre che di divertimento e di sperimentazione cognitiva. È importante il ruolo della memoria episodica, è ricca di particolari e connotata in modo spaziotemporale ed è la memoria che più di tutte serve per esplorare il mondo, navigare in esso ed elaborarlo. Un ruolo fondamentale per il funzionamento di questa memoria è svolto da una struttura sotto-corticale chiamata ippocampo: è divisa in parte destra e sinistra. La parte anteriore svolge la funzione di passaggio della memoria e si creano le memorie episodiche che veranno poi proiettate nella corteccia cerebrale. Una lesione provoca una patologia particolare, che è l’amnesia anterograda, l’incapacità di apprendere nuove informazioni e competenze. Nella parte posteriore è caratterizzata dalla mappatura dell’ambiente ed è guidata da una stessa struttura in tutti i mammiferi. La narrazione tratta di analizzare e comprendere i fatti attraverso l’immedesimazione con un particolare punto di vista, una prospettiva su cui trovare connessioni tra persone, eventi ed azioni. Il caso del testo poliziesco è interessante in quanto i singoli fatti sono più inquietanti e sgradevoli e proprio per questo i testi gialli sono diventati molto d’interesse. Attraverso il racconto la curiosità prende il posto della natura e il linguaggio usato è quello quotidiano. Il racconto di fantasia ci permette di confrontare con mondi impossibili, spazi cognitivi mai affrontati nella vita quotidiana. Attraversi un processo di fusione tra situazioni impossibili e reali, è possibile far emergere una struttura cognitiva. Capitolo 6- Le caratteristiche cognitive del giallo. Un romanzo per poter essere riconosciuto e chiamato giallo deve avere alcuni elementi tipici; secondo una studiosa americana, un buon poliziesco dovrebbe nascondere e svelare allo stesso momento. La mente umana è spesso ingannata in quanto il lettore è portato a sospettare di molti personaggi e questa è una tecnica che rende la storia complessa perché la mente umana presenta limiti di memoria di determinati personaggi ed eventi per cui si crea un caos. Quando in una storia ci sono troppi personaggi si supera un certo livello di complessità. Per teoria della mente si intende la capacità cognitiva di sviluppare un pensiero relativo a uno stato mentale altrui; è la capacità di attribuire un certo stato mentale alla persona che ho di fronte. In genere l’uomo è dotato di una teoria della mente estesa che permette di creare interazioni molto complesse basate sull’intensione. Si ha un’intensione quando il soggetto A crede che il soggetto B abbia un certo stato mentale e B crede che A abbia proprio questo stato mentale. Gli esseri umano in quanto essere inventori di storie ed esploratori di mondi possibili, simao ottimi mentitori anche se molte volte non se siamo consapevoli. Il romanzo poliziesco, più di tutti i generi, impegna i processi della teoria della mente. Nel giallo si crea un sistema narrativo in cui chiunque potrebbe mentire e attraverso le tracce il lettore è capace di tracciare lo stato mentale altrui. Il compito del lettore è quello di ricostruire gli stati mentali di chi complotta e di chi indaga; durante l’opera emergono diversi indizi che possono spiegare il comportamento di un personaggio. Il coinvolgimento del mindreading è una specifica caratteristica del romanzo poliziesco: il lettore è ingannato dall’autore e deve pensare che tutti i personaggi siano in grado di mentire. Tutta la storia del poliziesco può essere vista come una sperimentazione da parte degli scrittori riguardo la questione relativa a quali “menti” il lettore dovrebbe avere accesso. L’avvicinamento al poliziesco da un punto di vista cognitivo ci aiuta a capire perché gli scrittori decidano di

abbandonare il metodo sherlock-holmesiano per rivelare al lettore ogni pensiero del detective. La decisione dello scrittore di rendere espliciti i pensieri del detective per tutta la narrazione dipende strettamente dalla narrazione. Un aspetto molto importante da sottolineare è la pregnanza cognitiva e sociale: in una dinamica sociale dove le regole di collaborazione siano chiare (contratto sociale), le persone scoperte a mentire occupano un grande spazio nella mente degli altri. Per questo è più facile ricordare le facce degli imbroglioni. La struttura del giallo viene descritta come una piccola e angusta scatola le cui quattro pareti consistono in un’uccisione, un mistero, una domanda e una conclusione. Ma la stessa scrittrice complica la storia. Si arriva a pensare che il tipo di mindreading richiesto ai lettori gialli, sia basato su intuizioni e processi logici, sia differente dal mindreading richiesto da una storia d’amore. La storia d’amore che emerge in un giallo può focalizzare l’attenzione del lettore, introdurre nuovi piani cognitivi, favorire il mindreading dei personaggi e anche la comprensione del crimine. Dal punto di vista della ricerca cognitiva bisogna ricordare che la teoria della mente non è frutto di un adattamento cognitivo che ci consente di applicare un unico sistema universale di inferenze, ma la teoria della mente è il risultato di un insieme di adattamenti multipli diretti funzionalmente a uno specifico contesto sociale. L’autore è colui che scrive il testo letterario in prima persona, raccogliendo ed organizzando le idee, creando così una narrazione. Questo è l’autore reale, diverso dall’autore implicito che si pone in una posizione intermedia tra il mondo reale e il mondo narrato. È anche una guida cognitiva che focalizza l’attenzione, filtra le informazioni e manipola le memorie. Il narratore media il rapporto fra personaggi e lettore e mette in luce alcune importanti caratteristiche del funzionamento cognitivo. Il lettore legge il testo come il prodotto di una mente umana e questo processo porta a cercare un essere umano completo. Il testo, in una prospettiva cognitiva, rappresenta una potenzialità che si realizza solo nel corso del processo di lettura, poichè è solo il lettore che interagendovi converte questa potenzialità in un oggetto mental...


Similar Free PDFs