Alcesti (struttura, contenuti, temi) PDF

Title Alcesti (struttura, contenuti, temi)
Author Tama Riot
Course Letteratura greca
Institution Università degli Studi di Milano
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Euripide, Alcesti (438 a.C. - rappresentata come quarto spettacolo dopo una trilogia, quindi al posto del dramma satiresco. Questo suggerisce la presenza di elementi comici, legati al personaggio di Eracle, e di un lieto fine)  prologo (vv. 1-76): Apollo e Thanatos Apollo spiega il suo rapporto di ospitalità con Admeto; poi cerca di convincere Thanatos a lasciare viva Alcesti: Segue la profezia dell'intervento di Eracle che la salverà comunque. (Introduzione e preannuncio dei fatti)  Parodo (vv. 77-135): i cittadini di Fere (Tessaglia) il coro introduce un clima di attesa per la morte di Alcesti I episodio (vv. 136- 212): corifeo e ancella la rh^siv dell'ancella racconta gli ultimi momenti di Alcesti nella reggia: prega Estia di proteggere i figli, soprattutto la femmina; poi entra in camera da letto, si butta sul talamo e si dispera, pensando che un'altra prenderà il suo posto: L'ancella descrive il dolore di tutti, compreso Admeto. Quindi il dono di Apollo, di poter sopravvivere se qualcuno morirà al suo posto, non é foriero di gioia ma di dolore (Gli dei non si preoccupano veramente del bene degli uomini e non hanno alcuna funzione educativa né etica nei loro confronti). 

 I stasimo (vv. 213-243) Lamento sulla sorte di Admeto e Alcesti, che entra in scena morente con marito e figli  II episodio (vv. 244- 434): corifeo, Admeto, Alcesti, figlio di Alcesti (Eumelo) Lamento e morte di Alcesti: ella chiede al marito di prendersi cura dei figli e di non risposarsi per non dare loro una matrigna, in nome del suo sacrificio. Admeto promette, parla di 12 mesi di lutto per tutto il regno e di una statua della moglie che si porrà nel letto, spera che la moglie gli compaia in sogno (tema del doppio: la statua evoca il kolosso@v, la statua del morto che simboleggiava l'anima e si metteva sulle sepolture; l'ombra che appare nei sogni é motivo già omerico)  II stasimo (vv. 435-475) Elogio di Alcesti che ha dato la vita per il marito  III episodio (vv. 476-567): Eracle, corifeo, Admeto Arriva Eracle e chiede al corifeo se Admeto é in casa; spiega che sta per andare in Tracia per affrontare un'altra fatica: la cattura delle cavalle di Diomede figlio di Ares e l'uccisione del loro padrone. Esce dal palazzo Admeto in lutto, vede Eracle ma non gli spiega chiaramente la situazione per non mancare ai doveri dell'ospitalità; poi ordina ai servi di preparare per l'ospite un banchetto ma nell'altra parte della casa (Admeto si conferma ospite perfetto, come era stato per Apollo, ma se il dono con cui Apollo lo ha ricambiato si rivela terribile, quello che gli farà Eracle gli restituirà la sposa. Eracle è un semi-dio, quindi più vicino agli uomini, di cui comprende e condivide le sofferenze, non estraneo come gli dei).  III stasimo (vv. 568-605) Celebrazione dell'ospitalità di Admeto, nel passato con Apollo e ora con Eracle (tema evidenziato sopra): il Coro richiama l'attenzione del pubblico su un tema importante: due modi di ricambiare l'ospitalità.  IV episodio I parte (vv. 606-746): Admeto, corifeo, Ferete Admeto esce dal palazzo per il funerale di Alcesti: gli va incontro il padre Ferete per fargli

le condoglianze. Ne nasce una discussione ( disso@v lo@gov): entrambi si rinfacciano l'egoismo dimostrato, dato che il padre anziano ha rifiutato di morire per il figlio ma il figlio non ha diritto di pretendere il sacrificio del padre (eco delle discussioni dei sofisti sui rapporti padre-figlio – cfr. le Nuvole di Aristofane – e condanna degli dei che hanno gettato scompiglio in un nucleo familiare, portando un figlio ad odiare i genitori) Ferete esce di scena, Admeto esce anche lui seguito dal Coro per il funerale: si conclude la prima parte della tragedia, che ha come nucleo la morte di Alcesti, col funerale, in qualche modo determinata da Apollo.  II prologo (vv.747-860): servo, Eracle (Questo prologo pronunciato da uno schiavo si contrappone al primo, pronunciato da un dio, e contribuisce, insieme all'uscita di scena del Coro che rientrerà tra poco, a dividere la tragedia in due parti, una segnata dalla morte di Alcesti a causa di Apollo e l'altra segnata dalla sua “resurrezione” grazie al semidio Eracle. La prima si conclude con un funerale, la seconda con una sorta di secondo matrimonio). Il servo rimprovera Eracle che mangia, beve e si diverte mentre tutti sono in lutto per la morte di Alcesti. Saputa la verità, Eracle decide di recarsi sulla tomba per affrontare Thanatos e sottrarle la donna.  Epiparodo commatica/II parodo in forma di commòs (lamento) (vv. 861-961) Il Coro e Admeto rientrano dal funerale. Admeto commisera se stesso, privo della moglie e disprezzato per non aver avuto il coraggio di morire lui.  IV stasimo (vv. 962-1005) Il Coro consola Admeto e onora la memoria di Alcesti  Esodo (vv. 1006-1163): Eracle, Alcesti, Admeto Eracle riconsegna Alcesti al marito dopo aver lottato con Thanatos, dicendo di aver vinto quella donna, velata, ad una gara di lotta e pugilato. Admeto all'inizio rifiuta poi si fa convincere e, tolto il velo, riconosce Alcesti che però per tre giorni non potrà parlare essendo ancora in transito tra morte e vita. Admeto ringrazia l'ospite ed annuncia una grande festa. Temi e considerazioni 

Per quanto riguarda il contenuto, la vicenda non é un mito specificamente greco ma proviene dal patrimonio favolistico più arcaico: si tratta del motivo del sacrificio per amore, presente in varie culture indoeuropee, come l'indiana e la germanica, anche in versione cristiana (in un racconto armeno invece di Thanatos compare l'arcangelo Gabriele). La vicenda presenta sempre gli stessi passaggi: richiesta di morte, offerta di sostituzione da parte della moglie, morte della moglie, lotta delle potenze celesti con le potenze infere, ritorno della moglie in vita.



La storia di Alcesti era già stata trattata in una tragedia da Frinico (precursore di Eschilo, VI-V a.C.) (ce ne restano due frammenti) ma Euripide introduce una importante innovazione: la morte di Alcesti avviene dopo un lungo periodo dalla richiesta del marito. Questo consente all'autore di rendere drammatica e assolutamente umana l'esperienza di Admeto, che ha tempo di approfondire sempre di più il suo amore per la moglie, così che quando arriva il momento della sua morte questa é per lui causa di disperazione, tanto da fargli pensare al suicidio. Quindi questa, anche se porta il titolo di Alcesti, é in realtà la tragedia di Admeto. Nel prologo (vv. 15-18) il comportamento di Admeto viene posto come paradigma



del rifiuto assoluto della morte, che prescinde da ogni affetto o legame sociale, pur di scaricare su un altro l'inevitabile (si rivolse ai suoi cari e tutti li passò in rassegna, fino al padre e alla madre, ormai vecchia, che l'ha partorito. Non trovò nessuno. Solo la moglie accettò di morire per lui). Euripide pone così a tutti la domanda: come ci comporteremmo se la nostra vita dipendesse dalla morte di un altro? Il tema della richiesta di morte di cui Admeto é portatore é proposto in due scene di esito opposto: - la richiesta accettata (Admeto-Alcesti vv. 246 ss. e 328-391) - la richiesta respinta (Admeto-Ferete vv.614-740). 

Nel primo caso, accettare l'accettazione significa diventare l'assassino della persona amata: Admeto se ne rende conto solo al momento dell'agonia e morte di lei, si trova di fronte alla propria immaturità, si rende conto della superficialità del suo amore, di fronte alla profondità del gesto di Alcesti. Da qui un enorme senso di colpa e desiderio di morte. Admeto capisce l'errore e matura. Nel secondo caso emerge l'egoismo di Ferete, attaccato alla vita al punto da trascurare ogni affetto e valore morale, all'opposto di Alcesti. Di fronte a questo Admeto subirà una katastrofh@, un profondo cambiamento interiore, che rappresenta una vera e propria rinascita. Questo è il vero significato della tragedia, di cui la resurrezione di Alcesti grazie a Eracle è l'immagine metateatrale. Per entrambi sarà un nuovo inizio, sulla base questa volta di un vero e profondo amore per entrambi. 

La tradizione antica conosce due tipologie della figura di Eracle: una comica, propria della commedia di area dorica e del dramma satiresco (Eracle “animalesco”, che mangia, beve, va a donne e lotta con grandissima forza), e una tragica, elaborata da Euripide stesso, in particolare nella tragedia Eracle ma anche in questa, per i tratti di generosità e nobiltà d'animo che comunque accompagnano i tratti comici che emergono nella scena del banchetto e nel dialogo col servo (II prologo). Il personaggio di Eracle qui introduce anche un elemento di continuità e positività nella caratterizzazione di Admeto come ospite perfetto, sia con Apollo (come ricorda il dio stesso nel prologo) sia con Eracle, come afferma lui stesso che per questo decide di riportare in vita Alcesti lottando con Thanatos. Anche il III stasimo sottolinea questo tema. (Ancora una volta si evidenzia come sia Admeto il vero protagonista della tragedia).



Il silenzio di Alcesti é dovuto a più cause, oltre a quella rituale: una legata al senso di questa tragedia, cioè la maturazione di Admeto (non ha niente da dire perché ha ottenuto il suo scopo, far in modo che Admeto capisse che cosa significa veramente amare); un'altra metateatrale (deve tacere nella logica dello spettacolo tragico perchè il lieto fine, con festeggiamenti e risa è della commedia)....


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