4) i big five - Appunti di lezione 4 PDF

Title 4) i big five - Appunti di lezione 4
Author Ludovica Silanos
Course Motivazione, emozione e personalità
Institution Università degli Studi di Milano-Bicocca
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I BIG FIVE: Gli sforzi dei sostenitori dei tratti degli ultimi decenni sono stati indirizzati verso la ricerca di una tassonomia semplice, coerente e condivisa. Una tassonomia che rappresentasse un punto di accordo tra gli approcci fattorialisti e gli studi basati sul linguaggio naturale. Il modello a cinque fattori, big five, costituisce questo punto di accordo e approdo (Goldberg, 1993; John & Srivastava, 1999; Mccrae, costa, 2003)

IL MODELLO DEI BIG FIVE:

All’interno di tale modello ogni fattore include un gran numero di tratti più specifici  estroversione, sorgenza, energia  gradevolezza, amicalità  coscienziosità  intelletto, apertura all’esperienza, apertura alla cultura, apertura mentale  nevroticismo, stabilità emotiva

ESEMPI DI TRATTI ASSOCIATI A PUNTEGGI ALTI E BASSI NELLE DIMENSIONI DEI BIG FIVE: tratti dei soggetti che totalizzano punteggi alti: NEVROTICISMO (N) ESTROVERESIONE (E) APERTURA ALL’ESPERIENZA (O) AMICALITA’ (A) COSCIENZIOSITA’ (C)

Preoccupato, nervoso, emotivo, insicuro,inadeguato e ipocondriaco

tratti dei soggetti che totalizzano punteggi bassi:

Socievole, attivo, loquace, interessato agli altri e ottimista Curioso, di ampi interessi, creativo, originale e anticonformista

Calmo, rilassato, non emotivo, forte, sicuro e soddisfatto di sè Riservato, sobrio, non esuberante, solitario, chiuso e calmo Conformista, con i piedi per terra e con interessi limitati

Gentile, di natura benevola, fiducioso, disponibile e leale Organizzato, affidabile, lavoratore, autodisciplinato, puntale e pulito

Cinico, sgarbato, sospettoso, non cooperativo e vendicativo Privo di scopi, inaffidabile, pigro, trascurato e negligente

I MERITI DEL MODELLO DEI CINQUE FATTORI:

1. Il modello dei cinque fattori rappresenta una cornice di riferimento condivisa per la descrizione della personalità, tramite la quale interpretare e catalogare le differenze individuali relative alla personalità.

2. I fattori ipotizzati nei modelli precedenti (es. Cattell, Eysenck) sono riconducibili ai big five (Mccrae, Costa, 2003). 3. Tale modello dei Big Five è caratterizzato da elevata comprensività, economicità e accessibilità. Consente inoltre di esaminare e valutare la personalità con i termini che le persone usano abitualmente per comunicare, descrivere e giudicare se stesse e gli altri 4. I medesimi 5 fattori si riscontrano sia nei self-report che nelle valutazioni di un osservatore (Mccrae, costa, 2013), in più c’è un buon accordo tra valutatori rispetto alla posizione di ogni individuo in ciascuno dei big five (Connelly, Ones, 2010) 5. Consente di esaminare e di fare previsioni rispetto ad importanti “criteri esterni”

AMBITI APPLICATIVI DEL MODELLO DEI CINQUE FATTORI: 1)PERSONALITÀ E LAVORO:

PRIMO STUDIO: Barrick e Mount (1991) hanno analizzato 117 studi condotti al fine di individuare il ruolo dei big five in relazione a diversi tipi di occupazioni: 

LA COSCIENZIOSITÀ è risultata un valido predittore di successo per tutte le occupazioni



L’ESTROVERSIONE è risultata un predittore di successo soltanto per i manager e i venditori



L’APERTURA ALL’ESPERIENZA è risultata un predittore significativo della capacità di apprendimento nella fase di formazione



LA STABILITÀ EMOTIVA E LA COSCIENZIOSITÀ non sono risultate correlate con alcuno dei criteri considerati

SECONDO STUDIO: Tett, Jackson e Rothstein (1991) hanno analizzato 86 studi che hanno indagato la validità dei big five su differenti gruppi occupazionali in relazione a criteri soggettivi come la valutazione dei superiori: 

IL NEVROTICISMO è risultato negativamente correlato con il successo organizzativo



LA GRADEVOLEZZA E L’APERTURA ALL’ESPERIENZA hanno evidenziato correlazioni positive.



NÉ LA COSCIENZIOSITÀ NÉ L’ESTROVERSIONE hanno mostrato di svolgere un ruolo di particolare rilievo

TERZO STUDIO: Barrick, Mount e Judge (2001), e Salgado (2003) hanno effettuato due ulteriori rassegne, evidenziando che: 

LA COSCIENZIOSITÀ è un valido predittore di varie misure di prestazione (valutazioni da parte dei capi, prestazione obiettiva, prestazione in formazione, lavoro in gruppo) in diversi tipi di occupazione



L’ESTROVERSIONE è un valido predittore in tutti i criteri considerati, ma solo per i manager



L’AMICALITÀ è un valido predittore solo per il lavoro in gruppo.



LA STABILITÀ EMOTIVA è un valido predittore solo nel caso delle valutazioni dei capi e del lavoro in gruppo



L’APERTURA MENTALE è risultata un valido predittore solo per la prestazione durante la formazione e nel lavoro di gruppo 

TALI RISULTATI NON DEFINITIVI SUL RUOLO DI SINGOLI TRATTI

2) PERSONALITA’ E SPORT:

Personalità e sport research findings suggest that athletes score higher on extraversion (Egloff & Gruhn, 1996; Paunonen, 2003), conscientiousness (Kajtna, Tušak, Barić, & Burnik, 2004; Malinauskas, Dumciene, Mamkus, & Venckunas, 2014), emotional stability (Egan & Stelmack, 2003; Kajtna et al., 2004; Mckelvie, Lemieux, & stout, 2003), and openness (Kajtna et al., 2004) than non-athletes. Individual-sport athletes demonstrated higher conscientiousness, openness and emotional stability as well as lower levels of extraversion than team-sport athletes (Allen, Greenlees, & Jones, 2011; Eagleton, Mckelvie, & de man, 2007). Results from a recent study (Steca et al. 2018) indicated that:  more successful athletes scored higher than non-athletes in each personality dimension of the big five, with the exception of openness  less successful athletes scored higher than non-athletes only in extraversion and agreeableness  more successful athletes showed higher agreeableness, conscientiousness, and emotional stability than less successful athletes  individual-sport athletes were more extravert and open than team-sport athletes. o

RISULTATI NON DEFINITIVI SUL RUOLO DI SINGOLI TRATTI

3) PERSONALITA’ E SCUOLA:

I risultati suggeriscono che (Digman e Inouye, 1986; Graziano e Ward, 1992):



L’APERTURA MENTALE è fortemente correlata con il successo scolastico, l’intelligenza, la creatività e la curiosità intellettuale



LA COSCIENZIOSITÀ è fortemente correlata con il successo scolastico. Gli studenti coscienziosi risultano organizzati, affidabili e persistenti, si considerano, e sono considerati dagli altri, più intelligenti.



IL RUOLO DEGLI ALTRI FATTORI SEMBRA DI MINORE RILIEVO: l’estroversione sembra importante soprattutto come predittore della competenza sociale dell’alunno e del suo successo in attività sportive; gli introversi risultano però più bravi nelle materie più difficili. La gradevolezza sembra importante soprattutto per quanto concerne la condotta dell’alunno.

4)PERSONALITÀ E SALUTE:

PRIMO STUDIO: Studi estesi e longitudinali indicano che le persone coscienziose vivono più a lungo. Friedman e colleghi (1995), in particolare, hanno seguito un ampio campione in un arco di 70 anni e hanno scoperto che gli adulti che erano stati bambini coscienziosi (considerando le valutazioni di genitori e insegnanti) avevano il 30% di possibilità in meno ogni anno. Questo perché la coscienziosità influenza una serie di comportamenti health related (stile di vita) (Friedman, Kern, 2014) SECONDO STUDIO: Mccrae e Costa (1986) hanno esaminato la relazione tra i big five ed i principali meccanismi attraverso i quali le persone fronteggiano gli eventi stressanti (“coping” mechanisms): 

IL NEVROTICISMO correla con reazioni ostili all’evento stressante, come evitamento, negazione e wishful thinking



L’ESTROVERSIONE correla con la tendenza a focalizzarsi sul problema o a rivalutarlo positivamente (umorismo)



L’APERTURA ALL’ESPERIENZA correla con la tendenza a porre in atto fantasie “di fuga” e con la tendenza a sdrammatizzare mediante l’umorismo.

PERSONALITÀ E DISTURBI DI PERSONALITÀ; MODELLI CATEGORIALI VS. MODELLI DIMENSIONALI: DISTURBI DI PERSONALITÀ – DSM-IV CLUSTER A  paranoide  schizoide  schizotipico

CLUSTER B  antisociale  borderline  istrionico  narcisistico CLUSTER C  evitante  dipendente  ossessivo-compulsivo DISTURBO DI PERSONALITA’NAS (non altrimenti specificato) ULTERIORI DISTURBI  disturbo passivo-aggressivo  disturbo depressivo Il DSM utilizza un approccio categoriale politetico: nessun elemento è necessario né sufficiente e solo un certo numero di essi (in genere 5 di 7 o 9) deve essere soddisfatto per la diagnosi

SVANTAGGI DELL’APPROCCIO CATEGORIALE:  



la possibilità di identificare categorie mutualmente escludentesi si configura come un miraggio raggiungibile solo distorcendo i dati naturali i tentativi di perfezionare i criteri diagnostici per migliorare la validità discriminante (minimizzazione della comorbidità) hanno portato ad una distorsione delle configurazioni fenomeniche che le ha rese molto distanti dalla realtà clinica le categorie diagnostiche hanno scarsa predittività di outcome e di risposta al trattamento

DSM IV-TR: “approccio alternativo secondo il quale i disturbi di personalità rappresentano varianti non adattive di tratti di personalità che si confondono impercettibilmente con la normalità e tra loro” DSM-V: viene favorito un sistema di classificazione dimensionale, basato sulla valutazione della gravità dei tratti di personalità nei seguenti domini: emotività negativa, introversione, antagonismo, disinibizione, compulsività e schizotipia.

APPROCCIO DIMENSIONALE:

Utilizzare dimensioni vuol dire distribuire le malattie secondo variazioni quantitative di singole dimensioni che sono distribuite lungo un continuum cha va fino alla normalità. I disturbi di personalità sono considerati come varianti non adattive delle dimensioni della personalità normale; dunque come gli estremi negativi di un continuum (Widiger, Costa, 2013; Widiger, Smith, 2008)

VANTAGGI DELL’APPROCCIO DIMENSIONALE:     

più conformi all’unicità dell’individuo adeguata considerazione dei casi al border tra normalità e patologia prevede l’ineludibile copresenza di varianti di tratti normali e disturbi della personalità migliore studio delle basi biologiche (temperamento) della personalità le dimensioni posso essere convertite in categorie ma non vale l’opposto

5)PERSONALITÀ E SCELTE DI ACQUISTO: 

FINALITA’ CONOSCITIVA: esistono differenze individuali proprie degli oggetti? Sono le stesse delle persone? Fanno anch’esse parte del nostro linguaggio?



FINALITA’ APPLICATIVA (commerciale): definire strategie di marketing e stimolare il comportamento di acquisto  da p di product a p di person  da p di person a p di personality

PRIMO STUDIO: Jerome Mccarthy (1960) - “basic marketing: a managerial approach”, le “4p del marketing”: 

PRODUCT: aspetti funzionali e caratteristici del prodotto/servizio proposto. Esso deve corrispondere alle aspettative ed esigenze dei consumatori.



PRICE: il prezzo di un prodotto deve essere congruo con il valore dello stesso.



PLACEMENT: il punto di vendita nel quale l’azienda sceglie di commercializzare il prodotto



PROMOTION: comprende tutti gli aspetti legati alla comunicazione (pubblicità, sponsorizzazioni, promozioni delle vendite e pubbliche relazioni) e finalizzati a creare e divulgare un’immagine positiva dell’azienda e del relativo prodotto.

SECONDO STUDIO: Booms e Bitner (1981) - “marketing strategies and organizational structures for service firms”- schema “a sette p”: 

PEOPLE: il marketing non può prescindere dalla focalizzazione sul target di cliente stabilito. L’azienda deve instaurare relazioni con i propri clienti, fidelizzarli e conquistare in modo duraturo la loro fiducia



PROCESS: un elemento che non può essere trascurato è il processo, la modalità con cui il cliente acquista un prodotto o un servizio.



PHYSICAL EVIDENCE: il cliente valuta, recensisce e acquista sulla base di elementi che non sono solo tangibili e fisicamente presenti, ma che contribuiscono alla definizione della percezione del prodotto o del servizio (es. Cordialità del personale, pulizia dello store, accoglienza)

TERZO STUDIO: Lauterborn (1993 ) - approccio delle “quattro c”: 

CONSUMER WANTS AND NEEDS: è fondamentale comprendere le esigenze dei consumatori



COST TO SATISFY: importanza di riconoscere il prezzo che il cliente è disposto a pagare e che lo soddisfi



CONVENIENCE TO BUY: superata la p “place” viene introdotta l’idea della comodità per il consumatore. Acquisto online



COMMUNICATION: superare la classica idea di pubblicità o merchandising e creare una tipologia di comunicazione che sia in grado di costruire il nome/brand, una grande fedeltà e un legame duraturo con il cliente. La pubblicità deve essere in grado di creare un contesto emotivo e coinvolgere emotivamente il proprio pubblico  dal riconoscimento dei bisogni della persona  alla creazione dei bisogni, attraverso processi di personalizzazione del product e del context

BRAND PERSONALITY:

6) PERSONALITÀ DI MARCA E BIG FIVE:

In una ricerca di Caprara et al. (2001) sono stati confrontati i profili di personalità di otto brand: Agip, Olivetti, Sony, Ferrero, Fiat, Mondadori, Barilla, Ibm.  Ferrero e Barilla sono emersi come i due brand con maggiori stabilità emotiva e amicalità;  Agip, Olivetti, Ibm come i brand che hanno meno stabilità emotiva e amicalità  Ibm e Sony sono emersi come i brand più coscienziosi  Fiat, Agip e Olivetti sono i brand meno coscienziosi

7) PERSONALITÀ E SOCIAL MEDIA:

Schwartz et al. (2013) hanno analizzato le valutazioni dei big five e le conversazioni sui social media di 75.000 individui. E’ emersa una forte correlazione tra termini usati e big five (es. Soggetti con alti punteggi di estroversioni usavano spesso ‘festa’, ‘weekend’; quelli con bassi punteggi di estroversioni usavano ‘internet’, computer’, ‘lettura’)

LA TEORIA DEI CINQUE FATTORI DI MCCRAE E COSTA (1999, 2008, 2013):    

big five non hanno solo molti meriti ma costituiscono la ‘materia prima universale della personalità’ ogni tratto è una struttura universale a base biologica che ciascuna persona possiede a livelli differenti i tratti influenzano causalmente lo sviluppo psicologico e il comportamento della persona i tratti sono fondamentalmente indipendenti dalle influenze ambientali. La cultura influenza l’espressione del tratto, non la sua struttura

I BIG FIVE SONO DAVVERO UNIVERSALI? LA RICERCA SULLE BASI BIOLOGICHE E LA RICERCA TRANSCULTURALE: PERSONALITY NEUROSCIENCE: E’ stata ipotizzata un’associazione tra livelli dei big five e volume di alcune aree cerebrali (Deyoung et al., 2010), a dimostrazione di tale ipotesi è stato condotto uno studio su 116 soggetti sottoposti ad FMRI. Risultati:  ESTROVERSIONE: corteccia frontale implicata nel sistema dopaminergico (reward system) 

NEVROTICISMO: aree connesse alla regolazione delle emozioni e all’elaborazione delle minacce provenienti dall’ambiente (tra cui amigdala, corteccia prefrontale)

I costrutti più studiati: 

AMICALITA’: aree connesse all’elaborazione di informazioni sociali (tra cui solco temporale, corteccia cingolata, giro fusiforme) e alla regolazione delle emozioni



COSCIENZIOSITÀ: aree connesse al mantenimento in memoria di lavoro di goal relevant information e nell’esecuzione di azioni pianificate e rispetto di regole (corteccia prefrontrale)



APERTURA MENTALE:aree connesse ad abilità cognitive (corteccia prefrontrale) [componente intellettiva]; nessun legame riscontrato per apertura all’esperienza

NB: e’ impossibile determinare relazioni di causa-effetto: le differenze innate nel volume cerebrale potrebbero essere la causa di un certo tratto della persona, ma è anche possibile che proprio i tratti determinino le differenze nel volume cerebrale. Negli

individui che mettono ripetutamente in atto un comportamento si osserva un maggior volume delle aree cerebrali coinvolte in quel comportamento (Draganski et al., 2004) NNB: Personality traits are mostly associated with functional connections that were inconsistently present across participants, reflecting inter-individual differences in personality that guide diverse responses in different individuals (Adelstein et al., 2011)

I CONTRIBUTI DELLA GENETICA; LA PERSONALITÀ È EREDITABILE?: 1) LA GENETICA DEL COMPORTAMENTO:

I genetisti del comportamento si sono dedicati soprattutto alla stima del grado in cui i fattori genetici e quelli ambientali, e la loro interazione, rendono conto della variabilità delle caratteristiche fenotipiche nella popolazione. Le stime di ereditabilità indicano la proporzione di varianza osservata nei punteggi relativi alle differenze individuali che può essere attribuita ai fattori genetici nella particolare popolazione che viene studiata

IL METODO DELLO STUDIO DEI GEMELLI

La varianza di una caratteristica nella popolazione ascrivibile all’ereditabilità è ritenuta uguale al doppio della differenza tra le correlazioni mz e dz: [h2(ereditabilità)=2(rmz - rdz)]

COEFFICIENTI DI EREDITABILITÀ:

Non indicano il grado in cui la genetica è responsabile del fatto che un certo individuo possieda certe caratteristiche. E’ una stima di varianza in una popolazione; dunque potremmo avere h2 n pari a zero per una caratteristica che non varia (posseduta da tutti) anche se questa fosse determinata dai geni. NB: h2 non e’ una misura definitiva dell’azione dei geni La varianza ambientale può essere a sua volta ripartita in due componenti: 

GLI EFFETTI AMBIENTALI CONDIVISI: rendono i gemelli più simili di quanto ci si possa aspettare sulla base della sola genetica



GLI EFFETTI AMBIENTALI NON CONDIVISI: sono quelli che rendono differenti gli uni dagli altri anche gemelli cresciuti nella stessa casa

STIME DI EREDITABILITÀ: FINO A CIRCA IL 50% DI OGNUNO DEI CINQUE FATTORI DI PERSONALITÀ

RANGE DI EREDITABILITÀ DEI BIG FIVE:.10 - .48 (BOUCHARD, MCGUE, 2003; LOEHLIN ET AL, 1998; JANG ET AL., 1996; RIEMANN ET AL., 1997; WALLER, 1999)

Gemelli MZ, allevati separatamente, erano simili tra loro quasi tanto quanto i gemelli MZ cresciuti insieme (Bouchard et al., 1990)

In generale gli effetti ambientali non condivisi sembrano essere molto più potenti di quelli condivisi e si può dire che le influenze genetiche diminuiscono con il tempo (sono minori nelle persone più adulte/anziane)

PERCHÈ? IN CHE MODO L’EREDITÀ OPERA E COAGISCE CON L’AMBIENTE?:

Plomin, De Fries e Loehlin individuano tre tipi di correlazione genotipo-ambiente:  PASSIVA 

REATTIVA: le esperienze dell’individuo sono determinate dalle reazioni dell’ambiente alle sue propensioni genetiche



ATTIVA: l’individuo crea o seleziona situazioni ambientali correlate alle sue propensioni genetiche

Genetic and environmental influences on the longitudinal structure of neuroticism: a trait-state approach (Laceulle et al., 2013) 597 coppie monozigote – 433 coppie dizigote quattro valutazioni tra il 1988 e il 1997 wave 1 wave 2 wave 3 wave 4



I fattori genetici e quelli ambientali influenzano sia la componente di tratto che la componente di stato



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