A ROMA CON Alberto Sordi DA Trastevere A Kansas CITY PDF

Title A ROMA CON Alberto Sordi DA Trastevere A Kansas CITY
Author Luca Colafrancesco
Course letteratura di viaggio
Institution StuDocu University
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Summary

Riassunto libro per tesina letteratura di viaggio tor vergata con il professor Pierangeli anno 2020/21...


Description

A ROMA CON ALBERTO SORDI DA TRASTEVERE A KANSAS CITY NICOLA MANUPPELLI - PASSAGGI DI DOGANA Raccolta di guide letterarie concepite come narrativa di viaggio più che come tradizionali guide turistiche, che seguendo le tracce di scrittori, ma non solo, hanno il potere di condurci alla scoperta di luoghi, regioni, città ricchi di suggestioni, nel segno di una geografia emozionale che racconti il cuore di questi posti. La letteratura di viaggio di cui fa parte questa opera, si sviluppa nell’800, ma solo poche case editrici svilupparono delle collane. La prima collana fu “la Biblioteca di viaggi di Trèves” pubblicata dal 1869 al 78. I soggetti erano vari: dai paesaggi, agli animali, dalle piante ai costumi, piccole scenette etniche o rappresentazioni di naufragi o battaglie. Inoltre, quasi tutti contengono almeno una cartina geografica, spesso ripiegata all’interno, in modo da permettere al lettore di seguire gli spostamenti del protagonista e allo stesso tempo apprendere nozioni geografiche. Tuttavia, la collana di cui parliamo oggi ha una differenza fondamentale, cerca di attrarre il lettore inserendolo nella parte emotiva della città attraverso una descrizione dei luoghi cari al personaggio scelto, in questo caso Alberto Sordi, ma anche all’autore Nicola Manuppelli. Scrittore, traduttore, curatore, si occupa principalmente di importare autori americani e irlandesi, ma scrive anche romanzi carichi di italianità, come Roma, citato anche nel libro che stiamo trattando. Parlando proprio di questo libro l’autore vi traduce quindi due sue passioni l’America e Roma in un unico uomo che interpreta benissimo questa fusione tra italianità e l’americanità che troviamo nell’innovativa comicità di Sordi soprattutto nel personaggio Nando Moriconi del film un americano a Roma. Tuttavia, la prima domanda da porsi guardando la copertina è se sia La Roma di Manuppelli o la Roma di Sordi? Si penserebbe alla Roma Sordiana raccontata da Manuppelli ma è molto più di questo. Una compenetrazione tra Roma, Sordi e Autore. Le loro esperienze, i loro luoghi, il loro viaggio si sovrappone e si divide scandagliando anche i più miseri anfratti della Roma Trasteverina, post-guerra e affamata, fino a quella borghese, elitaria, che viene paragonata agli scenari Americani, addirittura a quelli del Grande Gatsby.(191) Questo crea una divisione frammentaria, che segue diversi iter, un viaggio univoco sui passi fisici dell'autore e su quelli evocativi dell'attore, una fitta rete di relazioni intersoggettive tra gli affetti del protagonista e del suo indagatore. Su questo incastro biografico Manuppelli edifica una visione di Roma popolare e coinvolgente, una Roma "de core", dove l’autore si accorge di essere già stato come dice a pag. 17. grazie proprio a Sordi che attraverso i suoi film gli concede una visione molto particolare, intima della città. Grazie alla vita di questo artista, agli aneddoti, ai film, ai legami riesce a creare un itinerario che trascina chiunque legga nelle strade, sui ponti, nei caffè di Roma sperando di vedere Fellini, Sonego, Fabrizi o la Magnani seduti accanto a loro, la sensazione di una Roma magica artistica come dice lo stesso autore a pag. 29. Inizia quindi a delineare quelle che saranno le linee narrative dell’intera opera. Le storie dell’autore che ripercorre i luoghi Sordiani fisicamente raccontando le sue vicissitudini, quindi il viaggio dell’autore che nel mentre collega a Sordi tutti gli affetti importanti e le storie dei luoghi più importanti per Sordi come il teatro Valle dove inizia la sua esperienza. Quindi più linee secondarie unite da un comun denominatore, Alberto Sordi. Perso nella descrizione degli eventi che hanno delineato la linea temporale della vita Sordiana si lascia andare a descrizioni puntuali di vie e luoghi magici come le fontane o i caffè a cui dedicherà veri e propri capitoli. Però per identificare meglio lo spirito del libro bisogna arrivare a pag. 33/64 quando con un guizzo fantasioso cerca di far vivere al lettore gli attori del luogo dove Sordi è cresciuto, uno dei luoghi cardini del libro Trastevere. C’è una caratterizzazione del luogo mediante i personaggi, ma anche immagini multisensoriali ed evocative. Addirittura, nelle pagine successive 34/35 inserisce delle canzoni tipiche dei ragazzi

del luogo e contestualizza temporalmente l’evento per acclimatare il lettore quasi come la pagina fosse una cinepresa che segue più storie, più episodi contemporaneamente permettendo all’occhio di osservare tutti i particolari. Ovviamente nella prima parte del libro ci si avvicenda in luoghi che fanno parte dell’infanzia Sordiana quindi le periferie, la Roma povera, sconquassata da un clima di guerra. L’autore è la vespa, Sordi gli occhi e Roma lo sfondo come nel film vacanze romane. I luoghi esplorati mettono a confronto la visione passata e presente di una Roma popolata dai personaggi illustri dell’epoca di Sordi come De Sica. I luoghi cardine della dell’itinerario sono raggomitolati attorno alla matassa Sordi, Piazze, Teatri (come il teatro Valle degli esordi pag.101) e ancora le fontane che ci evocano la Roma notturna, fatta di vecchi spiriti che incombono costantemente, il peso del passato come diceva Hawthorne (219) e in ultimo i caffè dove abbiamo iniziato sedendoci e concludiamo riprendendo quel concetto di Roma magica che ti riporta in un’altra epoca se solo chiudi gli occhi e immagini. Tuttavia, il viaggio non si conclude a Roma ma spazia in una serie di città Italiane come genoa, Milano, Bari, e in altrettante regioni che però vengono citate marginalmente come se viaggiando le vedessimo dal finestrino dell’auto senza poterci soffermare e assaporare l’anima del luogo. Insomma, un’opera che ci fa conoscere Roma e il suo popolo, come mediterraneo e tutte le sue terre sconosciute, dove l’autore si considera Ulisse, intraprendendo un viaggio alla scoperta della città, delle diverse epoche e dell’artista Sordi (pag. 129/-130). Per quanto riguarda aspetti più tecnici l’autore stesso ci suggerisce come concepire il libro a pag. 180. Questo però per me è anche l’unico punto do debolezza di quest’opera davvero in grado di incuriosire ed emozionare con vicende strappalacrime. Debolezza perché la frammentarietà a volte diventa così episodica che si perde un po' il filo della narrazione. Per finire riprendendo proprio il concetto degli ulissidi l’ultimo film che avrebbe fatto Sordi sarebbe stato proprio Ulisse pag. 280. Certo il libro ci parla anche di film su Roma che è stata, e continua a essere, protagonista di alcuni tra i film più belli del cinema mondiale. Dai capolavori del neorealismo alla commedia all’italiana, da quelli frutto del genio di Federico Fellini, fino alle produzioni più recenti italiane e straniere, la Capitale intrattiene da sempre un rapporto speciale con la settima arte. I suoi monumenti storici, le piazze e i vicoli sono, infatti, un magnifico set naturale. Tutto questo è riassunto nella pagina Roma turismo che ci suggerisce i 20 film delle varie epoche che hanno rappresentato meglio la città. 40/50/60

#1 ROMA CITTÀ APERTA Roberto Rossellini; Capolavoro del Neo-Realismo italiano, nominato agli Oscar e premiato al Festival di Cannes, Roma città aperta è ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale Luoghi: Galleria Sciarra, Piazza di Spagna, Ostiense

#2 LADRI DI BICICLETTE Vittorio De Sica; Luoghi: Porta Pia, Piazza Vittorio, Ponte Palatino, San Michele, Porta Portese, Basilica dei Santi Nereo e Achilleo, Ponte Duca D'Aosta

#3 VACANZE ROMANE William Wyler; Ambientato nella Roma scintillante della Dolce Vita, del boom economico e dei paparazzi.

Luoghi: Piazza San Pietro, Fori Imperiali, Fontana delle Naiadi (Piazza della Repubblica), Foro Romano, Fontana di Trevi, Piazza di Spagna, Pantheon, Colosseo, Piazza Venezia, Bocca della Verità, Castel Sant’Angelo, Palazzo Colonna, Studi di Cinecittà

#4 UN AMERICANO A ROMA Anno: 1954 Durata: 89 minuti Genere: commedia, comico Regia: Steno Interpreti e personaggi Alberto Sordi: Ferdinando "Nando" Mericoni, detto Santi Bailor Alberto Sordi, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita, è stato uno degli attori più rappresentativi del cinema italiano e vero simbolo di romanità. In questo film è Nando Mericoni, alias Santi Bailor di Kansas City, un giovanotto fannullone di Trastevere, la unica aspirazione nella vita è di trasferirsi negli Stati Uniti. Nell’attesa, cerca di imitare usi e movenze americane, rendendosi però ridicolo e mettendosi spesso nei guai. Il film è una esilarante, ma allo stesso tempo pungente, satira dell'Italia del dopoguerra, affascinata da un mito a stelle e strisce immaginario e, quindi, distorto, perché conosciuto solo attraverso il cinema, i fumetti e le riviste. La scena cult di Un americano a Roma, quella dei "Macaroni... m’hai provocato e io te distruggo, macaroni! Io me te magno!", è stata girata con un solo ciak, grazie alla maestria dell’Albertone nazionale che in parte la improvvisò . Nel 1979, Alberto Sordi riceve la cittadinanza onoraria di Kansas City, bramata da Nando come città ideale. Luoghi: Via del Portico D'Ottavia Santa Maria in Monticelli Colosseo

70/80/90

#3 IL MARCHESE DEL GRILLO Anno: 1981 Durata: 139 minuti Genere: commedia, storico Regia: Mario Monicelli Interpreti e personaggi Alberto Sordi: Onofrio del Grillo/Gasperino il carbonaro Paolo Stoppa: Papa Pio VII Flavio Bucci: il capo dei briganti, Don Bastiano

Ambientato nella Roma del 1809, minacciata dall’esercito di Napoleone, Alberto Sordi veste i panni del marchese Onofrio del Grillo, duca di Bracciano, marchese di Santa Cristina e conte di Portula, guardia nobile e Cameriere segreto di sua Santità Pio VII. Un uomo beffardo e vizioso, che fa tutto, tranne portare a

termine i propri impegni, passa il tempo tra bettole e osterie o con le sue amanti. Ma il suo passatempo preferito, per cui è famoso in tutta la città, è quello di architettare scherzi incredibili, a volte anche crudeli, per riempire il vuoto delle sue giornate. Tra le sue vittime preferite ci sono la sua famiglia, il popolo e il povero Papa, impersonato da un grande Paolo Stoppa, vincitore del Nastro d’Argento per la sua interpretazione. L’incontro casuale con un povero carbonaio alcolizzato, Gasperino, che gli somiglia come una goccia d’acqua, dà il via a una serie di situazioni ad alto tasso comico. Il personaggio del marchese Onofrio Del Grillo è realmente esistito. Era un nobile che ricoprì le stesse cariche di quello descritto nel film, anche se visse tra 1714 e il 1787, quindi prima rispetto al periodo in cui è ambientato il film. Secondo alcuni aneddoti popolari romani esisteva un nobile della famiglia Del Grillo amante di scherzi e burle ai danni dei popolani, ma la sua identificazione con l’Onofrio del grande schermo non è storicamente dimostrata. Probabilmente, il Marchese del Grillo di Monicelli è una sintesi delle due figure, quella storica e quella dei racconti popolari, adattata alle necessità narrative.

Luoghi: Musei Capitolini - Palazzo dei Conservatori Parco degli Acquedotti Palazzo Pamphilj a Piazza Navona Piccola Farnesina ai Baullari – Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco Museo di Roma Palazzo Braschi Stadio Palatino Casa dei Cavalieri di Rodi San Giorgio in Velabro Tutti film che hanno fatto la storia di Roma e che vengono racchiusi in questo libro che è la congiunzione tra tre mondi cinema, letteratura e viaggio....


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