Analisi all\'italia leopardi PDF

Title Analisi all\'italia leopardi
Course Lettere, arti e archeologia
Institution Università degli Studi di Ferrara
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Analisi all'Italia leopardi...


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Analisi All’Italia Leopardi -

L’apostrofe ‘O patria mia’, evoca l’esordia della celebre canzone petrarchesca (Canzoniere CXXVIII), che è il modello a cui si rifà tutta la canzone; non vedo… non vedo anadiplosi. Il ferro sineddoche, la spada Nuda…mostri : si riferisce all’Italia che viene personificata personificazione Formosissima : latinismo per esprimere bellezza e maestà Come… mandra : similitudine Greci petti : similitudine

La stesura di All’Italia risale al settembre del 1818, poco dopo la visita a Recanati di Pietro Giordani col quale il giovane Leopardi aveva iniziato una corrispondenza epistolare dall’anno precedente. Apre le Canzoni e le edizioni dei Canti . La forma metrica è quella della canzone tradizionale segnata però da alcuni tratti fortemente innovativi rispetto a Petrarca: le strofe sono di lunghezza eccezionale; le strofe pari dispongono le rime in un ordine diverso da quello nel quale sono disposte nelle strofe dispari. La decadenza dell’Italia contemporanea e la gloria dell’antica Grecia: sono questi i temi principali. Al primo tema dedica le tre strofe iniziali, al secondo le ultime quattro. Nella prima stanza il poeta deplora la crisi morale e politica in cui è sprofondata l’Italia; nella seconda si interroga sulle ragioni di questa condizione di asservimento e si augura che i propri versi possano spingere gli italiani a reagire; nella terza, denuncia che molti giovani italiani muoiono non per la patria, ma in guerre straniere. Nella quarta stanza, per contrasto, ricorda il sacrificio dei giovani spartani caduti alle Termopili per difendere la patria dall’invasione persiana (480 a.C.). Nelle ultime tre stanze cede la parola a Simonide di Ceo, celebre poeta lirico greco: è la sua voce a celebrare il coraggio con il quale i giovani spartani erano andati incontro alla morte, a ricordare la sconfitta che erano riusciti a infliggere ai persiani (quinta stanza) e, infine, a sottolineare la sacralità del loro sacrificio. Alla fine della canzone, Simonide si augura di godere, in qualità di cantore, della loro immortalità. Per i temi di cui tratta, si iscrive nella tradizione della “lirica civile” italiana ossia della poesia dedicata ad argomenti politico-patriottici. Assieme a questa, c’è la Canzone sopra il monumento di Dante e la Canzone ad Angelo Mai. Importanti precedenti di questa canzone leopardiana sono testi di Dante e Petrarca. Questi componimenti hanno in comune alcune caratteristiche: lo stile ricercato, la forte partecipazione emotiva ed ideale del poeta ai temi trattati, lo stridente contrasto tra gloria perduta e crisi presente. Fu probabilmente influenzato anche da Foscolo. Per comprendere a pieno il significato di All’Italia occorre ricostruire il contesto storico-politico nel quale viene concepita. Questa canzone, così come Sopra il monumento di Dante di poco successiva, nasce all’indomani del congresso di Vienna e della Restaurazione in un momento storico segnato da un generale diffondersi e radicalizzarsi dei nazionalismi. L’adesione al nazionalismo, in Italia, fu un fenomeno trasversale, che riguardò sia il fronte dei liberali sia quello dei reazionari; a quest’ultimo apparteneva, almeno per un periodo, lo stesso Giacomo. La situazione politica influenzava inevitabilmente anche il dibattito letterario: basti ricordare che Leopardi aveva scritto il Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica col proposito di intervenire da

‘italiano’ nella polemica che infuriava tra classicisti (che si ergevano a tutori della tradizione italiana)e romantici (accusati di voler sottomettere la letteratura italiana alle tendenze letterarie straniere). Non è allora un caso che le due canzoni patriottiche siano state scritte da Leopardi subito dopo il suo incontro a Recanati con Pietro Giordani uno dei protagonisti di spicco, sul versante classicista, della polemica classico-romantica. Secondo la critica, il patriottismo All’Italia ha una evidente origine autobiografica: l’Italia, che nella canzone appare come una donna sofferente e sola nonostante la sua bellezza e la sua statura morale, altro non è se non l’alter ego del giovane poeta recanatese, del quale rappresenta la triste condizione esistenziale. Leopardi ha scelto di aprire i Canti con All’Italia, una canzone che ha al proprio centro la storia e l’attualità politica, e questa sua scelta ha non ha ragioni esclusivamente politiche: l’obiettivo principale è affermare la simbiosi tra la patria e l’io lirico tra il presente infausto dell’Italia e la sua infelicità di poeta. Il tema è molto più vasto e profondo della questione patriottica: la contrapposizione fra la grandezza irraggiungibile delle antiche età (in particolare della Grecia e la decadenza, povertà e miseria del mondo moderno. Petrarca (o Machiavelli) intrattiene con gli antichi un rapporto ancora diretto, come se si trattasse di parenti o amici, mentre in seguito questa tradizione millenaria si frantuma e il mondo antico si inabissa nella coscienza degli uomini di quest’epoca. Uno dei maggiori teorici del moderno attribuisce a Winkleman la percezione, per la prima volta nella storia della coscienza occidentale, della assoluta differenza fra mondo antico e moderno. Nel seguito di Winkleman possiamo mettere Leopardi, che più di qualsiasi altro pensatore moderno è presente la riflessione sulla frattura fra antico e moderno, la coscienza che la civiltà antica è diversa dalla moderna e che quest’ultima non può essere considerata come proseguimento dell’antica, ma come una civiltà nuova....


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