Piero Della Francesca - riassunto PDF

Title Piero Della Francesca - riassunto
Author gaia scoglio
Course Storia dell'arte
Institution Liceo (Italia)
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Summary

riassunto...


Description

PIERO DELLA FRANCESCA  Nacque a Borgo San Sepolcro (Arezzo). Lavorò a Firenze e poté conoscere le opere di Masaccio.  Piero della Francesca era un trattatista e matematico; scrisse molti trattati, compreso uno sulla prospettiva.  Il suo amore per la matematica ed i suoi studi si rivedono anche nei suoi dipinti, infatti sono prevalentemente costituiti da forme geometriche.  Le sue opere sono criptiche perché ciò che vediamo non è sempre il vero significato, c’è sempre un significato occulto. IL BATTESIMO DI CRISTO  Questa opera si trova alla National Gallery di Londra, fu realizzata per la chiesa di San Giovanni a San Sepolcro.  La figura di cristo immobile occupa il centro della tavola. A dx vi è San Giovanni Battista che versa l’acqua sulla testa di Gesù, battezzandolo. A sx troviamo tre angeli (tre = alludono alla trinità, anche i colori delle vesti alludono agli abiti dell’Ordine dei Trinitari) che assistono alla scena.  Il battesimo avvenne fra le acque del fiume Giordano, ma Piero dipinge una veduta della valle del Tevere con una cittadina chiusa fra le mura e ai pendii di un colle curvo.  L’albero è un noce, in ricordo dell’antica denominazione della valle in cui sorge Sansepolcro: Valle di Nocea.  L’albero è anche un’allusione alla Croce di legno di Cristo.  Alla destra del Battista un giovane si sta spogliando, questo atto, prima del battesimo, era inteso alla Chiesa come uno spogliarsi dai peccati.  Il gesto del giovane può anche essere interpretato come un vestirsi, in questo caso la camicia bianca è un’allusione alla nuova vita dopo il battesimo.  L’ambiguità dell’azione compiuta dal giovano è forse voluta da Piero per manifestare ambedue i significati inerenti al battesimo.  Dietro il giovane possiamo vedere un gruppo di Farisei che si allontana dalla scena, seguendo il corso del fiume. Le loro “ombre” si specchiano nell’acqua.  Il cielo è solcato da nuvolette bianco-grigie e il paesaggio è luminoso e nitidissimo, come se fosse tutto in primo piano.  La lunga strada leggermente ondulata e le anse del fiume (le acque fungono da specchio) si allargano alla base della tavola, donando prospettiva alla scena.  Gli alberelli e i tronchi d’albero tagliati proiettano la loro ombra sul prato verde, dando misura della profondità dello spazio prospettico e della lontananza dai colli.  I corpi sono levigati e sembrano delle statue di cera con volti impenetrabili, toni e ovali. Hanno dei profili rigidi.  La luce è morbida ed equamente distribuita, non crea ombre violente e dona un’atmosfera sospesa e irreale.  La luce costruisce le forme, che non sono evidenziate da un segno scuro (i pittori fiorentini lo facevano per dare più concretezza plastica alle figure).  Si pensa che questa tavola alluda alla tesi della Chiesa romana sulla dottrina della trinità; il Battesimo di Cristo implica la prima distinta raffigurazione della manifestazione della trinità.  La colomba che discende dal cielo è lo spirito di Dio. Una pioggia d’oro cala dall’alto investendo la colomba e Gesù. Infatti Dio non compare direttamente.

LE STORIE DELLA CROCE



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Pietro venne incaricato dalla famiglia Bacci di continuare le Storie della Croce che BICCI LORENZO (pittore fiorentino molto legato ai modi del Gotico Internazionale aveva iniziato nel coro della Chiesa di San Francesco ad Arezzo). La storia del legno della croce che Piero raffigura viene dai Vangeli Apocrifi e in parte dalla leggenda di Jacopo da Varagine. Piero compone 10 scene distribuendole in 2 lunette (non in ordine cronologico) e su 3 registri. La lettura ha inizio sulla lunetta dx e si conclude con quella sx. I temi trattati sono inseriti su 3 livelli delle 3 pareti: 1- registro inferiore: SCENE DELLA BATTAGLIA E ANNUNCIAZIONE (con figure angeliche). 2- registro mediano: SCENE DI INTUIZIONE MISTICA DI 2 REGINE CHE RICONOSCONO IL LEGNO DELLA CROCE. 3- registro superiore: INIZIO E FINE DELLA STORIA. Dal punto di vista stilistico si ha un legame tra pittura e geometria. Le figure sono inquadrate in una prospettiva perfetta e inscritte in forme geometriche. Le facce dei personaggi sono ovali, le pieghe dei vestiti sono gonfie e non s’intuisce lo stato d’animo delle figure, che sono inespressive, distaccate e sospese in un’atmosfera cristallina e immobile. Domina la geometria compositiva. Utilizza una tecnica mista per aumentare la brillantezza e la luce; dipinge a secco o con la tecnica ad olio. Le variazioni della tecnica hanno importo un restauro lungo e preciso. Per eseguire questi pannelli ha fatto uso di un cartone preparatorio: foglio di carta rigida sul quale eseguiva il disegno a grandezza naturale e poi questo contorno veniva bucherellato e si passava del carboncino. Una volta tolto il foglio, rimanevano i punti sulla parete, che poi si univano con una linea di contorno.

SALOMONE E LA REGINA DI SABA  Ha due diverse ambientazioni: una esterna ed una interna.      

Nella scena esterna la regina venera il legno poiché riconosce la santità de legno gettato tra le sponde di un corso d’acqua messo come ponte. S’inginocchia e lo venera, è attorniata dalle sue dame. La regina è coperta da un mantello azzurro, tiene le mani giunte e ha la testa leggermente chinata in avanti. Le braccia delle dame si uniscono e formano una specie di catena protettiva nei confronti della regina. In prospettiva, dietro, possiamo vedere una serva che aspetta e dei nobili giovani che parlano tra loro mentre si occupano dei cavalli. L’ambiente esterno è scarso di notazioni; si vedono 2 alberi, un prato verde, delle colline con vette tondeggianti e il cielo nuvoloso.

Nella scena interna si vede Salomone che incontra la regina in un portico con colonne scanalate, il soffitto è composto da lacunari di marmo colorati.  Al centro della scena troviamo Salomone che stringe nella mano dx la mano sx della regina, che è inchinata verso di lui.  Il re indossa un mantello di damasco (tessuto di seta molto pregiato) giallo oro, sotto il quale è ben visibile un abito azzurro. Indossa anche un copricapo.  Le donne e gli uomini che accompagnano i due sovrani (Salomone=re d’Israele) si dispongono a cerchio attorno a loro mentre osservano la scena.  Tratta i personaggi secondo precisi volumi geometrici. Le testi degli uomini sono ovoidali e i colli delle donne sono dei piccoli cilindri.  La geometria segnala anche lo spazio: le figure sono poste tutte nella metà inferiore del quadro e verticalmente gli alberi e le colline segnano lo spazio verticale.  Le donne che troviamo all’esterno sono le stesse che poi vediamo all’interno perché Piero ha utilizzato gli stessi cartoni.  La prospettiva ha una linea d’orizzonte molto bassa, conferendo monumentalità ai personaggi poiché sono visto prevalentemente dal basso e enfatizzando l’importanza e la solennità dell’evento. IL SOGNO DI COSTANTINO 

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È il primo notturno della pittura italiana d’età moderna; dopo un restauro nel 2001 si scoprì che il buio della notte non era rotto dalla luce dell’angelo perché il momento raffigurato era in realtà un’alba. Infatti si inizia a vedere un cielo più chiaro pero le stelle rimangono a punteggiare il cielo. Un angelo in volo con le braccia tese che porta con sé una piccola croce luminosa, porta a Costantino il sogno con la rivelazione che il giorno stesso avrebbe vinto la battaglia contro Massenzio se avesse posto sugli scudi dei soldati la Croce di Cristo. La scelta dell’alba è in relazione all’avveramento del sogno ed è anche un rinvio alla cultura classica: i sogni fatti all’alba erano non solo premonitori, ma anche veritieri. La luce che la croce emana rende luminose e candide le piume dell’ala dx dell’angelo messaggero. La luce illumina anche la tenda da campo dentro la quale, dorme Costantino, vegliato da un servitore. Due armati proteggono Costantino: quello a sx è di spalle e si nota l’armatura che riflette mentre quello a dx è visto da davanti ed è caratterizzato da un gioco di ombre. Le stelle di Piero corrispondono alla vera posizione di alcune stelle e costellazioni però non viste come le vedremmo normalmente, ma come se si vedessero da dietro. Piero non lascia nulla al caso e deve aver fatto riferimento a una delle grandi sfere celesti 3D, trasferendo nel dipinto quello che il suo occhio guardava da sopra e da fuori; anche come se Dio stesso stesse guardando attraverso i cieli Costantino.

SACRA CONVERSAZIONE

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È conosciuta anche come Pala Montefeltro, e i trova nella chiesa di San Bernardino a Urbino. È realizzata sia a olio che a tempera e aveva un significato votivo di avvenimenti importanti, lieti e tragici di quegli anni (1472-1474). Ricorda la nascita a Gubbio dell’erede di Federico da Montefeltro, Guidobaldo, la morte della moglie Battista Sforza (per colpa del parto), e la conquista di Volterra da parte dello stesso Federico. Federico da Montefeltro appare vestito con un’armatura da battaglia. La Vergine in trono adorante il Bambino addormentato sulle ginocchia è circondata da 6 santi e 4 angeli preziosamente vestiti. Ai suoi piedi si trova Federico inginocchiato a dx, questa posizione vuole significare la sua umiltà in quanto non ha voluto essere raffigurato al posto d’onore (alla dx della Vergine). La sua scelta ha anche una motivazione estetica, aveva perso l’occhio dx e una parte del naso durante un torneo e per questo preferiva farsi ritrarre dal lato integro. La Vergine non è seduta in trono bensì su una sedia pieghevole. Il dipinto rivela anche un carattere penitenziale, legato alla scomparsa di Battista Sfroza: San Gerolamo si percuote il petto con un sasso, San Pietro ha la testa spaccata e sanguinante, San Francesco scostando un lembo del saio mostra la ferita sul costato e mentre tiene nella mano dx ha una piccole croce di cristallo rocca. La Vergine con il bambino addormentato rinvia al tema della Pietà, cioè alla madre che tiene in grembo il figlio morto sulla Croce. Il gioiello che pende dal collo del piccolo Gesù è una catenina con un rametto di corallo e un pendaglio di peli di tasso. È un dono beneaugurante, ma non solo; il rametto rosso come il sangue si dispone sul petto del Bambino nella stessa posizione in cui una lancia avrebbe trafitto il costato del bambino fattosi uomo e crocifisso. La Sacra Conversazione si svolge all’interno di un edificio classicheggiante di cui possiamo vedere il coro, il presbiterio, l’abside, gli archi laterali introduttivi ai bracci di un ipotetico transetto e l’arco che introduce il corpo longitudinale. Tutti i personaggi sono nella campata dell’edificio che è più vicina chi osserva. Anche se la prospettiva sembra proiettarli al centro dell’edificio al di sotto della cupola. Il coro è coperto da una volta a botte cassettonata, che è decorata a rosoni con tocchi d’oro. Il coro termina con un’abside semicircolare, il cui catino è occupato da una conchiglia, alla quale è appesa, tramite una catenella d’oro, un uovo di struzzo perlato (simbolo di vita e di rinascita). Sull’armatura di Federico vediamo riflessa la finestra dalla quale entra la luce, ciò dimostra la bravura di Piero. La luce esalta l’architettura conferendole 3D.

DITTICO DEGLI UFFIZI  Nel dittico compaiono i ritratti di Federico e di Battista Sforza, messi uno davanti l’altro.  Le due piccole tavole erano in principio unite perciò i ritratti avevano una funzione intima e privata.  Nelle due tavole, eseguite dopo la morte di Battista, i consorti sono presentati di profilo come nella ritrattistica imperiale.  Sullo sfondo si può vedere un territorio con le dolci coline del Montefeltro.  Battista è pallida: simbolo di nobiltà, le donne non stavano all’area aperta a lavorare e dunque erano molto pallide; ma può anche significare che viene rappresentata da morta).  È vestita con un abito prezioso; è nero, un colore triste e difficile da ottenere. Le maniche preziose erano staccabili per dare l’impressione che si cambiasse abito tutte le volte; siccome erano molto costosi vi era la necessità di fare questo.  È adornata di gemme. Infatti la funzione era quella di esaltare la ricchezza e l’importanza della famiglia. Lo smeraldo, simbolicamente, rappresenta l’amore coniugale.  Ha anche un’elaborata acconciatura che le orna i capelli, rasati sulla fronte poiché a quell’epoca le donne con la fronte larga erano viste come belle.  Il dittico è un dolce ricordo voluto da Federico, che desidera essere legato alla giovane consorte morta....


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