Analisi Autoritratti Alfieri- Foscolo- Manzoni PDF

Title Analisi Autoritratti Alfieri- Foscolo- Manzoni
Author Susanna Dorelli
Course Italian Literature
Institution Sapienza - Università di Roma
Pages 8
File Size 225.1 KB
File Type PDF
Total Downloads 72
Total Views 157

Summary

Trascrizioni complete delle lezioni sui sonetti di Alfieri, Foscolo e Manzoni con relativo commento dei versi, per l'esame di lett. italiana con il prof. Falzone- Università la Sapienza....


Description

ANALISI AUTORITRATTI ALLO SPECCHIO DI ALFIERI-FOSCOLO-MANZONI Si tratta di 3 SONETTI di ALFIERI, FOSCOLO e MANZONI nei quali qsti 3 autori compongon 1 proprio RITRATTO IN VERSI scndo 1 moda dll’epoka ke si era diffuxa, ke si andava diffondendo in quel tmpo. Cominciano dal confronto di qsti 3 sonetti. Qsta moda dll’autoritratto, cioè del sonetto in cui l’autore descrive le CARATT FISIKE E SPICOLOGIKE, le qualità esteriori e interiori, qsta moda deve mlto a 1 TRATTATO DI FISIOGNOMICA pubbl in SVIZZERA da 1 scrittore relig kiamato LA FATER, amico di Goethe, di Erver, i quali xò a 1 certo punto si separarono da La Fater in qnto costui aveva assunto posiz troppo relig x i gusti di Goethe e di Erver. LA FATER, oltre a dedicarsi a studi di caratt relig, scrive 1 TRATTATO DI FISIOGNOMICA intitit: “FRAMM DI FISIOGNOMICA” pubbl in 4 vol. tra il 1775 e il 1778. Ovviam la fisiognomica era 1 disciplina ben + antika, xk il 1° trattato di fisiognomica a noi noto è qllo di Mikele Scoto, 1 scienziato al servizio dlla corte di Federico 2, quindi siamo nll metà del 30° sec. Traduce l’Aristotele, è 1 xsonaggio poliedrico. Qsto trattato di LA FATER ha 1 succ notevoliximo, infatti mlti poeti e mlti scrittori si divertono in qsti esercixi di autoritratto allo spekkio x così dire. Le corrispondenxe sn puntuali tra le qualità descritte dai vari autori e i significati ke LA FATER attrib in qsto trattato, edito anke in Italia, alle sing parti del corpo. I SONETTI sn 3 E NN è KIARO L’ORDINE CRONOLOG di qsti 3 sonetti ke sn legati l’uno all’altro xk sviluppano lo stexo spunto. 1 cosa è certa! Dei 3, IL CAPOSTIPITE, il 1° SONETTO è qllo di VITTORIO ALFIERI. Il dubbio invece riguarda tra il sonetto di Foscolo e qllo di Manzoni. Probabilm IL SONETTO DI MANZONI è 1 VARIAZ sul modello foscoliano, cioè IL SONETTO FOSCOLIANO viene PRIMA, ma l’ordine dl rapp nn è sicuro, ma è ipotixabile ke Manzoni abbia preso a modello il Foscolo. Leggendoli cerkiamo di capire se qsti sonetti, se il modo ke l’autore ha di raffigurare se stexo in versi, ci dice qlcs dlla xsonalità dei singoli autori. COMINCIAMO DALLA LETTURA DEL SONETTO DI ALFIERI,dal titolo “SUBLIME SPEKKIO DI VERACI DETTI” X qsto sonetto noi abb 1 data precisa, xk sapp ke è stato stampato NEL 1801 e così anke gli altri 2 sonetti e qsto rende diff stabilire 1 cronologia specifica. Qsto è 1 probl ke riguarda tt le opere a stampa di qsto xriodo. Nn è dtto ke l’anno di stampa coincida cn l’anno di diffuxione dl sonetto ke spexo ha 1 circolaxione + ristretta nll’ambiente del poeta e dunque può exere conosciuto anke prima ke giunga alle stampe, ma in qsto caso si tratta di componim ke sn apparsi nllo stexo giro di mesi addiritt. LEGGIAMO IL SONETTO DI ALFIERI e facciamo LA PARAFRASI verso x verso. Già dai 1 versi, dalla prima quartina dl sonetto, noi riceviamo 1’indicaz ke poi verrà confermata nei versi succ. KE TIPO DI RITRATTO STA COMPONENDO ALFIERI?? E’ senz’altro il ritratto di 1 XSNA AUSTERA, 1 uomo di intelletto, capelli cioè la fronte scoperta. Nel TRATTATO DI FISIGNOMICA di LA FATER qsto è 1 dato tradiz. Quindi la fronte alta e scoperta è segno di NOBILTà SPIRITUALE, di INGEGNO. Il capo è alto, ma è rivolto VERSO TERRA in segno di rifiuto dlla superbia. Anke il pallore è segno di nobiltà d’animo. Qndo dice “PALLIDO IN VOLTO + KE 1 RE SUL TRONO” qui è km se ALFIERI giokaxe 1 po’ cn se stexo. Alfieri è noto x aver scritto tntixime tragedie di argomento pienam antimonarkiko, e qui si rappresenta cn il PALLORE DI 1 RE KE SIEDE SU 1 TRONO ke nn è ovviamente qllo del potere politico, ma è 1 nobiltà, regalità qlla ke sta descrivendo qui Alfieri, attrav i suoi tratti esteriori, ke 1 NOBILTà SPIRITUALE. Nella terzina succ dice: “OR DURO, ACERBO, OR PIEGHEVOL MITE” (il sonetto km sapp è composto da 2 quartine e da 2 terzine). Nelle 2 QUARTINE descrive il suo aspetto FISICO, nelle 2 TERZINE invece descrive il suo ASPETTO INTERIORE, LE SUE QUALITà INTERIORI. QUALI SN QSTE QUALITà?? Vedremo ke qsto è 1 dato ke ricorre in tt e 3 i sonetti: cioè si pone l’accento slle CONTRADDIXIONI, SUI CONTRASTI. Sn qsti animi tormentati, divisi da sentim discordanti. Qndo nlla terzina dice IRATO SEMPRE anke qsto è 1 tratto ke è da 1 parte tradiz, l’uomo di scienza in gen è spexo IRATO, INCLINE ALLA COLLERA xk l’uomo, sopratt se è 1 poeta cn ambizioni civili, se ambisce a porsi km giuda morale dei lettori al quale si rivolge, è INCLINE ALL’INDIGNAXIONE. L’ingiustixia, il vixio generano indignaxione ed è giusto ke il poeta manifesti la sua indignaxione nei versi. Qsto è 1 xriodo tra l’altro in cui si ritorna a legg cn paxione e partecipax L’ORAZIO SATIRICO cui spexo è associato il nome di Dante, il Dante dlle grandi invettive contro la decadenxa italiana, contro la degeneraxione dei prìncipi d’Italia, il Dante del canto 6° del Purgatorio. Qsto è 1 mom di grande riscoperta del Dante politico e dlle invettive danteske, dp sec in cui la fortuna di Dante aveva subito 1 duro

colpo sopratt xk a Dante era stato preferito (dal Bembo in poi) km modello Petrarca. La canzone di Petrarca costituiva senz’altro 1 punto di rif, basti pensare al finale del Principe di Machiavelli in cui qsta canzone viene citata. Ma nn c’è dubbio ke Petrarca era sopratt il poeta d’amore, tt la poesia politica viene mexa da parte e con exa il Dante + accigliato ke se la prende contro i costumi corrotti dlla kiesa e dei prìncipi italiani. L’IRA è 1 SENTIM MLTO RICORRENTE NEI POETI DI QSTA GENERAX. Pensiamo a FOSCOLO e vedremo ke anke MANZONI nel TRIONFO DLLA LIBERTà, poemetto giacobino, appare 1 poeta + IRATO di qnto nn sarà poi nlle prove succ. TORNANDO AL SONETTO DI ALFIERI: prosegue dicendo “LA MENTE E IL COR MECO IN XPETUA LITE”, quindi qui fa 1 CLAXICO CONTRASTO tra la MENTE, la RAGIONE ke vede, giudica, valuta la scelta + giusta, e la PAXIONE. Nn siamo ancora nl mom in cui qsto contrasto verrà assunto in pieno romanticismo km 1 contrasto emblematiko. Siamo xò in 1 mom in cui si dà FORTE RILIEVO alle CONTRADDIXIONI spexo insanabili tra GIUDIXIO RAXIONALE e MOTI PAXIONALI. Tt il probl ad es di 1 poemetto km LE GRAZIE di UGO FOSCOLO, di cui parleremo in relax ad 1’altra opera di Manzoni intit e dedicata ALLE MUSE ke ha 1 legame cn il poemetto di Foscolo. Quindi tt il probl di qsti poemetti ke hanno avuto in qsti anni 1 larga fortuna è qllo di KM COINCILIARE QSTI 2 ASPETTI DLLA NATURA UMANA. LE GRAZIE diventano il SIMBOLO DLLA POXIBILITà DI DOMARE LE PAXIONI ATTRAV 1 CONTROLLO RAXIONALE, cioè diventano 1’immagine dll’arte stexa, la poesia, l’arte nn è altro ke la capacità di catturare il sentim e di purificarlo attrav la forma, attrav 1 procexo di PURIFICAX RAXIONALE, CREATIVA. Ma il tema dl conflitto e del contrasto esiste in qsti autori ed è spexo esibito e risolto in ambito neoclaxico km abb appena dtto: le grazie sn ,sia nll’arti figurative sia nll’arte poetica, la soluz ke qsti autori danno del prbl dl rapp tra le paxioni, la sensualità ke lasciata a se stexa è distruttiva, e il superiore controllo dlla ragione. Vedremo ke rispetto a qsto probl MANZONI si comporta anke qui (km nll’epigramma contro il padre Gaetano Volpini) in modo ECCENTRICO rispetto alle tendenze dll’epoca. Il probl è presente nlla fase neoclaxica dlla produz manzoniana, qsta fase giovanile, x subire poi 1 drastika CENSURA nel FERMO e LUCIA. (Leggeremo 1 passo del Fermo&Lucia in cui Manzoni affronta il probl dlle paxioni, cioè se le PAXIONI DLL’ANIMO debbano exere rappr in poesia, debbano exere ogg di 1 rappr artistica). E vedremo ke MANZONI arriverà alla conclusione ke è meglio asciar xdere le paxioni, intendendo x paxioni la SENSUALITà, nn ke le altre paxioni dll’animo nn trovino spazio, anzi tt’altro, nll’opera manzoniana. TORNANDO AL SONETTO DI ALFIERI: siamo rimasti al contrasto, al conflitto perenne tra la mente, la ragione e le paxioni. Poi prosegue: “PER LO + MESTO E LIETO ASSAI”: anke qui è il ritratto canonico del magnanimo. Il term MESTO fa rif al 4° CANTO dll’INFERNO di DANTE dove gli spiriti magni del Limbo, i grandi sapienti ke abitano il limbo sn detti MESTI, hanno l’aria mesta, nel senso di triste, scndo il signif ke la parola ha assunto smpr di + nll’italiano dei sec succ. APPAIONO MESTI XK?? Xk il SAPIENTE NN è INCLINE AL RISO, RIDE POCO. Qui la rappresentaz è + sfumata: x lo + è mesto, ha 1’ARIA SERIA E ANKE PIUTTOSTO AMAREGGIATA XK IL SAPIENTE HA POCO DI KE RALLEGRARSI; ma talvolta SI ABBANDONA HA 1’ALLEGRIA addiritt ESAGERATA (talvolta lieto assai). Quindi km ved qsto RITRATTO è costruito slla base di violente opposiz, di antitesi. Ciò nn toglie ke il SENTIM PREDOMINANTE sia L’AMAREXA, interrotta talvolta da qsti scoppi di allegria. COME SI CONCLUDE IL RITRATTO di qsto SONETTO?? Si conclude cn 1 domanda retorica, ma l’interrogativo resta sospeso. Dice ke TALVOLTA MI CONSID ACHILLE, cioè 1 eroe, TALVOLTA 1 UOMO DA NNT, 1 CIALTRONE, TERSITE, l’indovino dll’Iliade circondato da 1 pexima fama ke è qlla di exere 1 cialtrone, fama immeritata. Ma qui i 2 xsonaggi mitolog sn evocati x indicare da 1 parte il MAX DLL’EROISMO ANTICO (Akille), dll’altra L’ARKETIPO DEL XSONAGGIO CIALTRONE E ANKE 1 PO’ PAUROSO, VILE (Tersite). KI SN AKILLE O TERSITE?? Sn 1 EROE O 1 XSONAGGIO DA NNT, 1 XSONAGGIO BAXO, DA NNT. Qsta è l’antitesi di fondo. Il SONETTO SI CONCLUDE CN 1 DOMANDA: “SEI + GRANDE O VILE?” Qui il poeta si RIVOLGE DIRETTAM A SE STEXO. Qsto interrogativo può exere sciolto soltanto DALLA MORTE: finkè il corso dlla vita nn si è esaurito, l’interrogativo deve restare sospeso, ma noi ke conosciamo 1 po’ Alfieri e sapp ke aveva 1 discreta opinione di sé, pox supporre ke l’interrogativo abbia valenxa retorica e ke propendexe + x la 1 ipotesi, cioè ke si ritenexe + 1 Akille ke 1 Tersite. Ma ovviament lascia kiaram la domanda in sospeso. INTEREXANTE è LA CITAZ DI AKILLE E TERSITE E XK?? Xk nn se l’è inventata il nostro Alfieri, ma viene da 1 PASSO delle CONFEXIONI DI JAEN JACQUE ROUSSEAU, il quale scrive in 1 passaggio delle Confexioni: “NEL SUCCEDERSI DELLE MIE IDEE, IO OSCILLAVO CONTINUAM TRA 1 CONDIZ ECCEXIVAM ALTA E 1 TROPPO BAXA. AKILLE O TERSITE? Scrive

Rousseau, TALVOLTA 1 EROE, TLVOLTA 1 CIALTRONE”. La contraddittorietà del xsonaggio diviso tra qste 2 nature, qlla di 1 eroe e qlla di 1 xsonaggio da commedia xk Tersite sarà ogg in età moderna di rappresentaz buffe, comike ke insistono sll’aspetto umile, baxo del xsonaggio. Qsta contraddittorietà del xsonaggio diviso tra 2 nature viene evocata da ROUSSEAU x descrivere 1 CONFLITTO PSICOLOGICO-ESISTENZIALE. IN ALFIERI la NOTA PSICOLOGICA è potenxiata da 1 rif politico, XK?? XK ALFIERI SI ERA AUTORAPPRESENTATO x anni km IL CAMPIONE DELLA LOTTA ALLA TIRANNIDE, aveva rappr nlle sue tragedie FIG DI EROI KE SI OPPONGO ALLA TIRANNIDE, incarnata da vari xsonaggi dl paxato antico grecoromano. Alfieri scrive numeroxixime tragedie, ma DOPO LA RIVOLUZ FRANC, la violenxa inaudita, il sangue ke era stato versato nn solo nel 1789 ma sopratt negli anni succ del Terrore di Robespierre, aveva portato Alfieri ad assumere posiz + RIPIEGATE, APPARTATE, A XDERE QLLO SLANCIO EROICO ke aveva animato gli anni preced. Tt qsto lo porta a 1 ripiegam amaro x la delusione dll’esperienxa franc, ke del resto sarò ogg di 1 polemica aspra. In qsta contrapposiz c’è 1 NOTA anke di caratt POLITICO ke è assente nlla fonte franc. Ma è INTEREXANTE cogliere qsto RIF a ROUSSEAU xk vedremo ke costui è 1 autore ke circola mlto in qsti anni, ogg da 1 lato di AMMIRAX, dll’altro, km vedremo in MANZONI e in FOSCOLO, di POLEMICA, di 1 presa di distanxa.

ANALISI AUTORITRATTO DI UGO FOSCOLO dal titolo “SOLCATA HO FRONTE” (1801) Facciamo la parafrasi e la spiegaz del sonetto foscoliano: LA FRONTE SOLCATA è 1 indixio di pensosità. Anke LA FEDER nel suo Tratt di Fisiognomica aveva dtto ke se la fronte presenta dlle rughe, qllo è l’indixio di 1 ANIMO PENSOSO, DI 1 CARATT PENSOSO mentalm. Qndo dice Gli OKKI INCAVATI INTENTI notiamo subito 1 diff rispetto ad ALFIERI ke si era limitato a dire okki azzurri e animo skietto, trasparente. Ma il rif è a 1 qualità puram fisika. IN FOSCOLO c’è 1’INDICAZ DI 1 QUALITà FISIKA xk dice ke GLI OKKI SN SCAVATI, INFOXATI, e anke qsto insieme alla fronte solcata ci rimanda al ritratto di 1 uomo pensoso, ke medita mlto. Ma gli okki nn sn solo infoxati, ma anke INTENTI, cioè GUARDANO FIXAMENTE, SI FIXANO SLL’OGG CN ATTENX. Qui si paxa dal piano puram fisiko alle QUALITà MORALI. CRIN FULVO signif i CAPELLI BIONDASTRI, ROSSASTRI. GUANCE EMUNTE sign SCAVATE: anke qui è coerente cn la fronte solcata. ARDITO ASPETTO signif di ASPETTO AUDACE. LABBRO TUMIDO: anke qui notiamo 1’ERONIXAXIONE DLL’IMMAG, dlla caratt fisika xk le LABBRA SN TUMIDE E ACCESE, cioè sn GONFIE, SMORTE E PRONUNCIATE. FOSCOLO narcisisticam si rappr smpr in term di GRANDE SENSUALITà. E’ 1 xsonaggio dominato anke fisicam dalla PAXIONE, DA SENTIM GENEROSI, a vlte eccexivi. Poi prosegue e dice: DENTI BIANKI (TERSI), CAPO CHINO, BEL COLLO E UN PETTO LARGO. Quindi è 1 ritratto di 1 BEL GIOVANE. GIUSTE MEMBRA cioè dalle proporx armoniose, VESTIR SEMPLICE ELETTO cioè PULITO, ORDINATO MA SNZ PARTICOLARE CURA. Qsti sn xsonaggi ke si vogliono rappr anke km dei XSONAGGI SOBRI, ELEGANTI MA SOBRI. RATTI I PASSI, I PENSIERI, GLI ATTI, GLI ACCENTI (qui si velocixa il verso in Foscolo xk sopprime le congiunzioni, è 1 ritratto velociximo, sn pennellate veloci qlle di Foscolo; il verso è meno solenne rispetto alla monumentalità di Alfieri). AVVERSO AL MONDO, AVVERSI A ME GLI EVENTI: ecco 1 tratto tipicam foscoliano: avverso al mondo cioè IL MONDO NN MI PIACE; il poeta giudica severam i suoi tmpi. KI SARà IL CAMPIONE DEL POETA VATE KE BIASIMA LA TRISTEXA E LA DECADENXA DEI TEMPI IN CUI VI è TOCCATO VIVERE IN QSTI ANNI?? È PARINI, il grande maestro dlla vita civile, il poeta dlla vita civile x eccelenxa è Parini. Infatti in relaxione a Manzoni al CARME: IN MORTE DI CARLO IMBONATI, leggeremo il RITRATTO DI PARINI ke venne stampato nel 1802, ritratto nel quale qsto modello del POETA VATE viene costruito, esercitando 1 seduxione enorme su tt qsti autori, su FOSCOLO ke SI INVENTA 1 INCONTRO CN PARINI nll’lettere a Jacopo Ortis, incontro rimasto poi celebre, su MANZONI e su LEOPARDI e su mlti altri poeti di qsta generax. Pensiamo a Parini e ai Sepolcri foscoliani. AVVERSI A ME GLI EVENTI, quindi è l’innocente xseguitato ke nn solo giudica i suoi tmpi, ma è XSEGUITATO IN QNTO GIUSTO DAI SUOI TEMPI KE SN INGIUSTI. Per l’uomo intelligente e virtuoso, qsti sn tmpi in cui è impox vivere, sn tmpi diff. All’uomo

virtuoso nn resta ke giudicare la qualità dei tmpi, dissociarsene, ma nn può evitare e in 1 certo senso è giusto ke sia così, ke quei tempi gli siano nemici, avversi xk in qsta inimicizia vi è il segno dlla sua superiorità morale e intellettuale, rispetto alla bassexa del presente. Ancora 1 vlta leggiamo in filigrana il GRANDE MODELLO DANTESCO, qllo DELL’ESULE INNOCENTE, INGIUSTAM XSEGUITATO, ke si fa a sua vlta, attrav la poesia, CASTIGATORE DEI TEMPI. Poi prosegue dicendo: TALOR DI LINGUA E SPEXO DI MAN PRODE, cioè svelto di lingua e di mano. MESTO SOVENTE E SOLO, OGNOR PENSOSO: qui al modello dantesko se ne affianca 1 altro. Abb dtto prima ke qsta è 1’epoca in cui viene RISCOPERTO DANTE, si costruisce il mito del poeta dlla Nazione, Dante km poeta dlla Nazione ke culminerà nlla grande st dlla letterarura di De Sanctis, in cui qsto “sorpasso” di Dante su Petrarca è ufficialixato e verrà consegnato poi alle generaz future. Ma nn è ke Petrarca scompare, anke xk km fa a scomparire 1 così grande autore?? Sopravvive l’immagine di Petrarca km POETA DLLA SOLITUDINE, POETA SCHIVO ke evita la folla, poeta appartato, xk qllo è il RITRATTO DEL POETA MALINCONICO: SOLO E PENSOSO DI PETRARCA è 1 MANIFESTO del poeta km POETA MALINCONICO. Nn a caso il SONETTO DI PETRARCA, il solo e pensoso di Petrarca ha km modello 1 XSONAGGIO DLL’ANTIKITà CLAXICA: BELLEROFONTE ke viene citato da Arostotele e Cicerone km ES DEL MALINCONICO, DLL’UOMO GENIO KE è IMMERSO NEI SUOI PENSIERI ED EVITA LA FOLLA, evita la compagnia degli altri uomini, si rifugia nlle selve, km farà JACOPO ORTIS xk il protag, Jacopo appunto, VAGA FRA SELVE SOLITARIE. TORNANDO AL SONETTO DI FOSCOLO: MESTO SOVENTE E SOLO, OGNOR PENSOSO, qui torna qst’immag di ascendenxa petrarkeska. Ricorrono entrambi gli agg: SOLO e PENSOSO. Poi continua: PRONTO, IRACONDO, INQUIETO, TENACE. ERRAR PENTIRMI E ALLA RAGION DO LODE, MA Rè TAL VOL. Anke in qsto contrasto c’è 1 memoria petrarkeska. Petrarca aveva scritto in 1 suo sonetto:”vedo il meglio ma mi appiglio al peggio”, cioè so cosa sarebbe meglio x me, abbandonare l’amore terreno x l’aura o x la gloria, ma mi ostino nel male, dice Petrarca citando in realtà San Paolo. LA STEXA COSA RIPETE IL NOSTRO FOSCOLO: dice DO LODE ALLA RAGIONE, XK LA RAGIONE VEDE COSA è MEGLIO FARE, MA FINISCO X DAR RETTA SMPR AL COR, cioè AL SENTIM, ALLA PAXIONE. È in contrasto con qnto dice Alfieri in term + pacati, + convenzionali. Invece IN FOSCOLO acquista 1 RISALTO DRAMM MAGG anke x l’effetto dell’ANJAMàN xk i 2 term sn tra 1 verso e l’altro. Foscolo continua e dice: CERCAR OR GLORIA OR PACE E DA MORTE ASPETTARE FAMA E RIPOSO. Anke qui la MORTE km nei versi finali di Alfieri ke dicevano “MUORI E SAPRAI”. Ma in FOSCOLO è mlto DRAMM L’EVOCAZ DLLA MORTE, la morte nn deve sciogliere, nn deve dare il suo responso (nn è 1 Akille o 1 Tersite), qui LA MORTE DEVE DARE RIPOSO AI CONTRASTI DLL’ANIMO, AL DISSIDIO INTERIORE. Quindi è INUTILE CERCARE GLORIA IN PACE FINKè SI è IN VITA, SARà LA MORTE A CONFERIRE L’UNA E L’ALTRA COSA, A DARE QUEL RIPOSO DALLE PAXIONI, DAI CONTRASTI, DAI CONFLITTI, KE è LA SOSTANXA STEXA DLLA VITA. Ricordiamo infatti il SONETTO ALLA SERA, 1 sonetto di INVOCAZ ALLA SERA xk scenda e copra gli affanni del giorno così km la morte dà riposo allo spirito ke ruggisce nll’animo del poeta e nn gli lascia 1’ora di tranquillità. E qui sentiamo ancora 1’eco acerbo di qsti temi ke poi Foscolo svilupperà nlla produx succ.

ANALISI AUTORITRATTO DI MANZONI, dal titolo: “CAPEL BRUNO, ALTA FRONTE, OKKIO LOQUACE” (1801) Quando scrive qsto sonetto è appena uscito da collegio, quindi è ancora mlto giovane ma ha già le idee piutt chiare ca. la sua vocaz poetica. MANZONI inizia così il suo autoritratto: CAPEL BRUNO, cioè nnt + capelli fulvi km Foscolo, ma CAPELLI SCURI. ALTA FRONTE: qsto è 1 attrib comune a tt e 3 xk è segno di NOBILTà SPIRITUALE. OCCHIO LOQUACE: qsto è interex xk è 1 variaz rispetto a Alfieri e a Foacolo. È 1 elem ke congiunge qsta auto descriz di Manz a qlla di Foscolo e la separa da qlla di Alfieri. L’okkio di Alfieri era azzurro, quindi nn c’era 1

aggettivo ke lo descriveva. L’okkio di Foscolo, poeta tormentato dai suoi rovelli, è incavato, infoxato e intento, cioè guarda fixo. L’OCCHIO DI MANZONI è LOQUACE, cioè è 1 OKKIO PARLANTE. L’esprex loquace deriva in realtà dal GIORNO DI PARINI, ke è 1 grande maestro nn solo di coscienza civile x qsti autori, ma è 1 maestro proprio di poesia. Mltixime esprexioni dl linguaggio poetico manzoniano si ritrovano in Parini e in VINCENZO MONTI, altro grande e ambiguo xsonaggio. Qsto agg LOQUACE già ci dice qlcsa del xsonaggio e dlla psicologia di Manz; MANZ nn è interex a rappresentarsi kn caratteristike di eccexivo ripiegam in se stexo. La XSONALITà DI MANZ è 1 xsonalità MLTO PROIETTATA VERSO L’ESTERNO, POCO INCLINE ALL’INTROSPEZIONE. Poi prosegue e dice: NASO NON GRANDE, cioè naso regolare, nn troppo grande, nn troppo piucc. Il naso di Foscolo nn aveva grande rilievo, nn era troppo grande, mentre il naso di Alfieri era giusto (Alfieri diceva giusto naso). Quindi qui cn Manz siamo + verso il modello alfieriano. TONDA LA GOTA E DI COLOR VIVACE: cioè nn è ne pallido km Alfieri e nn ha nemmeno le guance smunte km Foscolo. HA 1 VISO ROTONDO CON 1 BEL COLORITO; STRETTO LABBRO E VERMIGLIO E BOCCA ESILE: quindi labbra SOTTILI E BOCCA PICC. LINGUA OR SPEDITA OR TARDA, E NON MAI VILE, KE IL VER FAVELLA APERTAMENTE, O TACE: quindi skiettexa x cui la LINGUA KE SIA TARDA O SPEDITA vuol dire ke LA PAROLA ESCA LENTAM O SPEDIATAM, VELOCEM; qui c’è 1 rif a 1 DIFETTO ke afflì Manz tt la vita e cioè 1 TENDENXA ALLA BALBUZIE. Vedremo ke Manz è 1 xsonaggio afflitto da num nevrosi, è 1 grande nevrotico, pieno di fobie, manie, al punto ke 1 filosofo, 1 studioso di estetica ke insegna alla Facoltà di Roma 3, di nome PAOLO D’ANGELO, in 1 libro mlto interex, intit “LA NEVROSI DI MANZ” o simile, fa rif a qsto aspetto del p...


Similar Free PDFs