8 - altri attori e dinamiche spaziali PDF

Title 8 - altri attori e dinamiche spaziali
Author Greta Sbrofatti
Course Geografia Economica
Institution Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma
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Summary

Capitolo 8: Altri attori e dinamiche spazialiModulo 1 – LA GEOGRAFIA DELLE RELAZIONI ECONOMICHE INTERNAZIONALI Avvalendosi della sua modalità di indagine, cioè l' analisi spaziale – vale a dire i fatti umani, così come si manifestano in relazione allo spazio terrestre – e multiscalare , la geografia...


Description

Capitolo 8: Altri attori e dinamiche spaziali Modulo 1 – LA GEOGRAFIA DELLE RELAZIONI ECONOMICHE INTERNAZIONALI Avvalendosi della sua modalità di indagine, cioè l'analisi spaziale – vale a dire i fatti umani, così come si manifestano in relazione allo spazio terrestre – e multiscalare, la geografia tende a dare dello spazio globale una o più rappresentazioni della sua struttura. Ciò avviene in genere gerarchizzando lo spazio e verificandone le posizioni, differenze e variazioni. Le rappresentazioni geografiche hanno quindi tentato di descrivere le gerarchie politiche ed economiche mondiali, che nell'arco degli ultimi anni sono venute in parte mutando. → All'epoca del bipolarismo prende forma la ripartizione geopolitica del pianeta in: – Primo mondo: Nord e Ovest, potenze coloniali, market economies, benessere, capitalismo e democrazia. –

Secondo mondo: Est, paesi socialisti, central planned economies, socialismo ed economia pianificata.



Terzo mondo*: Sud, povertà, underdeveloped countries.



Quarto mondo: considerati come “gli esclusi”, quarto stato della Francia pre-rivoluzionaria che non esiste a livello nominale, ma che di fatto segnala appunto il mondo degli esclusi.

*La denominazione terzo mondo viene coniata nel 1952 dal demografo ed economista francese Alfred Sauvy. Un buon modo per orientarsi nel continuo mutare delle situazione geo-economiche dell'inizio secolo è quella di considerare i criteri analitici più elementari di classificazioni proposti dalle organizzazioni internazionali. Il dato di base più comunemente utilizzato dalle principali organizzazioni internazionali (come ONU, Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale) è quello del reddito pro capite in termini di Prodotto Nazionale Lordo – PNL. ↓ La Banca Mondiale ha classificato i paesi del mondo in 4 classi di reddito secondo i seguenti parametri: •

paesi a basso reddito – metà della popolazione, oltre il 40% sul totale



paesi a reddito medio basso – 35% del totale



paesi a reddito medio alto – 10 % della popolazione



paesi ad alto reddito – 50 paesi, 15% della popolazione

Un indicatore di sviluppo macroeconomico molto usato e realizzato nel 1990 dalle Nazioni Unite è l'indice di Sviluppo umano, che serve per valutare la qualità della vita nei paesi membri, tiene conto di altri fattori come l'alfabetizzazione, la speranza di vita.

Modulo 2 – LA RISTRUTTURAZIONE DELLO SPAZIO ECONOMICO GLOBALE Per paesi in transizione si intende il passaggio dall'economia pianificata a quella di mercato. Di fatto, dopo il crollo del blocco sovietico, tra gli anni Ottanta e Novanta vi è una riclassificazione dei paesi e dei territori che ne facevano parte. Stanno man mano emergendo almeno 3 categorie di Stati i cui livelli di sviluppo si avvicinano a quelli delle economie più avanzate. Questi risultati sono incoraggianti fino al punto tale che si può arrivare a configurare quello che si potrebbe definire il Nord e Sud del mondo. 1. Paesi a rendita petrolifera: Algeria, Arabia Saudita, Bahrein, Brunei, Emirati Arabi Uniti, Gabon, Iran, Iraq, Indonesia, Kuwait, Libia, Oman, Nigeria, Venezuela. 2. Nuovi paesi industriali o NIE: Quattro tigri: Corea del Sud, Hong Kong, Taiwan e Singapore Quattro dragoni: Filippine, Indonesia, Malaysia e Thailandia 3. Stati di grandi dimensioni con agricolo/minerario e apparato industriale: Argentina, Brasile, India, Messico e Sudafrica. In una fase di decollo industriale più o meno avanzato troviamo invece: Bangladesh, Egitto, Pakistan e Turchia Mentre tra i mini stati e dipendenze con un pronunciato sviluppo nel settore terziario troviamo: Bahamas, Bermuda, Isole Cayman, Antille Olandesi, Maurizio, Seicelle, Trinidad e Tobago, Macao, Swaziland. ► Paesi BRIC: riguarda una delle recenti classificazioni per tipo di paesi e ne fanno parte Brasile, Russia, India e Cina. Sono caratterizzati da: –

grande popolazione;



un immenso territorio;



abbondanti risorse naturali strategiche;



caratterizzati da una forte crescita del PIL e della quota nel commercio mondiale.

→ Il concetto di globalizzazione in senso geografico: Globalizzazione – serie di processi che hanno determinato e determinano tutt'oggi profondi mutamenti nelle relazioni umane e geografiche, che: •

si sono estesi su scala geografica senza precedenti;



hanno velocizzato la circolazione di idee, merci, notizie, denaro ecc, da una parte del mondo all'altra;



hanno interconnesso luoghi un tempo separati da enormi distanze.

Soggetti e società locali sono sempre più collegati in reti e sistemi di portata globale attraverso: –

reti di comunicazione



flussi commerciali



transazioni finanziarie

→ La globalizzazione inoltre: •

estende le attività sociali, politiche ed economiche attraverso le frontiere politiche, regioni e continenti;



intensifica la dipendenza reciproca con il progressivo aumento dei flussi di commercio, investimenti, finanza, migrazione e cultura;



accelera il mondo con l'introduzione di nuovi sistemi di trasporto e comunicazione che implicano un + rapido movimento di idee, beni, informazioni, capitali e persone.



determina un maggiore impatto degli eventi remoti sulla nostra vita. Anche gli sviluppi maggiormente circoscritti alle realtà locali possono produrre ingenti conseguenze a livello globale – i confini tra affari interni e questioni globali possono attenuarsi sempre di più.

→ Dall'internazionalizzazione alla globalizzazione: la prima ha preceduto la seconda. Internazionalizzazione

Globalizzazione

Rapida crescita del commercio internazionale tra Più rapida crescita del commercio internazionale economie industrializzate tra economie industrializzate e in via di sviluppo Accordi internazionali bilaterali

Più accordi internazionali, aree di libero scambio, organismi economici globali

Commercio internazionale di prodotti manifatturieri

Flussi commerciali di servizi maggiori di quelli manifatturieri

IDE* (investimenti diretti esteri) verso paesi industrializzati

IDE verso quasi tutti i paesi

Multinazionali in numero limitato di paesi

Multinazionali in paesi sviluppati e in via di sviluppo

Tecnologia nazionale

Tecnologia multinazionale

Ciclo di vita dei prodotti lento

Ciclo di vita dei prodotti ridotto

Scambi internazionali di brevetti e risorse umane Scambi internazionali moltiplicati, risorse entro multinazionali umane e fonti di informazione specializzate Semiprodotti e materie prime da un numero limitato di economie

Semiprodotti e materie prime da una pluralità di località

→ IDE: Investimento Diretto Estero Gli investimenti diretti esteri sono capitali che i residenti di un paese possiedono in un altro e che sono investiti prioritariamente in attività produttive. Tipologie di Ide: –

Greenfield sono destinati alla costruzioni di nuovi impianti



Orizzontali rivolti a mercati di sbocco per prodotti e servizi, si sostituiscono al commercio internazionale



Verticali destinati alla ricerca di input meno costosi, in tal senso sono localizzati all'estero dove la manodopera e le materie prime sono più a basso costo

Tra i fattori che hanno contribuito all'esplosione della globalizzazione troviamo: •

mutamento della situazione geopolitica ed economica di fine anni Ottanta;



evoluzione tecnologica;



sviluppo della telematica degli ultimi decenni

→ Globalizzazione, distanza e scala geografica: Dal punto di vista geografico, il portato della globalizzazione si traduce in un cambiamento di scala nell'organizzazione territoriale di molti fenomeni. La globalizzazione non annulla la distanza fisica ma quest'ultima continua a rappresentare qualcosa di reale nella nostra quotidianità. Il fenomeno della globalizzazione riguarda ampliamento, intensificazione e accelerazione delle relazioni fra soggetti localizzati in differenti aree del pianeta. Alcuni esempi di esperienze sociali e tematiche (extra economiche) sempre più globali sono: –

globalizzazione del sapere scientifico-tecnologico



globalizzazione ambientale



globalizzazione culturale



globalizzazione geopolitica

→ Globalizzazione e ruolo degli Stati: Date le più sempre strette relazioni tra gli stati, vi è bisogno di un nuovo modi di porsi di fronte alle situazioni internazionali. •

Gli squilibri demografici, la mobilità delle persone, l'organizzazione del lavoro, l'inquinamento ambientale, il tipo di risorse utilizzate e la questione della loro esauribilità sono temi che non possono essere considerati separatamente nelle singole entità territoriali.



L'insieme dei fenomeni per cui la vita di ogni abitante del pianeta dipende, almeno in parte da decisioni prese oltre i confini dei paesi in cui vive, e sulle quali non ha possibilità di esercitare alcuna forma di controllo, è diventato uno dei tratti salienti della globalizzazione.



Gli Stati e, in parte, le organizzazioni internazionali, cercano di porre dei limiti alle conseguenze negative pur prodotte dalla globalizzazione, che resta complessivamente però un fenomeno positivo per molti paesi.

Modulo 3 – LE MULTINAZIONALI E GLI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI Multinazionale: raggruppamento di imprese, in genere società per azioni, che possiede interesse economico e ha il potere di coordinare e controllare attività in più di un paese. Le principali caratteristiche di una multinazionale sono 3: •

coordinamento e controllo di varie fasi della produzione localizzate in diversi paesi;



capacità di trarre vantaggio dalle differenze geografiche nella distribuzione dei fattori di produzione e nelle politiche nazionali;



flessibilità nella gestione di forniture e operazioni fra le varie località geografiche.

→ Condizioni storiche per la nascita: –

Istituzionali con gli accordi di Bretton Woods nel 1994



Tecnologiche con la scomposizione del ciclo produttivo, sviluppo di infrastrutture di trasporto e comunicazione

→ Multinazionali e territorio - media dei seguenti rapporti: a) Investimenti esteri su investimenti totali (nazionali e stranieri) b) Vendite estere su vendite totali c) Occupati esteri su occupati totali → Evoluzione delle multinazionali: •

Fino al 1973 – crescita delle grandi imprese, passaggio dal capitalismo concorrenziale a quello monopolistico, divisione tecnica e funzionale del lavoro nell'ambito dell'impresa.



Anni '80 – rapide trasformazioni tecnologiche, crescente concorrenza internazionale, elevati investimenti in ricerca e sviluppo, integrazione fra tecnologie differenti, accorciamento della vita media dei prodotti. ↓

Nuove esigenze per le multinazionali: –

ridefinizione delle strategie;



penetrazione in nuovi mercati;



ampliamento a differenziazione dei settori di attività;



alleanze con altre imprese

→ Multinazionali – favorevoli e contrari: a) Favorevoli: •

le multinazionali sarebbero fondamentali per il processo di crescita economica mondiale



le strategie multinazionali accelererebbero lo sviluppo di molti PVS



gli investimenti delle multinazionali farebbero pervenire nei PVS risorse finanziarie e tecnologiche



le multinazionali farebbero accrescere occasioni di lavoro, reddito e consumi nei PVS



le multinazionali agevolerebbero l'apertura al commercio internazionale dei PVS



le multinazionali parteciperebbero non solo allo sviluppo economico ma anche politico dei PVS

b) Contrari: •

la delocalizzazione e gli investimenti nei PVS pregiudicherebbero la piena occupazione



la presenza delle multinazionali nei PVS costringerebbe i lavoratori a condizioni inique



le multinazionali porterebbero allo sfruttamento della manodopera locale, il saccheggio di ricchezze, la riduzione della sovranità



il merchandising culturale distruggerebbe l'individualità dei paesi

Modulo 4 – I FLUSSI DI COMMERCIO INTERNAZIONALE E LE AREE DI INTEGRAZIONE REGIONALE Il commercio internazionale vede come principali protagonisti i paesi sviluppati dai quali proviene circa i 2/3 del traffico globale ( ¾ se si considera anche il commercio dei servizi). Le caratteristiche dei flussi internazionali sono: •

Dominanza della Triade – America del Nord, Giappone, UE ; relazione commerciale con almeno uno dei paesi della Triade e un PVS



Quasi totale assenza di relazioni tra paesi in via di sviluppo – forti fenomeni di gravitazione o di dipendenza



Formazione nell'area del Pacifico di uno dei principali nodi economici mondiali – relazioni tra Asia e America settentrionale costituiscono i movimenti interregionali quantitativamente più consistenti.

→ Il grado di integrazione economica può essere categorizzato in 6 stadi: 1. Area di commercio preferenziale 2. Area di libero scambio 3. Unione doganale 4. Mercato comune 5. Unione economica e monetaria 6. Integrazione economica completa

→ Regionalizzazione e regionalismo: a) regionalizzazione –

lega popolazioni e/o economie indipendentemente dai confini nazionali



è basata su integrazione sociale ma spesso vista in termini di integrazione economica trainata da investimenti e relazioni commerciali



spontanea creazione di spazi economici transnazionali; regioni che non necessito di una formale organizzazione

b) Regionalismo –

progetto governativo di tipo top-down che necessita di una base di consenso



procede attraverso la negoziazione e dialogo intergovernativo



tentativo da parte degli Stati di creare meccanismi formali per affrontare argomenti di interesse transnazionale



creazione di accordi formali tendenti a costituire spazi politici integrati di cooperazione

Modulo 5 – LE ISTITUZIONI MULTILATERALI E I FORUM DI COOPERAZIONE Le principali istituzioni in campo agricolo ed alimentare sono: → Food and Agricultural Organisation – FAO Fondata nel 1945, ha come obiettivi: •

aiutare ad incrementare i livelli di nutrizione



accrescere la produttività agricola



migliorare la vita delle popolazioni rurali



ridurre la fame cronica



sviluppare in tutto il mondo i settori dell'alimentazione e della cultura

→ World Food Programme – WFP E' la più grande organizzazione umanitaria al mondo. Gli obiettivi sono assistenza alimentare ed aiutare le persone che non riescono a produrre cibo per se o le proprie famiglie → International Fund for Agricultural Develompent – IFAD Fondata nel 1945 ha come obiettivi: •

permettere alle popolazioni rurali una maggiore sicurezza alimentare



migliorare la loro qualità dell'alimentazione



ottenere redditi più alti e rafforzare le capacità di adattamento

Le principali istituzioni in campo economico internazionale sono: → Organizzazione Mondiale del Commercio – OMC Nata nel 1994 dagli accordi di Marrakech, ha lo scopo di sviluppare il commercio internazionale dei beni e servizi. I paesi membri hanno accettato di aprire le proprie frontiere ai prodotti esteri e in generale di non sovvenzionare le proprie esportazioni. L'OMC è uno dei bersagli principali dei movimenti antiglobalizzazione, secondo i quali questo organismo favorirebbe gli interessi delle grandi multinazionali, per lo più americane, partecipando quindi allo sfruttamento dei paesi meno sviluppati. → Fondo Monetario Internazionale – FMI Creato nel 1994, dopo gli accordi di Bretton Woods. Ha avuto lo scopo di evitare disordini monetari nel periodo del primo dopoguerra, dagli anni 80 gestisce l'indebitamento dei PVS e le crisi finanziarie dei paesi emergenti. L'FMI viene criticato per le condizioni che impone al fine di concedere gli aiuti, ovvero: –

una massiccia riduzione della spesa pubblica



austerità monetaria



apertura a merci e capitali esteri



chiusura delle imprese meno redditizie



privatizzazioni

Sarebbero disposizioni che dunque contribuiscono a indebolire ulteriormente economie già impoverite dal debito o dalla fuga di capitali esteri. → Banca Mondiale – BM Riunisce vari organismi che accordano prestiti e aiuti ai paesi in via di sviluppo e traggono risorse da prestiti obbligazionari investiti sui mercati finanziari e da contributi versati dai paesi ricchi. Negli anni 50 e 60 la BM finanziava prevalentemente le infrastrutture, e solo in seguito cominciò ad accordare prestiti mirati a sostenere i sistemi produttivi.

Modulo 6 – LE CITTA' GLOBALI E LE RETI INFORMALI Le caratteristiche di una città globale sono: •

fama a livello internazionale della città



influenza e partecipazione ad eventi internazionali e aspetti di importanza mondiale



essere centro di una grande conurbazione



possedere una popolazione abbastanza grande nell'area metropolitana



essere dotata di un aeroporto che funzioni da “hub” internazionale



avere un grande numero di connessioni aeree con le grandi città del mondo



possedere un avanzato sistema di trasporti dentro la città



essere ben collegati con altre città



avere un'infrastruttura avanzata nel settore delle telecomunicazioni



denotare caratteri cosmopolitici



avere un ambiente culturale proprio



essere sede di diverse imprese multinazionali e importanti per il commercio mondiale

→ Le reti informali: a) associazioni – o gruppi di associazioni, genericamente chiamate ONG che si fanno portavoce delle istanze della società civile nelle diverse sedi internazionali. b) lobby – economiche che rappresentano gli interessi del mondo degli affari e presso stati e organizzazioni governative internazionali. c) reti globali – che si riferiscono a relazioni fatte di contatti più o meno istituzionalizzati tra categorie di persone che hanno comuni interessi professionali o esigenze sociali....


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