4 Lezione - Tipografia PDF

Title 4 Lezione - Tipografia
Author Elisa Delbene
Course Storia II (storia dell'architettura)
Institution Politecnico di Torino
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Tipografia...


Description

Lezione 4

-In Gran Bretagna. I Transizionali John Baskerville (1706-1775) Il font Baskerville c.1757. Oggi: Baskerville oggi. -Neoclassico, i Geni della tipografia Giambattista Bodoni (1740-1813) Dalla Propaganda Fide a Parma, I Quattro principi di Bodoni. -La famiglia Didot, Francois-Ambrois Didot (1730 - 1804) Il punto tipografico Firmin Didot (1764 - 1836), il Moderno La stereotipia. -Il Bodoni/Didot oggi. -Infografica Di cosa si tratta. Contemporanei Edward R.Tufte (1942 - ) A.Cairo (1974 - ) Giorgia Lupi Storia.

Sono chiamati “Transizionali” i caratteri i cui elementi indicano la transizione dal “Romano Antico” al “Romano Moderno”, verificatasi alla fine del Settecento. Caslon nel 1720 re-inventa la tipografica. Il Caslon cambia il contrasto ( questo vuol dire che gli elementi più sottili diventano più spessi e quelli più spessi diventano un po’ più sottili) rendendo i caratteri più equilibrati. Questo era in contrasto con ciò che si stava facendo in Europa, che aveva abbracciato con favore la parvenza più leggera del Roman Du Roi. L’inglese John Baskerville (1706-1775) è un uomo d’affari non un tipografo, è un fabbricante di lacche cinesi, commercia oggetti di arredamento per la casa. Diventa molto ricco e benestante grazie a questo commercio. È un grande appassionato di tipografia e una volta finita la sua carriera, intorno ai 50 anni, si dedica soltanto alla realizzazione di libri e caratteri. Baskerville affida a John Handy nel 1757 la realizzazione di un carattere che deve essere diverso dal Caslon. Ne nasce un carattere più sintetico, meno pesante e in qualche modo più moderno del Caslon, il Baskerville. John Baskerville inventa anche un metodo nuovo trattamento della carta tramite una pressatura a caldo. Realizza un carta molto bianca e liscia. Infatti più la carta è liscia meno il carattere stampato si allarga. Il primo libro il Baskerville, 1757 edizione di Virgilio, è caratterizzato dallo spazio bianco, intorno al testo che acquista un valore di design. Gli ampi margini, lo spazio tra le lettere, e le linee viene lasciato vuoto per esaltare il design tipografico. Baskerville è stato rielaborato e quello che troviamo oggi su i nostri dispositivi risulta risulta diverso. Nel 1962, Roberto Calasso, famoso editore italiano, uno degli artefici della nascita della casa editrice Adelphi, inizia ad utilizzare proprio il Baskerville per i testi dei libri prodotti. Il Baskerville lo ritroviamo anche nella prima versione del marchio ‘Google’ (del 1998) o su alcuni logotipi o marchi come ‘Habitat London Westfield’ (catena di arredamento a Londra) o il logotipo di ‘Alexander Mc Queen’. All’ inizio del 700, la Gran Bretagna comincia la corsa verso la conquista dei commerci, con una grande fioritura e crescita. In virtù del grande ruolo commerciale acquisito, anche il mondo della tipografia inizia a concentrarsi nel medesimo Stato. Ma non è l unica realtà. In pieno periodo Neoclassico (1740), Giambattista Bodoni (1740-1813) e Firmin A.Didot (1764-1836), si fanno spazio nel mondo della tipografia. Un nuovo stile che aborrisce la grande decorazione del Barocco e del Rococò e si ispira all’ arte Antica soprattutto Greco Romana, tutto diventa molto essenziale. Contemporanei a Bodoni e Didot imperano nelle arti figurative figure come: • Joachim Winckelmann, fondamentali sono i studi archeologici e di storia dell’arte. Filosofo della cultura Neoclassica scrisse diversi libri sulla rivalutazione della cultura Classica Antica rifiutando le frivolezze e le forme flessuose che erano di moda all’epoca nelle corti. • Antonio Canova (1757 1822) è il primo grande rappresentante nella scultura • Jacques Louis David (1748 1825) è il più importante pittore del primo Neoclassico. • Dominique Ingres (1780 1867) è il più importante pittore Neoclassico del primo Ottocento. Gianbattista Bodoni (1740-1813) nasce a Saluzzo, in Piemonte. Il padre già stampatore, nota bravura e lo invia, diciottenne, a Roma a lavorare alla Congregazione per la Propaganda Fide ( l’organizzazione della Chiesa Cattolica Romana per diffondere la voce della fede nel mondo e crea i materiali e le stampe). La Propaganda Fide al tempo aveva una connotazione estremamente internazionale e cosmopolita. Qui ha occasione di conoscere molte culture, lingue e modi diversi per rappresentare le lettere. A Bodoni viene chiesto da Papa Pio VII di realizzare un libro, il Padre nostro, in 155 lingue utilizzando ben 215 caratteri diversi tra latini, greci ed esotici.

Nel febbraio del 1768 viene chiamato dal!Duca Ferdinando di Borbone!I a Parma, per impiantarvi e dirigervi la governativa Stamperia Reale, di cui resterà alla direzione per il resto della vita. Con sé porterà i caratteri tipografici e punzoni realizzati nella Stamperia della!Congregazione di Propaganda Fide. Uno dei suoi primi lavori per la Stamperia Reale fu un biglietto di ringraziamento alla salute ritrovata del Primo Ministro, nel 1768, ancora di gusto Rococò. Nel 1771, Bodoni pubblica il saggio tipografico ‘Fregi e Majuscole incise e fuse da Giambattista Bodoni Direttore della Stamperia Reale’ con fregi e caratteri tipografici maiuscoli. Nel 1775 pubblica ‘Epithalamia exoticis linguis reddita’, un grande in-folio encomiastico, in occasione delle nozze del principe di Piemonte, che esibisce in 125 pagine testi in 26 lingue orientali; si orna di 139 rami allegorici e ornamentali e costituisce uno dei suoi primi campioni di caratteri esotici. Per questo diventa un libro ricercatissimo che per Bodoni si tramuta in un ottimo successo commerciale, venduto inizialmente per 5 zecchini arriva, poco dopo al prezzo di 30 zecchini. L’Ambasciatore Spagnolo a Roma gli chiede di tornare permettendogli di finanziare le stampe di tutti i Classici con l’offerta di una grossa somma economica. Ferdinando I, non volendo Bodoni fuori da Parma, ribatte all’offerta e gli promette il finanziamento della propria personale stamperia e di tutti i Classici che desidera. Nel 1791 Bodoni ottiene dal Duca il permesso di aprire una privata stamperia da cui uscirono in seguito tutti i capolavori della sua produzione, restando la Tipografia Reale impegnata in stampe di minor importanza e di ordinaria necessità governativa. Nel 1805 viene chiesto a Bodoni, da Papa Pio VII, di realizzare un libro, il Pater Noster (Oratio Dominica), in 155 lingue utilizzando ben 215 caratteri diversi tra latini, greci ed esotici. L’impostazione tipica della pagina è costituita da un largo margine bianco e al centro un rettangolo che fa da cornice al testo tipografico. Un lavoro faticoso e difficile perchè ogni carattere tipografico è diverso e tutti vengono realizzati in metallo. Dopo aver ricevuto il suo libro Napoleone lo nomina Cavaliere dell’Impero, garantendogli una pensione annua. La morte lo colse a Parma il 30 novembre 1813. L’annuncio della sua scomparsa fu dato alla città dal suono della maggiore campana del Duomo, i cui rintocchi funebri erano riservati a principi, alti dignitari e ai personaggi più illustri. Il corpo fu tumulato nella stessa cattedrale dopo le esequie celebrate il 2 dicembre, a cui parteciparono i capi del governo, della municipalità e di tutti i corpi scientifici e letterari. La vedova portò a termine i suoi progetti, tra i quali la stampa nel 1818 del suo definitivo!Manuale Tipografico, in due volumi, con la dedica alla nuova sovrana Maria Luigia. Il Manuale, summa del suo pensiero, frutto di oltre quarant’anni di lavoro, è composto da 265 pagine di caratteri romani, 125 di maiuscole, 181 di caratteri greci e orientali, 1036 fregi, 31 contorni a pezzi mobili e 20 pagine di segni, numeri ed esempi musicali. RICERCA DA SVILUPPARE: RICERCARE DA FONTE ORIGINALE E COMMENTARE I 4 PRINCIPI ESTETICI CHIAMATI I ‘QUATTRO DIVERSI CAPI’ ESPRESSI DA BODONI NELLA PREFAZIONE DEL ‘MANUALE TIPOGRAFICO’. «...i quattro diversi capi, da’ quali sembrami derivare ogni bellezza loro». Le Regole della buona tipografia. I titoli sono: La regolarità del disegno, La precisione, L’idea del buon gusto, La grazia. La famiglia Didot, Francois-Ambrois Didot (1730 - 1804) RICERCA DA SVILUPPARE: Francois-Ambroise Didot e il punto tipografico Didot Firmin Didot la sua storia, il Romain de l’Empereur, il carattere tipografico Didot La stereotipografia e le edizioni economiche. Il Bodoni e Didot oggi. In Francia il Bodoni viene chiamato Didot. I due caratteri sono molto simili. Sia Bodoni che Didot quando muoiono, nei primi decenni del 800, nonostante fossero stati molto importanti nella loro epoca, vengono messi da parte e dimenticati, questa loro pulizia della linea venne aborrita da tutti. In particolare da William Morris che, con il movimento delle Arts and Crafts (dal 1850), riscopre la grande decorazione. William Morris odiava il carattere Bodoni, lo riteneva orrendo. Il carattere Bodoni torna di moda nel 1934 attraverso un operazione di recupero che porta la firma del Art Director Alexey Brodovitch con il magazine di moda ‘Bazar’. A seguire, nel 1945 un altro grande Art Director, Alexander Liberman, decide di cambiare la testata di Vogue e dopo lo faranno anche le riviste Vanity Fair e Elle. Nel 1991 Jonathan Hoefler (su Netflix) (ideatore anche del carattere Gotham) ridisegna il Didot per la nuova art Direction di HB e lo chiama HTF Didot da utilizzare per BAZAAR. I caratteri Bodoni e Didot diventano uno stilema per moda (viene in seguito utilizzato da Dior, RED Valentino, la rivista PORTeR, Giorgio Armani, Calvin Klein, Ralph Lauren, Gianfranco Ferre, Carolina Herrara, Luciano Soprani...). Anche un progettista come Massimo Vignelli (realizzatore della segnaletica della metropolitana di New York) ha sempre utilizzato in tutte le sue opere, fondamentalmente due caratteri: il Bodoni ed Helvetica (realizzato nel1957). Anche il marchio del Museo d’Orsay, nel 1983 viene ridisegnato da Jean Widmer e Bruno Monguzzi utilizzando il Bodoni.

L’Infografica: di cosa si tratta?. L’infografica è un termine che si usa da pochissimi anni. È un’immagine visiva come un grafico o un diagramma usato per rappresentare informazioni o dati oppure, al contrario, informazioni o dati che sono rappresentati in un grafico o in un diagramma, in modo da semplificarne la comprensione. Le infografiche possono rappresentare quantità, grafici a torta, pie chart, grafici a barre, istogrammi, data visualisation, grafici a dispersione, scatter chart. Il termine ‘graficus’ viene da un termine greco che significa allo stesso tempo ‘scrivere e disegnare’. Questo colloca l’infografica in un’idea più ampia: non solo schemi, ma scrittura e disegno assieme. Anche i concetti possono essere rappresentati con un’infofrafica. Queste vengono chiamate ‘Infografiche Sinsemiche’ che ci raccontano un concetto. Si traduce dal greco (SIN «con, insieme», SEMIA, da semeion «segno») in « Mettere i segni assieme». Ci sono anche infografiche direzionali, topografiche, sistemi di segnaletica. L’Infografica ai giorni nostri. Il termine ‘Infografica’ nasce intorno alla fine degli anni 70, per opera di diversi designer e intellettuali. Un pioniere della disciplina, colui che ne ha definito il senso, e la storia, è Edward Tufte. Scienziato politico e statistico che con il libro The Visual Display of Quantitative Information 1983, definisce la teoria e la pratica del design dei dati (Data Graphics). Oggi, l’infografica è diventata anche una forma di arte, certificata, per esempio, dalla acquisizione da parte del Moma dei disegni realizzati da Giorgia Lupi e Stefanie Posavec, fra il 2014 e 2015, per un progetto denominato ‘Dear Data’ nel quale sono visualizzati dati statistici di vita quotidiana. Infatti per un anno, Giorgia e Stefanie, si sono inviate una cartolina con disegni di dati personali, raccolti durante le varie settimane dell’anno. Viene dato un codice ad ogni segno per poi riuscire a visualizzare i dati raccolti dalle due designers. Le infografiche acquisiscono un valore estetico a tutti gli effetti, pur rimanendo delle infografiche. Alberto Cairo teorico dell’ ‘Arte Funzionale’ presenta nel omonimo libro diversi esempi dei migliori Information designer contemporanei (2018)....


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