4 Novembre Violenza di genere Seminario Pegorin PDF

Title 4 Novembre Violenza di genere Seminario Pegorin
Author Luuuuu gatto
Course Pedagogia Interculturale
Institution Sapienza - Università di Roma
Pages 2
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Summary

Riassunto delle lezioni di pedagogia interculturali. Chiaro e coinciso....


Description

04/11/2021 Seminario Eleonora Aloise Pegorin

Eleonora Aloise Pegorin una pedagogista nonché la protagonista del libro “Il dolore sospeso”, un romanzo che narra di una bambina di nove anni, affamata e assetata, in un ripostiglio buio e gelido, un luogo di punizione, riparo e angoscia. Con violenze fisiche e abusi sessuali. Nessuno spazio per la gioia. Genitori consapevoli di tutto. Loro stessi carnefici di un’infanzia torturata. Fotografie di orrori realmente accaduti. Un romanzo che ha come tema portante la meta-cognizione perché è appunto il campo di ricerca di Eleonora. Un libro intenso, forte e dolce, scritto da Franco Mannarino e Maria Antonietta D’Onofrio, infatti quest’ultima si è messa in ascolto di un’infanzia massacrata e fatta a pezzi e che con coraggio ha messo mano a quel magma incandescente di sofferenza pura. Ricordiamo che ci sono voluti ben sei anni per scrivere questo romanzo. Il Dolore sospeso descrive il vagare di Ele in un mondo fatto di luci e ombre. Tratteggia un dolore che è sempre pronto a riuscir fuori, sospeso nel tempo e nello spazio. Dell’incubo di una bambina e di un’adolescente abusata. Però racconta anche la storia di una giovane donna innamorata della vita. Infatti oggi lo scopo di Eleonora è quello di aiutare chi ha bisogno di sostegno e protezione infatti è una pedagogista che ascolta le sofferenze di bambini, adolescenti e adulti, inoltre ha fondato e presiede “L’Associazione AllegraMente Insieme” (con sede a Verbicaro e Belvedere Marittimo CS) che si occupa di infanzia, genitorialità e riabilitazione alla disabilità. Protagonista involontaria di tutto è Eleonora Aloise Pegorin, più semplicemente Ele. Nata in un paese del Piemonte, una rigida mattina di dicembre e dal quel giorno il freddo ha colpito la sua giovane vita. Non era solo la temperatura invernale a toccarla, ma il gelo di una mamma che non la voleva. Difatti non voluta, Ele viene affidata alla nonna materna. Con lei trascorre i suoi primi nove anni. Riceve un’educazione severa, piccole e semplici cose che, una volta che la nonna volò prematuramente verso cielo le mancarono e le furono negate, per molto tempo. Alla tenera età di nove anni Ele intraprende un lungo viaggio. Le cui fermate principali sono state angoscia, odio e mostruosità. Morta la nonna, ritorna dai suoi genitori. I quali non la considerarono sua figlia, ma sempre un peso, un oggetto, un qualcosa che non volevano. E per farglielo capire fecero di lei, del suo corpo e della sua anima, il peggio che si possa immaginare. Una donna, la mamma, che soffriva di un disturbo bipolare del comportamento. Un uomo, suo padre, un carabiniere in congedo, alcolizzato. Intorno a loro, chi sapeva e conosceva la verità, non faceva nulla per “paura”. Dall’età di 9 anni è stata segregata in un ripostiglio senza cibo e acqua, qualsiasi giorno fosse, che facesse caldo o freddo, che si festeggiasse il Natale o la Pasqua. Ele provava a dirlo, a confessare e a denunciare ma quell’incubo non finiva mai. Andava a scuola e scriveva nei temi gli abusi a cui la sottoponevano i suoi genitori, ma nessuno però le degnava di ascolto. Allora decise di ingrassare fino a 140 chili, per fare in modo che nessuno potesse guardarla e desiderare il suo corpo, infatti inizia a soffrire di bulimia e anoressia. I libri, la musica, la pittura sono stati la sua salvezza, infatti la musica era il suo rifugio, la sua chitarra, che purtroppo rappresentava un simbolo di gioia inaccettabile, nel contesto in cui si trovava. Difatti se il papà si accorgeva che, di nascosto, lei suonava, la faceva a pezzi. Poco dopo il compimento dei diciotto anni, Ele si regala la libertà. Decide di andare via da casa. Fugge, lascia tutto e ricostruisce, infatti inizia a rimettere insieme qualche pezzo. Passano molti anni ma poi l’incubo bussa di nuovo alla porta di casa. Era riuscita ad avviare una ludoteca e un ufficio di servizi, aveva preso una casa quindi stava andando avanti. Ma purtroppo ancora non si era

concluso il cerchio del dolore. I suoi genitori si rifanno vivi, dichiarando di essere cambiati e chiedendo perdono. Ma in una giornata di agosto, quando Ele ha ventisette anni, conosce Franca una donna del Sud (nel libro viene chiamata Alba). Si trovano in un pellegrinaggio che compiono entrambe verso il santuario dedicato alla Madonna delle lacrime, a Siracusa. Tra loro nasce subito un grande affetto. Qualche mese più tardi il loro incontro si dimostrerà per il miracolo che è stato. All’ennesimo episodio di violenza, in un terribile mese di marzo, in cui suo padre le spezza le gambe, Franca le chiese di trasferirsi da lei che diventa la sua salvezza, ma soprattutto per la prima volta diventa “figlia”. Ele cosa significasse essere madre lo sapeva, perché continuava a cercarne una, in ogni figura femminile che si poneva verso di lei in modo gentile. Però è con Franca che ha capito davvero cosa volesse dire essere una figlia. A ventisette anni Ele conosce la sua mamma adottiva. Dopo aver passato i primi nove anni con l’affetto della nonna. Dopo aver trascorso altri nove anni accerchiata da orrori, abusi e riti satanici, mentre viveva a casa con i genitori. Passa altri nove anni da sola dedicandosi ai libri e al lavoro, tra alti e bassi e ulteriori dolori. Per incontrare al fine il suo regalo, quella persona che l’ha accolta e restituita al mondo. Quando la mamma l’ha conosciuta era in pieno autolesionismo e anoressia. Mangiava, a fatica, un biscotto al giorno. Lei l’ha curata con una quantità di bene, che fino a quel momento non immaginava esistesse. Lei l’ha aiutata a studiare e cosi giunse alla Laurea....


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